domenica 29 novembre 2015

Uno Stato che soccorre il lavoratore con la sussidiarietà

PAESE MASSACRATO DA INTERESSI
CHIEDE "REDDITO DI CITTADINANZA"

"È un momento tragico per il Paese - ha detto Beppe Grillo - perché ci saranno ancora miglia e migliaia di disoccupati. La mia paura è che il governo ora dipende da altri interessi che arrivano da lontano. Il reddito di cittadinanza non è un regalo che fai a chi perde il lavoro. Si tratta di 800 euro al mese per tre anni in cambio di tre proposte per trovar...ne un altro".
C'è l'esigenza di uno Stato che riconosca e sostenga le famiglie e le prese secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo. L’esortazione è quella di realizzare una società giusta il cui centro è la persona.
Si rivendica una discussione dentro il Parlamento italiano per una maggiore aderenza alle istanze del popolo. I problemi dell’immigrazione, quelli legati alla perdita dei posti di lavoro, quelli del precariato giovanile sembrano non aver spazio nelle proposte del potere esecutivo, perché "il governo dipende da altri interessi che vengono da lontano, si tratta di mosse stabilite fuori". 
La politica deve dare risposte ai bisogni economici dei lavoratori e delle loro famiglie, deve garantire la legalità e i diritti a tutti i cittadini, deve frenare la corruzione, impedire lo sperpero del denaro pubblico, cioè deve essere vero motore di riforme istituzionali equilibrate e condivise.
Ogni cittadino ha il diritto di essere rispettato, cioè ha una sua dignità in quanto persona e soggetto di diritto che possiede dei diritti dovuti dalla sua necessità di esistere in libertà, nell’ambito di una società in cui si impegna per il bene comune.
Occorre vincere la globalizzazione con un governo della globalizzazione economica e finanziaria, cioè attuare una economia sociale di mercato, evitando l’assistenzialismo statale che soffoca la libertà e promuovendo la solidarietà e la sussidiarietà.
Francesco Liparulo - Venezia

10 milioni di poveri non turbano i governanti

LA SOLUZIONE STA NEL CAMBIO 
DELLA VECCHIA CLASSE POLITICA

Il Movimento 5 Stelle, costituito da cittadini che credono nei valori della persona umana e della sua libertà, si rivolge a tutti gli elettori che vogliono mantenere nel tempo presente i valori del popolo italiano che hanno ispirato tutti coloro che ci hanno preceduti nell’amore verso la nostra Patria, resa una e indivisibile da coloro che seppero offrire anche la loro vita per il bene di tutti. 
Ogni cittadino ha il diritto di essere rispettato, cioè ha una sua dignità in quanto persona e soggetto di diritto che possiede dei diritti dovuti dalla sua necessità di esistere in libertà, nell’ambito di una società in cui si impegna per il bene comune.
La cellula vitale della società è la famiglia e lo Stato non può disinteressarsi. C’è un basso tasso di natività in Italia perché non si promuove un’agevolazione di tipo fiscale ed economico per i nuclei familiari. 
La società politica deve perpetuare se stessa ed occorre introdurre più profondamente i criteri di solidarietà e sussidiarietà. Soltanto la sussidiarietà, cioè la possibilità di permettere alle famiglie di trovare i giusti rimedi ai loro bisogni, può evitare le derive di tipo corporativistico e la formazione delle "lobby" che fanno eleggere deputati per i loro interessi e non per il bene di tutti i cittadini.
Francesco Liparulo - Venezia

Il disagio aumenta e i cittadini vogliono andare al voto

I GOVERNANTI DISATTENDONO 
LE  ASPETTATIVE  DEL  POPOLO

Il corpo politico necessita persone che mantengano la tensione morale nella comunità civile, perché ha esigenza di ritrovare la propria identità attraverso l’azione di politici che sappiano promuovere il benessere sociale per tutti.
Il disagio sociale aumenta ogni giorno ed occorre dare fiducia a un Paese in preda all'incubo della disoccupazione. 
Si tratta di realizzare un “Programma di cose concrete” miranti ad attuare un piano straordinario per l’occupazione giovanile, a promuovere un piano nazionale per la famiglia con più equità fiscale, a garantire il libero accesso alla Sanità, a sostenere le imprese agricole tutelando il “made in Italy”, a sostenere l’accesso al credito delle piccole e medie imprese, ad accrescere gli investimenti nella ricerca, ridurre la spesa pubblica, sviluppare la lotta all’evasione, modificare le regole del patto di stabilità, valorizzare il patrimonio paesaggistico, artistico e culturale.
Occorre affrontare con trasparenza le patologie politiche, la diffusione del crimine, la droga, il degrado urbano, la prostituzione, l’inquinamento, l’abbandono della famiglia a se stessa. 
I valori spirituali del popolo italiano devono essere difesi e tramandati per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile.
Francesco Liparulo - Venezia

Il cuore di ogni uomo o donna palpita nella città più bella del mondo

VENEZIA LIBERA OGNI SPIRITO 
E INFONDE SPERANZA DI LIBERTÀ

Venezia è un centro abitato di notevole estensione, costituito non solo di edifici pubblici e privati di importanza storica, ma è soprattutto sede di funzioni civili e amministrative, cioè è comunità fatta di persone, di uomini e donne che vivono in un "corpo" dove c'è un cuore che pulsa e una testa che sovrintende tutta la "struttura". Il cuore è a Venezia "insulare" e gli altri organi sono sulla terraferma". 
Come Marghera è un'entità costituita da "MARE-TERRA", così tutto il Comune di Venezia vive di "mare e di terra", uno sostiene l'altro come nella Repubblica Veneta, dove il territorio teneva in vita il "Comune dei Veneziani" e il Senato amministrava bene il suo territorio, numerando gli alberi per la costruzione delle galere e deviava i fiumi per impedire alla sabbia e alla terra di riempire la laguna e soffocare la peculiarità di una città lagunare. 
Il grande organismo del commercio è sempre vivo perché qui c'è un’anima che lo tiene in vita. Lo spirito del commercio vive nelle "calli" che conducono al grande Palazzo Ducale e alla Basilica San Marco. 
Ogni spazio urbano si alimenta di tutte le aspirazioni e i sogni di coloro che credono nella libertà di poter cambiare in meglio i loro destini e le loro fortune. Tutto si svolge alla luce del sole e la merce è esposta per chi la sa apprezzare. 
Lo sguardo, di chi è interessato ad acquistarla, la valuta al di là del suo aspetto presente e le dà un valore che è anche fonte di guadagno.
Uomini, donne, giovani, ragazzi, trovano quello che cercano, perché tutto ciò che produce la natura o la fantasia umana viene esposto qui per appagare ogni desiderio del cuore. La fiducia nel commerciante è resa tangibile dalla meraviglia e dal consenso dì chi vuole comprare. La constatazione del pregio della merce gratifica più del denaro perché instaura un rapporto di reciproca sicurezza e di stima. Il cliente soddisfatto è promessa per un suo imminente ritorno ed è un investimento sicuro per i futuri guadagni.
Francesco Liparulo Merstre - Venezia

