sabato 30 aprile 2016

Venezia ha bisogno del condono governativo


TROVARE 18 MILIONI PER LO SFORAMENTO
DEL PATTO DI STABILITÀ IMPOSTO A VENEZIA

La penalizzazione, se non viene tolta dal governo, impone alla Giunta Brugnaro di trovare altri 18 milioni per l'equilibrio di bilancio. “Il Patto di Stabilità - ha detto il sindaco di Venezia, nella seduta del Consiglio comunale del 14 aprile - ha conseguenze per i cittadini. Si tratta di 18 milioni ed occorre fare ulteriore bilancio e ulteriori tagli”. 
I tagli non sono finiti. A chi toccherà stringere la cinghia?

L'orizzonte amministrativo di Brugnaro non è chiaro

ALTRI TAGLI AL SOCIALE E ALLA SPESA PUBBLICA
SENZA IL CONDONO GOVERNATIVO DEI 18 MILIONI
27 Consiglieri presenti giovedì 28 aprile 2016 all’inizio della sessione straordinaria del Consiglio Comunale di Venezia nella Sala delle riunioni consiliari di Ca’ Loredan. 
“Il sindaco - dice la presidente Ermelinda Damiano alle 15.38 - vuole fare una comunicazione”.
“Sia chiaro - afferma Luigi Brugnaro - che questa Amministrazione e tutti voi consiglieri, per l’ordine pubblico e la sicurezza della città, stiamo lavorando forte su questo. Trovare un momento, anche a termine del Consiglio, per scrivere tutti insieme una Mozione. Chiediamo al governo  che faccia un decreto legge, non un disegno di legge che è storia che non finisce mai e non è operativa.  Fare una Mozione tutti insieme o noi come maggioranza; si chieda al governo  che doti il sindaco dei poteri minimi in materia di sicurezza per togliere dalla strada persone che stanno per delinquere o sanzionare chi imbratta, chi come quella che ha fatto la pipì davanti al cancello. Voglio che tutti sappiano che è chiarissimo. Togliamo i molesti prima del reato. Ci date questo potere. Se minorenne, si restituisce ai genitori.   Impedisco che tu sia in mezzo alla strada. Non abbiamo potere per questo. Anche i genitori non hanno potere per trattenere i figli. Gente che è stata denunciata più volte rimanendo a piede libero. Via Piave, Marghera, la Giunta non ne può più. Noi, questo Consiglio non può decidere alcunché di operativo. Se è italiano può autodichiararsi e non possiamo portarlo via. Se no c’è denuncia. Ritengo essere emergenza e non possiamo rassegnarci”.   

Battimani alle 15.42 da parte della maggioranza.

Alle 15.44 l’assessore Michele Zuin (Bilancio, Bilancio partecipativo, Tributi, Economato, Società partecipate) illustra la proposta di delibera P.D. 117/2016 che ha come oggetto l’approvazione del Rendiconto della gestione per l’esercizio finanziario 2015. “Non si sa - ha concluso Zuin - come si comporterà il governo per i 18 milioni e trecentomila euro dello sforamento del Patto di Stabilità”.

Alle 15.52 Elena La Rocca portavoce e capogruppo del Movimento 5 Stelle apre il dibattito generale sulla P.D. 117. “Esprimo nostro dissenso - dichiara la consigliera - per impostazione bilancio, per i tagli sul sociale. Non ci sono riduzioni di incarichi o dirigenti. Tagli ai nidi. Promesse non mantenute sui ticket e buoni pasto. Bilancio non credibile. Voteremo No!”.

“Analizzando il Rendiconto - afferma Rocco Fiano della Lista Civica Casson - non si può non parlare di premesse 2016. Entrate realizzate al massimo; le tariffe non possono più essere aumentate. Irpef utilizzato al massimo. Le sanzioni amministrative pecuniarie per violazione al codice della strada. Tassa soggiorno è quella che ha più introiti. Per entrate non è possibile prevedere maggiori riscossioni. Assessore, l’avevo detto in Commissione sulle spese delle Associate che devono tendere a determina da parte Giunta. La fatturazione deve essere portata immediatamente per evitare scoperto. Situazione che chiede riorganizzazione e razionalizzazione. Le Società Partecipate, anche quelle di 2° e 3° livello se esistono, definire sistema di controllo per le Partecipate. Vedere dove è possibile tagliare. Monitorare con tempi continui uscite ed entrate spese delle maggiori Partecipate per vedere andamento delle stesse per incidere su razionalizzazione e organizzazione delle società per evitare ulteriori tagli al sociale”.

Maurizio Crovato, capogruppo della Lista Brugnaro Sindaco, alle 16.00 afferma: “Volevo ringraziare per il lavoro svolto dai revisori dei conti, non è stato lavoro semplice, c’è stata qualche critica e si può fare meglio nel futuro. Non si può risolvere tutto in un anno. Noi siamo nella direzione giusta. Il nostro voto sarà favorevole e ringrazio l’assessore suini per il lavoro svolto”.
“Ringrazio Crovato - replica Zuin - che ha centrato quello che è il nostro obiettivo. Si tratta dei primi 6 mesi di rendiconto di questa Amministrazione e riporta processo di risanamento del bilancio del Comune e si vede in questo primo scorcio dell’Amministrazione che prosegue in questi mesi. Per l’intervento di Fiano, ricordo che alcune cose non sono imputabili a noi. La sua segnatura ci fa capire in che situazione siamo e che nel passato con leggerezza si facevano certe cose. Serie di strumenti, senza togliere autonomia, permettono controllo, da parte dell’Amministrazione,  di debiti e crediti delle Partecipate”.

L’assessore Zuin presenta anche l’emendamento di Giunta alla delibera. 
“È emendamento tecnico - dice l’assessore al Bilancio - in quanto ci sono alcune sostituzioni per errori. Nulla di sostanziale. Variazioni tecniche che potete vedere nel Rendiconto”.

 Alle 16.14 si vota per l’emendamento di Giunta: Presenti 30, votanti 21, favorevoli 2, astenuti 9. 
Il Consiglio approva. 

La presidente invita i consiglieri a d esprimere le loro dichiarazioni di voto per la delibera. 
Deborah Onisto di Forza Italia ritiene che ci si è resi conto di criticità di conti e messa in atto il risanamento, come atto rilevante”.

“Il voto sarà di astensione - afferma Monica Sambo (PD) - perché è solo fotografia dell’Amministrazione commissariale per gli asili nido, i buoni mensa. Non sopporto i tagli alle fasce deboli. Abbiamo presentato una Mozione per i centri diurni. C’è negatività.  Per le Partecipate non c’è stato un vero cambiamento. Voto astensione perché è fotografia per scelte negative sul sociale fatte dall’Amministrazione”.

“Confermo voto positivo - afferma Renzo Scarpa della Lista Brugnaro Siondaco - e presa d’atto del percorso di risanamento la cui strada è ancora lunga”.

“È stato detto - sostiene alle 16.22 Nicola Pellicani della Lista Civica Casson - che il Rendiconto è presa d’atto di scelte fatte da questa Amministrazione e dal commissario. Questa Amministrazione non ha fatto che confermare le scelte di Zappalorto. Non voglio rivendicare il passato, ci sono anche mistificazioni sul passato. Venezia è in linea con tutti gli altri Comuni”. 

Esito votazione per P.D. 117/2016. Presenti 28, votanti 22, favorevoli 20, contrari 2 (Elena La Rocca e Sara Visman di Movimento 5 Stelle), astenuti 6.

Francesco Liparulo - Venezia

giovedì 28 aprile 2016

Una cultura vera per un nuovo Turismo

I MUSEI CIVICI VENEZIANI PIÙ FRUIBILI
PER ADERIRE  ALLE ASPETTATIVE DI OGGI

Convocazione, mercoledì 27 aprile 2016, della VI Commissione consiliare (attività culturali, politiche culturali, cittadinanza delle donne - pari opportunità, promozione della città, turismo) nella Sala delle riunioni consiliari di Ca' Collalto, sede del Municipio di Mestre, con all’ordine del giorno 
la “Presentazione della Fondazione Musei Civici di Venezia e l’illustrazione programma MUVE 2016”. La seduta è presieduta da Giorgia Pea.
“Cosa stiamo facendo? 1^ cosa è fare una fotografia dello stato dell’arte - afferma alle 12.21 Mariacristina Gribaudi, presidente dal 21 dicembre 2015 della Fondazione Musei Civici di Venezia - capire bene la squadra che faceva parte della Fondazione, chi faceva parte della struttura della fondazione; con la direttrice Gabriella Belli, il segretario organizzativo Mattia Agnetti e con L’Amministrazione comunale abbiamo iniziato a confrontarci perché tutti vogliamo il bene di Venezia, più fruibile al Mondo. La dott.ssa Belli illustrerà il programma semplificato. Noi in questo momento continuiamo a lavorare su barriere architettoniche. Più aperti, ma sempre in situazione di massima sicurezza che è punto fondamentale su cui lavorare”.

