I MUSEI CIVICI VENEZIANI PIÙ FRUIBILI
PER ADERIRE ALLE ASPETTATIVE DI OGGI
Convocazione, mercoledì 27 aprile 2016, della VI Commissione consiliare (attività culturali, politiche culturali, cittadinanza delle donne - pari opportunità, promozione della città, turismo) nella Sala delle riunioni consiliari di Ca' Collalto, sede del Municipio di Mestre, con all’ordine del giorno
la “Presentazione della Fondazione Musei Civici di Venezia e l’illustrazione programma MUVE 2016”. La seduta è presieduta da Giorgia Pea.
“Cosa stiamo facendo? 1^ cosa è fare una fotografia dello stato dell’arte - afferma alle 12.21 Mariacristina Gribaudi, presidente dal 21 dicembre 2015 della Fondazione Musei Civici di Venezia - capire bene la squadra che faceva parte della Fondazione, chi faceva parte della struttura della fondazione; con la direttrice Gabriella Belli, il segretario organizzativo Mattia Agnetti e con L’Amministrazione comunale abbiamo iniziato a confrontarci perché tutti vogliamo il bene di Venezia, più fruibile al Mondo. La dott.ssa Belli illustrerà il programma semplificato. Noi in questo momento continuiamo a lavorare su barriere architettoniche. Più aperti, ma sempre in situazione di massima sicurezza che è punto fondamentale su cui lavorare”.
Alle 12.28 Mattia Agnetti illustra la storia della fondazione: “L’istituzione giuridica della Fondazione Musei Civici di Venezia - dice il segretario organizzativo della Fondazione - nasce nel 2008. Venezia si è data uno strumento per gestire a 360° Palazzo Ducale, Museo Correr, Torre dell’Orologio, Ca' Rezzonico, Palazzo Mocenigo, Casa di Carlo Goldoni, Ca' Pesaro, Palazzo Fortuny, Museo del Vetro di Murano - Museo del Merletto di Burano, Museo di Storia Naturale di Venezia, ma anche per lo studio, la ricerca e il restauro del rimanente patrimonio. La manutenzione ordinaria permette al patrimonio una durata più lunga ed in linea standard con tutti i musei. Anche il Museo storico navale all’Arsenale è gestito insieme a VELA con la partecipazione del Ministero della Difesa. Ogni anno 2.200.000 sono i visitatori della nostra Fondazione. La forma gestionale permette all’Amministrazione comunale e alla Fondazione delle economie di scala per l’approvvigionamento di beni e servizi. Il modello viene anche replicato in altre realtà civiche italiane. Altro elemento importante sia la gestione della struttura che da 8 anni non pesa sul bilancio dell’Amministrazione comunale. Chi fosse andato a gestire la Fondazione doveva far sì che si autosostenesse. Non ci sono stanziamenti nel bilancio comunale per trasferimenti alla Fondazione. Solo nel caso che la Fondazione partecipasse a bandi europei. La Fondazione ha 80 dipendenti, metà dei quali per la gestione amministrativa e la manutenzione; l’altra metà comporta curatori e staff scientifico”.
Alle 12.40 Gabriella Belli afferma: “Tema Formazione è tema sempre attuale come missione dell’Istituzione Fondazione, è missione in continua evoluzione nel senso di quello che noi siamo. Tutela patrimonio non solo esprime al 100% obiettivo della Fondazione Musei Civici. L’obiettivo della Fondazione è plurimo in continua mutazione. I Musei hanno cambiato politica nel XXI secolo. Guardare tipologia e opportunità Fondazione Musei Civici per assumere proprio specifico modello non replicabile, è per l’unicità di istituzione che la gente continua a frequentare un tipo di museo. 12 musei con propria identità e vocazione. C’è percezione che siamo forza straordinaria per qualità con struttura diversa dal Louvre a Parigi che non è di più del nostro Museo. 700.000 opere. Il nostro è fatto di tanti padiglioni sparsi per la città, patrimonio di immobili del Comune. Gestione unitaria per rendere efficace progetto. Si pongono con unità. Idea di unità come progetto di gestione. L’idea giuridica di Fondazione; forma che è anche sostanza, modo di gestione fondazione con accentramento servizi. Il mio lavoro sostanziale è quello di far in modo che 12 anime vivano in forma unitaria e strategica per avere la leadership a livello scientifico nazionale e internazionale. Il mio lavoro è costruire un progetto culturale strategico di fondazione che si basa su tre gambe.
