sabato 12 aprile 2014

La politica del "bene comune"

BISOGNO  DI  VIVERE
INSIEME AGLI ALTRI
Papa Francesco, nell'esortazione apostolica "Evangelium gaudium", ha scritto: "La politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune».
Italiani  del nostro tempo, animati da un profondo amore per la Patria, hanno la necessità di unirsi per promuovere una politica riformista, cioè aderente ai bisogni di ragioni di vita e di speranza di ogni essere umano per cui valga la pena di vivere.
I cittadini che vogliono una politica riformista, cioè gli uomini e le donne che credono nei valori della persona umana, si rivolgono a tutti coloro che vogliono mantenere nel tempo presente i principi cristiani che hanno ispirato i nostri Padri che ci hanno preceduti nell’amore verso la nostra patria, resa una e indivisibile dagli eroi che seppero offrire anche la loro vita per il bene di tutti.
Ogni essere umano ha un sapere che concerne ciò che deve fare. In questo sapere c’è una morale che scaturisce dalla coscienza di come bisogna fare perché la sua opera sia ben fatta. La morale, insita in ogni persona, è conoscenza di libertà.
L’essere umano con l’intelligenza entra nella sua volontà e decide dei suoi atti con le sue virtù, cioè con le sue capacità di essere prudente, giusto, forte e temperante. Queste sue doti, acquisite con l’esperienza, gli permettono di discernere il bene dal male e di agire in modo da evitare rischi inutili a sé e agli altri.
L’atto morale appartiene al mondo della libertà, cioè al mondo delle relazioni tra le persone. La radice della libertà è la libera scelta, insita nella natura ragionevole di ogni essere umano, che gli permette di governare la sua vita e di badare a se stesso, cioè di agire come essere morale.
Ogni persona ha bisogno di vivere insieme agli altri per esprimere la sua libertà per un interesse comune, in rapporto alla parte di benessere che ne trae, esprime il suo essere politico, inteso come inclinazione a vivere in società. Questo bisogno scaturisce dalla sua necessità di aprirsi alle comunicazioni della conoscenza e dei rapporti di amicizia che esigono di relazionarsi con gli altri.
La società umana è una società di persone e l’unità sociale è la persona umana. Il bene della società, cioè il bene di tutte le persone, è tale se giova alle persone individuali. La persona umana e il bene comune sono in una relazione di dipendenza reciproca.
Il bene comune della città salvaguarda la persona umana soltanto se è subordinato a tutto ciò che appartiene alla sua libertà di esistere e di relazionarsi con le altre persone.
Nella vita sociale vi è una tendenza ad assoggettare la persona,  a diminuirla, considerandola come un semplice individuo materiale, cioè privo delle sue aspirazioni di libertà e di amicizia. Questo conflitto richiede una soluzione dinamica perché la società si evolve nel tempo sotto la spinta delle istanze di libertà e di aderenza alle necessità del tempo presente. Questa spinta tende a realizzare progressivamente l’aspirazione di ogni uomo o donna a essere trattato come una persona. Questa aspirazione è l’espressione di un ideale attuabile soltanto con lo sviluppo del diritto, della giustizia, dell’onore e con lo sviluppo dell'amicizia tra i cittadini.
La giustizia e il diritto, imponendo la loro legge all’essere umano come ad un agente morale e, rivolgendosi alla ragione e alla sua libertà, riguardano la sua personalità e trasformano la relazione tra la persona e la società. Questa interazione deve concepirsi su di un tipo specificamente etico -sociale, cioè al tempo stesso personalistico e comunitario.
La società politica ha il compito di sviluppare le condizioni di ambiente che portino tutte le persone a un grado di vita materiale, intellettuale e morale necessario al bene e alla pace di tutti i cittadini.
Ci si domanda come è possibile una società più umana di fronte alla situazione del mondo presente con tutte le minacce di degradazione. Il male sembra trionfare agli occhi di tutti di fronte al degrado sociale e alle atrocità che appaiono sugli schermi televisivi o sulla stampa quotidiana e periodica.
Soltanto coloro che permettono la coesistenza e il dialogo delle persone creano una comunità civile che si conserva nel tempo, perché lottano per la giustizia, l’amicizia civica e la fede nell’essere umano che sono la forza che la fa vivere".
I valori cristiani del popolo italiano (dignità della persona umana, famiglia, solidarietà e sussidiarietà) sono indispensabili ad una valida democrazia perché promuovono un sentimento della vita, ancorato alla centralità dell’uomo, e permettono una convivenza ordinata e feconda. Le basi della nostra nazione, come entità permanente, sono le regole immutabili della legge naturale, insite in ogni uomo e donna, la continuità culturale, la tradizione, la consapevolezza storica, l'amore di patria. A questi valori sono ancorati i cuori di tutti gli Italiani.
Francesco Liparulo - Venezia

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