venerdì 8 febbraio 2013

Le "male bestie" impediscono la crescita


IL  POPOLO  SOFFOCA
SENZA ETICA SOCIALE
La politica è in affanno - ha detto Giorgio Napolitano - e le nostre società sono in affanno. Per uscire dalla crisi abbiamo bisogno di recuperare fiducia in noi stessi e fiducia dagli altri. Trovare le vie di rigenerazione della politica”. Per il Presidente della Repubblica, i partiti “non esitino e non tardino” per “estirpare il marcio” con “limiti e controlli per i loro finanziamenti”. 
Nella società politica sono ancora presenti le “male bestie” indicate da Luigi Sturzo, cioè lo statalismo che è contro la libertà, la partitocrazia che è contro l’uguaglianza, l’abuso del denaro pubblico che è contro la giustizia. La morale non può essere ignorata dagli amministratori pubblici, cioè l’etica deve stare dentro la politica, perché l’etica sociale è l’anima della politica che permette al popolo di respirare una “vita buona”.
La viva attualità del pensiero di Sturzo e il patrimonio di idee scaturite dalla concezione cristiana della storia, insita nella sua visione religiosa e da una esperienza di vita improntata alla strenua difesa dei principi della democrazia, sono ancora oggi, a più di cinquanta anni dalla scomparsa, indiscussa testimonianza di una lezione morale ed intellettuale ispirata ai valori di libertà, solidarietà e coesione sociale”.
Wilfried Martens, presidente del Partito Popolare Europeo, citando Don Sturzo, ha affermato: “…I padri fondatori del Partito Popolare Europeo avevano convinzioni radicali di libertà, responsabilità e dignità dell’essere umano, considerato come soggetto e non come oggetto della storia… Con le buone idee stimoleremo le linee economiche per la sicurezza dei cittadini...Siamo pronti ad affrontare le sfide con i valori comuni del PPE … per un mercato sociale ... Siamo forti e uniti per l’Europa”.
La “rettitudine intellettuale e morale”, la “testimonianza di amore, libertà e di servizio al popolo” del prete di Caltagirone, fondatore nel 1919 del Partito Popolare Italiano, costituiscono valori fondamentali per tutti gli Italiani. Il suo appello “A tutti gli uomini liberi e forti” di combattere per difendere nella loro interezza “gli ideali di giustizia e libertà” scuote gli animi e sprona i cuori generosi per affrontare le sfide della globalizzazione e dell’immigrazione.
La comunità politica ha bisogno di testimoni che le insegnino la razionalizzazione morale della vita sociale. Si avverte la necessità di uomini che mantengano la tensione morale nei cittadini e li aiutino a ritrovare la propria identità.
Le prove del riconoscimento dei fini essenzialmente umani della vita politica e delle sue istanze più profonde sono essenziali per affrontare le “male bestie” di Sturzo che sono, ancora oggi, lo statalismo, la partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblico.
Lo Stato, espressione e strumento del corpo politico, deve essere “veramente popolare”, riconoscere i “limiti della sua attività”, rispettare gli organismi naturali e sociali intermedi, applicare il principio di sussidiarietà, cioè aiutare economicamente, istituzionalmente e legislativamente tutte le entità sociali più piccole, iniziando dalla famiglia.
La famiglia italiana di oggi deve affrontare l’attuale crisi finanziaria, economica e valoriale. Si tratta di recuperare “le radici della crescita delle Regioni per promuovere le loro qualità produttive che fanno vincere le sfide della globalizzazione. Milioni di Italiani vivono, secondo le recenti statistiche, con la metà del reddito medio nazionale (circa 600 euro al mese) . La crescita degli indigenti evidenzia una forte disuguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno di ingiustizia sociale.
La famiglia genera legami di appartenenza, dà forma sociale alle persone, trasmette valori culturali, etici, sociali, spirituali, essenziali per lo sviluppo della società civile.
“I programmi di aiuto – scrive Benedetto XVI nella lettera enciclica “Caritas in Veritate” devono essere erogati coinvolgendo … anche gli attori economici e i soggetti della società civile portatori di cultura. I programmi di aiuto devono assumere in misura sempre maggiore le caratteristiche di programmi integrati e partecipati dal basso”.
Illegalità, corruzione e male affare - ha detto Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti – sono notevolmente presenti nel nostro Paese e le cui dimensioni, presumibilmente, sono di gran lunga superiori a quelle che vengono spesso faticosamente alla luce”.
Il ruolo della giustizia è quello di eliminare le ingiustizie sociali che creano odio e risentimenti tra chi gode di benefici e chi non dispone nemmeno dell’essenziale per vivere. Allarmano i dati statistici: l’Italia continua a decrescere del - 2,4% e la recessione, secondo l’ultimo rapporto di Confindustria, “si sta confermando lunga e profonda”. Più di 2 milioni di giovani senza occupazione. Negli ultimi 4 anni i nuovi poveri sono aumentati del 14%, percentuale che nel Sud (secondo la Caritas) arriva al 74%.
“È auspicata da Benedetto XVI “una nuova generazione di uomini e donne capaci di promuovere non tanto interessi di parte, ma il bene comune”. Il bene comune del popolo, inteso come “vita buona”, cioè conforme alle esigenze e alla dignità della natura umana che esige una vita moralmente giusta e felice, è il fine della politica. Questo bene deve fluire su ogni membro della comunità civile. Per il Papa, la crisi economica nasce – “dall'assenza di un solido fondamento etico” per cui “imprescindibile la ricerca del bene comune e la tutela della dignità umana”.
L'attività degli amministratori pubblici non deve essere fondata sull’avidità, la gelosia, l’egoismo, l’orgoglio e l’astuzia, ma sui bisogni più intimi della vita delle persone e dell’esigenza della pace sociale, dell’energie morali e spirituali dei cittadini. Il superamento degli egoismi, cioè il trionfo della giustizia sociale costituisce il fine dell’agire politico che trasforma l’ingiusto in giusto. La politica sarà considerata giusta se realizza il compimento del bene comune, cioè se crea prosperità materiale quale presupposto per l’elevazione spirituale dell’esistenza umana.
Il compito delle persone investite di potere politico è quello di emanare una legislazione che garantisca un’ordinata convivenza sociale nella vera giustizia perché tutti i lavoratori possano trascorrere una vita dignitosa. La società politica necessita di uomini e donne che possano dare un senso all’esistenza concreta del cittadino che è soprattutto aspirazione alla libertà di realizzarsi nell’ambito di una società civile.
Il voto dell'elettore per i candidati dell'Udc è ben riposto perché si tratta di inviare in Parlamento dei testimoni del popolo che promuoveranno le leggi necessarie per far uscire le famiglie dalla paura della povertà e aprire ai giovani un orizzonte trasparente per un’occupazione sicura. Sì a Monti e all’Udc.
Francesco Liparulo - Venezia

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