Il cittadino che aspira a fare politica deve essere fermamente convinto che si debbano difendere i diritti di ogni essere umano, indipendentemente dalla sua età, dal suo ceto sociale, dal colore della sua pelle, dal suo stato di salute. Si tratta di credere che la politica debba essere un servizio per la persona, che il valore del giusto o del non giusto debba dipendere soprattutto dal rispetto dei diritti naturali e che la procedura democratica debba dipendere dalla dignità della persona (bambino, adulto, anziano, diversamente abile).
La persona al centro perché l'essere umano non è un'isola, ma vive in una comunità per il suo carattere sociale.
La famiglia italiana di oggi deve affrontare l’attuale crisi finanziaria, economica e valoriale. Si tratta di recuperare “le radici della crescita delle Regioni per promuovere le loro qualità produttive che fanno vincere le sfide della globalizzazione.
Milioni di Italiani vivono, secondo le recenti statistiche, con la metà del reddito medio nazionale (circa 600 euro al mese). La crescita degli indigenti ( 10 milioni di Italiani) evidenzia una forte disuguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno di ingiustizia sociale.
La famiglia genera legami di appartenenza, dà forma sociale alle persone, trasmette valori culturali, etici, sociali, spirituali essenziali per lo sviluppo della società civile.
La razionalizzazione morale dell'agire politico deve fondarsi sulla giustizia sociale, la legge e la reciproca amicizia. Si tratta di sforzarsi per applicare le strutture politiche al servizio del bene comune, della dignità della persona e del senso dell'amore civico.
L'attività politica deve basarsi sui bisogni più intimi della vita delle persone e dell’esigenza della pace sociale, dell’amore, delle energie morali e spirituali. Occorre agire nella comunicazione e utilizzare mezzi morali per essere liberi. La forza della società politica presuppone la giustizia perché si avvale delle energie dei cittadini in quanto energie di uomini liberi che sanno esprimersi con amicizia.
Le riforme dovranno mirare a rendere possibile una vita quotidiana più umana per milioni di disoccupati con leggi e norme che migliorino il rispetto della persona umana, della famiglia e del lavoro con l'applicazione del principio di solidarietà e sussidiarietà.
L’esortazione è quella di costruire una società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente, cioè una società fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà.
L’appello alla libertà della persona umana è essenziale perché ogni essere umano, donna o uomo, possa impegnarsi ed essere protagonista in una società aperta al progresso di tutto il popolo.
Francesco Liparulo - Venezia
galeaveneta.blogspot.com
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