Alle 12.28 Mattia Agnetti illustra la storia della fondazione: “L’istituzione giuridica della Fondazione Musei Civici di Venezia - dice il segretario organizzativo della Fondazione - nasce nel 2008. Venezia si è data uno strumento per gestire a 360° Palazzo Ducale, Museo Correr, Torre dell’Orologio, Ca' Rezzonico, Palazzo Mocenigo, Casa di Carlo Goldoni, Ca' Pesaro, Palazzo Fortuny, Museo del Vetro di Murano - Museo del Merletto di Burano, Museo di Storia Naturale di Venezia, ma anche per lo studio, la ricerca e il restauro del rimanente patrimonio. La manutenzione  ordinaria permette al patrimonio una durata più lunga ed in linea standard con tutti i musei. Anche il Museo storico navale all’Arsenale è gestito insieme a VELA con la partecipazione del Ministero della Difesa. Ogni anno 2.200.000 sono i visitatori della nostra Fondazione. La forma gestionale permette all’Amministrazione comunale e alla Fondazione delle economie di scala per l’approvvigionamento di beni e servizi. Il modello viene anche replicato in altre realtà civiche italiane. Altro elemento importante sia la gestione della struttura che da 8 anni non pesa sul bilancio dell’Amministrazione comunale. Chi fosse andato a gestire la Fondazione doveva far sì che si autosostenesse. Non ci sono stanziamenti nel bilancio comunale per trasferimenti alla Fondazione. Solo nel caso che la Fondazione partecipasse a bandi europei. La Fondazione ha 80 dipendenti, metà dei quali per la gestione amministrativa e la manutenzione; l’altra metà comporta curatori e staff scientifico”.

Alle 12.40 Gabriella Belli afferma: “Tema Formazione è tema sempre attuale come missione dell’Istituzione Fondazione, è missione in continua evoluzione nel senso di quello che noi siamo. Tutela patrimonio non solo esprime al 100% obiettivo della Fondazione Musei Civici.  L’obiettivo della Fondazione è plurimo in continua mutazione. I Musei hanno cambiato politica nel XXI secolo. Guardare tipologia e opportunità Fondazione Musei Civici per assumere proprio specifico modello non replicabile, è per l’unicità di istituzione che la gente continua a frequentare un tipo di museo. 12 musei con propria identità e vocazione. C’è percezione che siamo forza straordinaria per qualità con struttura diversa dal Louvre a Parigi che non è di più del nostro Museo. 700.000 opere. Il nostro è fatto di tanti padiglioni sparsi per la città, patrimonio di immobili del Comune. Gestione unitaria per rendere efficace progetto. Si pongono con unità. Idea di unità come progetto di gestione. L’idea giuridica di Fondazione; forma che è anche sostanza, modo di gestione fondazione con accentramento servizi. Il mio lavoro sostanziale è quello di far in modo che 12 anime vivano in forma unitaria e strategica per avere la leadership a livello scientifico nazionale e internazionale.  Il mio lavoro è costruire un progetto culturale strategico di fondazione che si basa su tre gambe. 
La 1^ gamba è la Formazione. Crediamo fermamente che cultura non sia superflua ma sia straordinario investimento che si fa giorno per giorno. Crediamo in questa cosa. Formazione è punto focale. A Venezia si fa tanta cultura. Ci siamo dotati di strumentazione che ha amplificato nostra capacità di raggiungere il sociale e la famiglia. 
La 2^ gamba è la Conservazione del patrimonio che implica tanta azione come restauro, inventariazione, catalogazione e altri tipi di di azioni per la conservazione. Conservazione significa ricostruire e ripensare percorsi espositivi per dare unitarietà di esperienza sempre migliore. Conservare significa avere nuovi musei che devono raccontare la storia, esperienza come patrimonio interattivo. Oggi il Museo Correr è il nostro museo di vita civile più delicato, in cui si rappresenta al meglio il vigore straordinario della democrazia, della storia della Serenissima. Da questo punto di vista Conservazione è la 2^ gamba importante. 
La 3^ gamba è l’Attività scientifica di ricerca che è conoscenza di ciò che poniamo in continua rilettura con occhio di contemporaneità. Conoscere di più è questo che importa più alla gente che chiede risposte di cultura. Ricerca scientifica diventa anche opportunità espositiva per dare risposte. Valorizzare patrimonio, parlare al nostro pubblico, scoprire nuovo ambito, scovare originalità, trovare zone d’ombra della cultura. Stiamo lavorando a progetto costruito apposta per città metropolitana. Venezia è un tutt’uno con la città di Mestre che è congiunta con il suo centro storico”.

“Dobbiamo iniziare a parlare un linguaggio nuovo - dice alle 13.10 la presidente della Fondazione Gribaudi -  e tener conto dei giovani e delle donne, cioè i Musei devono diventare laboratori di idee, fucine. Abbiamo già un’ambientazione che altri Paesi debbono ancora inventare. Coinvolgimento di giovani e donne. I Musei devono essere collegati alle imprese. I Musei come laboratori di confronto. Lavorare con idee dove ognuno di noi ha una propria competenza e professionalità, consapevoli della identità dei 12 musei. Su questo punto lavorare, è importante. Dobbiamo dare, ognuno di noi, propria storia e identità supportata da comunicazione per dare sinergia totalmente diversa. Ci piace il nostro modello, il modello veneziano. Venezia è così perché ha avuto opportunità di avere Mestre”.

Il consigliere Alessandro Scarpa (NCD - UDC - Area Popolare), (delega Rapporti con le isole e Pesca) alle 13.16 chiede di incrementare il patrimonio museale mettendo dentro anche frazioni del territorio della Terraferma e delle isole”.

Alle 13.21 Renzo Scarpa (Lista Brugnaro Sindaco) vuole “avviare un minimo di analisi per la gestione del turismo”. Il consigliere ritiene che “nelle altre città i turisti sono indirizzati nei musei e nella nostra città nessuno svolge questo servizio”.

Alle 13.25 Rocco Fiano (Lista Civica Casson) afferma che nelle altre Commissioni si è parlato  della “istituzione di un tavolo di cultura” in cui l’Amministrazione comunale “possa assumere un Ruolo importante di indirizzo culturale e usufruire di tutte le ricchezze storiche”. Inoltre - sottolinea il consigliere - “non si è fatto cenno alla costituzione di rapporti con gli altri enti culturali presenti in città come l’Accademia di Belle Arti, la Biennale e le università”. 

“Volevo fare alcune considerazioni - dice alle 13.35 Nicola Pellicani (Lista Civica Casson) - per una sinergia tra turismo e cultura. A Firenze il turista torna e a Venezia viene una volta sola e non torna, è problema, è dato preoccupante. Occorre valorizzare nostra città”.

“Dobbiamo essere credibili - sostiene la presidente della Fondazione - e fare lavoro assieme perché Turismo è Cultura”.
Alle 13.43 termina il lavoro della VI Commissione. 

Francesco Liparulo - Venezia

mercoledì 27 aprile 2016

Il TTIP e poi sei costretto ai prodotti stranieri

NEL PARLAMENTO EUROPEO PRESENTI
PER LE DECISIONI CHE CI RIGUARDANO
TTIP è un acronimo del nome in inglese “Transatlantic Trade and Investment Partnership”. È un accordo commerciale di libero scambio in corso di negoziazione tra l’Unione europea e gli Stati Uniti d’America. Il trattato è ancora in fase di discussione, non solo tra le parti: nella politica e tra i gruppi che ne stanno seguendo i negoziati, per alcuni «prevede che le legislazioni di Stati Uniti ed Europa si pieghino alle regole del libero scambio stabilite da e per le grandi aziende europee e statunitensi», per altri faciliterebbe i rapporti commerciali tra Europa e Stati Uniti portando opportunità economiche, sviluppo, un aumento delle esportazioni e anche dell’occupazione.