La mia città è la più bella del mondo

CITTADINANZA VENEZIANA 
CON UN CUORE CHE SOFFRE

La mia città è come un organismo vivente e soffre di "patologie politiche". Si parla di separazioni, di autonomie per gestire il Bene comune. Venezia è un centro abitato di notevole estensione, costituito non solo di edifici pubblici e privati di importanza storica, ma è soprattutto sede di funzioni civili e amministrative, cioè è comunità fatta di persone, di uomini e donne che vivono in un "corpo" dove c'è un cuore che pulsa e una testa che sovrintende tutta la "struttura". Il cuore è a Venezia "insulare" e gli altri organi sono sulla terraferma". 
Come Marghera è un'entità costituita da "MARE-TERRA", così tutto il Comune di Venezia vive di "mare e di terra", uno sostiene l'altro come nella Repubblica Veneta, dove il territorio teneva in vita il "Comune dei Veneziani" e il Senato amministrava bene il suo territorio, numerando gli alberi per la costruzione delle galere e deviava i fiumi per impedire alla sabbia e alla terra di riempire la laguna e soffocare la peculiarità di una città lagunare. 
In questi giorni si sta lavorando per la Città Metropolitana di Venezia che comprende 44 Comuni. Si tratta di avere un sindaco metropolitano che con l'aiuto di tutti i sindaci del territorio metropolitano possa costruire quel Bene comune che possa riversarsi su tutti i cittadini della Città metropolitana di Venezia.
Francesco Liparulo - Venezia

La Città Metropolitana di Venezia è costituita da 44 Comuni

LA NUOVA CITTADINANZA 
VIVRÀ DI "MARE E TERRA" 

La mia città ha un nuovo orizzonte di vita con più di 800 mila abitanti e un territorio comprensivo di 44 Comuni. 
Come Marghera è un'entità costituita da "MARE-TERRA", così tutta la Città Metropolitana sarà come come nell'antica Venezia, cioè vivrà di "mare e di terra", uno sosterrà l'altra, come nella Repubblica Veneta, dove il territorio teneva in vita il "Comune dei Veneziani" e il Senato amministrava bene il suo territorio, numerando gli alberi per la costruzione delle galere e deviava i fiumi per impedire alla sabbia e alla terra di riempire la laguna e soffocare la peculiarità di una città lagunare. 
Negli anni passati ci sono stati dei "referendum" per la separazione di Mestre da Venezia e molti elettori ed elettrici solevano dire: "Io abito a Mestre, ma il mio cuore è a Venezia". 
La Città Metropolitana di Venezia saprà scegliere la persona "giusta", cioè il suo sindaco metropolitano per eliminare tutte le "patologie politiche" di partitocrazia, di sperpero del denaro pubblico e di corruzione, perché il primo cittadino amministrerà un territorio più grande, coadiuvato dai sindaci dei 44 comuni che sapranno rappresentare le istanze della nuova entità veneziana e il Comune di Venezia non sarà più diviso, ma si compatterà per animare con un solo spirito una grande cittadinanza veneziana. 
Francesco Liparulo - Venezia

Taglio di 200 euro nella busta paga dei comunali veneziani

I CONSIGLIERI MOVIMENTO 5 STELLE
VICINO ALLE ISTANZE DEI DIPENDENTI

La VIII Commissione consiliare è stata convocata il 18 novembre nella Sala Giunta Grande di Ca’ Farsetti alle ore 09.30 con all’ordine del giorno l’illustrazione della Proposta di deliberazione P.D. 579 del 21 ottobre 2015: Bilancio di previsione Esercizi Finanziari 2015 - 2016 -2017 - Variazione degli stanziamenti. La seduta è presidiata dal consigliere Vice Presidente Giacomin Giancarlo con la partecipazione dell’assessore Michele Zuin (Bilancio - Bilancio partecipativo - Tributi - Economato - Società partecipate), la presenza di dipendenti comunali e dei loro rappresentanti sindacali.

“Questa variazione non taglia i servizi - afferma Zuin - ma orienta spese ed entrate. Era stata fatta una previsione troppo alta in entrata. Si tratta di riassestamento di spesa su quello che è successo nei primi 10 mesi. Si sono ottenuti risparmi. C’è stata una diminuzione di spesa, calcolata su fatture stimate, per le mensilità di novembre e dicembre”.
Alle 10.12 i “comunali” presenti chiedono all’assessore di parlare del Fondo integrativo dei dipendenti.
“Sto spiegando la delibera - dice l’assessore al Bilancio - e i consiglieri intervengano quando ci sarà da dire qualcosa. Io devo spiegare la delibera, lasciatemi finire. Ci sono sentenze e debiti fuori bilancio; dobbiamo pagarli nel 2015 e non nel futuro”.
I comunali si rivolgono al Presidente per potere parlare.

Alle 10.22 il consigliere del Movimento 5 Stelle interviene: “Facciamoli parlare”.
“Qual è l’argomento? Si tratta - dice l’assessore - del Fondo integrativo con 1 milione rifinanziato con intervento di Giunta”.
“Sono briciole - sostengono i sindacalisti presenti”.

Il presidente autorizza l’intervento di Chiara Sabatini di RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) dei comunali di Venezia.
“Quest’anno i dipendenti - sostiene la sindacalista - si sono trovati con la chiusura della Gestione Zappalorto con un gravissimo taglio del Fondo produttività. La questione è peggiorata per come sarà formulata la Legge di Stabilità per il 2016: contiene manovra con forti ipoteche per il triennio 2016 - 2018. Il Comune deve stilare un nuovo contratto con i dipendenti. La Legge di Stabilità è ipoteca: sarà monitorato quanta spesa e si stabilirà il limite di stanziamento per il prossimo anno. Si parla di 1/3 rispetto a quello necessario. Zuin dice che ci sarà un incremento di un altro milione per il Fondo integrativo”.

“Per noi - interrompe l’assessore Zuin alle 10.28 - sono gocce di sangue”.
“Briciole” per il pubblico in sala.
“Zuin dice che chiude in pareggio il bilancio 2015 - continua la sindacalista di RSU - e fa rabbia che la “produttività dei dipendenti”, intesa come premio, è pezzo importante per sussistenza dipendenti e motivazione per lavorare. Alla fine del mese come si arriva? Paghiamo tasse. Vediamo che spese a carico del Comune, fatte in direzioni più incredibili, come i vertici delle Partecipate. Dove stanno le risorse per il nuovo contratto? di fine anno?”.
Alle 10.30 interviene Giampiero Bulla di RSU: “L’amministrazione può decidere dove spendere i soldi. 1 milione di euro non serve a niente e non pensate per posizionare le risorse dove più vi fa comodo. Con i 193 mila euro cosa ne faccio?”.
Alle 10.34 interviene il sindacalista Cgil Chilorio Sergio: “Sforato Patto di Stabilità, cosa sta facendo la Giunta per i dipendenti comunali? Attenzione paralizziamo…”.

