PSE, PPE, ALDE NELLE URNE
DEL 25 MAGGIO ELETTORALE
Gli
Italiani il 25 maggio eleggeranno i rappresentanti del Parlamento Europeo che sceglierà
il Presidente della commissione europea, cioè il capo dell'esecutivo europeo, su
proposta del Consiglio europeo che terrà conto dell'esito delle elezioni
europee. I candidati alla presidenza più sostenuti sono:
Martin
Schulz per il PSE (Partito del Socialismo Europeo) che
è un partito politico europeo di orientamento socialista,
socialdemocratico
e laburista;
Jean
Claude per il PPE (Partito Popolare Europeo)
che è un partito politico europeo che raccoglie le
forze generalmente classificabili come moderate, democristiane e conservatrici;
Guy Verhofstadt
per ALDE (Partito
Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa) che è un partito politico europeo che riunisce 61
partiti di stati europei
accomunati da ideali liberali e liberaldemocratici.
Qual è il contesto sociale?
Per l'Ocse (L'Organizzazione per la cooperazione e lo
sviluppo economico con sede a Parigi), il tasso di disoccupazione a febbraio è cresciuto al 7,6% interrompendo
la striscia di tre flessioni consecutive. Nell'area euro il tasso di
disoccupazione è invece rimasto stabile all'11,9%. In Italia il tasso è cresciuto al 13% dal 12,9% di gennaio.
A
chi dare il voto?
"Le elezioni europee del 2014 - ha detto
Giorgio Napolitano - vanno considerate come
un momento di verità da affrontare fino in fondo, perché sono evidenti le
ragioni del disincanto dei cittadini per il peggioramento delle condizioni di
vita. C'è vacua propaganda e scarsa credibilità nel discorso di quanti hanno
assunto atteggiamenti liquidatori verso quel che abbiamo edificato nei decenni
scorsi, cioè l'Europa dei 28. All'Unione Europea occorre una più forte coesione politica europea e una più determinata
leadership europea".
"Viviamo un tempo in cui la dilatazione
dell'io individuale produce solitudine - ha detto Angelo Bagnasco, presidente
della CEI - e l'individuo è diventato individualista; il senso della propria
autonomia è talmente esasperato da rendere l'uomo prigioniero di se stesso,
incapace di amare e di donarsi".
Qual è il problema?
Il problema che emerge è
il riconoscimento pubblico della propria identità culturale, etnica, di
genere, di religione, di cittadinanza. L’idea di un’etica sociale che vada bene
per tutti, cioè quella della neutralità e della tolleranza, non è in grado di
creare una vera cooperazione in una società multiculturale.
L'azione del rappresentante del popolo deve alimentare il progresso della civiltà nel senso di arricchire il bene comune che è fatto di prosperità materiale e spirituale per tutti gli uomini e le donne.
L'azione del rappresentante del popolo deve alimentare il progresso della civiltà nel senso di arricchire il bene comune che è fatto di prosperità materiale e spirituale per tutti gli uomini e le donne.
I valori cristiani del
popolo italiano (dignità della persona umana, famiglia, solidarietà e sussidiarietà) sono
indispensabili ad una valida democrazia perché promuovono un sentimento della
vita, ancorato alla centralità dell’uomo, e permettono una convivenza ordinata
e feconda. Le basi della nostra nazione, come entità permanente, sono le regole
immutabili della legge naturale, insite in ogni uomo e donna, la continuità
culturale, la tradizione, la consapevolezza storica, l'amore di patria.
L'attuale momento storico europeo è segnato dal dualismo Stato – mercato e
dalla mescolanza di neoliberalismo e di socialismo democratico. Di fronte allo
Stato e al mercato sta l’individuo, sottoposto alle decisioni del potere
economico e del potere politico.
Le attuali democrazie
devono fare i conti con le sfide del mondo globalizzato . Si auspica un diverso
rapporto tra individui e società civile, un diverso modo di concepire la
dignità della persona e la dignità del suo lavoro, cioè si chiede una maggiore
cittadinanza attraverso una maggiore attenzione alla persona e ai suoi bisogni
di esistenza.
Le democrazie devono
risolvere il problema della ridistribuzione dei beni per evitare la scissione
dei legami sociali.
L'Italia deve essere
unita in Europa per risolvere i gravi problemi che sono uno Stato
indebolito di fronte alle speculazioni del mercato finanziario. L'impegno
comune per Giorgio Napolitano è quello della “tutela dei valori primari,
quali il lavoro e la persona che la nostra Costituzione pone a
fondamento della Repubblica italiana. Non esitate a scendere in campo”.
I valori spirituali del
popolo italiano devono essere difesi e tramandati per conservare la nostra identità e
promuovere un futuro per la nostra società civile. I “valori forti” sono la dignità della persona che lavora, la
famiglia, la solidarietà, la sussidiarietà e l’economia sociale di mercato.
Francesco Liparulo -
Venezia
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