CONTRATTO DI COALIZIONE
PER LE RIFORME
NECESSARIE
Scelta
Civica ha proposto "al presidente del Consiglio e agli altri partiti della
maggioranza di sottoscrivere un Contratto di Coalizione (o Patto di Governo),
che definisca analiticamente le riforme da attuare nel breve/medio termine, già
a partire dalla Legge di stabilità e le inserisca in un orizzonte di
legislatura. Stabilità finanziaria e crescita impongono oggi l'effettiva
realizzazione in tempi rapidi delle riforme per la competitività, in
particolare per quanto riguarda l'eliminazione di privilegi e rendite,
ovunque si annidino (nel settore privato, come in quello pubblico), che frenano
la crescita e impediscono una maggiore equità sociale".
Qual
è il problema?
C’è crisi economica e l'Italia, secondo l’Ocse, l’Organizzazione per
la cooperazione e lo sviluppo economico, non cresce: il Prodotto interno
lordo per il 2013 subirà una contrazione stimata all’1,5%, in ribasso rispetto
all’1% previsto nello scorso novembre. Il ritorno alla crescita non è
previsto prima del 2014. “Con un rapporto debito/Pil vicino al 130% e un
piano di ammortamento del debito particolarmente pesante, l’Italia rimane
esposta ai cambiamenti improvvisi dell’umore dei mercati finanziari. La priorità è quindi la riduzione ampia e
prolungata del debito pubblico che è salito in ottobre ad un nuovo massimo,
cioè a 2.085 miliardi, dai 2.068 di settembre.
Per il Presidente della
Repubblica Italiana, c’è una “drammatica perdita dei posti di lavoro”:
tre milioni alla ricerca di un lavoro. L’Italia è al terzo posto dopo la Grecia
e la Spagna.
Scelta Civica ha presentato al Governo Letta i suoi punti
programmatici per aiutare le famiglie e le imprese italiane ad affrontare
la “perfida crisi” sociale e produttiva. ''Abbiamo dichiarato la nostra volontà
- ha detto il 4 dicembre Stefania Giannini, segretario politico del partito -
di porre i temi prioritari per la nostra permanenza al governo: lavoro, lavoro,
lavoro".
Si tratta di essere "forti per i cittadini".
La virtù della fortezza è il mezzo per il conseguimento dei fondamenti della
vita della società. Si propone di essere saldi e stabili
nell’adesione al bene comune che deve riversarsi su tutti i cittadini, cioè
sostenere e affrontare con pazienza, sofferenza e generosità le ingiustizie
politiche ed economiche. L’uso della forza spirituale è regola di condotta per
coloro che vogliono vivere conformemente alla dignità della persona umana.
Povertà e disoccupazione alimentano
rabbia nel popolo che aspetta riforme coraggiose da parte
del governo e leggi più rispondenti ai veri bisogni dei cittadini sommersi in
una recessione che provoca aumento dell'indigenza e fuga dei giovani
all'estero. Per l'ISTAT la disoccupazione arriva al 12,5% ed è record dal
1977. Per i giovani al di sotto dei 24 anni, il dato è più drammatico
perché sale al 40,4%.
La coperta è corta?
Come risolvere il problema? La soluzione c'è, basta avere coraggio.
Si
tratta di realizzare un “Programma di cose concrete” miranti
ad attuare un piano straordinario per l'occupazione giovanile, salvaguardando
“esodati” ed ultracinquantenni, promuovere un piano nazionale per la famiglia
con più equità fiscale, garantire il libero accesso alla Sanità, sostenere le
imprese agricole tutelando il “made in Italy”, sostenere
l’accesso al credito delle piccole e medie imprese, accrescere gli investimenti
nella ricerca, ridurre la spesa pubblica, sviluppare la lotta all’evasione,
modificare le regole del patto di stabilità, valorizzare il patrimonio
paesaggistico, artistico e culturale.
Occorre "eliminare gli sprechi e chiudere le falle nelle
amministrazioni pubbliche, togliere la sabbia dagli ingranaggi del proprio tessuto
produttivo e valorizzare le proprie
eccellenze ".
La politica economica non deve essere basata su continue tasse. Nella riforma
tributaria bisogna porre al centro la famiglia per una "società a misura
di famiglia". Sì al risanamento finanziario e alla crescita tenendo conto
che bisogna dare risposte ai giovani ed eliminare la disoccupazione per
garantire "l'equilibrio democratico e la convivenza civile".
Francesco Liparulo -
Venezia
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