“Avremmo bisogno - dice Zuin - di più Entrate Correnti, in caso di sforamento, per l’integrativo dei dipendenti e anche per investimenti e nella specifica di sforamento del Patto di Stabilità ci sarà norma già applicabile per attivare sanzioni in caso di sforamento. Gli stipendi dei consiglieri delle partecipate sono ai minimi previsti, applichiamo in modo puntuale al minimo i compensi previsti per i consiglieri delle Partecipate”.
“Una considerazione - interviene alle 10.42 la consigliera Elena La Rocca del Movimento 5 Stelle - per le Politiche sociali e al riguardo non sono convinta che queste somme per minore richiesta in un momento di criticità; è poco credibile questa minore richiesta. 
Invito tutti i consiglieri per andare più a fondo. Per la Vallenari bis: € 2.711.797,00 di espropri buttati per un'opera inutile e dannosa. Era stato aperto un dibattito rimasto interrotto a metà. La cittadinanza aveva dimostrato la non obbligatorietà a procedere. Ci sono stati alberi abbattuti, soldi trasferiti. Non è corretto. L’assessore Boraso era stato smentito su cifre che dichiarava”.

“Quello che voglio sia chiaro - risponde Zuin - è che non è stato tagliato nulla. Si tratta di riassestamento spesa per consumi nei primi 10 mesi. Qual è la difficoltà nel riequilibrare i fondi integrativi? È scelta politica. “O vado in disavanzo o taglio altre spese. Questi sono i soldi. Cerchiamo di arrivare al pareggio di bilancio. Per la particolarità del Fondo integrativo, interessare la Commissione e assessore, non è nostra materia”. 
La seduta termina alle 11.45.
Francesco Liparulo - Venezia

mercoledì 25 novembre 2015

L’assessore della Giunta Brugnaro non rispetta le regole

I CONSIGLIERI PD E LISTA CASSON
ABBANDONANO LA SALETTA CONSILIARE
La IV Commissione consiliare, convocata il 17 novembre alle 14.15 nella Sala Giunta Piccola di Ca’ Farsetti, si è riunita per l’esame della proposta di deliberazione P.D. 569.2015 - Gestione degli approdi operativi a servizio del trasporto pubblico non di linea e assimilato nel Comune di Venezia e delle mozioni con oggetto l’Utilizzo dei canali interni lagunari e la Convalida dei contrassegni di navigazione.
Il presidente della Commissione Renzo Scarpa apre la seduta alle 14.46 ed afferma: “Propongo di invertire l’ordine del giorno, iniziando la discussione delle mozioni e appena arriva il sindaco si sospende la discussione delle mozioni.

Alle 15.15 entra nella Sala il sindaco con l’assessore Renato Boraso e l’assessore Michele Zuin.
Alla seduta partecipa anche l’ingegnere Franco Fiorin, direttore Mobilità e Trasporti.
Si inizia la discussione della proposta di deliberazione P.D. 569.
Il tecnico del Comune, ing. Franco Fiorin, delinea la struttura della delibera.

La consigliera Sara Visman del Movimento 5 Stelle domanda all’ingegnere: “Quanti sono i pontili?”.
Alle 15.30 il sindaco dice che deve andare a “fare la Giunta” ed esce dalla Sala.
La consigliera Visman riprende a parlare: “Quanto dovrebbe incamerare il Comune in un anno?
L’assessore Boraso subito si accinge a lasciare la Sala ma viene invitato a rimanere per dare le risposte.
“Quanto ammonta - dice Visman - il canone per i pontili? Da dove arrivano i soldi alla Partecipata Avm? Per le assunzioni, quanto personale e che mansioni? Di cosa si parla quando si parla di vigilanza armata?
Pellicani volendo fare domande in merito all’assessore Boraso che è uscito alle 15.42 chiede: “Aggiorniamo la Commissione, possiamo sospendere la Commissione anche per motivi di orario”.
“La situazione - risponde il presidente della Commissione - è questa: “Possiamo illustrare la proposta di delibera dal punto cdi vista tecnico e poi, per le domande di tipo politico, rimandare. Per l’assessore possiamo sentire la Segreteria Generale” ”.
Il tecnico Fiorin continua a parlare.
Alle 15.58 Pellicani afferma: “Vuole capire, se Commissione continua , già si è arrivati in ritardo. C’è la regola. Le Commissioni hanno delle regole e gli assessori o si adeguano oppure cambiamo le regole”.
Alle 16.04 escono dalla Sala Nicola Pellicani e tutti i consiglieri dell’opposizione tra cui Sara Visman ed Elena La Rocca del Movimento 5 Stelle.
Il presidente della Commissione, constatando la presenza del numero legale, continua la seduta.

Alle 16.10 torna il sindaco e rientrano i consiglieri del Movimento 5 stelle.
Francesco Liparulo - Venezia

Una seduta comunale infuocata per i risentimenti del sindaco

SBEFFEGGIATI I CAPIGRUPPO DELL’OPPOSIZIONE

CONSIDERATI   RIDICOLI    E    AZZECCAGARBUGLI 

Sessione straordinaria giovedì 19 novembre del Consiglio Comunale di Venezia nella Sala delle riunioni consiliari di Mestre per la trattazione di proposte di deliberazioni che hanno già ottenuto il parere favorevole delle Commissioni consiliari e altre proposte tra cui la gestione degli approdi operativi del trasporto pubblico non in linea e assimilato nel Comune di Venezia nell’ambito della Mobilità e Trasporti - Società Partecipate p.d.N. 2015.569.

Alle 16.00 la dott.ssa Ermelinda Damiano, presidente del Consiglio, prima di iniziare la seduta afferma: “Credo doveroso ricordare le vittime di Parigi di venerdì, in particolare Valeria Solesin e chiedo di osservare un minuto di silenzio”.
Rilevanza significativa assume la discussione della proposta di deliberazione P.D. N. 2015.569 per la gestione degli approdi operativi a servizio del trasporto pubblico non di linea e assimilato nel Comune di Venezia nell’ambito della Mobilità e Trasporti - Società Partecipate.
Andrea Ferrazzi (PD) afferma: “Questa è una delibera complessa inserita nell’ordine del giorno della IV Commissione di questa settimana, convocata martedì 17 novembre alle ore 14.15, e, per una serie di motivi, non c’è stato modo di approfondire; non c’è stato tempo di approfondire; chiediamo di avere la possibilità di discutere con il sindaco della delibera e di vederla in Commissione; chiediamo di rinviarla alla luce di atti e fatto confronto”.
Alle 16.38 risponde il sindaco: “Per precisazione, ho introdotto in Commissione la delibera e al dirigente (Ing. Franco Fiorin, direttore Mobilità e Trasporti) di spiegarla. Sono entrato in Commissione (ore 15.15 di martedì sono entrati Brugnaro e assessore Boraso nella Sala Giunta Piccola di Ca’ Farsetti; Alle 15.27 il Tecnico Fiorin ha iniziato a spiegare la struttura della delibera; ); alcuni sono andati via (alle ore 15.30 di martedì è uscito il sindaco e alle 15.42 è uscito l’assessore senza dare risposte in merito chieste da Nicola Pellicani (Lista Casson); il consigliere aveva chiesto a Renzo Scarpa, presidente della IV Commissione, di aggiornare la Commissione, di sospendere la Commissione per questioni di orario; il tecnico Fiorin alle 15.45 aveva ripreso a parlare e Pellicani alle 15.58 aveva interrotto l’esposizione del tecnico e rivolgendosi a Scarpa: “Vuole capire che c’è la regola. le Commissioni hanno delle regole e gli assessori o si adeguano o si cambiano le regole”; alle 16.04 escono i consiglieri di PD, della Lista Casson e anche quelli del Movimento 5 Stelle (Elena La Rocca e Sara Visman) perché c’era seduta di Giunta. Ho risposto alle 5 Stelle ( alle 16.10 sono rientrati il sindaco e le consigliere Visman e La Rocca; alle 1612 La Rocca aveva esposto alcune considerazioni sull’assunzione di n. 3 unità personale da parte del Comune di Venezia con un aggravio di euro 165.000 X 3, sul traffico caotico e inquinante dei barconi lungo Riva degli Schiavoni e sull’uscita di parte dell’opposizione); il presidente della Commissione ha licenziato la delibera e l’ha portata in Consiglio Comunale".
Il sindaco sostiene che si tratta di “spazi acquei, gli spazi acquei sono approdi di lancioni che riguardano il territorio comunale di Venezia; per coerenza, quello che dobbiamo ricordare: abbiamo necessità di fare un regolamento acqueo per i cittadini e ci si nasconde sempre dietro a discorsi. Dall’1 gennaio sono nostri e l’autorità portuale ce li ha concessi. Dobbiamo licenziare delibera. Il Comune affida la gestione pontili ad Avm, società in house. Diamo le Linee Guida legate alla delibera. Per la gestione dei pontili scriveremo le regole anche per il traffico acqueo”.
Alle 16.45 Ermelinda Damiano invita a parlare Davide Scano del Movimento 5 Stelle: “Sì, presidente, vorrei far notare che le Linee Guida e l’emendamento ci sono stati consegnati 40 minuti fa; chiedo una congrua sospensione per esaminare le Linee Guida e deposito una mozione in proposito”.
Il sindaco afferma: “No, direi di no, abbiamo avuto tempo”.
“Mezzora fa - replica Scano - ci è stato consegnato”.

