sabato 7 dicembre 2013

Scelta Civica "ago della bilancia"

NO A UN GOVERNO SENZA RIFORME
LA POVERTÀ  DILAGA  PER IL PAESE
"E qual è il test per capire - ha detto Mario Monti - se un Paese è davvero uno Stato di diritto? Che tutti siano uguali di fronte alla legge e nessuno al di sopra di essa".
''Riteniamo che occorra un deciso cambio di passo - ha detto Stefania Giannini, segretario politico di Scelta Civica - nella qualità dell'azione di governo. I primi mesi della legislatura sono trascorsi, senza mettere mano alle riforme necessarie per restituire concrete e durature prospettive di crescita al Paese, e stabilità ed efficienza alle sue istituzioni. Abbiamo dichiarato la nostra volontà di porre i temi prioritari per la nostra permanenza al governo : lavoro, lavoro, lavoro. Le nostre proposte diventino realtà legislative e governative".
Il 47° Rapporto annuale del CENSIS ( Centro Studi Investimenti Sociali)  delinea il disagio dell'Italia. È un Paese “sotto sforzo, smarrito e profondamente fiaccato da una crisi persistente, tira la cinghia e sopravvive. I soggetti della vita quotidiana rischiano di restare in una solitudine senza "élite". Se così fosse, sarebbe davvero vicino il baratro, non solo dell'economia ma anche della struttura stessa della società". Si evidenzia che il 14%  dei lavoratori teme ora di perdere il proprio posto e sei milioni di occupati fanno i conti con la precarietà. Per quanto riguarda le imprese, la crisi ha portato negli ultimi quattro anni alla chiusura di oltre un milione e mezzo di aziende in Italia, mentre è cresciuto contemporaneamente il fenomeno delle imprese di proprietà di immigrati che rappresentano ormai circa l'11% del totale".
Qual è il problema?
L'incubo della disoccupazione affligge "le fasce più deboli" degli Italiani. “La creazione di occupazione è una sfida per tutti i Paesi – ha detto Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia – e tocca al settore privato creare lavoro economicamente e socialmente sensibile, mentre ai governi tocca fornire le condizioni macroeconomiche stabili, un clima favorevole per gli investimenti, un solido quadro legislativo e una regolamentazione bilanciata del mercato del lavoro”.
Si tratta di riaffermare e realizzare per la nostra “società attenta ed esigente” ivalori forti” del popolo italiano che sono “dignità della persona che lavora, famiglia, solidarietà, sussidiarietà, economia sociale di mercato” per far fronte all’impoverimento delle famiglie, alla crescente disaffezione verso la politica, al peggioramento delle prospettive di stabilità per il lavoro dei giovani, all’ingiustizia sociale, costituita dall’aumento di ricchezza per pochi e dall’indebitamento crescente per molti. Occorre generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare un valore positivo a chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati.
L’esortazione è quella di costruire una società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente, cioè una comunità fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà in cui sia riconosciuta la dignità dell'uomo esistenziale dal suo concepimento fino alla sua morte naturale.
Lo Stato deve provvedere a migliorare le infrastrutture, a sostenere la ricerca scientifica e a regolamentare il mercato, producendo normative finanziarie e creando maggiore equilibrio tra domanda e offerta nell’ambito del territorio nazionale. Si tratta di frenare la povertà dilagante e la perdita dei posti di lavoro, garantendo equità sociale ed eliminando le ingiustizie sociali tra chi ha troppo e chi non ha nemmeno il necessario per mantenere la famiglia.
La “cellula vitale” della società, la famiglia naturale, costituita dall’amore di un uomo e una donna che attraverso la procreazione dei loro figli tramandano i valori del loro popolo, è minacciata dalla pressione degli interessi utilitaristici  che non considerano il valore e la dignità dell’essere umano. Questa espressione originaria della società umana richiede il rispetto del principio di sussidiarietà, inteso come aiuto economico, istituzionale, legislativo offerto alla famiglia. Soltanto la costituzione di una società a misura di famiglia” può garantirla dalle derive individualiste perché la persona e i suoi bisogni devono essere al centro delle attenzioni delle Autorità politiche.
Francesco Liparulo Venezia

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