La politica è stata sostituita dall’economia che amministra gli uomini soltanto come mezzi di produzione. L’economicismo ha spinto alle conseguenze di insicurezza della vita chi è costretto a vivere nel rischio e nella fatica quotidiana del lavoro manuale.
Gli ordinamenti democratici dello Stato non possono essere soggiogati dal relativismo etico di coloro che non considerano essenziali, per il bene comune della società, i veri valori del popolo italiano che sono la dignità della persona umana che lavora, il mantenimento della sua famiglia, la sussidiarietà nel controllo dell’applicazione delle norme e la solidarietà sociale.
La sopravvivenza stessa della società civile esige il ripristino, a qualsiasi livello produttivo ed economico, dell’etica nel lavoro dell’uomo, cioè la salvaguardia dei suoi diritti.
La politica funziona se toglie gli ostacoli che ogni persona ha nella ricerca del suo appagamento. La politica raggiunge il suo fine più profondo quando la società matura sul piano etico. Etica intesa come respiro complessivo di un popolo, come etica pubblica, cioè come trasparenza nei rapporti sociali.

Partecipare è un modo concreto per non disertare la scena pubblica. La mancanza di lavoro è la prima urgenza del nostro Paese. Se non si riuscirà a trovare una risposta concreta a questa emergenza il rischio è di sacrificare tutti i prodotti italiani e i relativi posti di lavoro.
Partecipare è dovere irrevocabile, specie se si vuole evitare che i potentati economici e finanziari possano dettare le loro leggi di produzione.

Occorre determinare questa prossima scelta per la salvaguardia dei valori delle comunità europee, della vita, della famiglia e della libertà.
Il disagio sociale aumenta ogni giorno ed occorre dare fiducia a un Paese in preda all'incubo della disoccupazione. Occorre affrontare con trasparenza le imposizioni del mondo globalizzato che stravolgono il nostro modo di vivere e il nostro modo di utilizzare la nostra natura.
I valori del popolo italiano devono essere difesi e tramandati per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile. 
Francesco Liparulo - Venezia

L'Europa dell'economia e il TTIP

IL  LAVORO  E  I  PRODOTTI  DEGLI  ITALIANI 
NELLE DECISIONI DELLA GLOBALIZZAZIONE
“TTIP è un acronimo del nome in inglese “Transatlantic Trade and Investment Partnership”. È un accordo commerciale di libero scambio in corso di negoziazione tra l’Unione europea e gli Stati Uniti d’America. Il trattato è ancora in fase di discussione, non solo tra le parti: nella politica e tra i gruppi che ne stanno seguendo i negoziati, per alcuni «prevede che le legislazioni di Stati Uniti ed Europa si pieghino alle regole del libero scambio stabilite da e per le grandi aziende europee e statunitensi», per altri faciliterebbe i rapporti commerciali tra Europa e Stati Uniti portando opportunità economiche, sviluppo, un aumento delle esportazioni e anche dell’occupazione”.

Qual è il problema?
Lo Stato italiano deve essere sostenuto dalle Istituzioni decisionali europee per provvedere a regolamentare il mercato globale, producendo normative economiche e creando maggiore equilibrio tra domanda e offerta nell’ambito dell'Eurozona e nel mondo globalizzato. 
Si tratta di frenare la povertà dilagante in Italia e la perdita dei posti di lavoro dovuta all’abbandono dei prodotti italiani.

Si avverte la necessità di sostenere l'azione dei portavoce del Movimento 5 Stelle per contrastare in Europa la politica degli interessi che non tengono conto dei i valori del popolo italiano. 
I valori del nostro Paese tra cui in primo luogo quello della persona e del lavoro devono essere difesi per conservare la nostra identità.

Soltanto le Istituzioni del Parlamento europeo possono aiutare lo Stato italiano per compendiare l'azione degli investitori mondiali in modo da attrarre i capitali con una giusta ed equa regolamentazione finanziaria e commerciale in ambito europeo e mondiale per promuovere occupazione e progresso per tutta la cittadinanza europea, cioè attuare un'economia sociale di mercato e promuovere la solidarietà e la sussidiarietà.

Si tratta di costituire nel Parlamento europeo uno schieramento compatto i cui componenti sanno opporsi agli egoismi e agli interessi dei gruppi capitalistici e finanziari, cioè sanno valorizzare le singole nazioni europee con la promozione di leggi europee che possano facilitare la produzione e la commercializzazione dei prodotti europei nel mercato mondiale.

Francesco Liparulo - Venezia

martedì 26 aprile 2016

Il cambiamento è possibile con il voto

LA VITA BUONA SOLTANDO SCEGLIENDO 
I PORTAVOCE DEL MOVIMENTO 5 STELLE

L'elettore veneto dispone del suo voto per scegliere uomini e donne per gestire con oculatezza, trasparenza e fuori dalla partitocrazia il Bene di noi tutti che permette ad ogni cittadino una "vita buona" con un lavoro che possa appagare ogni spirito libero nell'interagire con il proprio ambiente e con tutte le persone per la costituzione di una società veramente civile. 

Questo ideale concreto è possibile con i portavoce del Movimento 5 Stelle. 
Occupa lo spazio pubblico con i candidati del Movimento 5 Stelle e con tutti gli uomini e donne che alzano il loro stendardo di libertà per una comunità civile dove il lavoratore possa avere un reddito certo e i giovani aspirare a rendere il loro Paese sempre più prospero.
Francesco Liparulo Mestre- Ve

ll democraticismo renziano aumenta la povertà

IL MOVIMENTO 5 STELLE RIVENDICA ONESTÀ 
E POLITICA DI ADERENZA ALLE ASPETTATIVE




Il popolo è oggi di fronte a un nuovo “male” rappresentato dal "democraticismo strisciante": le maggioranze parlamentari manifestano prevaricazione nelle decisioni delle Camere. Il mito della democrazia con il continuo richiamo al “dogma” del “popolo sovrano”, alla sua “volontà” o alla continua determinazione della “legge del numero” soffocano la democrazia.
La società politica italiana ha scelto la democrazia, ha stabilito di reggersi con forma repubblicana e costituirsi in Stato, retto da norme costituzionali. Il popolo italiano, come società politica costituita, cioè come insieme di coscienze personali che, avendo una storia in comune attestata dall’unità del linguaggio, avendo scelto di vivere insieme con giustizia e cultura civica, ha deciso, dopo la Seconda guerra mondiale, di autogovernarsi.
La Costituzione è l'evento fondamentale di convivenza. I rappresentanti del popolo sono investiti di autorità in modo limitato e la esercitano in nome del popolo nella forma di potere esecutivo nel Governo, nella forma di potere legislativo nel Parlamento e nella forma giudiziaria nella Magistratura. Il popolo rende partecipi della sua autorità i suoi rappresentanti senza vincolo di mandato e questi non possono emettere leggi senza il consenso dei cittadini.
L'azione del rappresentante del popolo deve alimentare il progresso della civiltà nel senso di arricchire il bene comune che è fatto di prosperità materiale e spirituale per tutti gli uomini e le donne.
La democrazia è un sistema politico in cui il popolo ha bisogno di testimoni che gli insegnino ad essere autenticamente popolo. Il corpo politico necessita persone che mantengano la tensione morale nella comunità civile, perché ha esigenza di ritrovare la propria identità attraverso l’azione di politici che sappiano promuovere il benessere sociale per tutti.
Francesco Liparulo - Venezia

venerdì 22 aprile 2016

Insofferenza dei consiglieri di Brugnaro per le bricole

LA PORTAVOCE VISMAN  DEL  MOVIMENTO 5 STELLE 
ESORTA IL  SINDACO PER LA SICUREZZA  IN LAGUNA

Sara Visman, portavoce del Movimento 5 Stelle di Venezia, illustra la sua mozione sulle “bricole mancanti”, durante la seduta consiliare in Ca’ Loredan del 14 aprile, ed esorta il sindaco ad interessarsi della sicurezza dei Veneziani in Laguna.
La Votazione per la richiesta di inversione della mozione, indicata con il n. 145 (n.p.g. 74/2015 ) del 12 dicembre 2015 nell’ordine del giorno della sessione straordinaria sopracitata, è la seguente: Presenti 25, votanti 25, favorevoli 25.
“Parto da molto lontano - afferma la consigliera alle 18.00 - la situazione della manutenzione dei canali sia marittimi che lagunari è disastrosa in questo momento per la continua diminuzione del numero di briciole dovuto all’erosione, e, di conseguenza, dei relativi fanali luminosi. Assistiamo da mesi a un via vai. Le briciole cadute sono vaganti in acqua costituendo pericolo per natanti in navigazione; i monconi delle briciole che rimangono piantati e che non vengono segnalati costituiscono anch’essi un ulteriore pericolo. Intendiamo lanciare grido di enti al sindaco per trovare il responsabile per intervenire, chi ha competenza per le bricole. L’illuminazione risulta pericolosa per gli incidenti; portare questo a chi di competenza perché vengano messe in sicurezza i canali navigabili. Il sindaco è responsabile della sicurezza dei cittadini; è la prima persona ad attivarsi per sistemare la situazione. Stamattina ho parlato con l’ex Magistrato alle Acque. Vorrebbe essere primo passo per dire all’ex Magistrato alle Acque: “Datti da fare, se dici che non hai i soldi, allora dacci le chiavi indietro e ci arrangiamo noi”. Questo non può essere accolto dall’ex Magistrato, allora lo gestiamo noi”.

