POLITICA
STAGNANTE
PAESE
IN RECESSIONE
L'Ocse, Organizzazione per la
cooperazione e lo sviluppo economico,
evidenzia nel suo ultimo rapporto una diminuzione del Pil, Prodotto interno
lordo, invita l'Italia a "consolidare
le riforme positive per la crescita" ed evitare le "riduzioni premature delle
tasse" per far fronte alla crescita della disoccupazione nel 2013 e nel
2014.
“Adesso” gli Italiani devono affrontare gli “inediti scenari aperti
dalla globalizzazione”.
La globalizzazione mette in luce Stati deboli, mercati forti e finanze
fortissime. Gli Stati, importanti per la politica, sono emarginati dal potere
transnazionale della finanza e dal potere del mercato. Le grandi imprese
multinazionali spostano capitali e decentrano la produzione dove la manodopera
costa meno.
Oggi il momento storico europeo è segnato dal dualismo Stato - mercato e
dalla mescolanza di neoliberalismo e di socialismo democratico. Di fronte allo
Stato e al mercato sta l’individuo, sottoposto alle decisioni del potere
economico e del potere politico.
Le attuali democrazie devono fare i conti con le sfide del mondo
globalizzato. Si auspica un diverso rapporto tra individui e società civile, un
diverso modo di concepire la dignità della persona e la dignità del suo lavoro,
cioè si chiede una maggiore cittadinanza attraverso una maggiore attenzione
alla persona e ai suoi bisogni di esistenza. Le democrazie, secondo il filosofo
Norberto Bobbio, avevano formulato delle promesse che sono state disattese. Si
avverte uno scarto tra l’ideale di democrazia e la condizione politica reale
del cittadino.
Alla sfida d’ordine politico - istituzionale, suggerita dal filosofo, si devono
aggiungere oggi quelle di ordine morale ed economico in quanto le istituzioni
democratiche hanno solidi principi intellettuali e morali per realizzare una
comunità aperta ai veri bisogni della persona che è fine della buona
società.
La società politica deve affrontare: la questione della vita, il
relativismo etico, la democrazia procedurale estesa, la dissoluzione dei legami
sociali.
Si è radicata nelle coscienze la “sacralità” dei diritti umani. L'impegno
per i diritti umani prevede innanzitutto che ci sia l’impegno per il
diritto ad essere uomini, cioè a non essere respinti al di fuori dell’area
della vita.
Una volta la vita era dominio della natura, mentre oggi anche il diritto e la politica vi
entrano (bio - diritto, bio - politica) perché vi è entrata la scienza. Non si
sa dove ci porteranno le biotecnologie.
Occorre rimeditare sulle basi naturali della vita: famiglia,
parentalità, condizione di figlio, libertà, esperienza della morte perché sono
problemi che le democrazie dell'Occidente devono risolvere.
I beni primari della persona non possono essere decisi dalle
maggioranze politiche perché sono tutelati dal diritto delle comunità e dal
diritto delle genti, cioè sono radicati in tutte le culture umane. Si tratta di
rispettare il modello naturale della famiglia, costituito da un uomo e da una
donna, di riconoscere i diritti del soggetto umano non ancora nato (embrione o
feto), l’illiceità dell’aborto, dell’eutanasia e degli interventi genetici
manipolati, il diritto al lavoro e al sostentamento della famiglia e della
prole.
Il relativismo etico scardina le basi della vita civile. La libertà per
ciascuno, di seguire qualsiasi codice di comportamento in base al fatto che non
viene ritenuto possibile stabilire un ordinamento unitario di valori, impedisce
la coesione nelle associazioni civili.
La democrazia procedurale estesa, cioè il riconoscimento eccessivo dato
alle regole nei confronti dei contenuti, entra in crisi quando nella società nascono
tensioni di un certo rilievo, perché comporta la neutralizzazione dei valori
fondanti della vita civile. Le regole non stabiliscono il reale contenuto delle
decisioni né che cosa è giusto.
Le democrazie devono risolvere il problema della ridistribuzione dei
beni per evitare la scissione dei legami sociali. La preminenza conferita
al singolo muta la democrazia in governo del singolo, da parte del singolo, per
il singolo.
I valori cristiani del
popolo italiano (dignità della persona umana, famiglia, solidarietà e sussidiarietà) sono
indispensabili ad una valida democrazia perché promuovono un sentimento della
vita ancorato alla centralità dell’uomo e "permettono una convivenza
ordinata e feconda".
Francesco Liparulo -
Venezia
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