AUTONOMIA DI UN PARTITO DELLA COALIZIONE
"Da gennaio - ha detto in Aula Enrico Zanetti, deputato di Scelta Civica - ci
aspettiamo un cambio di passo
quando da parte nostra valuteremo i provvedimenti che questo Governo sottoporrà
alla Camera con la responsabilità e la
disponibilità di un movimento politico che ha convintamente concorso a
consentire alla nascita di questo esecutivo ma anche con l'autonomia di giudizio di un movimento politico che non
concorre direttamente alla loro stesura in sede di Consiglio dei Ministri e ne
prende atto soltanto in Parlamento".
La democrazia italiana è a rischio?
Oggi occorre vincere il
"dispotismo" delle maggioranze parlamentari che, imponendo la loro
volontà, non tengono conto del continuo aumento del distacco tra le persone e
lo Stato. La regola del numero alle Camere e lo “strapotere della maggioranza” soffoca
la democrazia. La decisione politica dipende dal numero, cioè dalla volontà
della maggioranza parlamentare. “Contiamo i voti e facciamo decidere ciò che la
maggioranza decide”.
In democrazia esiste il
partito maggiore. Si è convenuto che sia la maggioranza a formare il governo e prendere le
decisioni. C’è riduzione tra principio di maggioranza e democrazia come se
democrazia fosse determinata da principio di maggioranza. Si tratta di
relativismo politico. Significa che tutte le decisioni sono possibili a
condizione che rispettino la regola della maggioranza. La democrazia diventa
semplicemente procedurale, cioè la democrazia diventa insieme di regole e
procedure che stabiliscono chi è autorizzato a prendere decisioni collettive e
con quali procedure.
Questa concezione lascia impliciti i presupposti della democrazia, come
governo dal basso a suffragio universale, lascia impliciti i valori e i fini ma
lascia imprecisati i contenuti. Una
democrazia procedurale è aperta ad ogni contenuto e comporta la
neutralizzazione pubblica dei valori. C’è identità tra democrazia e metodo
democratico. La democrazia procedurale entra in crisi quando nella società
circolano tensioni che lacerano le coscienze delle persone. C’è controversia
nella società civile.
La democrazia
procedurale della società pluralistica chiede alla legge civile di essere
totalmente neutrale, cioè di dare spazio massimo alle leggi che permettono e spazio minimo alle
leggi che tendono a vietare, in modo che ogni individuo possa scegliere ciò che
sembra meglio.
Il voto di lista e la regola della maggioranza non permettono di tener
conto dei valori della società civile e dei bisogni reali dei lavoratori. I cittadini non hanno più potere perché i
loro rappresentanti politici vengono scelti dalle segreterie dei partiti.
Le liste bloccate e i candidati disposti secondo un ordine non modificabile
dagli elettori. Uomini e donne non fanno altro che votare il simbolo del
partito senza potersi scegliere gli eletti. I prescelti non rappresentano gli
interessi della popolazione. Nei partiti
si decide secondo la regola della maggioranza.
Le opposizioni contestano le leggi approvate secondo la regola del numero.
Il fine delle
Istituzioni politiche è quello di aiutare le persone per il loro pieno sviluppo, cioè di garantire ad
ogni uomo o donna l’accesso ai beni materiali, culturali, morali e spirituali
che sono patrimonio di tutto il popolo.
L'imposizione della
“volontà generale” della rappresentanza parlamentare di maggioranza crea
distacco tra il popolo e lo Stato perché è solo un’autorità lontana dalle
vere esigenze degli Italiani.
Si auspica un diverso rapporto tra
individui e corpo politico, un diverso modo di concepire la dignità della
persona e la dignità del lavoro, cioè si chiede una maggiore cittadinanza
attraverso una maggiore attenzione alla persona e ai suoi bisogni di esistenza.
La società civile è tale se fondata sul rispetto dell’uomo esistenziale e
concreto, dei suoi diritti, se è ben salda sulla fede nel progresso interno
della vita e della storia del popolo italiano e se si avvale della forza della
libertà.
Le attuali democrazie
devono fare i conti con le sfide del mondo globalizzato. Si auspica un diverso
rapporto tra individui e società civile, un diverso modo di concepire la
dignità della persona e la dignità del suo lavoro, cioè si chiede una maggiore
cittadinanza attraverso una maggiore attenzione alla persona e ai suoi bisogni
di esistenza. La libertà per ciascuno, di seguire qualsiasi codice di
comportamento in base al fatto che non viene ritenuto possibile stabilire un
ordinamento unitario di valori, impedisce la coesione nelle associazioni
civili. Il riconoscimento eccessivo dato
alle regole nei confronti dei contenuti, entra in crisi quando nelle
società si neutralizzano i valori fondanti della vita civile. Le democrazie
devono risolvere il problema della ridistribuzione dei beni per evitare la
scissione dei legami sociali. Le "male bestie " di Sturzo sono ancora
oggi lo statalismo, la partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblico.
Il popolo è oggi di fronte a un nuovo “male” rappresentato dal
"democraticismo strisciante": le maggioranze parlamentari
manifestano prevaricazione nelle decisioni delle Camere. Il mito della
democrazia con il continuo richiamo al “dogma” del “popolo sovrano”,
alla sua “volontà” o alla continua determinazione della “legge del numero”
soffocano la democrazia.
La società politica italiana ha scelto la democrazia, ha stabilito di reggersi con forma repubblicana e costituirsi in Stato, retto da norme costituzionali. Il popolo italiano, come società politica costituita, cioè come insieme di coscienze personali che, avendo una storia in comune attestata dall’unità del linguaggio, avendo scelto di vivere insieme con giustizia e cultura civica, ha deciso, dopo la Seconda guerra mondiale, di autogovernarsi.
La società politica italiana ha scelto la democrazia, ha stabilito di reggersi con forma repubblicana e costituirsi in Stato, retto da norme costituzionali. Il popolo italiano, come società politica costituita, cioè come insieme di coscienze personali che, avendo una storia in comune attestata dall’unità del linguaggio, avendo scelto di vivere insieme con giustizia e cultura civica, ha deciso, dopo la Seconda guerra mondiale, di autogovernarsi.
La democrazia è un sistema politico in cui il popolo ha bisogno di testimoni che
gli insegnino ad essere autenticamente popolo. Il corpo politico necessita
persone che mantengano la tensione morale nella comunità civile, perché
ha esigenza di ritrovare la propria identità attraverso l’azione di politici
che sappiano promuovere il benessere sociale per tutti.
I valori cristiani del
popolo italiano (dignità della persona umana, famiglia, solidarietà e sussidiarietà) sono
indispensabili ad una valida democrazia perché promuovono un sentimento della
vita, ancorato alla centralità dell’uomo, e permettono una convivenza ordinata
e feconda. Le basi della nostra nazione, come entità permanente, sono le regole
immutabili della legge naturale, insite in ogni uomo e donna, la continuità
culturale, la tradizione, la consapevolezza storica, l'amore di patria.
A questi valori sono
ancorati i cuori di tutti gli Italiani.
Francesco Liparulo -
Venezia
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