La società politica italiana ha scelto la democrazia, ha stabilito di reggersi con forma repubblicana e costituirsi in Stato, retto da norme costituzionali. Il popolo italiano, come società politica costituita, cioè come insieme di coscienze personali che, avendo una storia in comune attestata dall’unità del linguaggio, avendo scelto di vivere insieme con giustizia e cultura civica, ha deciso, dopo la Seconda guerra mondiale, di autogovernarsi.
domenica 29 dicembre 2013
Il linguaggio di verità di un partito della coalizione
La società politica italiana ha scelto la democrazia, ha stabilito di reggersi con forma repubblicana e costituirsi in Stato, retto da norme costituzionali. Il popolo italiano, come società politica costituita, cioè come insieme di coscienze personali che, avendo una storia in comune attestata dall’unità del linguaggio, avendo scelto di vivere insieme con giustizia e cultura civica, ha deciso, dopo la Seconda guerra mondiale, di autogovernarsi.
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mercoledì 25 dicembre 2013
IL DONO DELL'AMORE È CON NOI
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Categoria: Movimento dei Cristiano Riformisti
lunedì 23 dicembre 2013
Scelta Civica esige cambio di passo dal governo
La società politica italiana ha scelto la democrazia, ha stabilito di reggersi con forma repubblicana e costituirsi in Stato, retto da norme costituzionali. Il popolo italiano, come società politica costituita, cioè come insieme di coscienze personali che, avendo una storia in comune attestata dall’unità del linguaggio, avendo scelto di vivere insieme con giustizia e cultura civica, ha deciso, dopo la Seconda guerra mondiale, di autogovernarsi.
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venerdì 20 dicembre 2013
Scelta Civica rivendica un ruolo decisivo
Occorre generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare un valore positivo a chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati.
C'è l'esigenza di uno Stato "più umano" che “riconosca e sostenga” la persona umana secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo. L’esortazione è quella di costruire una società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente, cioè una comunità fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà in cui sia riconosciuta la dignità dell’uomo esistenziale dal suo concepimento fino alla sua morte naturale. L'appello alla libertà della persona umana è essenziale perché ogni essere umano, donna o uomo, possa impegnarsi ed essere protagonista in una società aperta al progresso di tutto il popolo.
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Categoria: Pensiero Politico
Democrazia a rischio con la disoccupazione giovanile
LA POLITICA ECONOMICA DEL GOVERNO
NON È SOSTENIBILE SENZA COMPETITIVITÀ
Mario Monti e "Scelta Civica", partito costituito da cittadini che sanno essere "forti per l'Italia", vogliono aiutare le famiglie e le imprese italiane per affrontare la “perfida crisi” sociale e produttiva.
La disoccupazione giovanile italiana, secondo i dati di Eurofound (Fondazione dell’Unione europea per i temi del lavoro e le condizioni di vita) porta a una perdita di 32,4 miliardi di euro del prodotto interno lordo nazionale. “Le conseguenze di una generazione perduta – si evidenzia nel rapporto di Eurofound – non sono solo economiche , ma anche sociali. Si rischia che tanti giovani rinuncino alla partecipazione democratica della società".
Negli ultimi tre anni, secondo i dati Istat, 1 milione di Italiani sotto i 35 anni hanno perso il lavoro.
