lunedì 18 aprile 2016

Interpellanza sul futuro di Forte Cosenz

L’OPPOSIZIONE SOLLECITA LA GIUNTA BRUGNARO 
PER L’ACQUISIZIONE GRATIS DI UN BENE DEMANIALE  
Riunione congiunta di 2 Commissioni Consiliari (VII e II) venerdì 15 aprile 2016, presieduta dalla dott.ssa Chiara Visentin, nel Palazzo di Piazza Pastrello, sede del Municipio di Favaro Veneto,  con il seguente ordine del giorno: Discussione dell’interpellanza n. 274 con oggetto “Quale futuro per Forte Cosenz? Ampliamento del Bosco o deposito container…”, inviata da Davide Scano e discussione della mozione n. 284 con oggetto “Forte Cosenz”, inviata da Monica Sambo.

La presidente invita Davide Scano del Movimento 5 Stelle ad illustrare la sua interpellanza del 16 marzo 2016.
“L’interpellanza - sostiene il consigliere - è molto semplice; chiede all’Amministrazione comunale e  agli assessorati competenti i motivi per cui non è stata fatta la proceduta di acquisizione di Forte Cosenz e si chiede di attivare questa procedura. Tra le premesse dell’Interpellanza si spiegano le cose che già si sanno. Nel territorio comunale è presente un vasto sistema di forti, polveriere, hangar per dirigibili e opere difensive denominato “Campo trincerato di Mestre” che, per valore storico, architettonico e ambientale rappresenta uno dei più importanti campi trincerati otto - novecenteschi europei. Di questo Campo trincerato il Comune di Venezia è riuscito ad acquisire moltissimi i forti Marghera, Manin, Carpendo, Gazzera, Tron, Rossarol, Mezzacapo e Pepe per i quali ha già speso 20 milioni di euro. All’appello manca Forte Cosenz. Ora avremmo possibilità normativa per l’acquisizione a titolo non oneroso del compendio denominato Forte Cosenz in Favaro Veneto , ai sensi dell’art. 5, comma 5, del  D. Lgs. n. 85/2010 (Federalismo demaniale culturale), però l’Amministrazione comunale si è mossa in maniera impacciata. La domanda presentata nel febbraio 2015 dall’Istituzione Bosco e Grandi Parchi è parziale in quanto il “Programma di Valorizzazione della Casa del Maresciallo presso Forte Cosenz a Favaro Veneto” per la realizzazione del Centro Visitatori del Bosco di Mestre. Tale programma risultava tuttavia gravemente incompleto poiché chiedeva l’attribuzione in proprietà di un solo edificio minore (la casa del maresciallo) e del relativo terreno pertinenziale e non anche l’intero compendio con il bene culturale vero e proprio, cioè il forte dei primi del Novecento. La domanda del Comune è stata respinta in quanto già il 27 maggio 2014 la Regione Veneto aveva adottato provvedimenti per l’acquisizione a titolo non oneroso del compendio Forte Cosenz per sviluppare attività di Protezione Civile (eliporto, deposito materiali, container) ed aveva consentito all’O.C.R.A.D. (Organismo Culturale Ricreativo Assistenza Dipendenti)  dei dipendenti regionali di effettuare lo svolgimento delle proprie attività culturali, dopolavoristiche, hobbistiche, di socializzazione, di assistenza e accoglienza diurna dei figli dei dipendenti regionali. La Regione Veneto ha presentato progetto per la valorizzazione dell’intero compendio. 
Questa è la situazione. In un tavolo tecnico si è detto che accanto alle funzioni di valorizzazione, il forte verrebbe messo a rischio, per funzioni improprie, dalla Protezione Civile per l’atterraggio di elicotteri; prestazioni improprie perché trattasi di territorio vincolato dal punto di vista urbanistico. Il programma di valorizzazione del Comune di Venezia (incompleto) descrive, meglio di quello regionale, le caratteristiche dell’area. Per tutti questi motivi, non ultimo l’interesse pubblico, ad avere tutto il compendio”.

