lunedì 21 aprile 2014

La cittadinanza italiana rivendica le sue tradizioni

PSE, PPE, ALDE NELLE URNE
DEL 25 MAGGIO ELETTORALE
Gli Italiani il 25 maggio eleggeranno i rappresentanti del Parlamento Europeo che sceglierà il Presidente della commissione europea, cioè il capo dell'esecutivo europeo, su proposta del Consiglio europeo che terrà conto dell'esito delle elezioni europee. I candidati alla presidenza più sostenuti sono:
Martin Schulz per il PSE (Partito del Socialismo Europeo) che è un partito politico europeo di orientamento socialista, socialdemocratico e laburista;
Jean Claude per il PPE (Partito Popolare Europeo) che è un partito politico europeo che raccoglie le forze generalmente classificabili come moderate, democristiane e conservatrici;              
Guy Verhofstadt per ALDE (Partito Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa) che è un partito politico europeo che riunisce 61 partiti di stati europei accomunati da ideali liberali e liberaldemocratici.
Qual è il contesto sociale?
Per l'Ocse (L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico con sede a Parigi), il tasso di disoccupazione a febbraio è cresciuto al 7,6% interrompendo la striscia di tre flessioni consecutive. Nell'area euro il tasso di disoccupazione è invece rimasto stabile all'11,9%. In Italia il tasso è cresciuto al 13% dal 12,9% di gennaio.
A chi dare il voto?
"Le elezioni europee del 2014 - ha detto Giorgio Napolitano - vanno considerate come un momento di verità da affrontare fino in fondo, perché sono evidenti le ragioni del disincanto dei cittadini per il peggioramento delle condizioni di vita. C'è vacua propaganda e scarsa credibilità nel discorso di quanti hanno assunto atteggiamenti liquidatori verso quel che abbiamo edificato nei decenni scorsi, cioè l'Europa dei 28. All'Unione Europea occorre una più forte coesione politica europea e una più determinata leadership europea".
 "Viviamo un tempo in cui la dilatazione dell'io individuale produce solitudine - ha detto Angelo Bagnasco, presidente della CEI - e l'individuo è diventato individualista; il senso della propria autonomia è talmente esasperato da rendere l'uomo prigioniero di se stesso, incapace di amare e di donarsi".
Qual è il problema?
Il problema che emerge è il riconoscimento pubblico della propria identità culturale, etnica, di genere, di religione, di cittadinanza. L’idea di un’etica sociale che vada bene per tutti, cioè quella della neutralità e della tolleranza, non è in grado di creare una vera cooperazione in una società multiculturale.
L'azione del rappresentante del popolo deve alimentare il progresso della civiltà nel senso di arricchire il bene comune che è fatto di prosperità materiale e spirituale per tutti gli uomini e le donne.
I valori cristiani del popolo italiano (dignità della persona umana, famiglia, solidarietà e sussidiarietà) sono indispensabili ad una valida democrazia perché promuovono un sentimento della vita, ancorato alla centralità dell’uomo, e permettono una convivenza ordinata e feconda. Le basi della nostra nazione, come entità permanente, sono le regole immutabili della legge naturale, insite in ogni uomo e donna, la continuità culturale, la tradizione, la consapevolezza storica, l'amore di patria.
L'attuale momento storico europeo è segnato dal dualismo Stato – mercato e dalla mescolanza di neoliberalismo e di socialismo democratico. Di fronte allo Stato e al mercato sta l’individuo, sottoposto alle decisioni del potere economico e del potere politico.
Le attuali democrazie devono fare i conti con le sfide del mondo globalizzato . Si auspica un diverso rapporto tra individui e società civile, un diverso modo di concepire la dignità della persona e la dignità del suo lavoro, cioè si chiede una maggiore cittadinanza attraverso una maggiore attenzione alla persona e ai suoi bisogni di esistenza.
Le democrazie devono risolvere il problema della ridistribuzione dei beni per evitare la scissione dei legami sociali.
L'Italia deve essere unita in Europa per risolvere i gravi problemi che sono uno Stato indebolito di fronte alle speculazioni del mercato finanziario. L'impegno comune per Giorgio Napolitano è quello della “tutela dei valori primari, quali il lavoro e la persona che la nostra Costituzione pone a fondamento della Repubblica italiana. Non esitate a scendere in campo”.
I valori spirituali del popolo italiano devono essere difesi e tramandati per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile. I “valori forti” sono la dignità della persona che lavora, la famiglia, la solidarietà, la sussidiarietà e l’economia sociale di mercato.
Francesco Liparulo - Venezia

0 commenti: