POLITICA PIÙ ATTIVA
PER L'OCCUPAZIONE
PER L'OCCUPAZIONE
“È necessaria una ripresa che crei occupazione – ha detto Giorgio Napolitano – altrimenti avremo una generazione persa ai fini del lavoro e della produzione, con gravi conseguenze sociali e politiche. Bisogna costruire nel Paese un clima di fiducia e partecipazione. Un impegno comune senza particolarismi localistici o corporativi di Nord e Sud per legalità, responsabilità, solidarietà. Guai se guardiamo al futuro e non pensiamo a come rinnovarci”.
C'è recessione, il prodotto interno lordo italiano è sceso dell’1,2% e il deficit per l’Fmi (Fondo monetario internazionale) è salito negli ultimi mesi dall’1,6% al 2,4%. 5 milioni di famiglie "vivono in povertà". È da 10 anni che salari e pensioni non sono state salvaguardate dall’aumento dal costo della vita – ha evidenziato il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) – e questo ha impoverito le famiglie costrette a intaccare i risparmi e a ridurre i consumi con effetti negativi sulla crescita”.
“La maggiore sfida per il futuro – ha detto Salvatore Rossi, vice direttore generale della Banca d’Italia - sta nel riavviare la crescita riducendo le tasse sul lavoro e le imprese. Evidente che la pressione fiscale non è sostenibile nel lungo periodo e non è compatibile con la crescita economica. La produttività è bassa ed è lì che il Paese sta perdendo competitività da 15 anni”.
Insofferenza, disagio, protesta scaturiscono dai cittadini che vedono minacciata le loro esistenza sociale. Si chiede che non sia trascurata la famiglia che deve difendersi di fronte al potere economico e finanziario del mercato globalizzato che mira soltanto al profitto utilitaristico. Si tratta per gli esperti dell’economia di dare spazio alla sussidiarietà, generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare valore positivo a chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati.
L'attuale democrazia deve fare i conti con le sfide del mondo globalizzato. Si auspica un diverso rapporto tra individui e società civile, un diverso modo di concepire la dignità della persona e la dignità del suo lavoro, cioè si chiede una maggiore cittadinanza attraverso una maggiore attenzione alla persona e ai suoi bisogni di esistenza. I beni primari della persona non possono essere decisi dalle maggioranze politiche e dai mercati, dominati dagli interessi economici e finanziari di uomini in grado di muovere i loro capitali nel mondo globalizzato.
La società politica necessita di uomini e donne che cercano di dare un senso all’esistenza concreta del cittadino che è soprattutto aspirazione alla libertà di realizzarsi nell’ambito di una comunità civile. L'azione del rappresentante del popolo deve mirare alla crescita del bene comune che è fatto di prosperità materiale e spirituale per tutti gli uomini e le donne. Le virtù del politico devono basarsi sul coraggio, la disciplina, il senso dell’onore, lo spirito di giustizia e lo spirito di sacrificio. “Servire il diritto e combattere il dominio dell'ingiustizia sociale è e rimane il compito fondamentale del politico”.
L'attuale crescita degli indigenti evidenzia una forte diseguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno di ingiustizia sociale. L’attività politica deve basarsi sui bisogni della vita delle persone e dell’esigenza della pace sociale. L’autorità risiede nel popolo che mantiene il diritto e ne dà il diritto a un certo numero di persone, cioè il popolo mantiene il diritto all’autogoverno. Si tratta di governo democratico nel senso che è governo del popolo, da parte del popolo e per il popolo, secondo la formula dell’americano Abramo Lincoln.
Nel momento storico della globalizzazione occorre migliorare l'organizzazione economica mondiale che risulta scompensata con il movimento dei capitali e con le conoscenze tecnologiche. Occorre affrontare i problemi della comunità facendo riferimento al cittadino come persona umana e alla società politica strutturata in grande quantità di società e comunità d’ordine inferiore.
Si tratta di far progredire il Paese nel benessere per tutti i cittadini e di proporre una Patria nella quale tutti gli Italiani si riconoscono e che tutti amano perché è la casa comune di tutti.
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