Alle 15.26 Monica Sambo (PD) illustra la sua mozione del 18 marzo 2016.  
“Non ripeterò molto - afferma la consigliera - come già detto da Scano. La vicenda parte dagli anni ottanta, quando era ritenuto importante l’idea della “casa del maresciallo” di Forte Cosenz quale porta d’ingresso del Bosco di Mestre. Nel 2014 è stato presentato un programma di valorizzazione solo per “la casa del maresciallo” da parte del comune di Venezia. La richiesta è stata rigettata per parzialità e perché già c’era la richiesta della Regione Veneto. Il problema è sorto perché anche la Regione ha fatto la 1^ richiesta nel 2011. Qual è il problema? La Regione ha preminenza nei confronti del Comune? Un altro potrete essere preferito a noi? Ritengo che, nella lettura del programma di valorizzazione del Comune di Venezia, questo (il Comune) sia consono alla destinazione stessa.  La “Casa del Maresciallo” di Forte Cosenz è porta ideale del Bosco di Mestre, area di 200 ettari dove il Comune ha investito circa 4,5 milioni di euro, cioè perfetta location per accogliere visitatori che agevolmente potrebbero trovare informazioni e notizie per gli eventi promossi nel bosco. La destinazione d’uso per il 60%, cioè le attività previste dalla Regione Veneto per sviluppare ciò che interessa alla Protezione Civile come eliporto, deposito materiali,  container ed altro e anche agriturismo. Le attività logistiche previste dalla Regione sono incompatibili con un bene demaniale storico culturale, cioè con Forte Cosenz. Mi preme sottolineare che il Centro Studi storici ha già pronto un  progetto, un programma di valorizzazione del Forte che si può prendere come riferimento e si potrebbe capire se è possibile tecnicamente e cosa è possibile fare per questo bene e non le cose la Regione vorrebbe realizzare”. 
Alle 15.34 Andrea Ferrazzi apre la discussione.
“Il Comune - ha detto il consigliere - ha dato attenzione e valorizzazione da più lustri al fatto di trasferire dallo Stato i 10 forti che fanno parte del “Campo Trincerato di Mestre” e manca solo il Forte Cosenz di cui stiamo parlando. La finalità di Forte Cosenz non può essere che quella legata al Bosco di Mestre, area di 200 ettari dove il Comune di Venezia ha investito circa 4,5 milioni di euro, cioè per attività di accoglienza, centro ambientale di formazione. Non tutti i cittadini hanno cognizione di quello che c’è attorno. Noi siamo dell’idea di tornare a idea politica, cioè avere tutto il compendio di Forte Cosenz come per gli altri forti. Il motivo è connaturale come finalità alla legge. C’è il problema della destinazione e questa è consona. Mi risulta che l’atto ufficiale di trasferimento e gestione non è stato sottoscritto. Monica Sambo ha detto che lo Stato definisce l’ente a cui attribuire il bene demaniale storico culturale, cioè per sussidiarietà, adeguatezza e territorialità. Principi per cui di norma il trasferimento del bene è per il Comune. Chiediamo che sia apertura di tavolo con la Regione. Chiediamo che il Comune si faccia carico di non sottoscrivere atti finali. Chiedere il bene, tornare alla volontà originale. Ultimo punto, c’è questione che il Comune può utilizzare come area urbanistica avendo la titolarità”.

Alessandro Baglioni, consigliere della Municipalità di Favaro Veneto, alle 15.42 afferma: “Fare chiarezza. Il programma di valorizzazione della Regione fa una descrizione positiva e poi per la destinazione, per l’uso, per i lavori è incoerente. Si parla di attività commerciale, di attività ricettiva, di bed and breakfast, di avio turismo, di attività agricole e sociali. Ci sono piani della Protezione civile che interessano il bene. Mi sembra strano per un’area pregiata, un’area protetta. Agriturismo in un  bosco? È follia che non rispetta tutte le specie flogistiche e faunistiche presenti. È contraddittorio”.