"I paesi dell'area dell'euro - ha detto Mario Draghi - non dovrebbero vanificare gli sforzi già compiuti allo scopo di ridurre i disavanzi pubblici. Al centro andrebbero poste strategie di bilancio favorevoli alla crescita e dotate di una prospettiva di medio termine che coniughino il miglioramento della qualità e dell'efficienza dei servizi pubblici con la riduzione al minimo degli effetti distorsivi dell'imposizione fiscale. La ripresa e' solo in una fase iniziale. L'economia resta fragile e la disoccupazione è ancora troppo alta". Per il presidente della Banca centrale europea occorre "stabilizzare la zona euro" e "rafforzarla con politiche economiche sostenibili degli Stati membri, aumentando la competitività delle nostre economie e completando l'architettura istituzionale dell'Unione economica e monetaria. La rimozione delle rigidità nel mercato del lavoro, la riduzione degli oneri amministrativi e il rafforzamento della concorrenza nei mercati dei beni e servizi, saranno di giovamento per le piccole e medie imprese". Per gli esperti della Banca centrale, la disoccupazione nell'Eurozona è prevista in rialzo al 12,4% nel corso del 2014, rivedendo in peggio le proprie stime rispetto al 12,2% atteso in precedenza. Confermata al 12,3% la stima della disoccupazione per il 2013. Per Draghi la produttività ha bisogno di "innovazione, investimento e incentivi" con le prime due concentrate principalmente nel settore privato e l'ultima in quello governativo, sottolineando il fatto che "ci sono diverse aree dove i governi, attraverso le riforme, sono in grado di fare la differenza".
"Letta - ha detto il leader di Scelta Civica - non faccia lo smidollato in balìa delle pressioni dell'una o dell'altra parte e tenga la spina dorsale dritta. Gli Italiani non vogliono una crisi pericolosissima che rischia di travolgere i buoni risultati di tanti sacrifici che loro hanno fatto. Si invita il governo a "procedere con decisione e tempestività nelle misure già adottate" per la ripresa dell'economia. Un ritorno alla crescita contribuirebbe "a un miglioramento delle condizioni del credito e del clima di fiducia. Per far sopravvivere il governo si stanno accettando cedimenti pericolosi a livello economico e politico. Il governo non può' essere, per così dire, smidollato, privo di spina dorsale. Non siamo condannati ad appoggiarlo per sempre. La nostra volontà è che il Governo Letta prosegua la sua opera, soprattutto se il presidente del Consiglio e l'intero governo sapranno determinare, e tenere in pugno, l'agenda di governo nell'esclusivo interesse del Paese, senza sottostare ai diktat di questo o quel partito della coalizione". La politica dovrebbe essere capace di dare risposte ai bisogni economici dei lavoratori e delle loro famiglie, di garantire la legalità e i diritti civili, cioè deve essere vero motore di riforme istituzionali equilibrate e condivise. La politica sarà considerata giusta se realizza il compimento del bene comune, cioè se crea prosperità materiale quale presupposto per “un’esistenza buona” del cittadino.
Il compito delle persone investite di potere politico è quello di emanare una legislazione che garantisca un’ordinata convivenza sociale nella vera giustizia perché tutti i lavoratori possano trascorrere una vita dignitosa. La legge civile deve assicurare soprattutto i diritti fondamentali che appartengono alla persona. Fondamentale fra tutti è il diritto al lavoro per chi presta la sua opera per il bene proprio e della sua famiglia. La società politica necessita di uomini e donne che possano dare un senso all'esistenza concreta del cittadino che è soprattutto aspirazione alla libertà di realizzarsi nell'ambito di una comunità civile. L'attuale crescita degli indigenti evidenzia una forte diseguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno di ingiustizia sociale.
Francesco Liparulo - Venezia
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Categoria: Pensiero Politico
giovedì 19 dicembre 2013
Interventi della Legge di stabilità "modesti"
PROTESTANO NELLO SPAZIO PUBBLICO
Il Centro Studi di Confindustria allarma i politici: "Il montare della protesta si incanala verso rappresentanze che predicano la violazione delle regole e la sovversione delle istituzioni. Basta poco perché gli eventi prendano una piega infelice".
"La Legge di stabilità - ha detto Stefania Giannini, segretario politico di Scelta Civica, è abbastanza sofferta e n...on risponde a una vera visione del Paese".
Occorre vincere la globalizzazione con un "governo della globalizzazione economica e finanziaria", cioè attuare una economia sociale di mercato e promuovere la solidarietà e la sussidiarietà.
