I GRUPPI: PSE, PPE, ALDE
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Oggi si dice che "viviamo in società liberale e democratica".
Per i padri fondatori del liberalismo occorreva il bilanciamento dei
poteri (esecutivo, legislativo e giudiziario) e c'era intuizione di moderato
pessimismo sulla natura umana per il fatto che l'uomo cerca di abusare del
potere. C'era anche l'intuizione dell'idea di libertà sotto la legge, cioè la
libertà deve essere regolata dalla Legge.
Nella
società tra individuo e Stato vi sono varie formazioni come la famiglia, i
raggruppamenti professionali e i sindacati. Nel pensiero repubblicano democratico si da rilievo alle virtù
civiche e alla partecipazione sociale, cioè non solo libertà da intrusione nel
mio spazio privato, ma anche e, soprattutto, "libertà per" fare
qualcosa. Si tratta di essere attenti
alle esigenze della società civile ed impegnarsi nel presente per cose
concrete, cioè essere aderenti alle attese dei lavoratori e dei giovani. In
Europa decisi per contare e promuovere leggi europee per uscire dalla
globalizzazione attuando un mercato sociale per il benessere di tutti gli
Europei.
La società civile è tale
se fondata sul rispetto dell’uomo esistenziale e concreto, dei suoi diritti, se è
ben salda sulla fede nel progresso interno della vita e della storia del popolo
italiano e se si avvale della forza della libertà.
“Valorizziamo quel che ci unisce
come nazione - dice Giorgio Napolitano - e ci impegna come Stato unitario
di fronte ai problemi e alle sfide che ci attendono”. L'attuale momento storico
europeo è segnato dal dualismo Stato – mercato e dalla mescolanza di
neoliberalismo e di socialismo democratico. Di fronte allo Stato e al mercato
sta l’individuo, sottoposto alle decisioni del potere economico e del potere
politico.
Le attuali democrazie devono fare i conti con le sfide
del mondo globalizzato . Si auspica un diverso rapporto tra individui e
società civile, un diverso modo di concepire la dignità della persona e la
dignità del suo lavoro, cioè si chiede una maggiore cittadinanza attraverso una
maggiore attenzione alla persona e ai suoi bisogni di esistenza.
Le democrazie devono
risolvere il problema della ridistribuzione dei beni per evitare la scissione
dei legami sociali. Le "male bestie " di Sturzo sono ancora oggi lo statalismo, la
partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblico.
I valori cristiani del
popolo italiano (dignità della persona umana, famiglia, solidarietà e
sussidiarietà) sono indispensabili ad una valida democrazia perché promuovono
un sentimento della vita, ancorato alla centralità dell’uomo, e permettono "una
convivenza ordinata e feconda". Le basi della nostra nazione, come entità
permanente, sono le regole immutabili della legge naturale, insite in ogni uomo
e donna, la continuità culturale, la tradizione, la consapevolezza storica,
l'amore di patria. A questi valori sono ancorati i cuori di tutti gli Italiani.
L'Italia deve essere unita per risolvere i gravi problemi che sono
uno Stato indebolito di fronte alle speculazioni del mercato finanziario, una
democrazia apparentemente fragile di fronte alla crisi". L'impegno comune
per Giorgio Napolitano è quello della “tutela dei valori primari, quali
il lavoro e la persona che la nostra Costituzione pone a fondamento della
Repubblica italiana. Non esitate a scendere in campo”.
Gli elettori italiani, chiamati nelle
prossime elezioni europee del 25 maggio, vogliono mantenere nel tempo presente i valori
del popolo italiano che
hanno ispirato tutti coloro che ci hanno preceduti nell’amore verso la nostra
Patria, resa una e indivisibile da coloro che seppero offrire anche la loro
vita per il bene di tutti. Ogni cittadino ha il diritto di essere rispettato, cioè ha una sua dignità in quanto persona e soggetto di diritto
che possiede dei diritti dovuti dalla sua necessità di esistere in libertà,
nell’ambito di una società in cui si impegna per il bene comune.
L'aspirazione del cittadino ad una vera
crescita umana è espressione della sua libertà di autonomia che è piena
autosufficienza della sua persona.
Questo è un ideale che può essere attuato con “riforme che devono essere fatte
senza mettere in forse - ha sostenuto Giorgio Napolitano - quei principi,
quella sintesi di diritti e di libertà, dei diritti e dei doveri civili,
sociali e politici che la Costituzione ha sancito nella prima parte".
Francesco Liparulo - Mestre-Ve
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