Alle 15.48 la Vicesindaco Luciana Colle ( Casa, Federalismo demaniale, Politiche della residenza, Riordino del patrimonio, Cittadinanza delle Donne) dice: “Il 4 aprile ho parlato con Renata Codello della Direzione regionale per i Beni culturali. Ho fatto richiesta se c’era possibilità di presentare un programma e la risposta è no! C’è problematicità: Cosa potremmo ottenere su gestione futura del “Campo Trincerato di Mestre”? Tra breve verrà creata necessità di un coordinamento tra forti, compendi storici. Oggi ho chiesto a un funzionario della Regione Veneto dei chiarimenti necessari al loro progetto. Il dott. Stefano Pregel della Regione, qui presente, spiegherà che è possibile un accordo per un “COOUSO” del Forte. Ci siamo accordati con  Gianluca Forcolin, vicepresidente della Regione Veneto per una sinergia tra due autorità”.

Il dott. Pregel della Regione sostiene che la Regione nel 2011 aveva fatta una richiesta per il Forte Cosenz e aspettava dal Demanio la risposta perché non si sapeva se classificarlo come bene artistico. Nel 2013 si è deciso per valore artistico. “Abbiamo presentato un progetto di massima - sostiene Pregel - come bene storico, artistico e culturale. Nel 2015 il Comune di Venezia ha fatto domanda e presentato programma per compendio. La logica che è prevalsa è quella della adeguatezza e non della sussidiarietà, cioè la priorità viene data a quell’ente che ha una attività amministrativa, una organizzazione in grado di gestire con unitarietà per finalità pubbliche (più prosperità). Abbiamo cercato di venire incontro alle esigenze del Comune di Venezia: Accordo di valorizzazione con ente Comune. Il documento è sospeso per adeguarlo al Comune di Venezia che ci ha chiesto di far parte dell’organizzazione del Forte. Stiamo trovando sinergie. C’è stata apertura per i problemi della Regione e problemi del Comune. La sede al massimo avrà qualche camioncino e un elicottero in caso di emergenza se c’è eccezionalità per qualche cosa. Adesso l’accordo prevede finalità più sociali”.

La vicesindaco interrompe: “Ci siamo inseriti”.

“Superficie - continua Pregel - ai fini culturali e storici  in sinergia con il Comune situazione al di fuori dell’emergenza. Stiamo lavorando per trovare attività con la costituzione di un comitato di indirizzo per programmare attività assieme. Ci saranno modifiche. Aspettare esito di come si svolgerà la cosa. Quando avremo terminato la valorizzazione che deve esserci bisogna avere il parere della Sovrintendenza. Quando si arriverà al documento comune, si parlerà cosa fare”.

Claudio Giubbilo della Municipalità di Favaro Veneto, portavoce del Movimento 5 Stelle, alle 16.06 afferma: “ La cosa che mi balza è la mancanza di soldi. La storia che l’Amministrazione comunale non riesce a trovare fondi, perdiamo opportunità. Adesso questione Forte Cosenz: non ci sono i soldi. Questa è cosa che l’ Amministrazione deve trovare i soldi. Il discorso è che Forte Cosenz è grande opportunità non solo per il sito del Forte, ma anche per il Turismo. Abbiamo il territorio municipale di Favaro Veneto che ha bisogno di sviluppo. Il Bosco di Mestre con i suoi percorsi e idrovie potrebbe creare condizioni per sviluppo. Ci sono realtà agricole che potranno beneficiare. Il Turismo del Campo Trincerato è opportunità. È Storia di Venezia. Stiamo buttando un’opportunità. Se si vuole valorizzare Forte Cosenz con magazzini, penso che abbiamo fallito”.

La Vicesindaco alle 1609 risponde: “Perchè non è stato fatto 5 anni fa? Lei chiede a me ed io lo chiedo a lei. In questo momento stiamo pensando un coordinamento per i forti. Verifichiamo chi li usa e come li usa. Cercheremo di fare il massimo con quello che possiamoavere”.