Per Giorgio Napolitano, “bisogna riuscire a creare prospettive di lavoro degne per i giovani". L’Italia deve essere unita per risolvere i gravi problemi: uno Stato indebolito di fronte alle speculazioni del mercato finanziario, una democrazia apparentemente fragile di fronte alla crisi, un elettorato che sfiducia i partiti tradizionali e si lascia convincere da nuovi sedicenti leader che protestano nello spazio pubblico. L'impegno comune per il Presidente è quello della tutela dei valori primari, quali il lavoro e la persona che la nostra Costituzione pone a fondamento della Repubblica. Per i Capo dello Stato, “è un presente duro quello che l'Italia del lavoro sta vivendo” con le drammatiche difficoltà di troppe famiglie e imprese.
Gli ordinamenti democratici dello Stato non possono essere soggiogati dal relativismo etico di coloro che non considerano essenziali, per il bene comune della società, i veri valori del popolo italiano che sono la dignità della persona che lavora, il mantenimento della sua famiglia, la sussidiarietà nel controllo dell'applicazione delle norme e la solidarietà sociale. Si tratta per gli esperti di generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare un valore positivo a chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati. La coesione tra le persone richiede la forza vitale della solidarietà che costituisce l’anima della società civile.
La realizzazione del compimento della democrazia, nell’ordine sociale e politico, non è pienamente soddisfatta con l’esistenza di uomini e donne che vivono nella precarietà e nell’indigenza, perché l’economia è stata fondata sulla produttività del denaro e l’egoismo di alcuni politici.
Il superamento degli egoismi, cioè il trionfo della giustizia sociale, costituisce il fine dell’agire politico per eliminare gli ostacoli dei cittadini che hanno diritto a una “vita buona”. Il bene comune comprende non solo i servizi di utilità pubblica o di interesse nazionale, ma anche l’integrazione sociologica di tutto ciò che vi è di coscienza civica, virtù pubbliche, senso del diritto e della libertà, rettitudine morale, amicizia, felicità e virtù nelle vite individuali dei membri della società civile.
Francesco Liparulo - Venezia
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Categoria: Pensiero Politico
martedì 17 dicembre 2013
I cittadini vogliono politici per cose concrete
UN CONTRATTO DI COALIZIONE
I cittadini vogliono essere rappresentati da politici che hanno un programma di idee e vogliono realizzare cose concrete per far funzionare in modo efficace l'economia locale e concorrere all'economia di tutto il Paese. Si tratta di rispondere ai bisogni dei meno abbienti, di riequilibrare le aree produttive e abitative, di garantire lavoro ai capifamiglia e prospettive di impiego per più di 2 milioni di giovani che sperano nei loro governanti, di realizzare trasporti senza inquinamento, di garantire servizi sostenibili per gas, acqua, energia e raccolta rifiuti.
Ci si domanda come è possibile curare le “patologie politiche”, quando trionfano le passioni che fanno degenerare la democrazia?
Si auspica una società politica fondata sul rispetto dell’uomo esistenziale e concreto, dei suoi diritti, sulla “fede nel progresso interno della vita e della storia del popolo italiano, sulla forza della sua libertà. L'azione dell'eletto del popolo deve alimentare il progresso della civiltà nel senso di arricchire il bene comune che è fatto di prosperità materiale e spirituale per tutti gli uomini e donne della cittadinanza italiana. La missione per Parlamentari è quella di agire per poter partecipare alla costruzione di un Paese dove ciascuno possa realizzarsi e dare il meglio di sé, dove lo Stato non espropri i cittadini di ciò che sono riusciti a conquistare con il lavoro e i sacrifici di una vita. Si tratta di realizzare uno Stato dove ciascuno possa tenere aperta la porta della speranza e tenere alta la bandiera della libertà.