La 1^ gamba è la Formazione. Crediamo fermamente che cultura non sia superflua ma sia straordinario investimento che si fa giorno per giorno. Crediamo in questa cosa. Formazione è punto focale. A Venezia si fa tanta cultura. Ci siamo dotati di strumentazione che ha amplificato nostra capacità di raggiungere il sociale e la famiglia.
La 2^ gamba è la Conservazione del patrimonio che implica tanta azione come restauro, inventariazione, catalogazione e altri tipi di di azioni per la conservazione. Conservazione significa ricostruire e ripensare percorsi espositivi per dare unitarietà di esperienza sempre migliore. Conservare significa avere nuovi musei che devono raccontare la storia, esperienza come patrimonio interattivo. Oggi il Museo Correr è il nostro museo di vita civile più delicato, in cui si rappresenta al meglio il vigore straordinario della democrazia, della storia della Serenissima. Da questo punto di vista Conservazione è la 2^ gamba importante.
La 3^ gamba è l’Attività scientifica di ricerca che è conoscenza di ciò che poniamo in continua rilettura con occhio di contemporaneità. Conoscere di più è questo che importa più alla gente che chiede risposte di cultura. Ricerca scientifica diventa anche opportunità espositiva per dare risposte. Valorizzare patrimonio, parlare al nostro pubblico, scoprire nuovo ambito, scovare originalità, trovare zone d’ombra della cultura. Stiamo lavorando a progetto costruito apposta per città metropolitana. Venezia è un tutt’uno con la città di Mestre che è congiunta con il suo centro storico”.
“Dobbiamo iniziare a parlare un linguaggio nuovo - dice alle 13.10 la presidente della Fondazione Gribaudi - e tener conto dei giovani e delle donne, cioè i Musei devono diventare laboratori di idee, fucine. Abbiamo già un’ambientazione che altri Paesi debbono ancora inventare. Coinvolgimento di giovani e donne. I Musei devono essere collegati alle imprese. I Musei come laboratori di confronto. Lavorare con idee dove ognuno di noi ha una propria competenza e professionalità, consapevoli della identità dei 12 musei. Su questo punto lavorare, è importante. Dobbiamo dare, ognuno di noi, propria storia e identità supportata da comunicazione per dare sinergia totalmente diversa. Ci piace il nostro modello, il modello veneziano. Venezia è così perché ha avuto opportunità di avere Mestre”.
Il consigliere Alessandro Scarpa (NCD - UDC - Area Popolare), (delega Rapporti con le isole e Pesca) alle 13.16 chiede di incrementare il patrimonio museale mettendo dentro anche frazioni del territorio della Terraferma e delle isole”.
Alle 13.21 Renzo Scarpa (Lista Brugnaro Sindaco) vuole “avviare un minimo di analisi per la gestione del turismo”. Il consigliere ritiene che “nelle altre città i turisti sono indirizzati nei musei e nella nostra città nessuno svolge questo servizio”.
Alle 13.25 Rocco Fiano (Lista Civica Casson) afferma che nelle altre Commissioni si è parlato della “istituzione di un tavolo di cultura” in cui l’Amministrazione comunale “possa assumere un Ruolo importante di indirizzo culturale e usufruire di tutte le ricchezze storiche”. Inoltre - sottolinea il consigliere - “non si è fatto cenno alla costituzione di rapporti con gli altri enti culturali presenti in città come l’Accademia di Belle Arti, la Biennale e le università”.
“Volevo fare alcune considerazioni - dice alle 13.35 Nicola Pellicani (Lista Civica Casson) - per una sinergia tra turismo e cultura. A Firenze il turista torna e a Venezia viene una volta sola e non torna, è problema, è dato preoccupante. Occorre valorizzare nostra città”.
“Dobbiamo essere credibili - sostiene la presidente della Fondazione - e fare lavoro assieme perché Turismo è Cultura”.
Alle 13.43 termina il lavoro della VI Commissione.
Francesco Liparulo - Venezia
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