IL 4 MARZO 2018 L’ELETTORE DECIDE
SUL GOVERNO DELLA CITTADINANZA
Francesco Liparulo - Venezia
SUL GOVERNO DELLA CITTADINANZA
Il popolo avverte un senso di paura per il proprio domani ed è questa una
paura istintiva per la crescita e il benessere per i propri figli.
Popolo vuol dire persone umane unite dai comuni doveri, dalla coscienza
comune del lavoro che ciascuno deve compiere per il bene comune, da un
comune patrimonio di saggezza, da sentimenti e tradizioni umane.
Il bene comune è “il bene legato al vivere sociale delle persone, cioè il bene
di quel “noi-tutti”, formato da individui, famiglie e gruppi intermedi che si
uniscono in una comunità sociale”.
La società ha bisogno di testimoni che agiscano per lo sviluppo dinamico
del Paese. Si tratta di cittadini, sorti dalle profondità della nazione, che
devono vivere in comunione con il popolo e decisi a lavorare per il popolo.
La concezione attuale della società politica è fondata sulla realtà della natura
umana e della persona umana, cioè riconoscere un’importanza centrale alla
persona umana e alla conquista progressiva della sua libertà di sviluppo.
La società politica è destinata allo sviluppo delle condizioni di ambiente
che portino tutti i cittadini a un grado di vita materiale, intellettuale e morale
conveniente al bene e alla pace sociale.
Questa concezione definisce una democrazia con determinate
caratteristiche che sono il bene comune riversato su tutte le persone,
un’autorità politica diretta verso questo bene comune, una moralità intrinseca
alla vita politica, un’ispirazione personalistica, comunitaria e pluralistica
dell’organizzazione sociale, un legame organico e dinamico della società
civile con i valori cristiani del popolo.
In ogni persona (uomo o donna) vi è anche una parte di istinti, di sentimenti e
di irrazionalità che si manifestano nella vita sociale e politica. Il corpo
politico deve svolgere sanzione penale verso chi viola la legge e deve
esercitare una direzione morale verso chi si comporta da minore,
tollerando molti mali per evitare mali più grandi.
I testimoni del popolo devono lottare contro lo pseudo idealismo ottimistico
che alimenta gli uomini di false speranze e contro lo pseudo realismo
pessimistico che fomenta gli istinti dell’uomo.
L’etica non deve essere separata né disgiunta dal potere, cioè l’etica
deve stare dentro la politica, perché l’etica è l’anima e il fine della politica.
Francesco Liparulo - Venezia
Blog: galeaveneta.blogspot.com
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