Si rivendica una maggiore aderenza alle istanze del popolo. I problemi dell’immigrazione, quelli legati alla perdita dei posti di lavoro, quelli del precariato giovanile sembrano non aver spazio nelle proposte del potere esecutivo. La politica deve dare risposte ai bisogni economici dei lavoratori e delle loro famiglie, deve garantire la legalità e i diritti a tutti i cittadini, deve frenare la corruzione, impedire lo sperpero del denaro pubblico, cioè deve essere vero motore di riforme istituzionali equilibrate e condivise.
Le famiglie diventano sempre più povere. Il principio di sussidiarietà deve spronare i cittadini a controllare lo Stato per farlo intervenire quando essi non possono raggiungere con le loro forze i beni e i servizi a cui tengono. È questa la missione che ciascuno di noi, con il proprio operato facendo attività politica, deve sentire come missione principale, per poter partecipare alla costruzione e al mantenimento di una società civile. Si tratta di spronare i parlamentari e gli amministratori pubblici ad eliminare gli sprechi e risolvere il problema dei 2 milioni di giovani senza lavoro.
L'Italia deve essere unita per risolvere i gravi problemi che sono uno Stato indebolito di fronte alle speculazioni del mercato finanziario, una democrazia apparentemente fragile di fronte alla crisi, un elettorato che sfiducia i partiti tradizionali e si lascia convincere dalle parole dei nuovi "demagoghi del popolo". L'impegno comune per Giorgio Napolitano è quello della “tutela dei valori primari, quali il lavoro e persona che la nostra Costituzione pone a fondamento della Repubblica italiana. Non esitate a scendere in campo”.
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domenica 15 dicembre 2013
Un ripensamento della politica pubblica
Occorre generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare un valore positivo a chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati.
Francesco Liparulo - Venezia
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Una società civile allo sbando senza riforme
PER UN PAESE IMPOVERITO
“Ce la faremo - ha detto Giorgio Napolitano – per superare tutte le emergenze e le prove, per far crescere l'economia, dare futuro ai giovani e rendere più giusta una società troppo squilibrata e iniqua”. Si tratta di confrontarsi con un mondo globalizzato per la soluzione dei nuovi problemi economici e sociali, sorti con il sopravvento del mercato finanziario che estirpa i valori esistenziali del mondo civile. Si avverte uno smarrimento di fronte a un futuro pieno di incognite per il dilagare di un potere finanziario che non tiene conto della dignità della persona umana e dei suoi bisogni essenziali. "Siamo immersi in un angoscioso presente - ha detto il Capo dello Stato - e bisogna proiettarsi oltre approcci legati a pur legittimi interessi. È chiaro che c'è un urgente bisogno di dare maggiore attenzione al tema del disagio sociale, perché abbiamo un aggravarsi del disagio delle famiglie e un aggravarsi della povertà". Per il Presidente della Repubblica, l'Italia deve essere unita per risolvere i vari problemi. L'impegno comune per Napolitano è quello della tutela dei valori primari, quali la persona e il lavoro.
I testimoni del popolo devono impegnarsi affinché sia applicata la giustizia in ogni attività della persona umana e perché sia rispettata la sua dignità in ogni manifestazione della sua opera, contrastando ogni disconoscimento dei valori che costituiscono l’essenza della vita, cioè opporsi con qualsiasi mezzo non violento di persuasione. Si tratta di interagire con tutte le forze della società civile per instaurare quella saggezza che è razionalizzazione morale della politica.
C'è l'esigenza di uno Stato più umano che “riconosca e sostenga” la persona umana secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo. L’esortazione è quella di costruire una società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente, cioè una comunità fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà in cui sia riconosciuta la dignità dell’uomo esistenziale dal suo concepimento fino alla sua morte naturale. L'appello alla libertà della persona umana è essenziale perché ogni essere umano, donna o uomo, possa impegnarsi ed essere protagonista in una società aperta al progresso di tutto il popolo.