Chiara Visentin invita alle 16.12 l’architetto Giovanni Caprioglio, presidente dell’Istituzione Bosco e Grandi Parchi che dice: “ Forte Cosenz ritengo assolutamente essenziale per lo sviluppo del Bosco e del suo futuro . Tutti i fatti vanno affrontati con realismo e per far tornare i conti, fare le cose utili e possibili. Nel 2009 era stata inoltrata al Demanio richiesta di acquisire Forte Cosenz. L’esigenza era di avere InfoPoint Bosco di Mestre. C’erano alte disponibilità nel 2010 - 2013. Non ce l’abbiamo fatta. La casa è ancora là, semifattoria didattica che manca nel Bosco di Mestre e nei Parchi. Il Demanio non aveva intenzione di cedere al Comune la “Casa del Maresciallo. O.C.R.A.D. era presente   con l’attività Bambino Albero. La cosa si è incagliata. abbiamo ripreso di tirare con la giacchetta il Patrimonio per reiterare la richiesta. C’erano voci che l’acquisizione di Forte Cosenz era per la Regione. cosa c’era di realtà in questo? Sotto nome Forte coseno ci sono 4 elementi: 1°- IL Forte è un bunker, anche vincolato come bene; è possibile aerazione artificiale con l’esterno e anche illuminare con luce artificiale; 2° - il terrapieno, ci vuole cautela per lo sbancamento perché tutti i forti hanno il terrapieno; 3° - n. 2 elementi con interventi di ristrutturazione che l’O.C.R.A.D. utilizza come spazio per attività sociali; c’è la “Casa del Maresciallo”: lì dentro si possono fare piccoli correttivi con 100 - 120 mila euro; 4° elemento  sono i prati umidi con le sue piante che devono essere preservate. Sapere che su quelle parti né possono atterrare elicotteri, né fare depositi. Non abbiamo radure. Riuscire a far capire alla Regione la situazione”.

La Vicesindaco sottolinea che occorre il “coordinamento dell’attività con la Regione”. 

“Ci sono cose - ribatte l’architetto - compatibili e altre no. Stabilire soldi. Il comune deve impegnarsi su cifra non stravolgente, maggiore di 120.000 euro creano una differenza abissale per avere casetta maresciallo come InfoPoint e servizi. La Regione dice che per rigenerare Forte Cosenz servono 823.000 euro. Dipende da progetto. Se c’è un bunker, occorre dare un contenuto. La proposta di Giovanni Caprioglio: Dovremo utilizzare programmazione regionale a vantaggio del territorio, come il bosco di Mestre che è ambito naturalistico, oggetto di studi. Si tratta di un progetto museale attivo collegato al Comune. Cosa si potrebbe fare? Collocazione interno forte con “chiaro - scuro” da museo. Un museo per andare in Europa a chiedere fondi. Dare stabilità di utilizzazione che allontana Protezione Civile che può andare in altri posti”. 

Alle 16.31 interviene Roberto Stevanato presidente del Centro Studi Storici che distribuisce un progetto per il Forte. “Il progetto - afferma l’architetto - ricalca quello che già si sa su Forte Cosenz. 2 cose come questione di metodo e come questione di merito. C’è stato un incidente di percorso da parte cel Comune, voluto o casuale, è da verificare. 10 ettari di compendio. Il Comune si trova privato  di un patrimonio che poteva acquisire a costo zero. Per la questione di merito: Ho partecipato all’incontro con  Gianluca Forcolin della Regione. Non ci hanno dato ascolto. Mi aspettavo un rinvio per il Comune. Silenzio assoluto. Avremo potuto dire: Noi e altre Associazioni potremmo essere in grado poter gestire il Forte e fare quel minimo di manutenzione come per gli altri forti. In questo progetto valorizzazione è contenuto piccoli suggerimenti per miglior uso. Cosa chiediamo all’Amministrazione comunale? Reiterare la richiesta per ottenere Forte, altrimenti abbiamo risposta scritta dal Demanio. In sub ordine se arrivasse risposta da parte del Demanio, tenere aperto dialogo con la Regione e non confronto per progetto di valorizzazione. Assieme, a nome del Bosco di Mestre. Peccato non valutato nel passato. La cogestione non sarebbe utile fra 2 competenze istituzionali su stessa struttura. Occorre convenzione semplice, coinvolgendo le Associazioni e con pochi mezzi economici fare per questo territorio”.