La presidente dice: “15 minuti di sospensione” e viene spento alle 16.47 il microfono al consigliere Scano che continua a parlare.
“Siamo d’accordo - dice Nicola Pellicani, per il quale riprende il funzionamento del microfono - esame in commissione, delibera in commissione. Noi martedì abbiamo atteso un’ora il sindaco, volevamo discutere con il sindaco. La IV Commissione era stata convocata alle ore 14.15 e alle 15.15 non c’era ancora nessuno. Non siamo a disposizione. Ci sono regole per gli assessori. Nella delibera c’è parere collegiale; l’emendamento che arriva adesso, mezzora fa. Vogliamo avere la possibilità di discutere, esaminare provvedimento, discutere parere per responsabilità; andava mandato in Commissione l’emendamento. Facciamo sospensione e poi discussione generale per lunedì e delibera”.
Alle 16.50 inizia la sospensione. 
Alle 17.18 la presidente apre la votazione per la discussione generale della Proposta di delibera P.D. N. 2015. 569: Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.

Alle 17.22 Andrea Ferrazzi (PD) afferma: “ Avevo chiesto in maniera pacata di ritirarla, mi aspettavo dal sindaco una risposta in merito. Non voglio subito risposta”.
“Nessun desiderio di rinviare lavori - dice Nicola Pellicani - ma richiesta legittima di affrontare la questioncella, vogliamo sapere se e come affrontare questa mozione, ci sia risposta. Questa delibera è complicata; anche l’autorità garante ha espresso perplessità per l’affidamento in house ad Avm, si tratta di concorrenza di mercato. In base a quale norma, in base a quale criterio questa contraddizione? Come si riconosce il 12% ad affidataria? A questa obiezione non è stata data risposta; siamo in presenza di delibera importante. Voi votate ad occhi chiusi, non ci sono elementi per votare, né a favore né contro”.
Alle 17.30 il consigliere Renzo Scarpa (Lista Brugnaro) ritiene che con la delibera il Comune debba riappropriarsi del suo ruolo in quanto trattasi di settore produttivo della città”.
Alle 17.37 Pellicani replica: “ Andiamo a votare una delibera senza avere chiarezza credo, né risposte chiare”.
Davide Scano interviene: “Mi associo in parte a quello detto, cioè la proposta di delibera è complessa e ci sono criticità non risolte. Non si capisce se l’aggio del 15% alla Partecipata Avm è sufficiente alla gestione; c’è anche il compenso per il personale. C’è altro aspetto critico, in modo ambiguo, quello del personale, ci accolliamo approdi che erano già nostri e che furono affidati nel 2005 all’autorità portuale. Questo passaggio di dipendenti considerato atto dovuto come clausola di salvaguardia, ma in realtà non è così, non c’è nessun contratto, ma una riappropriazione di ciò che era già del Comune”.
Alle 17.46 prende la parola il sindaco: “ Hanno detto tantissime cose sbagliate, i numeri sbagliati. Scano che fa il dottorino, fa lezione di diritto che non è opportuno e poi quello che scrive sul blog; non so che esperienza abbia. Ti reputi bravo come gestire un’azienda. Noi riteniamo doveroso assumere 3 persone. Ferrazzi azzeccagarbugli e non si decide mai niente. Abbiamo presentato delibera, sono venuto mi Commissione, l’ho spiegata; è inutile che Ferrazzi dica che non abbiamo avuto tempo. Anche i consiglieri 5 Stelle sempre presenti; c’era il nostro tecnico”.
“Non ho ridicolizzato nessuno - replica alle 17.51 Ferrazzi - perché ho posto questioni tecniche e nessuno ha risposto. Presidente, non è possibile che ad ogni intervento tecnico si debba sentire il parere del sindaco”.
“Smettila di fare il saccente - risponde il sindaco - stai approfittando”.
“Sto parlando su ordine dei lavori - afferma Ferrazzi - e chiedo al sindaco e soprattutto alla presidente di coordinare; non è possibile che ad ogni intervento si faccia un pistolotto; ho rispetto per sindaco e presidente; vorrei si conduca il funzionamento del Consiglio a quello che è; chiedo al presidente di intervenire”.
Alle 17.58 viene aperta la discussione sull’emendamento di Giunta.
“Presidente - dice Scano - c’è emendamento di Giunta e poi a cascata altri? Gradirei risposta ai quesiti che ho posto. Su questione personale dove è scritto che dobbiamo prendere in comune i dipendenti di Nethun; possono essere assorbiti da autorità portuale”.
“Presidente, anch’io non sono soddisfatto - sostiene Pellicani - delle risposte. Non posso farmi offendere dal sindaco durante le assemblee, avvocaticchio, ogni volta il pistolotto del sindaco quando si parla nel merito. Confermiamo giudizio negativo su delibera per questioni poste e poi come è avvenuto esame frettoloso e in commissione non si è potuto esaminare. Il sindaco puntualmente punta a sbeffeggiare, deridere attività opposizione e questo è inaccettabile in sede istituzionale. Voto negativo.
La presidente apre e chiude il voto: “Presenti 33. votanti 30, contrari 6, astenuti 3.
Francesco Liparulo - Venezia

Taglio di 200 euro nella busta paga dei comunali veneziani

I CONSIGLIERI MOVIMENTO 5 STELLE
VICINO ALLE ISTANZE DEI DIPENDENTI
La VIII Commissione consiliare è stata convocata il 18 novembre nella Sala Giunta Grande di Ca’ Farsetti alle ore 09.30 con all’ordine del giorno l’illustrazione della Proposta di deliberazione PDD 579 del 21 ottobre 2015: Bilancio di previsione Esercizi Finanziari 2015 - 2016 -2017 - Variazione degli stanziamenti. La seduta è presidiata dal consigliere Vice Presidente Giacomin Giancarlo con la partecipazione dell’assessore Michele Zuin (Bilancio - Bilancio partecipativo - Tributi - Economato - Società partecipate), la presenza di dipendenti comunali e dei loro rappresentanti i sindacali.

