IL 4 MARZO TUTTI A VOTARE
PER LE ISTANZE DEL POPOLO
PER LE ISTANZE DEL POPOLO
L'attività politica deve basarsi sui bisogni più intimi della vita delle
persone.
L’autorità risiede nel popolo che ne mantiene il diritto e ne dà il diritto a un
certo numero di persone, cioè il popolo mantiene il diritto all’autogoverno e
attribuisce per cinque anni l’esercizio del diritto a governare ai suoi delegati
parlamentari e agli amministratori locali.
Nel momento storico della globalizzazione occorre migliorare
l’organizzazione economica mondiale che risulta scompensata con il
movimento dei capitali e con l’utilizzazione delle conoscenze tecnologiche.
Occorre affrontare i problemi della comunità facendo riferimento al cittadino
come persona umana e alla società politica strutturata in grande quantità di
società e comunità d'ordine inferiore.
La Costituzione della Repubblica italiana è elemento fondamentale di
convivenza in cui sono elencati diritti e doveri per tutti i cittadini e per i
rappresentanti del popolo.
Nella democrazia parlamentare, i cittadini eleggono i rappresentanti che
sono deputati a decidere sui vari aspetti della vita politica. Essi mantengono il
possesso del diritto all’autogoverno che è inalienabile e trasferiscono
l’esercizio del diritto ai rappresentanti scelti.
I candidati al governo del Paese dovrebbero essere in grado di ridestare la
tensione morale nella società civile per far esprimere ai cittadini la propria
identità con l’impegno di tutti coloro che credono nei seguenti valori: dignità
della persona, centralità della famiglia, libertà, responsabilità, uguaglianza,
giustizia sociale, legalità, solidarietà e sussidiarietà.
Si tratta di scegliere cittadini che presentano un programma di idee,
realizzabili con la condivisione dell’etica del popolo, per far funzionare in
modo corretto l’economia locale e concorrere all’economia di tutto il
La società democratica dovrebbe strutturasi come società pluralistica
organizzata secondo livelli diversi, cioè ordinata da persone, cittadini che
formano una rete intermedia fatta di famiglie, sindacati e associazioni che
danno struttura alla società e forma politica allo Stato.
La Repubblica Italiana con l’art.2 della Costituzione ha adottato il modello
di socialità pluralistica per garantire i diritti delle persone singole e delle
persone delle organizzazioni sociali.
La socialità umana ha grande varietà di espressione associativa: famiglia,
comunità di lavoro, sindacati, comunità religiose, associazioni sportive,
economiche e culturali.
Nella società democratica c’è idea di socialità ascendente, cioè dalla
formula più umile della socialità familiare si dovrebbe ascendere alla socialità
politica.
Lo Stato, espressione della società politica, dovrebbe partire dal basso, cioè
emergere come auto-organizzazione politica della società civile. Il suo
compito primo è il bene pubblico, cioè l’amministrazione della giustizia nel
senso che deve garantire il diritto penale, affinché nessuno sia leso, e anche
risolvere i problemi sociali, economici, amministrativi senza amministrare
direttamente ma ammaestrando, cioè dando direttive e fissando le regole del
gioco. Si tratta di dare spazio alla iniziativa privata perché lo Stato è gestore
sprecone e maldestro.
La società politica è in grado di essere autosufficiente, cioè in grado di poter
garantire la buona vita, il vivere bene dei cittadini.
Oggi lo Stato è in crisi perché troppo angusto per risolvere i problemi
imposti dalla globalizzazione ed è troppo dilatato per rappresentare gli
interessi elementari dei cittadini.
Il cittadino esige la libertà di partecipazione politica.
Il popolo, esercitando il suo diritto naturale e inalienabile all’autonomia e
all’autogoverno, si pone come sorgente di autorità dal basso e come
fondamento di politica democratica. Il diritto di comandare è del popolo che
ne trasmette l’esercizio per partecipazione ai governanti.
L'azione dell'eletto dal popolo deve alimentare il progresso della civiltà nel
senso di arricchire il bene comune che è fatto di prosperità materiale e
spirituale per tutti gli uomini e le donne.
Le virtù del politico dovrebbero basarsi sul coraggio, la disciplina, il senso
dell’onore, lo spirito di giustizia e lo spirito di sacrificio.
Gli aspiranti al governo dell’Italia dovrebbero essere in grado di mobilitare le
forze morali e spirituali del popolo che conferisce loro la piena e piena
autonoma rappresentanza democratica.
Il 4 marzo votare per una maggiore aderenza alle istanze del popolo. I
problemi legati alla perdita dei posti di lavoro e quelli del precariato giovanile
non hanno avuto spazio nelle proposte del potere esecutivo.
Francesco Liparulo - Venezia
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