LA SEPARAZIONE DI ORGANI VITALI
La città è come un organismo vivente e soffre di "patologie politiche".
Si parla di separazioni, di autonomie per gestire il Bene comune.
Venezia è un centro abitato di notevole estensione, costituito non solo di edifici pubblici e privati di importanza storica, ma è soprattutto sede di funzioni civili e amministrative, cioè è comunità fatta di persone, di uomini e donne che vivono in un "corpo" dove c'è un cuore che pulsa e una testa che sovrintende tutta la "struttura". Il cuore è a Venezia "insulare" e gli altri organi sono sulla terraferma".
Come Marghera è un'entità costituita da "MARE-TERRA", così tutto il Comune di Venezia vive di "mare e di terra", uno sostiene l'altro come nella Repubblica Veneta, dove il territorio teneva in vita il "Comune dei Veneziani" e il Senato amministrava bene il suo territorio, numerando gli alberi per la costruzione delle galere e deviava i fiumi per impedire alla sabbia e alla terra di riempire la laguna e soffocare la peculiarità di una città lagunare.
Se "la testa" non sa amministrare bene "terra e mare", basta "cambiarla", chiamando un uomo o una donna del Comune di Venezia che sappia armonizzare le problematiche specifiche di una grande città, come avviene in altre città del mondo dove i ponti non separano ma uniscono ulteriormente le singole parti per l'amministrazione della la cittadinanza.
Negli ultimi anni sono stati "chiamati all'amministrazione", come sindaci, degli elettori che non conoscevano la specificità e le difficoltà della terraferma perché nati e cresciuti nelle "calli" o in abitazioni in cui si aveva soltanto la visione ristretta di un canale.
Nei precedenti referendum per la separazione di Mestre da Venezia molti elettori ed elettrici solevano dire: " Io abito a Mestre , ma il mio cuore è a Venezia".
Sulla terraferma ci sono circa 200 mila cittadini e nella "città insulare" vivono circa 50 mila persone. Occorre scegliere la persona "giusta" del Comune di Venezia per l'amministrazione del "Bene di noi tutti".
Separare Mestre dal "Centro Storico Veneziano" significa aprire l'agone politico ad ulteriori divisioni di Mestre in altri 5 Comuni tra cui Marghera con tutte le sue peculiarità, Favaro Veneto con il suo aeroporto ed altri centri di periferia veneziana.
Mestre diventerebbe un piccolo centro intorno a Piazza Ferretto con una stazione ferroviaria destinata ad essere ridotta per la sua poca importanza.
Venezia diventerebbe un grande museo con un certo numero di guardiani e tante telecamere per il controllo delle pietre storiche. I suoi cittadini sarebbero alle dipendenze di profitti e interessi di speculatori non veneziani.
Francesco Liparulo
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