RESPONSABILITÀ COLLETTIVA
PER LA CRISI DELLA SOCIETÀ
Il sociologo Giuseppe De Rita ritiene che in tempi difficili come quelli attuali ci sia una responsabilità collettiva pronta ad entrare in gioco che può essere decisiva nel fronteggiare le difficoltà. Il 57% degli Italiani è disponibile a sacrificare il proprio tornaconto personale per l’interesse generale del Paese.
“La crisi delle famiglie, il dramma occupazionale che colpisce i giovani, l’aumento del lavoro sommerso e la crescente sfiducia nelle istituzioni – sostiene Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc – rappresentano emergenze preoccupanti su cui tutti i partiti sono chiamati a fare la loro parte a fianco di Monti”. Si tratta per l’Udc di lavorare ed esercitare un ruolo di responsabilità per il bene dell’Italia, guardando avanti perché con le speculazioni internazionali il Paese ha bisogno del concorso di tutti.
“Occorre una forte coesione sociale e nazionale – ha detto Giorgio Napolitano – di fronte alle prove che il Paese deve affrontare e di fronte alla crisi. Bisogna cambiare molte cose nella nostra vita, nel modo di vivere, di lavorare, di comportarsi da parte di tutti. Occorre spirito di sacrificio per aprire l’Italia alle prospettive di sviluppo è nostro dovere e di tutti che le forze politiche, senza rinunciare ognuno alle proprie idee, trovino la strada della coesione”.
La fragilità italiana è dovuta, per il Rapporto del Centro Studi Investimenti Sociali, ad una crisi che viene dal non governo della globalizzazione e dal problema del debito pubblico. Occorre reagire adattandosi alle sfide che vengono dall’esterno e autoregolando il welfare, i consumi e le strategie d'impresa. Si tratta di superare la crisi attuale, ripartendo dall’economia reale con “rigore, sviluppo ed equità”. La politica di bilancio del “Governo Berlusconi”, basata sui tagli di spesa orizzontali e lineari, non è riuscita né a ridurre il deficit né a contenere la crescita del debito pubblico.
Si chiede di ritrovare il primato dell'economia reale su quella finanziaria, mettendo a frutto la ricchezza familiare, riducendo la spesa pubblica corrente e la pressione fiscale. Si tratta di far crescere l'economia con più occupazione e con maggiore reddito disponibile per le famiglie. I maggiori consumi dei lavoratori creerebbero riduzione del deficit pubblico. I pilastri del popolo italiano rimangono “il senso della famiglia, il gusto per la qualità della vita, la tradizione religiosa e l’amore per il bello”.
“Si può rigenerare l'economia – ha sostenuto Ignazio Visco, governatore di Bankitalia – innalzando la partecipazione al lavoro dei giovani e delle donne. Per innalzare il potenziale di crescita occorre stimolare l’attività d’impresa e l’inserimento durevole nel mondo del lavoro soprattutto delle donne e dei giovani”.
“Sono convinto – ha sostenuto Pier Ferdinando Casini - che Monti darà risposte chiare e noi dobbiamo aiutarlo a trovare convergenze. Monti sa che il problema è la crescita e sa che è da affrontare in modo equilibrato”.
La coalizione di Mario Monti con a fondamento l’Udc intende attuare la crescita in un quadro di equità sociale per “dare ai nostri figli un futuro concreto di dignità e speranza”.
L’Udc è fondamentale per il complesso di forze di Mario Monti che si presentano all’elettorato per ottenere il voto di fiducia il 24 e 25 febbraio perché il partito è da sempre promotore di tematiche sociali indispensabili per la giustizia sociale. I candidati dell’Udc sono testimoni dei seguenti valori del popolo italiano: la salvaguardia della dignità della persona, la centralità della famiglia, la libertà, la responsabilità, l’uguaglianza, la giustizia sociale, la legalità, la solidarietà e la sussidiarietà.
“Le politiche sociali non si toccano – sostiene l’onorevole Antonio De Poli, candidato Udc al Senato con Monti per l’Italia – dal governo centrale grazie all’Udc sono arrivati in Veneto e in tutte le Regioni milioni di euro per i Servizi Sociali”.
L’Udc è l’anima della coalizione di Monti, cioè il partito è a garanzia di ciò che dà vita e mantiene la pace sociale. Si tratta di sostenere in Parlamento una legislazione trasparente favorevole alla famiglia, ai lavoratori e ai cittadini che usufruiscono dei Servizi sociali.
Francesco Liparulo - Venezia
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