“Quello che parla Visman - afferma Renzo Scarpa (Lista Brugnaro Sindaco) - e anche mercoledì 20, siamo riusciti ad avere incontro con l’ex Magistrato alle Acque (ora Provveditore alle Opere pubbliche) e Sovrintendenza. Avevo proposto a Visman presentare una Mozione in Comune insieme a Matteo Senno (Lista Brugnaro Sindaco). Questo Consiglio vuole determinare un ruolo all’interno dell’organizzazione di questa città o limitarsi a chiedere ad altri a fare qualcosa? Sicurezza è uno di questi aspetti. Sostituzione: 700 bricole che devono essere sostituite e altre che  andranno ad essere sostituite su 7200 bricole  per 21.000 pali, 21.000 alberi tagliati. Ci poniamo il problema come ridurre immane volume di risorse boschive o ci limitiamo a dire che altri non fanno il loro dovere? Continuo a proporre a Visman di avere pazienza e portare questa mozione in Commissione. Il momento di notorietà lo ha già avuto Visman. Risultato sul piano politico lo ha già avuto. Vogliamo condizionare ciò che verrà fatto in Laguna? È opportuno usare legno trattato? Sono condizioni ambiente che determinano l’aumento di salinità e l’aumento delle teredini, organismi che si nutrono di cellulosa. Bisogna usare soluzioni alternative o usare alberi e mettere chiodi, uno vicino all’altro per evitare che la cellulosa non sia attaccata; la durata aumenta 10 volte. 
Vogliamo andare a fondo dei problemi; non limitarsi ad enunciazione vana del problema”. 

Maurizio Crovato (Lista brugnaro Sindaco) alle 18.07 afferma che “La comunicazione fatta dal sindaco sulle bricole abbia completamente soddisfatto Visman (all’inizio della seduta consiliare, Luigi Brugnaro aveva affermato: “Abbiamo fatto, firmato lettera per il Provveditore alle Opere Pubbliche sul tema delle bricole. La manutenzione delle briciole era di competenza dell’ex Magistrato alle Acque. Noi non possiamo mettere bricole in Laguna. Ho spiegato al Ministero e lo dico alla città, c’è urgenza. Prima ci danno delega per le competenze dell’ex Magistrato alle Acque, meglio è. Deve intervenire il Prefetto per le briccole. Non è immaginabile che si chiudano i rii della città”). Problema da risolvere prima che succede l’irreparabile La pericolosità delle bricole rovinate  sta a tutti a cuore”.

“Conoscevo la rilevanza della mozione del 12 dicembre - sostiene alle 18.10 Monica Sambo (PD) - e il Comune era già a conoscenza e la pericolosità era stata segnalata dai piloti. Dopo 4 mesi arriva la risposta. C’è stato un rinvio continuo della mozione. Non vedo quali impedimenti  ci siano per mozione; si tratta di intervenire presso chi di competenza per sollecitare la soluzione. Non mi pare che ora, consigliere Scarpa, sia appropriato un’azione nei confronti della consigliera Visman che non ha voluto portare la questione in Commissione”.

La presidente del Consiglio interrompe la consigliera: “Non è consentito fare riferimenti”.

“Mi è dispiaciuto - dice alle 18.14 Sara Visman - sentire le parole di Scarpa. Mi sono sentita offesa. Grazie ad attivisti di certe Associazioni che hanno dato i input per soluzione, questo era il senso della Mozione. Ho parlato personalmente con il sindaco stamattina. Votare questa mozione avrebbe dato più forza alla sua opera, perché fosse legittimato tutto quello che sta facendo. Dico di nuovo, scarpa, non voglio intestarmi vittoria ma era input. Non entro nello specifico per trovare soluzione tutti assieme. E poi, ben vengano le Commissioni dove si può parlare di questo”.

Andrea Ferrazzi (PD) alle 18.25 afferma:” Questa Mozione ha tutto il nostro appoggio. 

Votazione alle 18.26: Presenti 27, votanti 24, favorevoli 24, contrari 0; astenuti 2 (Ciro Cotena e Giancarlo Giacomin della Lista Brugnaro Sindaco); non presente al voto 1(Renzo Scarpa della Lista Brugnaro Sindaco).
N. 6 consiglieri della Lista Brugnaro Sindaco erano assenti.  

Alle 18.27 Ermelinda Damiano dichiara chiusa la seduta.
L’opposizione vuole continuare. 
La presidente verifica il numero legale: 8 presenti.
Alle 18.36 si chiude la sessione.

Francesco Liparulo - Venezia

mercoledì 20 aprile 2016

Brugnaro ridimensiona gli annunci della stampa

IL GOVERNO NON HA TOLTO I 18 MILIONI 
DI SFORAMENTO DEL PATTO DI STABILITÀ 

La penalizzazione, se non viene tolta dal governo, impone alla Giunta Brugnaro di trovare altri 18 milioni per l'equilibrio di bilancio. “Il Patto di Stabilità - ha detto il sindaco di Venezia, nella seduta del Consiglio comunale del 14 aprile - ha conseguenze per i cittadini. Si tratta di 18 milioni ed occorre fare ulteriore bilancio e ulteriori tagli”. 
I tagli non sono finiti. A chi toccherà stringere la cinghia?
Qual è il problema?
L’imprenditore Luigi Brugnaro, che ha travolto il Partito Democratico veneziano nella sua scalata per lo scranno di sindaco, ridimensiona le annunciazioni trionfalistiche di alcuni giornali locali che avevano annunciato una quasi certa risoluzione dello sforamento del Patto di Stabilità da parte delle passate Amministrazioni.  La penalizzazione è ancora all’orizzonte e a nulla sono serviti gli annunci  risolutivi coinvolgendo parlamentari veneziani e personaggi del governo renziano. La macchina comunale è ancora faraonica e i tagli al “sociale” diventano sempre più incisivi con la giustificazione di accorpamenti di funzioni periferiche, ridotte e accentrate dalla gestione comunale.  
La politica dovrebbe essere servizio alla comunità, inteso al miglioramento della vita dei cittadini e non può essere considerata una semplice attività imprenditoriale che mira soltanto all’acquisizione di fondi con la vendita di immobili comunali o con tagli ai cittadini meno abbienti, incapaci di far fronte a ristrettezze economiche per la mancanza di politiche sussidiarie e promozionali da parte del governo.

Francesco Liparulo - Venezia

Brugnaro comunica eventuali nuovi tagli

 SFORAMENTO DI 18 MILIONI DEL PATTO DI STABILITÀ 
NON HA ANCORA TROVATO SOLUZIONE GOVERNATIVA
Sessione straordinaria giovedì 14 aprile 2016 del Consiglio Comunale di Venezia nella Sala delle riunioni consiliari di Ca’ Loredan. 
Alle 11.18 la dott.ssa Ermelinda Damiano, presidente del Consiglio, verifica il numero legale dei consiglieri: 25 presenti.
“Il sindaco - dice la presidente alle 11.20 - vuole dare una comunicazione”.
“Abbiamo aperto il Consiglio, fatto questo straordinario Consiglio - esordisce Luigi Brugnaro - per fornire comunicazione per domani, chiarimenti alla città. Il tema più importante è la situazione del Patto di Stabilità. Tutti abbiamo chiara la situazione: annullamento situazione del Patto di Stabilità. Comune di Venezia ha sforato per 18 milioni di euro. Noi avanziamo 30 milioni di cui 28 milioni dalla Regione e 2,8 milioni dallo Stato. Per quello che avanziamo, è stravolgente che in Italia ci sia questa situazione. Ad oggi, se non ci vengono tolti i 18 milioni, la situazione è tale che dovremo trovare altri 18 milioni da mettere in conto. Solidarietà di tutte le forze politiche per la situazione particolare. Tutti dicevano che erano disponibili. Il 12 aprile ho incontrato a Palazzo Chigi il sottosegretario Luca Lotti ed anche a lui rispiegato la cosa. Non c’è risultato, nessun impegno specifico del governo. Siamo fiduciosi, ringrazio il governo per l’attenzione; chi ci ha ricevuto vorrà spiegare la situazione. Il Patto di Stabilità ha conseguenze per i cittadini. Si tratta di 18 milioni ed occorre fare ulteriore bilancio e ulteriori tagli. I 72 vigili non possiamo assumerli. C’erano i dipendenti comunali per le somme integrative agli stipendi. In presenza Patto di Stabilità, siamo penalizzati. Non ci sono state promesse del governo. Sono fiducioso, però non c’è certezza di vittoria.

