martedì 8 agosto 2017

Longobardi e Normanni origine di leggi e consuetudini

 GIURECONSULTI ILLUSTRI 
Enrico Isernia (Benevento 30 marzo 1831 - 12 febbraio 1907) nella sua “Istoria della città di Benevento dalla sua origine fino al 1894, Parte terza,  Capitolo II, mette in luce le opere dei giureconsulti napoletani all’epoca dell’imperatore  Federico II  evidenziando i legisti che hanno illustrato l’origine della Giurisprudenza. Tra i dotti esperti di diritto è evidenziato il napoletano Francesco Liparulo della nobile famiglia Liparulo di Massa Lubrense.

“…Roffredo Epifanio, il più gran giureconsulto dell’età sua, nato dalla nobile famiglia Epifanio, che trae la sua origine dai principi longobardi di Benevento, venne in tanta reputazione che nella corte di Federico II, di cui era giudice generale e supremo consigliere, non gli era disputato tra i dotti il primo luogo. Egli apprese le leggi nella celebre accademia di Bologna, dove a quei tempi conveniva il fiore della gioventù italiana, e v’ebbe a maestri Odofredo. … Da Arezzo Roffredo, dopo alcuni anni, si trasferì in Benevento, dove per un segnalato onore fu ammesso tra i giudici. …E il Liparulo, nei Commentarli alla somma di Odofredo, afferma che da questo celebre legista si conservavano dodici volumi di scritti in materie canoniche e civili, composti da Roffredo, i quali andarono dispersi; oltre un’apologia di Federico II e di Pier delle Vigne...). La fama di Roffredo crebbe in modo nei secoli successivi che da taluni scrittori gli fu apposto il nome di secondo Papiniano. Nel 1233 edificò a sue spese in Benevento un tempio con attiguo convento, tenuto poi dall’ordine dei predicatori, e che ora è stato trasformato nel palazzo dei Tribunali.

E dopo Roffredo merita certamente uno speciale ricordo l’esimio giureconsulto Odofredo, tanto encomiato da scrittori italiani e stranieri, che sortì i natali in Benevento nel 1250, e il quale ebbe a maestri l’Azone, Iacopo di Balbuino e Ugolino del Prete. Nella sua giovinezza Odofredo attese agli studii in Bologna, ove allora insegnavano i più celebrati cultori del diritto romano. Ma il suo merito maggiore consiste ne’ libri scritti a dilucidare il codice ed i digesti; nell’opera che s’intitola De libellorum formatione, e nell’altra che ha per titolo Quaestiones Canonici Juris. … E la fama del suo copioso sapere, e delle sue virtù civili si estese in modo che ii romano pontefice di quel tempo gli assegnava assai largo stipendio. Il P. Sarti enumera minutamente tutte le onorevoli commissioni ricevute da Odofredo nella città di Bologna, che tenne sempre nel massimo pregio questo eminente giureconsulto”.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera:
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Roffredo Epifanio (1170 circa – dopo 1243) è stato un giurista italiano.
Roffrédo Epifànio da Benevento, secondo la tradizione, fu discendente del longobardo Rofrit, vissuto intorno al IX secolo, membro della famiglia degli Epifani. Roffredo fu lettore di diritto prima all'Università di Bologna, e poi nell'Università di Arezzo, dove insegnò a partire dal 1215. È probabile che insegnasse anche nell'Università di Napoli.

Odofredo o Odofredus (... – Bologna, 3 dicembre 1265) è stato un giurista italiano del Medio Evo, appartenente alla Scuola di Bologna; divenne  professore universitario, dopo una proficua carriera d'avvocato sia in Francia che in Italia, all'Università di Bologna. I commentari di diritto romano a lui attribuiti, ricchi di molti cenni biografici sugli autori a lui contemporanei, mostrano lo sviluppo dello studio del diritto in Italia fra il XII e XIII secolo".


Francesco Liparulo era nipote del dotto giureconsulto Leonardo Liparulo. Nelle “Memorie storiche degli scrittori legali del Regno di Napoli”, raccolte da Lorenzo Giustiniani, si esalta l’opera di Francesco Liparulo: “Summa Odofredi Bononiensis in usum feudorum refertissimis  domini Francisci Liparuli Partenopei giureconsulti carissimi explicationibus …, Compluti 1584”. 





Il Liparulo citato nell’opera di Enrico Isernia non deve essere confuso con lo zio Leonardo Liparulo che scrisse la vita e l’opera del giureconsulto Andrea d’Isernia.
Francesco Liparulo - Venezia








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