“Questa variazione non taglia i servizi - afferma Zuin - ma orienta spese ed entrate. Era stata fatta una previsione troppo alta in entrata. Si tratta di riassestamento di spesa su quello che è successo nei primi 10 mesi. Si sono ottenuti risparmi. C’è stata una diminuzione di spesa, calcolata su fatture stimate, per le mensilità di novembre e dicembre”.
Alle 10.12 i “comunali” presenti chiedono all’assessore di parlare del Fondo integrativo dei dipendenti.
“Sto spiegando la delibera - dice l’assessore al Bilancio - e i consiglieri intervengano quando ci sarà da dire qualcosa. Io devo spiegare la delibera, lasciatemi finire. Ci sono sentenze e debiti fuori bilancio; dobbiamo pagarli nel 2015 e non nel futuro”.
I comunali si rivolgono al Presidente per potere parlare.
Alle 10.22 il consigliere del Movimento 5 Stelle interviene: “Facciamoli parlare”.
“Qual è l’argomento? Si tratta - dice l’assessore - del Fondo integrativo con 1 milione rifinanziato con intervento di Giunta”.
“Sono briciole - sostengono i sindacalisti presenti”.
Il presidente autorizza l’intervento di Chiara Sabatini di RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) dei comunali di Venezia.
“Quest’anno i dipendenti - sostiene la sindacalista - si sono trovati con la chiusura della Gestione Zappalorto con un gravissimo taglio del Fondo produttività. La questione è peggiorata per come sarà formulata la Legge di Stabilità per il 2016: contiene manovra con forti ipoteche per il triennio 2016 - 2018. Il Comune deve stilare un nuovo contratto con i dipendenti. La Legge di Stabilità è ipoteca: sarà monitorato quanta spesa e si stabilirà il limite di stanziamento per il prossimo anno. Si parla di 1/3 rispetto a quello necessario. Zuin dice che ci sarà un incremento di un altro milione per il Fondo integrativo”.
“Per noi - interrompe l’assessore Zuin alle 10.28 - sono gocce di sangue”.
“Briciole” per il pubblico in sala.
“Zuin dice che chiude in pareggio il bilancio 2015 - continua la sindacalista di RSU - e fa rabbia che la “produttività dei dipendenti”, intesa come premio, pezzo importante per sussistenza dipendenti e motivazione per lavorare. Alla fine del mese come si arriva? Paghiamo tasse. Vediamo che spese a carico del Comune, fatte in direzioni più incredibili, come i vertici delle Partecipate. Dove stanno le risorse per il nuovo contrato? di fine anno?”.
Alle 10.30 interviene Giampiero Bulla di RSU: “L’amministrazione può decidere dove spendere i soldi. 1 milione di euro non serve a niente e non pensate per posizionare le risorse dove più vi fa comodo. Con i 193 mila euro cosa ne faccio?”.
Alle 10.34 interviene il sindacalista Cgil Chilorio Sergio: “Sforato Patto di Stabilità, cosa sta facendo la Giunta per i dipendenti comunali? Attenzione paralizziamo…”.
“Avremmo bisogno - dice Zuin - di più Entrate Correnti, in caso di sforamento, per l’integrativo dei dipendenti e anche per investimenti e nella specifica di sforamento del Patto di Stabilità ci sarà norma già applicabile per attivare sanzioni in caso di sforamento. Gli stipendi dei consiglieri delle partecipate sono ai minimi previsti, applichiamo in modo puntuale al minimo i compensi previsti per i consiglieri delle Partecipate”.
“Una considerazione - interviene alle 10.42 la consigliera Elena La Rocca del Movimento 5 Stelle - per le Politiche sociali e al riguardo non sono convinta che queste somme per minore richiesta in un momento di criticità; è poco credibile questa minore richiesta. 
Invito tutti i consiglieri per andare più a fondo. Per la Vallenari bis: € 2.711.797,00 di espropri buttati per un'opera inutile e dannosa. Era stato aperto un dibattito rimasto interrotto a metà. La cittadinanza aveva dimostrato la non obbligatorietà a procedere. Ci sono stati alberi abbattuti, soldi trasferiti. Non è corretto. L’assessore Boraso era stato smentito su cifre che dichiarava”.

“Quello che voglio sia chiaro - risponde Zuin - è che non è stato tagliato nulla. Si tratta di riassestamento spesa per consumi nei primi 10 mesi”.
“Qual è la difficoltà nel riequilibrare i fondi integrativi? È scelta politica”.
“O vado in disavanzo o taglio altre spese. Questi sono i soldi. Cerchiamo di arrivare al pareggio di bilancio. Per la particolarità del Fondo integrativo, interessare la Commissione e assessore, non è nostra materia”. 
La seduta termina alle 11.45.
Francesco Liparulo - Venezia

Grillo punta sui collaboratori più vicini alla sua idea rivoluzionaria

UNA POLITICA DI VERITÀ SOFFIA
SUL VESSILLO PENTASTELLATO

Portavoce generosi affiancano il fondatore del Movimento 5 Stelle per far convergere l'elettorato nello scegliere il logo del Movimento politico animato da cittadine e cittadini generosi in grado di far attecchire il seme gettato dal "buon comico" Beppe. La pianta è cresciuta vigorosa e darà i suoi frutti nel prossimo vaglio elettorale. Il cittadino sa che è giusto votare Movimento 5 Stelle perché è un gruppo compatto di politici e sostenitori che vogliono eliminare le "patologie politiche" che non permettono all'economia italiana di spiccare il volo nello spazio della competizione commerciale dettata dall'attuale globalizzazione economica.