Qual è il problema?
L’imprenditore Luigi Brugnaro, che ha travolto il Partito Democratico veneziano nella sua scalata per lo scranno di sindaco, ridimensiona le annunciazioni trionfalistiche di alcuni giornali locali che avevano annunciato una quasi certa risoluzione dello sforamento del Patto di Stabilità da parte delle passate Amministrazioni.  La penalizzazione è ancora all’orizzonte e a nulla sono serviti gli annunci  risolutivi coinvolgendo parlamentari veneziani e personaggi del governo renziano. La macchina comunale è ancora faraonica e i tagli al “sociale” diventano sempre più incisivi con la giustificazione di accorpamenti di funzioni periferiche, ridotte e accentrate dalla gestione comunale.  
La politica dovrebbe essere servizio alla comunità, inteso al miglioramento della vita dei cittadini e non può essere considerata una semplice attività imprenditoriale che mira soltanto all’acquisizione di fondi con la vendita di immobili comunali o con tagli ai cittadini meno abbienti, incapaci di far fronte a ristrettezze economiche per la mancanza di politiche sussidiarie e promozionali da parte del governo.

Francesco Liparulo - Venezia

martedì 19 aprile 2016

Brugnaro raccoglie i frutti della campagna elettorale

CHIARIMENTI IN CONSIGLIO DEL SINDACO
PER I DEBITI DELLE PASSATE AMMINISTRAZIONI

Sessione straordinaria giovedì 14 aprile 2016 del Consiglio Comunale di Venezia nella Sala delle riunioni consiliari di Ca’ Loredan per la discussione della proposta di deliberazione P.D. 92 del 2016 che riguarda la Revoca della delibera del Consiglio comunale n. 27 del 12/13 maggio 2014 avente ad oggetto “Istituzionde Parco regionale ambientale e antropologico di interesse locale della Laguna Nord di Venezia”.

Alle 11.18 la dott.ssa Ermelinda Damiano, presidente del Consiglio, verifica il numero legale dei consiglieri: 25 presenti.

“Il sindaco - dice la presidente alle 11.20 - vuole dare una comunicazione”.

“Abbiamo aperto il Consiglio, fatto questo straordinario Consiglio - esordisce Luigi Brugnaro - per fornire comunicazione per domani, chiarimenti alla città. Il tema più importante è la situazione del Patto di Stabilità. Tutti abbiamo chiara la situazione: annullamento situazione del Patto di Stabilità. Comune di Venezia ha sforato per 18 milioni di euro. Noi avanziamo 30 milioni di cui 28 milioni dalla Regione e 2,8 milioni dallo Stato. Per quello che avanziamo, è stravolgente che in Italia ci sia questa situazione. Ad oggi, se non ci vengono tolti i 18 milioni, la situazione è tale che dovremo trovare altri 18 milioni da mettere in conto. Solidarietà di tutte le forze politiche per la situazione particolare. Tutti dicevano che erano disponibili. Il 12 aprile ho incontrato a Palazzo Chigi il sottosegretario Luca Lotti ed anche a lui rispiegato la cosa. Non c’è risultato, nessun impegno specifico del governo. Siamo fiduciosi, ringrazio il governo per l’attenzione; chi ci ha ricevuto vorrà spiegare la situazione. Il Patto di Stabilità ha conseguenze per i cittadini. Si tratta di 18 milioni ed occorre fare ulteriore bilancio e ulteriori tagli. I 72 vigili non possiamo assumerli. C’erano i dipendenti comunali per le somme integrative agli stipendi. In presenza Patto di Stabilità, siamo penalizzati. Non ci sono state promesse del governo. Sono fiducioso, però non c’è certezza di vittoria.
Altra comunicazione che mi sembra importante. Abbiamo fatto, firmato lettera per il Provveditore alle Opere Pubbliche sul tema delle briccole. La manutenzione delle briciole era di competenza dell’ex Magistrato alle Acque. Noi non possiamo mettere briccole in Laguna. Ho spiegato al Ministero e lo dico alla città, c’è urgenza. Prima ci danno delega per le competenze dell’ex Magistrato alle Acque, meglio è. Deve intervenire il Prefetto per le briccole. Non è immaginabile che si chiudano i rii della città.
Poi abbiamo fato incontro per presentare mozione condivisa su proposta decreto legge perché si diano più poteri ai sindaci per microsicurezza, per il degrado. Il sindaco non ha nulla per pubblica sicurezza. Un ubriaco con bottiglia in mano potrebbe commettere, in mezzo a tanti, un gesto. Un sistema che può mettere i malviventi in cella di sicurezza per una notte. Cauzione e una pedata nel sedere. Bisogna fare piano di educazione nelle scuole: far pagare i biglietti, non sputare per terra. Poteri di pubblica sicurezza, persone prese per un giorno.
Poi Banda larga: ringrazio governo. È all’interno del Piano di modernizzazione città. Venezia è prima tra 5 città per la sperimentazione. Fare scaletta base con ENEL per far sentire una grande città commerciale.
Toyota: fatto accordo con multinazionale, (tra il Sindaco Dott. Luigi Brugnaro e Andrea Carlucci, Amministratore Delegato di Toyota Motor Italia) per la realizzazione di un sistema di mobilità integrata sostenibile come città europea, basato sull’impiego della tecnologia ibrida e a idrogeno, delle quali Toyota Motor Italia è leader mondiale.
L’idea è di trasformare Venezia; città per cui la lentezza possa diventare fattore di vantaggio con percorsi sostenibili nel centro storico.
Sulla stazione, sulle scelte urbanistiche, Ferrazzi dice che non facciamo niente. Lavoro 16 ore al giorno e dobbiamo vedere tutte le cose. Abbiamo trovato anche cose che non andavano bene e stiamo cercando, dopo 20 anni, di fare meglio e presto. Buco di 800 milioni abbiamo trovato; con questa voragine abbiamo deciso di non aumentarla. Il bilancio deve essere migliorato. Dicono: “Facendo mutuo”. I mutui non li faccio. Abbiamo trovato questa situazione, non stiamo polemizzando con nessuno. Stiamo agendo; si può fare opposizione, ma restiamo nell’ambito di cose che hanno senso”.

Alle 11.40 la presidente invita l’assessore Michele Zuin (Bilancio, Bilancio partecipativo, Tributi, Economato, Società partecipate) per una precisazione.

“Per dire - inizia Zuin - che abbiamo al governo formulazioni in termini di emendamento per trovare soluzione, annullamento sforamento Patto di Stabilità e anche possibilità di assumere dipendenti. Abbiamo crediti nei confronti di Stato e Regione. Sono stati consegnati al governo e parlamentari documenti su Patto Stabilità e Legge Speciale. Portati documenti per procedure di risanamento da mettere in atto con bilancio portato al risanamento graduale dei conti. Avanzo con rendiconto a coprire disavanzi degli anni precedenti. Il sindaco ha provato ad informare il governo che questa Amministrazione ha intenzione di fare bene, portare i conti in ordine”.

Il sindaco lascia il suo scranno e si intrattiene con il pubblico presente nella sala consiliare.
Il consigliere Andrea Ferrazzi (PD) alle 11.46 chiede alla presidente di illustrare una sua mozione, con richiesta di voto, anticipatamente, ritenendo che ci sia l’accordo da parte di tutti, essendo a disposizione di tutti, per quello che diceva il sindaco.
La dott.ssa Ermelinda Damiano risponde: “Non è prevista dichiarazione”.
“Il sindaco - ribatte Ferrazzi - ha dato spiegazioni per Patto di Stabilità, se poi diventa occasione per formulazioni, non è momento di conferenza stampa. Siccome ha parlato di casi specifici, o noi parliamo di casi specifici oppure si dà possibilità al Consiglio di intervenire”.

La presidente ritiene di restare su delibera e mozioni.

Nicola Pellicani chiede una sospensione.


La presidente ritiene che bisogna esaminare la delibera n. 92 all’ordine del giorno.


La delibera viene illustrata dall’Architetto Vincenzo de Nitto (Settore dell'Urbanistica Centro Storico e Isole) Direttore “Istituzione Parco Laguna”. Il dirigente spiega che la delibera n. 27 del 12/13 maggio 2014, avente come oggetto “Istituzione Parco regionale ambientale e antropologico di interesse locale della Laguna Nord”, deve essere revocata perché ci sono “26/27 enti che si occupano della gestione della Laguna”.

