RESPONSABILITÀ COMUNE
PER IL BENESSERE SOCIALE
“Bisogna costruire nel Paese un clima di fiducia e partecipazione –
ha detto Giorgio Napolitano – e un impegno comune senza particolarismi
localistici e corporativi. Impegno comune di Nord e Sud per legalità,
responsabilità, solidarietà. Guai se guardiamo a al futuro e non pensiamo a
come rinnovarci in un mondo così cambiato e complicato. Dobbiamo portarci
all’altezza di questi cambiamenti per portare avanti il ruolo dell’Italia e
dell’Europa”.
Per il Presidente della Repubblica, il nostro Paese è chiamato ad affrontare
sfide difficili che impongono una comune assunzione di responsabilità,
cioè più forte coesione sociale, indispensabile per attuare le riforme
strutturali necessarie alla crescita del Paese e per offrire nuove e più sicure
prospettive alle giovani generazioni. Si tratta di “ricostruire un cemento
nazionale unitario che consenta la massima mobilitazione di grandi energie di
cui potenzialmente l’Italia dispone, allo scopo di superare questa fase molto
critica per l’Europa e, specificamente, per l’Italia”.
“Indispensabile l'impegno comune - ha sostenuto il capo dello Stato
- per far fronte alla difficile situazione economica e finanziaria”. Per il
Presidente, la parola unità “si sposa con pluralità, diversità, solidarietà,
sussidiarietà. Sentirsi Italiani significa riconoscere come problemi di tutti
quelli che preoccupano le famiglie in difficoltà”.
“Siamo ad un punto di disfunzione democratica pericolosissima –
ha detto Marco Vitale al Centro Congressi della Fiera di Verona – dobbiamo
ricostruire la democrazia del nostro Paese e mondialmente dobbiamo ricostruire
il pensiero economico”. L’economista ha incitato i giovani a impegnarsi per una
“Democrazia Sostanziale Coerente” in grado di consentire “un paziente lavoro coerente”
da parte della società politica per “traghettare l'Italia fuori da questa
situazione attraverso dismissioni, sviluppo del reddito e la diminuzione
della macchina politica che è la più costosa del mondo”.
Si riscontra impoverimento delle famiglie, crescente disaffezione
verso la politica, peggioramento di prospettive di stabilità per il
lavoro dei giovani, aumento della ricchezza per pochi e indebitamento
crescente per molti. Si tratta per gli esperti dell’economia di dare spazio
alla sussidiarietà, generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare
un valore positivo a chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un
mercato inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati.
L'applicazione del principio di sussidiarietà significa che lo Stato
non deve togliere alla famiglia quei compiti che essa può svolgere da sola o
associata con altre famiglie e deve garantirle il suo sostegno, assicurando
l’aiuto di cui ha bisogno per assumere le sue responsabilità. La solidità del
nucleo familiare è risorsa per la qualità della convivenza sociale.
Occorre vincere la globalizzazione con un governo della globalizzazione
economica e finanziaria, cioè attuare una economia sociale di mercato,
promuovendo la solidarietà e la sussidiarietà.
Insofferenza, disagio, protesta scaturiscono dai cittadini che vedono
minacciata la loro esistenza sociale. Si chiede che non sia trascurata la
famiglia che deve difendersi di fronte al potere economico e finanziario
del mercato globalizzato che mira soltanto al profitto utilitaristico.
Prima dell’impegno per i diritti dell’uomo c’è quello per il diritto ad
essere uomini, cioè ad essere considerate persone che tendono a conquistare
la piena autosufficienza nella comunicazione e nell’amicizia con altre persone.
Senza il collegamento ai valori della vita, gli stessi diritti dell’uomo
perdono il loro vigore, cioè divengono semplici enunciati che possono essere
revocati in qualsiasi momento.
I testimoni del popolo intendono creare una nuova forza che dia “centralità
all'interesse generale nell’azione politica e speranza di crescita ad un
Paese disilluso”. Il sistema elettorale auspicato è quello proporzionale
tedesco che prevede con uno sbarramento percentuale la riduzione dei partiti. Si
auspica un centro politico (popolare, europeista, moderato e riformatore)
che rappresenterà il partito della nazione distinto dal populismo demagogico e
dal particolarismo territoriale degli interessi localistici.
La società civile potrà durare nel tempo se la libertà sociale è ben salda sulla
giustizia e sul senso dell’amicizia civica. Il ruolo della giustizia è quello
di eliminare gli ostacoli alle pacifiche relazioni tra le persone, cioè
eliminare le ingiustizie sociali che creano odio e risentimenti tra chi gode di
benefici e chi non dispone nemmeno dell’essenziale per vivere. L’amicizia
conferisce dinamicità alle relazioni interpersonali perché infonde entusiasmo
che sprigiona le energie più profonde dell’animo umano.
I politici devono conoscere
i valori umani e morali coinvolti nella realizzazione del bene sociale,
cioè conoscere ed applicare con responsabilità l'aspetto politico della
giustizia sociale, dell’amicizia, del rispetto della persona umana dall’inizio
del suo concepimento fino alla sua morte naturale.
Francesco Liparulo - Venezia
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