Alle 16.39 Monica Sambo chiede “chiarimenti sul perché non è possibile ripresentare la domanda”.  

La Vicesindaco continua a rispondere che la Regione aveva presentato richiesta per tutto il Forte Cosenz e il Comune di Venezia soltanto per una aliquota. “Non possiamo - dice Colle - presentare altro progetto”.   

“Io innanzitutto vorrei fare un passo avanti - afferma alle 16.46 il consigliere Saverio Centenaro di Forza Italia - se ci mettiamo a polemizzare cercando i colpevoli, non andiamo da nessuna parte. Da più di un anno stiamo ricorrendo errori fatti in precedenza. Prendo atto di quanto detto dalla Vicesindaco Colle. Se dobbiamo prendere atto che situazione è quella illustrata, come consigliere, che interesse abbiamo noi di avere un pezzettino? Sarebbe più utile l’utilizzo dell’intero compendio in concerto con la Regione. Meglio spendere per il sociale che per la “Casa del maresciallo”.

“La Regione - dice il consigliere Nicola Pellicani (Lista Civica Casson) - è Istituzione che rappresenta i cittadini come il Comune. Interesse dei cittadini per Protezione Civile. Possiamo trovare per la Protezione Civile un’area alternativa nel Comune di Venezia. Il bene diventa patrimonio della città per fare attività diverse da quelle della Protezione Civile. Mi chiedo perché non capovolgere il discorso. Dico imbocchiamo questa strada anche con Regione”.

Marino Dalle Fratte, presidente dell’Associazione il Forte Asd di Favaro Veneto, alle 16.56 afferma: “L’effettivo problema per Forte Cosenz è che la cittadinanza è esclusa.  L’O.C.R.A.D. non prevede che possano entrare altri che non siano dipendenti della Regione. È opportunità della casta”.

“Il Comune di Venezia - afferma alle 17.05 l’avvocato Andrea Grigoletto, tesoriere dell’Istituto Italiano dei Castelli, possa ripresentare domanda, questo è pacifico. Il Forte, bene storico, non è stato mai chiesto dal Comune che ha diritto di chiederlo. Il progetto per l’intero compendio esiste”.

“Progetto Regione - afferma la Vicesindaco - è rivedibile”.

“L’O.C.R.A.D. - afferma alle 17.20  Domenico Gardone, referente “Gruppo di lavoro CULTURA del Movimento 5 stelle di Venezia - è istituzione finalizzata per i dipendenti della Regione; ha ottenuto finanziamenti dalla Regione ed è concessionario dell’area di Forte Cosenz fino al 31 dicembre del 2017 che le è stata data dal Demanio e non dalla Regione. La Regione potrebbe finanziare il Comune e anche O.C.R.A.D. Protezione Civile è cosa importantissima. Volare alto”.

“Il programma di valorizzazione della Regione è incompleto - afferma Davide Scano - perché non si parla del fabbricato destinato al corpo di guardia del Forte in cui O.C.R.A.D ha fatto dei lavori. Incompletezza su questo edificio, nulla si dice. C’è passaggio importante su programma valorizzazione della Regione che è viziato per incompletezza. Inoltre nella documentazione già si mette il nome del gestore (dipendenti Regione) e il bene è a uso privato. L’uso pubblico del bene va a farsi benedire. Interesserò i nostri parlamentari per un’interpellanza”.

Al presidente della Commissione e alla Vicesindaco viene consegnata copia del Progetto di valorizzazione del Comune di Venezia per l’intero compendio di Forte Cosenz, redatto prima della  domanda della Regione e mai reso pubblico, come indicato da Andrea Grigoletto.
Il consigliere Ottavio Serena (Lista Brugnaro Sindaco) chiede una verifica su quanto esposto in merito al progetto menzionato da Andrea Grigoletto.
La seduta si chiude alle 17.44.

Francesco Liparulo - Venezia

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