Beppe è stato lungimirante ed ha saputo scegliere i suoi collaboratori in grado di condividere le sue intuizioni originali che sono quelle di costruire il vero Bene comune che rende l'Italia libera e autosufficiente nel contesto europeo e nell'economia mondiale. Il suo nome non figurerà più sul logo pentastellato, ma il suo spirito rivoluzionario rimarrà corroborato dall’impegno fattivo e incisivo di tanti sostenitori che non vogliono chiudersi nel guscio dell’egoismo, ma aprirsi alla cittadinanza bisognosa di uomini e donne che vogliono essere liberi per agire nella creazione di quella "vita buona" che deve essere patrimonio di tutti gli Italiani. 
Francesco Liparulo - Venezia

ll Movimento 5 Stelle di Venezia per una politica propositiva


IL CAPOGRUPPO ANDREA FERRAZZI 
ATTACCA LA FORMAZIONE GRILLINA 
“Noi - sostiene Andrea Ferrazzi, capogruppo del PD nel Consiglio comunale di Venezia, come si evince dalle pagine di la Nuova di Venezia e Mestre dell’1 novembre 2015 - non siamo il Movimento Cinque Stelle, che ormai è di fatto diventato con i suoi consiglieri e le sue posizioni una stampella della maggioranza …”.
“I nostri rapporti con la maggioranza e il sindaco ? - replica la consigliera grillina Sara Visman, come si evince dallo stesso quotidiano sopracitato - per ora, è vero, sono più collaborativi di quelli che ha con il centrosinistra, ma credo dipenda dal fatto che Brugnaro ci vede come “nuovi” e non compromessi politicamente, mentre vede Pd e Lista Casson come coloro che portano avanti le politiche della giunta precedente”. 
Chiara e decisa la posizione della consigliera m5s Elena La Rocca dal suo blog Facebook: “Votiamo NO alle linee programmatiche perché:
Si prevede il progetto Vittorio Emanuele per le grandi navi;
Si prevede di vendere i terreni di Tessera dando luogo ad altra cementificazione;
NON si prevede un piano incisivo di riorganizzazione delle partecipate;
NON si prevede il dimezzamento degli incarichi.
Questi i motivi principali. Su molti punti (sicurezza, lavoro, sviluppo etc) ci troviamo d'accordo e lavoreremo insieme alla maggioranza”.
Chi è il capogruppo PD veneziano? Andrea Ferrazzi è stato assessore della Giunta Giorgio Orsoni (Urbanistica ed Edilizia Privata; Gestione partecipata del Territorio).
Qual è il problema?
Occorre vincere la partitocrazia del PD e dei suoi sostenitori che hanno portato l'amministrazione comunale allo sfacelo con la corruzione e lo sperpero del denaro pubblico. La città più bella del mondo, ricca di tesori d'arte, di storia, di uno spirito commerciale, visitata ogni anno da milioni di turisti è allo sbando. 
La cittadinanza è stata privata di ogni sostegno sociale per mantenere una amministrazione faraonica dove ogni quattro impiegati hanno un esponente di spicco che ostenta dirigenza con lauti compensi e attenzioni.
Il capogruppo m5s in Comune Davide Scano, le consigliere Elena La Rocca e Sara Visman sono i portavoce del Movimento 5 Stelle per liberare Venezia dalla politica spazzatura e fuorviante che non presta attenzione alle vere necessità dei cittadini che vogliono lavorare e agire per il Bene comune della loro comunità.
Il Movimento 5 Stelle rivendica una politica propositiva, cioè una sana amministrazione del Comune per essere vicino alle famiglie e ai piccoli imprenditori abbandonati dalle gestioni politiche della sinistra e dei loro sostenitori. I grillini non mettono la testa sotto la sabbia per un'opposizione "a prescindere" e inconcludente, ma sanno essere aderenti a una politica propositiva, a ciò che è giusto, e valuteranno provvedimento per provvedimento l'operato della maggioranza di Brugnaro per migliorare ogni proposta che mira a costruire il Bene comune di tutti i cittadini. 
Francesco Liparulo - Venezia

Il Movimento 5 Stelle è presente nella Sala consiliare di Ca' Loredan

IL CAPOGRUPPO GRILLINO SCANO RICORDA A BRUGNARO
DI RISPETTARE GLI ACCORDI DELLA SUA CAMPAGNA POLITICA 

“Si è ecceduto - ha detto il consigliere pentastellato Davide Scano - sul termine Linee programmatiche, ma le linee sono molto sottili.
Programma su 20 pagine striminzite con 2 di introduzione.
Non è giudizio su quello che è scritto, è sintomatico, si intravedono lacune, si tratta di argomenti da approfondire: educazione, cultura, infrastrutture, non si vede nulla per tutela ambiente lagunare.
Si ricorda, al Cinema Corso le hanno fatto una domanda sul Casinò; lei ha svincolato con una battuta: “ Ho soluzione credibile, non posso dirla qui”; ma, adesso qui, non da risposte sul Casinò. Noi avevamo scritto pagine intere sul Casinò e qui non è evidenziato. Sia riflessione ora.
Su molte cose siamo d’accordo come tendenza, ma c’è poco coraggio. Lei ha firmato al Teatro Goldoni per i nostri punti che qui non sono presenti. Lei è brava persona, ha firmato. In quei punti si chiedeva la riorganizzazione della macchina comunale, il dimezzamento di incarichi pari a 680 su 3.300 dipendenti, incarichi certamente con indennità. Ogni 4 dipendenti e mezzo c’è un incarico; è un eccesso che la città non si può permettere perché è alla canna del gas.
Su agenzia sviluppo siamo favorevoli.
Su infrastrutture: non si può espandere ancora la città su terreni agricoli. C’è da riqualificare le zone di Marghera e Mestre. Espandere la città significa portare mezzi pubblici, fognature, gas e sono tutti costi.
Apprezziamo e condividiamo l’opera del sindaco per azioni nei confronti di sicurezza e degrado. Pesante eredità bilancio che prevede non opere fantasiose ma progettualità fatta attraverso interventi mirati, legati alle necessità della cittadinanza in base a ciò che abbiamo in casa”.
Francesco Liparulo - Venezia

Il Movimento 5 Stelle attua una politica di verità.


La politica di verità è quella di aderenza alle aspettative del corpo politico, alle sue istanze di vita, cioè al superamento degli ostacoli che si frappongono per la costituzione di quel Bene comune che deve riversarsi su tutti e non essere appannaggio di poche persone. La politica di verità contraddistingue i "pentastellati" che sanno essere generosi nella loro aspirazione di essere liberi di partecipare democraticamente e corroborare le istanze della cittadinanza, calpestata da sedicenti politici che fanno soltanto i loro interessi e non si sono accorti che la povertà è dilagata in tutto il Paese per la partitocrazia e lo sperpero del denaro publico. 10 milioni di italiani sono diventati poveri.
Francesco Liparulo - Venezia

Il sindaco Luigi Brugnaro non mantiene le promesse elettorali

LA CITTADINANZA VENEZIANA STRINGE LA CINGHIA

PER ELIMINARE I DEBITI ACCUMULATI DALLA SINISTRA 
Interessi e corruzione hanno coperto il nostro corpo politico veneziano di vergogna e dobbiamo rimediare alle malefatte delle precedenti amministrazioni. 

Per stare vicino ai propri concittadini e aderire a una politica di verità, occorre ascoltare, evidenziare le esigenze della cittadinanza e battersi innalzando con orgoglio la bandiera del Movimento 5 Stelle, costituito da uomini e donne generosi che sanno essere portavoce dell'elettorato del territorio per abbattere tutte le barriere che tengono lontano i cittadini dall'amministrazione del Bene comune.
Il Movimento 5 Stelle di Venezia lotta per una democrazia partecipata, cioè per un coinvolgimento di tutti i cittadini nelle decisioni che riguardano la comunità civile. Si tratta di realizzare una politica per la persona e non per l'individuo isolato, cioè attuare un'amministrazione che sussidiariamente aiuta i cittadini a interagire tra loro per il loro benessere spirituale e materiale.
Il Comune di Venezia ha ricchezze ingenti ed occorre che il Bene comune, il Bene di noi tutti, si riversi su ogni uomo o donna e non sia prerogativa di furbetti o di lobby. 
Sì al Movimento 5 Stelle.

