SFORAMENTO DI 18 MILIONI DEL PATTO DI STABILITÀ
NON HA ANCORA TROVATO SOLUZIONE GOVERNATIVA
Sessione straordinaria giovedì 14 aprile 2016 del Consiglio Comunale di Venezia nella Sala delle riunioni consiliari di Ca’ Loredan.
Alle 11.18 la dott.ssa Ermelinda Damiano, presidente del Consiglio, verifica il numero legale dei consiglieri: 25 presenti.
“Il sindaco - dice la presidente alle 11.20 - vuole dare una comunicazione”.
“Abbiamo aperto il Consiglio, fatto questo straordinario Consiglio - esordisce Luigi Brugnaro - per fornire comunicazione per domani, chiarimenti alla città. Il tema più importante è la situazione del Patto di Stabilità. Tutti abbiamo chiara la situazione: annullamento situazione del Patto di Stabilità. Comune di Venezia ha sforato per 18 milioni di euro. Noi avanziamo 30 milioni di cui 28 milioni dalla Regione e 2,8 milioni dallo Stato. Per quello che avanziamo, è stravolgente che in Italia ci sia questa situazione. Ad oggi, se non ci vengono tolti i 18 milioni, la situazione è tale che dovremo trovare altri 18 milioni da mettere in conto. Solidarietà di tutte le forze politiche per la situazione particolare. Tutti dicevano che erano disponibili. Il 12 aprile ho incontrato a Palazzo Chigi il sottosegretario Luca Lotti ed anche a lui rispiegato la cosa. Non c’è risultato, nessun impegno specifico del governo. Siamo fiduciosi, ringrazio il governo per l’attenzione; chi ci ha ricevuto vorrà spiegare la situazione. Il Patto di Stabilità ha conseguenze per i cittadini. Si tratta di 18 milioni ed occorre fare ulteriore bilancio e ulteriori tagli. I 72 vigili non possiamo assumerli. C’erano i dipendenti comunali per le somme integrative agli stipendi. In presenza Patto di Stabilità, siamo penalizzati. Non ci sono state promesse del governo. Sono fiducioso, però non c’è certezza di vittoria.
Qual è il problema?
L’imprenditore Luigi Brugnaro, che ha travolto il Partito Democratico veneziano nella sua scalata per lo scranno di sindaco, ridimensiona le annunciazioni trionfalistiche di alcuni giornali locali che avevano annunciato una quasi certa risoluzione dello sforamento del Patto di Stabilità da parte delle passate Amministrazioni. La penalizzazione è ancora all’orizzonte e a nulla sono serviti gli annunci risolutivi coinvolgendo parlamentari veneziani e personaggi del governo renziano. La macchina comunale è ancora faraonica e i tagli al “sociale” diventano sempre più incisivi con la giustificazione di accorpamenti di funzioni periferiche, ridotte e accentrate dalla gestione comunale.
La politica dovrebbe essere servizio alla comunità, inteso al miglioramento della vita dei cittadini e non può essere considerata una semplice attività imprenditoriale che mira soltanto all’acquisizione di fondi con la vendita di immobili comunali o con tagli ai cittadini meno abbienti, incapaci di far fronte a ristrettezze economiche per la mancanza di politiche sussidiarie e promozionali da parte del governo.
Francesco Liparulo - Venezia
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