L’assessore Massimiliano De Martin (Urbanistica, Edilizia privata, Edilizia convenzionata, Ambiente, Città sostenibile) alle 11.58 spiega i motivi politici che hanno portato la Giunta alla decisione di abrogare la delibera del 2014. “Siamo convinti - sostiene l’assessore - che la Laguna deve essere tutelata come principio e non solo una parte. Impegno nostro è non creare vincoli o limiti alla situazione del territorio. L’istituzione Parco laguna Nord sembra una struttura in più”.

Per Renzo Scarpa (Lista Brugnaro sindaco) la delibera del 2014 è considerata dai cittadini veneziani una espropriazione.

“Questo Parco - sostiene alle 12.11 Nicola Pellicani (Lista Civica Casson) - non introduce nuovi vincoli, nasce in area già protetta da leggi nazionali e regionali; è patrimonio anche di UNESCO per offrire nuove opportunità agli abitanti, non per introdurre nuovi vincoli”.


“Murano, Burano, Sant’Erasmo - afferma alle 12.17 Maurizio Crovato (Lista Luigi Brugnaro Sindaco) - questa popolazione che vive nella Laguna Nord non può essere mortificata, è da rispettare. Creare Parco è dispregio per la popolazione che non l’ha mai voluto. Calare dall’alto con imposizione assoluta è scellerato. La Laguna è un tutto unico e non ci può essere Nord, Sud e privilegi”.
Andrea Ferrazzi sostiene che i vincoli sono quelli di non fare cave nuove, non sovvertire l’equilibrio della laguna e di non gettare rifiuti. “Creazione Parco - afferma il consigliere - è opportunità, è promozione di attività economiche. Per la revoca ci devono essere motivazioni secondo la legge 341 del 1990. Questo documento è sbagliato. È documento politico, premessa elettorale, atto politico completo. Se uno volesse fare ricorso...”-

Alle 12.30 Deborah Onisto (Forza Italia) afferma: “Ho ascoltato sia Pellicani sia Ferrazzi. Come non mi aveva convinto Bettin, non mi convincono questi. Forza Italia si pose in maniera critica o perplessa rispetto alle motivazioni per cui si istituiva Parco Laguna Nord, complesso su cui si veniva a imporre vincoli. Ci sono state audizioni con contributi abitanti, categorie pescatori che confutarono. Compresero che il Parco non portava alcun beneficio. Le tutele ci sono tutte. Ripartiamo con l’abrogare la delibera che allora ci aveva visti contrari”.

“Creare Parco - sostiene Giovanni Giusto ( Liga Veneta Lega Nord Padania) - vincola intervento uomo, significa dichiarare morte al nostro patrimonio”.

Andrea Ferrazzi sostiene che c’è fraintendimento di fondo che non consente dialogo.

Votazione per la delibera:

Presenti 33; votanti 33; favorevoli 26 (maggioranza e Movimento 5 Stelle) ; contrari 7 (PD e Lista Casson). 

La prima parte della seduta termina alle 13.40.
Francesco Liparulo - Venezia 

lunedì 18 aprile 2016

Interpellanza sul futuro di Forte Cosenz

L’OPPOSIZIONE SOLLECITA LA GIUNTA BRUGNARO 
PER L’ACQUISIZIONE GRATIS DI UN BENE DEMANIALE  
Riunione congiunta di 2 Commissioni Consiliari (VII e II) venerdì 15 aprile 2016, presieduta dalla dott.ssa Chiara Visentin, nel Palazzo di Piazza Pastrello, sede del Municipio di Favaro Veneto,  con il seguente ordine del giorno: Discussione dell’interpellanza n. 274 con oggetto “Quale futuro per Forte Cosenz? Ampliamento del Bosco o deposito container…”, inviata da Davide Scano e discussione della mozione n. 284 con oggetto “Forte Cosenz”, inviata da Monica Sambo.

La presidente invita Davide Scano del Movimento 5 Stelle ad illustrare la sua interpellanza del 16 marzo 2016.
“L’interpellanza - sostiene il consigliere - è molto semplice; chiede all’Amministrazione comunale e  agli assessorati competenti i motivi per cui non è stata fatta la proceduta di acquisizione di Forte Cosenz e si chiede di attivare questa procedura. Tra le premesse dell’Interpellanza si spiegano le cose che già si sanno. Nel territorio comunale è presente un vasto sistema di forti, polveriere, hangar per dirigibili e opere difensive denominato “Campo trincerato di Mestre” che, per valore storico, architettonico e ambientale rappresenta uno dei più importanti campi trincerati otto - novecenteschi europei. Di questo Campo trincerato il Comune di Venezia è riuscito ad acquisire moltissimi i forti Marghera, Manin, Carpendo, Gazzera, Tron, Rossarol, Mezzacapo e Pepe per i quali ha già speso 20 milioni di euro. All’appello manca Forte Cosenz. Ora avremmo possibilità normativa per l’acquisizione a titolo non oneroso del compendio denominato Forte Cosenz in Favaro Veneto , ai sensi dell’art. 5, comma 5, del  D. Lgs. n. 85/2010 (Federalismo demaniale culturale), però l’Amministrazione comunale si è mossa in maniera impacciata. La domanda presentata nel febbraio 2015 dall’Istituzione Bosco e Grandi Parchi è parziale in quanto il “Programma di Valorizzazione della Casa del Maresciallo presso Forte Cosenz a Favaro Veneto” per la realizzazione del Centro Visitatori del Bosco di Mestre. Tale programma risultava tuttavia gravemente incompleto poiché chiedeva l’attribuzione in proprietà di un solo edificio minore (la casa del maresciallo) e del relativo terreno pertinenziale e non anche l’intero compendio con il bene culturale vero e proprio, cioè il forte dei primi del Novecento. La domanda del Comune è stata respinta in quanto già il 27 maggio 2014 la Regione Veneto aveva adottato provvedimenti per l’acquisizione a titolo non oneroso del compendio Forte Cosenz per sviluppare attività di Protezione Civile (eliporto, deposito materiali, container) ed aveva consentito all’O.C.R.A.D. (Organismo Culturale Ricreativo Assistenza Dipendenti)  dei dipendenti regionali di effettuare lo svolgimento delle proprie attività culturali, dopolavoristiche, hobbistiche, di socializzazione, di assistenza e accoglienza diurna dei figli dei dipendenti regionali. La Regione Veneto ha presentato progetto per la valorizzazione dell’intero compendio. 
Questa è la situazione. In un tavolo tecnico si è detto che accanto alle funzioni di valorizzazione, il forte verrebbe messo a rischio, per funzioni improprie, dalla Protezione Civile per l’atterraggio di elicotteri; prestazioni improprie perché trattasi di territorio vincolato dal punto di vista urbanistico. Il programma di valorizzazione del Comune di Venezia (incompleto) descrive, meglio di quello regionale, le caratteristiche dell’area. Per tutti questi motivi, non ultimo l’interesse pubblico, ad avere tutto il compendio”.