L’alternativa di visione del mondo di Beppe Grillo

NON ADATTARCI MAI, ANDARE AVANTI
DOBBIAMO AVERE UN SENSO DEL MONDO
“Mettere l’individuo al centro - ha detto Beppe Grillo ad Imola il 18 ottobre nel Grande raduno annuale del Movimento 5 Stelle - non il mercato”. 
Ogni cittadino ha il diritto di essere rispettato, cioè ha una sua dignità in quanto persona e soggetto di diritto che possiede dei diritti dovuti dalla sua necessità di esistere in libertà, nell’ambito di una società in cui si impegna per il bene comune. 
“C’è depressione per chi non ha il lavoro - ha gridato Beppe - e occorre capire la causa e la causa è che non hai il lavoro; il lavoro ti ricatta ed accetti qualsiasi cosa”. 
L’attuale democrazia deve fare i conti con le sfide del mondo globalizzato. Si auspica un diverso rapporto tra individui e società civile, un diverso modo di concepire la dignità della persona e la dignità del suo lavoro, cioè si chiede una maggiore cittadinanza attraverso una maggiore attenzione alla persona e ai suoi bisogni di esistenza.
“Che tipo di vita vogliamo? - chiede l’Elevato che si sente al di sopra del “guru” - Un Paese dove i figli rimangono qua perché ci vive bene e non andare fuori per fare il lavapiatti a Londra e mettere da parte i soldi per fare il cameriere a Berlino avendo una laurea in matematica quantistica come il figlio del mio vicino”.
"Il Paese è massacrato da interessi e decisioni che arrivano da lontano ed è un momento tragico per il Paese, hai bisogno di reddito per stare dentro, devi essere tu a scegliere il lavoro e non farti scegliere dal lavoro”.
I valori spirituali del popolo italiano devono essere difesi e tramandati per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile. 
“La corruzione ci costa 100 miliardi l’anno - ha detto Grillo - e l’onesto, questa persona , se la usiamo nel posto giusto, l’onesto si comporta da onesto, si circonda di persone perbene. Dobbiamo votare un senso del mondo. Il sistema è collassato ed allora noi siamo la vera grande arca di Noè, la salvezza. Non adattarci mai, andare avanti”.
Il Movimento 5 Stelle, costituito da cittadini che credono nei valori della persona umana e della sua libertà, si rivolge a tutti gli elettori che vogliono mantenere nel tempo presente i valori del popolo italiano che hanno ispirato tutti coloro che ci hanno preceduti nell’amore verso la nostra Patria, resa una e indivisibile da coloro che seppero offrire anche la loro vita per il bene di tutti. 
Gli Italiani, con la loro ragione e volontà, sapranno attingere alla loro fede nel progresso interno della vita e della loro storia, alla forza della loro libertà, posta al centro della cittadinanza, quale apertura di fini e di senso del loro futuro.

Francesco Liparulo - Venezia

Il vero politico per la tua città

Per governare il Paese e fare ciò che è giusto, occorre la scelta oculata di chi possa rappresentare il popolo con una “specchiata moralità personale”, abbia dimostrato di vivere con rettitudine, abbia “competenza e passione per il bene comune”, sia credibile per risolvere le “patologie politiche” della città.
Francesco Liparulo - Venezia

Bozza di Statuto definitiva della Città metropolitana

LA SINISTRA VENEZIANA SI CONFRONTA
CON IL SUO PRIMO DOCUMENTO DI LAVORO
Il Consiglio della Città metropolitana di Venezia, convocato il 9 novembre 2015 in Venezia a Palazzo Ca’ Corner, San Marco 2662, ha iniziato alle 15.32 la discussione della Bozza di Statuto definitiva. 
“Abbiamo colto tutti l’importanza - afferma Luigi Brugnaro - di stringere sullo Statuto e dare inizio alla discussione”.
Il Consigliere Nicola Pellicani (Lista Civica F. Casson), rivolgendosi al sindaco metropolitano, e, condividendo il il pensiero dei consiglieri del PD, afferma: “Abbiamo colto lo stimolo nell’ultima seduta: la Bozza definitiva elaborata da lei. Abbiamo prodotto un 1° documento di lavoro che individua una serie di punti su cui apriamo un confronto per alcune modifiche. È il documento più importante per rafforzare il ruolo della Città metropolitana. Non vado ad elencare tutti, punto per punto; vorrei soffermarmi su alcuni. I valori di riferimento sono quelli della Carta dei valori. Io credo, però, che nello Statuto non possiamo rinunciare a introdurre alcuni elementi come trasparenza, pari opportunità, legalità, ambiente. 
Non è necessario introdurre nuovi articoli. Dire questo non solamente per questi valori ispiratori, ma anche per esempio quelli della Città metropolitana in rapporto al contesto europeo. La città metropolitana deve essere inclusiva, sostenibile e intelligente. 
Per la elezione diretta del sindaco va ribadita la volontà. Mantenere la modifica della frammentazione del Comune di Venezia.
L’altra questione fondamentale è quella relativa al Piano strategico che costituisce la missione della Città metropolitana. Accanto a quello previsto dalla legge Delrio, triennale, noi dobbiamo affiancarlo e prevedere un documento strategico con un orizzonte temporale di almeno 10 anni. Noi siamo più per costruire la città nei prossimi 10 - 20 anni. L’idea di città che vogliamo costruire è quella di dare rilevanza con il documento anche allo Statuto. 
Accanto al Piano strategico, un documento strategico in cui individuare strategie e percorso, per una chiarezza interna dello Statuto con le forze vive della città. 
Credo che sia molto importante. Si tratta principalmente di affrontare il ruolo della Conferenza metropolitana per rafforzare il ruolo funzione e coinvolgere i rappresentanti delle Zone omogenee. Inoltre debbono avere rappresentanza interna alla Conferenza i presidenti delle Municipalità che rappresentano parte integrante del territorio per favorire la massima rappresentanza.

Alle 15.48 interviene il consigliere Massimo Sensini, sindaco leghista di Fossalta di Piave: “ Prendo spunto dalle Municipalità: il senso dello Statuto deve andare in altra direzione. Le realtà più piccole non devono essere emarginate, sono già rappresentate. Si rischia di oscurare le opportunità che il territorio periferico debba avere. Altrimenti, se continuiamo a rallentare e premiare le grosse realtà, non è questo lo spirito della Città metropolitana. Proponiamo di invertire le possibilità di gestione dando alle realtà più piccole dei vantaggi. Occorre vedere un modo di operare per problematiche che si propongono.
Mi sento di pretendere la elezione diretta del sindaco. Alcune città metropolitane operano sopra i 3 milioni di abitanti sono libere di scegliere, mentre altre non prevedono l’elezione diretta del sindaco. L’elezione diretta del sindaco debba essere prevista qui subito”.

