sabato 9 febbraio 2013

Con Monti per una politica necessaria


LE CONDIZIONI PER GOVERNARE
SONO   LAVORO   E   MENO TASSE
"Gli sforzi compiuti per affrontare la crisi - ha detto Giorgio Napolitano - hanno indirizzato l'Italia sul giusto binario. L’Italia condivide con l’Europa fenomeni di recessione e di disoccupazione crescente. La preoccupazione per quei fenomeni e per il malessere sociale che ne deriva, e quindi per i rischi cui è esposta la coesione sociale, deve essere al centro dell'attenzione delle istituzioni. Si dovranno trovare le condizioni per un governo del Paese che metta a frutto il lavoro del Governo Monti le cui decisioni hanno segnato il cammino dal quale l’Italia non potrà discostarsi. Vedremo come si esprimeranno i cittadini e in base al risultato elettorale si troveranno le soluzioni per governare stabilmente il Paese. Non possiamo giocare, qualunque governo ci sia. Ci sono 80 miliardi di interessi da pagare ogni anno per un debito pubblico che è di 2 mila miliardi. Si evitino passi falsi, passi indietro che rischierebbero di appannare la ripresa di fiducia nell'Italia, la ripresa di credibilità e dignità''.
È in atto lo scontro per le prossime elezioni politiche. I vecchi partiti sono dilaniati nel loro interno e nuovi sedicenti leader si confrontano per l'accaparramento delle simpatie degli elettori, sfiduciati da una politica disattenta ai veri bisogni dei cittadini, impegnati a fronteggiare la galoppante disoccupazione e la povertà che colpisce i ceti meno abbienti della società civile. Per l’Istituto nazionale di statistica, l'11% delle famiglie italiane, circa 3 milioni di nuclei familiari, è povero.
C'è recessione: il prodotto interno lordo italiano è sceso dell’1,2%. La Banca d'Italia, nel suo ultimo bollettino economico, ha evidenziato che l'Italia avrà nel 2013 un Pil negativo dello 0,7%, inferiore a quello europeo, previsto intorno allo 0,2%. Si invita il governo a "procedere con decisione e tempestività nelle misure già adottate" per la ripresa dell'economia. Un ritorno alla crescita contribuirebbe "a un miglioramento delle condizioni del credito e del clima di fiducia".
La questione del governo del Paese richiede la costituzione di un “Centro di forze”, costituito da cittadini decisi ad ascoltare il popolo e a trovare i rimedi per uscire dalla crisi economico – finanziaria in un momento di profonda recessione per l’Italia. Monti è già riuscito a impedire il tracollo dello Stato ed ora è pronto per camminare spedito nella direzione dello sviluppo e dell'occupazione per uscire dalla recessione.
L'Italia deve camminare con due gambe, cioè l'austerità fiscale deve congiungersi sussidiariamente con gli investimenti per la crescita economica. Al governo “tocca fornire le condizioni macroeconomiche stabili – ha detto Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia – con un clima favorevole per gli investimenti, un solido quadro legislativo e una regolamentazione bilanciata del mercato del lavoro”.
C'è l'esigenza per la società civile di uno Stato più umano che “riconosca e sostenga” il cittadino secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo. Il governo deve provvedere a migliorare le infrastrutture, a sostenere la ricerca scientifica e a regolamentare il mercato producendo normative finanziarie e creando maggiore equilibrio tra domanda e offerta nell’ambito del territorio nazionale. Si tratta di frenare la povertà dilagante e la perdita dei posti di lavoro, garantendo equità sociale ed eliminando le ingiustizie sociali tra chi ha troppo e chi non ha nemmeno il necessario per mantenere la famiglia. Occorre dare spazio alla sussidiarietà, generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare un valore positivo a chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati.
La coalizione di Monti non abbassa la guardia per impedire che i sacrifici fatti dagli Italiani non svaniscano con la salita in politica dei sostenitori di demagoghi e imbonitori del popolo. “C’è bisogno di iniettare liquidità al sistema – ha detto il leader dell’Udc Casini - di cominciare a pagare le imprese e c’è bisogno che l’Europa parli di crescita”. Le forze di Monti si presenteranno all’elettorato il 24 e 25 febbraio per ottenere un voto di fiducia e promuovere una politica necessaria alle esigenze del Paese, stretto dalla morsa della recessione che toglie il lavoro ai capifamiglia e fa dilagare la povertà in tutto il Paese. L’invito è rivolto soprattutto ai giovani “in grado di dare una spinta decisiva al cambio di passo del nostro Paese”. La società politica necessita di uomini e donne che possano dare un senso all’esistenza concreta del cittadino, cioè la cittadinanza ha bisogno di persone che credono a un Progetto per il Paese. Udc di Casini è fondamento della coalizione di Monti con la promozione delle tematiche sociali indispensabili per la crisi sociale che suscita rabbia e paura nel popolo. I candidati dell’Udc credono nei seguenti valori: dignità della persona, centralità della famiglia, libertà, responsabilità, uguaglianza, giustizia sociale, legalità, solidarietà e sussidiarietà.
“Le politiche sociali non si toccano – sostiene l’onorevole Antonio De Poli, candidato Udc al Senato con Monti per l’Italia – dal governo centrale grazie all’Udc sono arrivati in tutte le regioni milioni di euro per i Servizi sociali”.
Il voto degli elettori è ben riposto per i candidati dell’Udc che costituiscono il fondamento, cioè l’anima della coalizione di Monti in quanto sono garanti di proposte per la famiglie, i lavoratori e i cittadini che usufruiscono dei Servizi sociali.
Francesco Liparulo - Venezia

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