Alle 15.26 Monica Sambo (PD) illustra la sua mozione del 18 marzo 2016.  
“Non ripeterò molto - afferma la consigliera - come già detto da Scano. La vicenda parte dagli anni ottanta, quando era ritenuto importante l’idea della “casa del maresciallo” di Forte Cosenz quale porta d’ingresso del Bosco di Mestre. Nel 2014 è stato presentato un programma di valorizzazione solo per “la casa del maresciallo” da parte del comune di Venezia. La richiesta è stata rigettata per parzialità e perché già c’era la richiesta della Regione Veneto. Il problema è sorto perché anche la Regione ha fatto la 1^ richiesta nel 2011. Qual è il problema? La Regione ha preminenza nei confronti del Comune? Un altro potrete essere preferito a noi? Ritengo che, nella lettura del programma di valorizzazione del Comune di Venezia, questo (il Comune) sia consono alla destinazione stessa.  La “Casa del Maresciallo” di Forte Cosenz è porta ideale del Bosco di Mestre, area di 200 ettari dove il Comune ha investito circa 4,5 milioni di euro, cioè perfetta location per accogliere visitatori che agevolmente potrebbero trovare informazioni e notizie per gli eventi promossi nel bosco. La destinazione d’uso per il 60%, cioè le attività previste dalla Regione Veneto per sviluppare ciò che interessa alla Protezione Civile come eliporto, deposito materiali,  container ed altro e anche agriturismo. Le attività logistiche previste dalla Regione sono incompatibili con un bene demaniale storico culturale, cioè con Forte Cosenz. Mi preme sottolineare che il Centro Studi storici ha già pronto un  progetto, un programma di valorizzazione del Forte che si può prendere come riferimento e si potrebbe capire se è possibile tecnicamente e cosa è possibile fare per questo bene e non le cose la Regione vorrebbe realizzare”. 
Alle 15.34 Andrea Ferrazzi apre la discussione.
“Il Comune - ha detto il consigliere - ha dato attenzione e valorizzazione da più lustri al fatto di trasferire dallo Stato i 10 forti che fanno parte del “Campo Trincerato di Mestre” e manca solo il Forte Cosenz di cui stiamo parlando. La finalità di Forte Cosenz non può essere che quella legata al Bosco di Mestre, area di 200 ettari dove il Comune di Venezia ha investito circa 4,5 milioni di euro, cioè per attività di accoglienza, centro ambientale di formazione. Non tutti i cittadini hanno cognizione di quello che c’è attorno. Noi siamo dell’idea di tornare a idea politica, cioè avere tutto il compendio di Forte Cosenz come per gli altri forti. Il motivo è connaturale come finalità alla legge. C’è il problema della destinazione e questa è consona. Mi risulta che l’atto ufficiale di trasferimento e gestione non è stato sottoscritto. Monica Sambo ha detto che lo Stato definisce l’ente a cui attribuire il bene demaniale storico culturale, cioè per sussidiarietà, adeguatezza e territorialità. Principi per cui di norma il trasferimento del bene è per il Comune. Chiediamo che sia apertura di tavolo con la Regione. Chiediamo che il Comune si faccia carico di non sottoscrivere atti finali. Chiedere il bene, tornare alla volontà originale. Ultimo punto, c’è questione che il Comune può utilizzare come area urbanistica avendo la titolarità”.

Alessandro Baglioni, consigliere della Municipalità di Favaro Veneto, alle 15.42 afferma: “Fare chiarezza. Il programma di valorizzazione della Regione fa una descrizione positiva e poi per la destinazione, per l’uso, per i lavori è incoerente. Si parla di attività commerciale, di attività ricettiva, di bed and breakfast, di avio turismo, di attività agricole e sociali. Ci sono piani della Protezione civile che interessano il bene. Mi sembra strano per un’area pregiata, un’area protetta. Agriturismo in un  bosco? È follia che non rispetta tutte le specie flogistiche e faunistiche presenti. È contraddittorio”.

Alle 15.48 la Vicesindaco Luciana Colle ( Casa, Federalismo demaniale, Politiche della residenza, Riordino del patrimonio, Cittadinanza delle Donne) dice: “Il 4 aprile ho parlato con Renata Codello della Direzione regionale per i Beni culturali. Ho fatto richiesta se c’era possibilità di presentare un programma e la risposta è no! C’è problematicità: Cosa potremmo ottenere su gestione futura del “Campo Trincerato di Mestre”? Tra breve verrà creata necessità di un coordinamento tra forti, compendi storici. Oggi ho chiesto a un funzionario della Regione Veneto dei chiarimenti necessari al loro progetto. Il dott. Stefano Pregel della Regione, qui presente, spiegherà che è possibile un accordo per un “COOUSO” del Forte. Ci siamo accordati con  Gianluca Forcolin, vicepresidente della Regione Veneto per una sinergia tra due autorità”.

Il dott. Pregel della Regione sostiene che la Regione nel 2011 aveva fatta una richiesta per il Forte Cosenz e aspettava dal Demanio la risposta perché non si sapeva se classificarlo come bene artistico. Nel 2013 si è deciso per valore artistico. “Abbiamo presentato un progetto di massima - sostiene Pregel - come bene storico, artistico e culturale. Nel 2015 il Comune di Venezia ha fatto domanda e presentato programma per compendio. La logica che è prevalsa è quella della adeguatezza e non della sussidiarietà, cioè la priorità viene data a quell’ente che ha una attività amministrativa, una organizzazione in grado di gestire con unitarietà per finalità pubbliche (più prosperità). Abbiamo cercato di venire incontro alle esigenze del Comune di Venezia: Accordo di valorizzazione con ente Comune. Il documento è sospeso per adeguarlo al Comune di Venezia che ci ha chiesto di far parte dell’organizzazione del Forte. Stiamo trovando sinergie. C’è stata apertura per i problemi della Regione e problemi del Comune. La sede al massimo avrà qualche camioncino e un elicottero in caso di emergenza se c’è eccezionalità per qualche cosa. Adesso l’accordo prevede finalità più sociali”.

La vicesindaco interrompe: “Ci siamo inseriti”.

“Superficie - continua Pregel - ai fini culturali e storici  in sinergia con il Comune situazione al di fuori dell’emergenza. Stiamo lavorando per trovare attività con la costituzione di un comitato di indirizzo per programmare attività assieme. Ci saranno modifiche. Aspettare esito di come si svolgerà la cosa. Quando avremo terminato la valorizzazione che deve esserci bisogna avere il parere della Sovrintendenza. Quando si arriverà al documento comune, si parlerà cosa fare”.

Claudio Giubbilo della Municipalità di Favaro Veneto, portavoce del Movimento 5 Stelle, alle 16.06 afferma: “ La cosa che mi balza è la mancanza di soldi. La storia che l’Amministrazione comunale non riesce a trovare fondi, perdiamo opportunità. Adesso questione Forte Cosenz: non ci sono i soldi. Questa è cosa che l’ Amministrazione deve trovare i soldi. Il discorso è che Forte Cosenz è grande opportunità non solo per il sito del Forte, ma anche per il Turismo. Abbiamo il territorio municipale di Favaro Veneto che ha bisogno di sviluppo. Il Bosco di Mestre con i suoi percorsi e idrovie potrebbe creare condizioni per sviluppo. Ci sono realtà agricole che potranno beneficiare. Il Turismo del Campo Trincerato è opportunità. È Storia di Venezia. Stiamo buttando un’opportunità. Se si vuole valorizzare Forte Cosenz con magazzini, penso che abbiamo fallito”.

La Vicesindaco alle 1609 risponde: “Perchè non è stato fatto 5 anni fa? Lei chiede a me ed io lo chiedo a lei. In questo momento stiamo pensando un coordinamento per i forti. Verifichiamo chi li usa e come li usa. Cercheremo di fare il massimo con quello che possiamoavere”.

Chiara Visentin invita alle 16.12 l’architetto Giovanni Caprioglio, presidente dell’Istituzione Bosco e Grandi Parchi che dice: “ Forte Cosenz ritengo assolutamente essenziale per lo sviluppo del Bosco e del suo futuro . Tutti i fatti vanno affrontati con realismo e per far tornare i conti, fare le cose utili e possibili. Nel 2009 era stata inoltrata al Demanio richiesta di acquisire Forte Cosenz. L’esigenza era di avere InfoPoint Bosco di Mestre. C’erano alte disponibilità nel 2010 - 2013. Non ce l’abbiamo fatta. La casa è ancora là, semifattoria didattica che manca nel Bosco di Mestre e nei Parchi. Il Demanio non aveva intenzione di cedere al Comune la “Casa del Maresciallo. O.C.R.A.D. era presente   con l’attività Bambino Albero. La cosa si è incagliata. abbiamo ripreso di tirare con la giacchetta il Patrimonio per reiterare la richiesta. C’erano voci che l’acquisizione di Forte Cosenz era per la Regione. cosa c’era di realtà in questo? Sotto nome Forte coseno ci sono 4 elementi: 1°- IL Forte è un bunker, anche vincolato come bene; è possibile aerazione artificiale con l’esterno e anche illuminare con luce artificiale; 2° - il terrapieno, ci vuole cautela per lo sbancamento perché tutti i forti hanno il terrapieno; 3° - n. 2 elementi con interventi di ristrutturazione che l’O.C.R.A.D. utilizza come spazio per attività sociali; c’è la “Casa del Maresciallo”: lì dentro si possono fare piccoli correttivi con 100 - 120 mila euro; 4° elemento  sono i prati umidi con le sue piante che devono essere preservate. Sapere che su quelle parti né possono atterrare elicotteri, né fare depositi. Non abbiamo radure. Riuscire a far capire alla Regione la situazione”.

La Vicesindaco sottolinea che occorre il “coordinamento dell’attività con la Regione”. 

