A CHI AGEVOLA I DATORI DI LAVORO
Il valore del lavoro umano, che è tale perché caratteristica essenziale di ogni persona e bene fondante di ogni svilupp...o sociale, non può essere calpestato. Il benessere materiale perde significato se non si dà importanza alla dignità del lavoro, cioè la società ricca si disgrega e perde coesione se l’attività che genera ricchezza non è protetta da norme di protezione per il lavoratore e per le imprese.
La globalizzazione, che mira soltanto al primato dell’economia e della finanza, scardina l’economia sociale di mercato, controllata dalle leggi che salvaguardano le varie attività che producono ricchezza e benessere. La liberalizzazione degli scambi commerciali e la deregolamentazione delle attività d’impresa dà riconoscimento a quei poteri forti del mercato globale che portano a considerare preminente la competizione tra i mercati nazionali e le varie imprese di profitto, spingendo all'estremo la competizione tra i soggetti dell'economia.
Lo sviluppo economico, derivante dalle idee economicistiche e materialistiche del mercato globale, dissolve i legami sociali, perché si basa sull'opera degli individui lavoratori, considerati semplici mezzi di produttività e non come persone, dotate di ragione e di libertà, cioè soggetti di ogni attività umana.
Lo Stato, che non difende i diritti e tra questi la vita stessa dei suoi cittadini, è laicista perché promette un benessere che non salvaguarda la dignità dei soggetti produttivi, cioè calpesta il loro diritto a vivere in sicurezza, reclamato dall’eticità stessa della comunità civile. La vita dei cittadini e di tutta la società dipende da come è concepito l’essere umano che crea la ricchezza del suo popolo, cioè il bene comune di tutta la società.
Le concezioni individualistiche degli esponenti di governo e dei dirigenti della produttività evidenziano un laicismo che impedisce di provvedere al bisogno essenziale dei cittadini.
La ragione e la libertà degli operai è sottomessa al “fondamentalismo del mercato” che esige il massimo dagli operai con il minimo costo di produzione.
La cellula vitale della società è la famiglia e lo Stato non può disinteressarsi. C’è un basso tasso di natività in Italia perché non si promuove un’agevolazione di tipo fiscale ed economico per i nuclei familiari. La società politica deve perpetuare se stessa ed occorre introdurre più profondamente i criteri di solidarietà e sussidiarietà. Soltanto la sussidiarietà, cioè la possibilità di permettere alle famiglie di trovare i giusti rimedi ai loro bisogni, può evitare le derive di tipo corporativistico e la formazione delle "lobby" che fanno eleggere deputati per i loro interessi e non per il bene di tutti i cittadini.
Occorre vincere la globalizzazione con un governo della globalizzazione economica e finanziaria, cioè attuare una economia sociale di mercato, evitando l’assistenzialismo statale che soffoca la libertà e promuovendo la solidarietà e la sussidiarietà.
Il voto dell'elettore responsabile per candidati seri che vogliono sostenere le istanze dei lavoratori e delle famiglie italiane.
Francesco Liparulo - Mestre-Ve
giovedì 24 aprile 2014
Il 25 maggio trionfo della Democrazia: l'elettore decide.
PSE, PPE, ALDE: IL MIO VOTO?
Pubblicato da Francesco alle 09:00
Categoria: Pensiero Politico
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