giovedì 21 febbraio 2013

Monti è punto di riferimento per la crisi


RUOLO DELLA SOCIETÀ POLITICA
NELLE  ELEZIONI PARLAMENTARI

“Siamo chiamati - ha detto Giorgio Napolitano - a fare finalmente scelte severe e coraggiose a casa nostra per dare risposte convincenti e tempestive in primo luogo a chi, come i lavoratori e giovani, vede messe in discussione le prospettive del proprio futuro. Il nostro Paese è chiamato ad affrontare difficili sfide che impongono una comune assunzione di responsabilità. Occorre una più forte coesione sociale, indispensabile per attuare le riforme strutturali necessarie per la crescita del Paese e per offrire nuove e più sicure prospettive alle giovani generazioni. Vedremo come si esprimeranno i cittadini e in base al risultato elettorale si troveranno le soluzioni per governare stabilmente il Paese. Non possiamo giocare, qualunque governo ci sia. Ci sono 80 miliardi di interessi da pagare ogni anno per un debito pubblico che è di 2 mila miliardi. Si evitino passi falsi, passi indietro che rischierebbero di appannare la ripresa di fiducia nell’Italia, la ripresa di credibilità e dignità”.
"Ho deciso di guidare un movimento di società civica alle prossime elezioni – ha detto Mario Monti – perché vedo la necessità di una nuova forma politica che vada oltre le vecchie coalizioni tradizionali. Ho lanciato un appello alle forze vive della società, di cui c’è una grande presenza in Italia, perché sostengano un'agenda di riforme. Questa è l’essenza del mio impegno. Costruire un mercato sociale più competitivo in Italia e in Europa. Non parteciperei a un governo non sufficientemente riformatore".
Si tratta di costruire un “Centro politico di forze dinamiche e responsabili” i cui componenti sanno essere “liberi e forti” per opporsi allo statalismo e alla demagogia, cioè uomini e donne, animati da uno spirito di servizio nei confronti della comunità civile, in grado di risolvere la questione sociale, cioè “il disagio della gente”, lo sconcerto delle famiglie e la rabbia dei giovani”. Si tratta di affrontare la “perfida crisi”, cioè eliminare “le crescenti differenze fra pochi, sempre più ricchi, e molti, irrimediabilmente più poveri”.
“Credo di poter dire che la crisi finanziaria è finita – ha evidenziato Mario Monti, ospite di Ilaria D’Amico su Sky Tg24 – ma è la produttiva e sociale a non essere finita. La crisi sociale richiede “spalle larghe”, più tempo per essere estirpata e richiede che si riduca la spesa pubblica. Credo che la vita degli Italiani sia già stata resa più difficile e le tasse più alte da coloro che hanno fatto promesse poco mantenibili. Per realizzare le riforme potrebbe esserci bisogno di una coalizione. Non è vecchia politica, ma politica necessaria. Il fatto che siamo coalizione ampia non è affatto qualcosa che deve paralizzare. La nostra coalizione si è costituita sulla base di una valutazione: fare le riforme economiche sociali per la crescita e l'equità.
Il senatore Monti crede “in una grande risposta degli Italiani che hanno voglia di cambiamento” e ritiene di poter “dare un messaggio di speranza agli Italiani”. La sua “salita in politica” è stata determinata dal desiderio di “unire gli Italiani e non dividerli” con il sostegno di Pierferdinando Casini, leader dell'UDC, e di Gianfranco Fini, presidente della Camera dei deputati, che “per primi hanno visto i difetti del bipolarismo”.
“Noi siamo l’unico partito che nelle due ultime legislature è stato all’opposizione, prima di Prodi poi di Berlusconi - ha detto Pierferdinando Casini, leader dell’Udc - e Bersani si dice riformista, ma in piazza a Milano domenica scorsa ha schierato la riproposizione del governo Prodi”.
Alla Fiera di Milano Silvio Berlusconi annuncia: “L’IMU, in molti casi, ha assorbito la tredicesima degli Italiani. Se una famiglia ha pagato 1.200 euro riceverà un rimborso di 1.200 sul conto corrente oppure, specie per i pensionati, in contanti agli sportelli delle Poste. Se un pensionato ha pagato 900 euro riavrà un rimborso di 900 euro e così via".
"Sono vent’anni – esclama Casini - che propone la diminuzione di tasse e spesa pubblica che, invece, sono sempre aumentate. Il Paese non può più essere turlupinato".
''È magnifico - afferma Mario Monti – Berlusconi ha governato per tanti anni e non ha mantenuto nessuna delle promesse fatte. Non ha mantenuto la promessa di fare la rivoluzione liberale, non ha mantenuto la promessa di ridurre le tasse, in più ha creato molti problemi, tanto è vero che ha dovuto lasciare. Ci prova per la quarta volta. Gli italiani hanno buona memoria".
“Nessuno vota Grillo - sostiene il leader dell’Udc - perché pensa che riuscirà a risolvere i problemi del Paese, ma lo fa per dare un calcio alla politica. Un atteggiamento che se da un lato e' comprensibile dall'altro é sbagliato perché tutti i guai si riverseranno su di noi. Temiamo l’ingovernabilità. Gli italiani hanno fatto i sacrifici che la situazione ci ha imposto. Delle promesse e' lastricato il burrone verso il quale stavamo andando. Noi vogliamo andare avanti. Abbiamo avuto la fase del rigore ora pensiamo allo sviluppo economico, al lavoro e alla crescita”. Si tratta di realizzare un Programma di cose concrete miranti ad attuare un piano straordinario per l’occupazione giovanile, salvaguardando esodati ed ultracinquantenni, promuovere un piano nazionale per la famiglia con più equità fiscale, garantire il libero accesso alla Sanità, sostenere le imprese agricole tutelando il “made in Italy”, sostenere l’accesso al credito delle piccole e medie imprese, accrescere gli investimenti nella ricerca, ridurre la spesa pubblica, sviluppare la lotta all’evasione, modificare le regole del patto di stabilità, valorizzare il patrimonio paesaggistico, artistico e culturale”.
“Se non apriamo ai giovani – ha esplicitato Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria – nuove possibilità di occupazione e di vita dignitosa, nuove opportunità di affermazione sociale, la partita del futuro è persa non solo per loro, ma per tutti, per l'Italia. Basilare per la ripartenza è che si sollevi la cappa di paura creata dalla situazione politica interna; perciò è cruciale che l'esito delle imminenti elezioni dia al Paese una maggioranza solida che abbia come priorità le riforme e la crescita, fornendo così un quadro chiaro che infonda fiducia nel futuro e orienti favorevolmente verso la spesa le decisioni dei consumatori e imprenditori”.
La compagine di Monti che si presenta alle elezioni parlamentari è costituita dalla lista “Scelta civica”, dall'UDC e dai sostenitori di Fini, cioè da cittadini che credono nei valori della persona umana e della sua libertà si rivolge a tutti gli elettori. Il voto convinto per Monti e l'UDC servirà per costituire in Parlamento un complesso di forze in grado di risolvere la crisi produttiva e sociale. Il carisma dell'emerito professore della "Bocconi" è noto in Europa e nel mondo. La scelta dell'elettore è ben riposta in Monti e nell'UDC che ha sempre proposto e sostenuto in Parlamento tutte le leggi miranti al benessere sociale della famiglia e dei giovani.
Francesco Liparulo - Venezia

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