mercoledì 9 aprile 2014

Il Documento di Economia e Finanza (Def) "non va bene"

IL GOVERNO HA PROGRAMMATO
LA SUA CRESCITA CON RIGORE
"Matteo Renzi ha confermato il taglio del cuneo fiscale di 10 miliardi, con l'aumento di 80 euro per la busta paga degli stipendi (fino a 1500 euro netti ) dal 1 maggio 2014. La copertura è 4,5 miliardi dai risparmi di spesa, 2,2 miliardi dall'aumento del gettito dell'Iva e dall'aumento della tassazione sulle quote di Bankitalia possedute dalle banche".
"La linea economica del Def è linea di austerità - ha detto a SKY TG24 Stefano Fassina, deputato del partito di Renzi ed ex viceministro dell'Economia e delle Finanze nel Governo Letta - bisogna sostenere la domanda. Il Def non funziona, non può raggiungere obiettivi. A fine anno ci sarà meno Prodotto interno lordo, più debito e servirà una manovra correttiva".
Qual è il problema?
Il compito dei governanti è quello di emanare una legislazione che garantisca un’ordinata convivenza sociale nella vera giustizia perché tutti i lavoratori possano trascorrere una vita dignitosa. Si chiede di ritrovare il primato dell’economia reale su quella finanziaria governando la globalizzazione e risolvendo il problema del debito pubblico. I pilastri del popolo italiano rimangono “il senso della famiglia, il gusto della qualità della vita, la tradizione religiosa e l’amore del bello”.
Il compito della giustizia è quello di eliminare gli ostacoli alle pacifiche relazioni tra le persone, eliminando le ingiustizie sociali che creano odio e risentimenti tra chi gode di benefici e chi non dispone nemmeno dell’essenziale per vivere. I politici devono conoscere ed applicare con responsabilità l’aspetto politico della giustizia sociale, dell’amicizia e del rispetto della persona.
Impoverimento delle famiglie, crescente disaffezione verso la politica, peggioramento di alcune prospettive di stabilità per il lavoro dei giovani, aumento della ricchezza per pochi e indebitamento crescente per molti.
"Chi governa dovrebbe avere il coraggio di impostare le manovre economiche assicurando speranza ai giovani".
 Si tratta per gli esperti dell’economia di dare spazio alla sussidiarietà, generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare un valore positivo a chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati.
L'applicazione del principio di sussidiarietà significa che lo Stato non deve togliere alla famiglia quei compiti che essa può svolgere da sola o associata con altre famiglie e deve garantirle il suo sostegno, assicurando l’aiuto di cui ha bisogno per assumere le sue responsabilità. La solidità del nucleo familiare è risorsa per la qualità della convivenza sociale.
Occorre vincere la globalizzazione con un governo della globalizzazione economica e finanziaria, cioè attuare una economia sociale di mercato e promuovendo la solidarietà e la sussidiarietà.
Francesco Liparulo - Venezia

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