domenica 17 febbraio 2013

Il sospiro dei più deboli al centro del dibattito

TESTIMONI DEL POPOLO  COESI  PER
DIFENDERE LA VITA IN PARLAMENTO
Nella Sacra Scrittura è comandato all’uomo di non uccidere. Questo precetto ha un forte contenuto negativo ed indica il confine estremo che non può mai essere valicato. Il comandamento non uccidere ha un valore universale che non ammette obiezioni se si riferisce alla persona innocente.
La questione della vita e della sua difesa appartiene ad ogni coscienza umana. Si tratta di un valore universale che ogni essere umano può cogliere alla luce della ragione. Il rispetto del diritto alla vita di ogni persona innocente è uno dei pilastri su cui si regge ogni società civile perché su di esso si fondano e si sviluppano tutti gli altri diritti inalienabili dell’essere umano. Non può avere una base solida la società che prima afferma come valori la dignità della persona, la giustizia e la pace e poi si contraddice con le leggi che violano l’inizio della vita delle persone, cioè negano il diritto all’esistenza dell’essere vivente racchiuso nel grembo materno.
Coloro che hanno autorità di decisione nelle democrazie pluraliste sono incoraggiati a compiere scelte per la promozione del diritto alla vita, dal concepimento alla morte. Questo diritto richiede di essere difeso, promosso e sostenuto con leggi, basate sul principio della sussidiarietà, per la famiglia e la maternità. “Non è facile opporsi pubblicamente – ha detto Benedetto XVI – a scelte che molti considerano ovvie, quali l’aborto in caso di gravidanza indesiderata, l’eutanasia in caso di malattie gravi, o la selezione degli embrioni per prevenire malattie ereditarie”.
L’Associazione Scienza & Vita accoglie con favore e condivide il Documento sullo stato vegetativo e di minima coscienza elaborato dal Gruppo di lavoro a cura del Ministero della Salute .
“La definizione di persona in stato vegetativo, da considerare come gravissima disabilità, è fondata sui dati più recenti della ricerca scientifica – sottolinea  Lucio Romano – e coniuga in maniera virtuosa tali considerazioni con un’organizzazione assistenziale di accoglienza e prossimità anche a livello domiciliare. Si fa chiarezza, inoltre, in merito a una terminologia spesso fuorviante e obsoleta, che, attraverso l’uso dei termini “permanente” e “persistente”, ha creato confusione in ambito classificativo e normativo e nell’opinione pubblica”. Scienza & Vita condivide una politica sanitaria di assistenza che garantisca anche a domicilio i necessari interventi sanitari finalizzati ad assicurare le cure ordinarie e la prevenzione delle complicanze. Dal documento si rilevano altri dati molto significativi: il 50-75% dei pazienti in stato vegetativo post traumatico recupera l’attività di coscienza, e la sopravvivenza è migliorata superando nettamente i 5 anni. “I risultati cui è pervenuto il Gruppo di lavoro – conclude Lucio Romano – non escludono inoltre la possibilità di elementi di coscienza in persone in stato vegetativo, anche con possibili recuperi tardivi. Tutto ciò si traduce in orientamenti assistenziali rispettosi del rigore scientifico e della dignità delle persone con gravissime disabilità”.

Associazione Scienza&Vita
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