“Ci sono cose - ribatte l’architetto - compatibili e altre no. Stabilire soldi. Il comune deve impegnarsi su cifra non stravolgente, maggiore di 120.000 euro creano una differenza abissale per avere casetta maresciallo come InfoPoint e servizi. La Regione dice che per rigenerare Forte Cosenz servono 823.000 euro. Dipende da progetto. Se c’è un bunker, occorre dare un contenuto. La proposta di Giovanni Caprioglio: Dovremo utilizzare programmazione regionale a vantaggio del territorio, come il bosco di Mestre che è ambito naturalistico, oggetto di studi. Si tratta di un progetto museale attivo collegato al Comune. Cosa si potrebbe fare? Collocazione interno forte con “chiaro - scuro” da museo. Un museo per andare in Europa a chiedere fondi. Dare stabilità di utilizzazione che allontana Protezione Civile che può andare in altri posti”. 

Alle 16.31 interviene Roberto Stevanato presidente del Centro Studi Storici che distribuisce un progetto per il Forte. “Il progetto - afferma l’architetto - ricalca quello che già si sa su Forte Cosenz. 2 cose come questione di metodo e come questione di merito. C’è stato un incidente di percorso da parte cel Comune, voluto o casuale, è da verificare. 10 ettari di compendio. Il Comune si trova privato  di un patrimonio che poteva acquisire a costo zero. Per la questione di merito: Ho partecipato all’incontro con  Gianluca Forcolin della Regione. Non ci hanno dato ascolto. Mi aspettavo un rinvio per il Comune. Silenzio assoluto. Avremo potuto dire: Noi e altre Associazioni potremmo essere in grado poter gestire il Forte e fare quel minimo di manutenzione come per gli altri forti. In questo progetto valorizzazione è contenuto piccoli suggerimenti per miglior uso. Cosa chiediamo all’Amministrazione comunale? Reiterare la richiesta per ottenere Forte, altrimenti abbiamo risposta scritta dal Demanio. In sub ordine se arrivasse risposta da parte del Demanio, tenere aperto dialogo con la Regione e non confronto per progetto di valorizzazione. Assieme, a nome del Bosco di Mestre. Peccato non valutato nel passato. La cogestione non sarebbe utile fra 2 competenze istituzionali su stessa struttura. Occorre convenzione semplice, coinvolgendo le Associazioni e con pochi mezzi economici fare per questo territorio”.

Alle 16.39 Monica Sambo chiede “chiarimenti sul perché non è possibile ripresentare la domanda”.  

La Vicesindaco continua a rispondere che la Regione aveva presentato richiesta per tutto il Forte Cosenz e il Comune di Venezia soltanto per una aliquota. “Non possiamo - dice Colle - presentare altro progetto”.   

“Io innanzitutto vorrei fare un passo avanti - afferma alle 16.46 il consigliere Saverio Centenaro di Forza Italia - se ci mettiamo a polemizzare cercando i colpevoli, non andiamo da nessuna parte. Da più di un anno stiamo ricorrendo errori fatti in precedenza. Prendo atto di quanto detto dalla Vicesindaco Colle. Se dobbiamo prendere atto che situazione è quella illustrata, come consigliere, che interesse abbiamo noi di avere un pezzettino? Sarebbe più utile l’utilizzo dell’intero compendio in concerto con la Regione. Meglio spendere per il sociale che per la “Casa del maresciallo”.

“La Regione - dice il consigliere Nicola Pellicani (Lista Civica Casson) - è Istituzione che rappresenta i cittadini come il Comune. Interesse dei cittadini per Protezione Civile. Possiamo trovare per la Protezione Civile un’area alternativa nel Comune di Venezia. Il bene diventa patrimonio della città per fare attività diverse da quelle della Protezione Civile. Mi chiedo perché non capovolgere il discorso. Dico imbocchiamo questa strada anche con Regione”.

Marino Dalle Fratte, presidente dell’Associazione il Forte Asd di Favaro Veneto, alle 16.56 afferma: “L’effettivo problema per Forte Cosenz è che la cittadinanza è esclusa.  L’O.C.R.A.D. non prevede che possano entrare altri che non siano dipendenti della Regione. È opportunità della casta”.

“Il Comune di Venezia - afferma alle 17.05 l’avvocato Andrea Grigoletto, tesoriere dell’Istituto Italiano dei Castelli, possa ripresentare domanda, questo è pacifico. Il Forte, bene storico, non è stato mai chiesto dal Comune che ha diritto di chiederlo. Il progetto per l’intero compendio esiste”.

“Progetto Regione - afferma la Vicesindaco - è rivedibile”.

“L’O.C.R.A.D. - afferma alle 17.20  Domenico Gardone, referente “Gruppo di lavoro CULTURA del Movimento 5 stelle di Venezia - è istituzione finalizzata per i dipendenti della Regione; ha ottenuto finanziamenti dalla Regione ed è concessionario dell’area di Forte Cosenz fino al 31 dicembre del 2017 che le è stata data dal Demanio e non dalla Regione. La Regione potrebbe finanziare il Comune e anche O.C.R.A.D. Protezione Civile è cosa importantissima. Volare alto”.

“Il programma di valorizzazione della Regione è incompleto - afferma Davide Scano - perché non si parla del fabbricato destinato al corpo di guardia del Forte in cui O.C.R.A.D ha fatto dei lavori. Incompletezza su questo edificio, nulla si dice. C’è passaggio importante su programma valorizzazione della Regione che è viziato per incompletezza. Inoltre nella documentazione già si mette il nome del gestore (dipendenti Regione) e il bene è a uso privato. L’uso pubblico del bene va a farsi benedire. Interesserò i nostri parlamentari per un’interpellanza”.

Al presidente della Commissione e alla Vicesindaco viene consegnata copia del Progetto di valorizzazione del Comune di Venezia per l’intero compendio di Forte Cosenz, redatto prima della  domanda della Regione e mai reso pubblico, come indicato da Andrea Grigoletto.
Il consigliere Ottavio Serena (Lista Brugnaro Sindaco) chiede una verifica su quanto esposto in merito al progetto menzionato da Andrea Grigoletto.
La seduta si chiude alle 17.44.

Francesco Liparulo - Venezia

venerdì 15 aprile 2016

La strada dell'onestà intellettuale e politica è stata tracciata

IL MOVIMENTO 5 STELLE SICURO
DI PERCORRERLA FINO IN FONDO
Portavoce generosi affiancano Beppe Grillo per far convergere l'elettorato nello scegliere il logo del Movimento 5 Stelle. La strada dell’onestà intellettuale e politica è stata indicata e percorsa generosamente da Gianroberto Casaleggio. 
I mezzi non violenti, per ottenere il consenso democratico della base, sono stati enunciati e collaudati con successo utilizzando la rete informatica. Il seme, gettato dal "buon comico" Beppe, è attecchito e ben radicato con radici profonde nel corpo politico abbindolato per anni da sedicenti politici che coltivavano i loro e gli interessi dei loro amici facoltosi. La pianta è cresciuta vigorosa e darà i suoi frutti nel prossimo vaglio elettorale. 
Il cittadino sa che è giusto votare Movimento 5 Stelle perché è un gruppo compatto di politici e sostenitori che vogliono eliminare le "patologie politiche" che non permettono all'economia italiana di spiccare il volo nello spazio della competizione commerciale dettata dall'attuale globalizzazione economica.
Beppe è stato lungimirante ed ha saputo scegliere i suoi collaboratori in grado di condividere le sue intuizioni originali che sono quelle di costruire il vero Bene comune che rende l'Italia libera e autosufficiente nel contesto europeo e nell'economia mondiale. Il suo nome non figurerà più sul logo pentastellato, ma il suo spirito rivoluzionario rimarrà corroborato dall’impegno fattivo e incisivo di tanti sostenitori che non vogliono chiudersi nel guscio dell’egoismo, ma aprirsi alla cittadinanza bisognosa di uomini e donne che vogliono essere liberi per agire nella creazione di quella "vita buona" che deve essere patrimonio di tutti gli Italiani. 
Partecipare con il voto è già un modo concreto per l’impegno politico, cioè per non disertare la scena pubblica. Partecipare è dovere irrevocabile, specie se si pretende di inserire questa scelta per la salvaguardia dei valori ambientali della vita, della famiglia e della libertà. 
Occorre affrontare con trasparenza le patologie politiche, la diffusione del crimine, la droga, il degrado urbano, la prostituzione, l’inquinamento, l’abbandono della famiglia a se stessa.
I valori spirituali del popolo italiano devono essere difesi e tramandati per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile. 

Francesco Liparulo - Venezia

martedì 12 aprile 2016


La vita è un dono e il pregio di chi l'ha vissuta è ciò che ha saputo dare per il Bene comune, cioè per la vita buona di tutti gli altri. Il valore di Gianroberto è il contributo che ha voluto elargire ad ogni uomo o donna che difende il dono più grande dato all'essere umano, cioè la libertà di potersi esprimere per relazionarsi con gli altri. 
Grazie Gianroberto.
Francesco