Alle 16.51 il consigliere Andrea Cereser, sindaco di San Donà di Piave afferma: “Rimane necessità per condivisione di risorse; per essere più competitivi. Il Piano strategico deve essere aggiornato per allinearlo alle strategie dell’Europa per i fondi disponibili. La specificità del Veneto Orientale deve trovare spazio nello Statuto. Le differenze devono costituire punto di forza e deve essere dote, fonte di valori per percorso che deve essere fatto in un Piano strategico metropolitano”.
Alle 15.56 il consigliere Flavio Berton di Scorzè, portavoce del Movimento 5 Stelle, dice: “Ho presentato una mozione in 5 punti allo Statuto. Si tratterebbe di una impostazione sintetica più breve. L’attuale previsione trascura la tutela delle specificità territoriali. Si riscontra un “Venezia centrismo” all’articolo 6.2f e una mancanza di fissazione degli obiettivi. Il quinto punto tratta della elezione diretta del sindaco. Tutto il Consiglio metropolitano si è espresso che manca nella legge Delrio. Si dia mandato al sindaco metropolitano per un’ interfaccia con il governo per modificare le disposizioni.
Il consigliere Giovanni Battista Mestriner, sindaco di Scorzè, interviene alle 16.02 ed afferma: “ Nel documento che ci è stato dato ci sono alcune cose condivisibili: il consiglio nella rappresentazione delle realtà deve fare sintesi; il tema dell’elezione diretta del sindaco. Ringrazio il sindaco Brugnaro per aver proposto una Bozza di Statuto e dare idea vera che dobbiamo fare semplificazione. Il tema importante sia quello che ha sottolineato Il consigliere Cereser, cioè dobbiamo fare discussioni serie. Partiamo dal presupposto dell’eliminazione delle provincie. Troppi livelli di governo: Municipalità, Comune, Provincia, Regione, Stato, Europa. 6 livelli do governo ciascuno con poteri. Si disse: dobbiamo semplificare, razionalizzare. È stato detto: eliminiamo le provincie. Questa sensibilità presente non possiamo fare finta che non ci sia. Si punta a eliminazione provincia, avremo gli stessi livelli di governo. Figuriamoci se aumentiamo i livelli con altri comuni: Marghera, Mestre. Avremo in mezzo altro comune, cioè l’Unione dei comuni che è altro ente con competenze che ha a seconda del suo grado, cioè delle sue forze.
Dobbiamo favorire unione dei comuni c’è scritto. Abbiamo la necessità di favorire unioni se non nascono dal basso Stiamo cenando un altro governo, un altro ente, un altro soggetto con cui confrontarsi”.

Alle 16.16 interviene Andrea Ferrazzi (PD): “Io credo, consigliere Mestriner, che la questione sia questa, credo sì semplificare la Città metropolitana. Concordo, la legge Delrio è una pessima legge, però ci consente di partire. Credo semplificare 44 comuni, che non spieghi fusione comuni e Unione comuni portare nella città metropolitana la voce di Uno che parla per 10. Il mio obiettivo è semplificare, intendo in questo modo- Credo che la legge è non riprodurre quello che era prima, cioè una struttura più snella rispetto alla Provincia. Se pensiamo a delegare ai consiglieri metropolitani deleghe di Progetti o temi, si tratta di il ruolo collegiale e unitario. Se facciamo Sportello unico intendo città come piattaforma unica di governo.
Semplificare significa favorire e ridurre anche il numero dei comuni”.

“Sfida importante - dice Andrea Cereser, sindaco di San Donà di Piave - che ci chiedono i cittadini, aspetto da considerare, ci vuole più intelligenza per fare cose semplici con sforzo in più. Aspetto semplice è ottimo punto di partenza . Specifica Sportello unico è esigenza dell’azienda. La realtà è questa: decidere e ora un unico metro metropolitano.sulla semplificazione. 
Ci sono purtroppo cittadini di serie A e cittadini di serie B. Purtroppo, nonostante la Costituzione, i cittadini hanno servizi diversi in funzione dei comuni in cui nascono. L’unione dei comuni si è dimostrata fallimentare, ci può essere opportunità. Con i numeri, il peso della fiscalità, le cose possono funzionare. Se pensiamo a realtà con comuni di 80 mila abitanti dove si m mettono assieme risorse può avere significato. Valutare su numeri e fatti cosa questa realtà può produrre in termini di benefici”.

Alle 16.30 Ferrazzi dice: “Noi dobbiamo chiarire idea che abbiamo di città metropolitana. I consiglieri metropolitani rappresentano tutti i cittadini senza vincolo di mandato. I dea di grande accordo per dare sferzata, catalizzatore di investimenti, sfrutta nuovo ente come strumento che fino ad ora non c’era. Se pensiamo la città metropolitana come sommatoria di comuni, abbiamo sbagliato, c’era già la provincia. 
La città metropolitana non è la Provincia, è altra cosa; nasce dalla consapevolezza della grande competizione tra are metropolitane e nel governare ci vuole consenso comune tra città metropolitane. La città metropolitana rappresenta politicamente il territorio. La competizione ormai è forte; o c’è sistema che funziona oppure non viene l’investitore. Dobbiamo avere il coraggio come classe dirigente per ottenere una città metropolitana competitiva, produrre più ricchezza. La città metropolitana non è la soma di micro interessi dei comuni. dobbiamo tenere insieme capacità di fare programmazione di alto livello”.

Alle 17.05 Luigi Brugnaro chiama Massimo Sensini per presiedere la seduta del Consiglio metropolitano.
Giovanni Mestriner interviene: “Ferrazzi diceva: visione che abbiamo di città metropolitana. Lui vede la sua visione di città metropolitana e pensa che sia l’unica strada da imboccare; dice che la città metropolitana deve servire a creare vantaggi. Non è lo stesso che dire Città metropolitana è un grande comune come la state disegnando voi. È un grande comune, una grande cosa. Una cosa è Scorzè e una cosa è Teglio Veneto. 
Se tema è rendere efficienti gli investimenti,, semplificare il fatto che arrivano investitori discutiamo. Uniformità non è parola magica ma è risposta sbagliata. Trattare stesso metro situazioni diverse è sbagliato. Se città metropolitana da vantaggi è la comunità locale che semplifica. La chiave culturale di lettura, sono d’accordo.
Voi dite: se il Piano strategico non viene accettato dal comune, il comune è escluso. É la chiave che unisce. Processo di consenso non arriva a traguardo perché lo abbiamo deciso noi”.

“Basta fare comizi - replica il consigliere Ferrazzi alle 17.18”.
Francesco Liparulo - Venezia

Memoria di Valeria SOLESIN, colpita a morte il 13 novembre a Parigi

La nostra concittadina Valeria, animata dallo spirito di libertà e di generosità, ha dato prova di essere vera figlia di una città che vive e tramanda le sue tradizioni di sacralità e di rispetto per ogni uomo o donna che ciascuno di noi incontra nel cammino della vita. Grazie, Valeria. Il profumo della tua ardente spiritualità si sente nell'aria e ci fa respirare meglio in un mondo che spesso dimentica che gli esseri umani hanno bisogno di crescere nell'interazione e nel reciproco scambio di ogni esperienza di vita. Sei diventata grande e hai fatto onore a Venezia.

ps: L'integralismo porta a intolleranza nei confronti di chi manifesta opinioni diverse. Nell'integralista si crea confusione tra divino e umano con idea angosciosa che il divino ha bisogno dell'umano per la sua realizzazione o mantenimento. Questo è bestemmia sull'idea del divino.