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sabato 14 dicembre 2013
Una prospettiva di uscita dalla crisi
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venerdì 13 dicembre 2013
Il disagio sociale aumenta ogni giorno
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sabato 7 dicembre 2013
Scelta Civica "ago della bilancia"
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venerdì 6 dicembre 2013
Confronto in Scelta Civica
La gestione dello Stato va vista come maggiore capacità della società politica di esprimersi nello Stato. Occorre controllare lo Stato non per falso liberismo che vuole privatizzare tutto. Si tratta di evitare di andare verso una società commerciale sotto la pressione del mercato mondiale e mantenere fermamente l'idea di Stato "democratico". C'è oggi l'esigenza di migliorare l'organizzazione economica mondiale che oggi è scompensata per il movimento dei capitali che appartengono a pochi Paesi.
Il controllo dal basso verso l'alto dell'Autorità politica è oggi un problema perché chi è investito di potere tenta a sfuggire il controllo, ad evitare la trasparenza per cui è necessario "rendere popolari le scelte giuste".
Si vuole unire l'anima liberale riformista e l'anima sociale e solidarista del Paese. Si parla di democrazia libera o liberal democrazia. Una cosa è DEMOCRAZIA e una cosa è liberal democrazia. Il liberalismo mira al bilanciamento dei poteri e la democrazia è intesa come governo dal basso del popolo. Unendo i due concetti di liberalismo e di democrazia si intende parlare di LIBERAL DEMOCRAZIA. Per la liberal democrazia c'è il criterio dell'indifferenza nei confronti della religione, cioè l'idea di religione è fatto privato della coscienza nei confronti di cui vige la libertà, cioè neutralità, indifferenza di fronte alle posizioni religiose universalistiche.
Oggi si dice che "viviamo in società liberale e democratica".
Per i padri fondatori del liberalismo occorreva il bilanciamento dei poteri (esecutivo, legislativo e giudiziario) e c'era intuizione di moderato pessimismo sulla natura umana per il fatto che l'uomo cerca di abusare del potere. C'era anche l'intuizione dell'idea di libertà sotto la legge, cioè la libertà deve essere regolata dalla Legge.
Nella società tra individuo e Stato vi sono varie formazioni come la famiglia, i raggruppamenti professionali e i sindacati. Nel pensiero repubblicano democratico si da rilievo alle virtù civiche e alla partecipazione sociale, ma nel pensiero liberale si da risalto alla "libertà da", cioè libertà da intrusione nel mio spazio privato ed è meno sentita "libertà per" fare qualcosa. Nella piazza pubblica, i cittadini, avendo codici di riferimento morale diversi non riescono a mettersi d'accordo su cose fondamentali e ricorrono a procedure. cioè a "regole del gioco". Le regole stabiliscono a chi tocca prendere le decisioni ma non stabiliscono il contenuto. Nelle società democratiche libere c'è la tendenza di riportare i valori nel privato perché non si trova la regola.
Nelle liberal democrazie (LIB-LAB = LIBERAL LABOR), come "miscela di liberalismo e socialismo" occorre superare i meccanismi impersonali per dare spazio alle formazioni sociali intermedie tra lo Stato e il Mercato, cioè occorre dare maggiore attenzione ai cittadini che devono affrontare la crisi sociale e finanziaria in un periodo di recessione che investe molti Paesi europei.
“Da noi la crisi generale con cui da quattro anni ci si confronta su scala mondiale – ha detto Giorgio Napolitano – si è tradotta in crisi di aziende medie e grandi. Per effetto di tutto ciò, e per il peso delle imposte da pagare, per l’aumento del costo di beni primari e servizi essenziali, dobbiamo parlare di una vera e propria “questione sociale” da porre al centro dell’attenzione e dell’azione pubblica. La politica, soprattutto, non può affermare il suo ruolo se le manca la capacità di condivisione umana e morale per le situazioni gravi di persone e di famiglie che bisogna sentire nel profondo della nostra coscienza e di cui ci si deve fare e mostrare umanamente partecipi”.
Francesco Liparulo - Venezia
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Categoria: Pensiero Politico