mercoledì 10 ottobre 2012

Il “Partito della nazione” chiama tutti i cittadini per la crisi

RAZIONALIZZAZIONE MORALE
DELLA  COMUNITÀ  POLITICA
Sempre più assillante - ha scritto Giorgio Napolitano in un messaggio per l’VIII Conferenza della Comunicazione sociale a Pavia – diventa la domanda se non si debbano ripensare conquiste di benessere faticosamente conquistate per aprire la strada a nuove concezioni della qualità della vita. È dunque importante riflettere sulle potenzialità educative e creative di nuovi sistemi di valori e di stili di vita più corrispondenti ai bisogni civili e sociali che comprendano il diritto alla salute, all’ambiente sano, alla cultura diffusa”.
Wilfried Martens, presidente del Partito Popolare Europeo ha affermato: “…I padri fondatori del PPE avevano convinzioni radicali di libertà, responsabilità e dignità dell'essere umano, considerato come soggetto e non come oggetto della storia… Con le buone idee stimoleremo le linee economiche per la sicurezza dei cittadini...Siamo pronti per affrontare le sfide con i valori comuni del PPE … per un mercato sociale ... Siamo forti e uniti per l’Europa”.
La comunità politica ha bisogno di testimoni che le insegnino la razionalizzazione morale della vita sociale. Si avverte la necessità di uomini che mantengano la tensione morale nei cittadini e li aiutino a ritrovare la propria identità.
Le prove del riconoscimento dei fini essenzialmente umani della vita politica e delle sue istanze più profonde sono essenziali per affrontare le “male bestie” di Sturzo che sono, ancora oggi, lo statalismo, la partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblico.
Lo Stato, espressione e strumento del corpo politico, deve essere “veramente popolare”, riconoscere i “limiti della sua attività”, rispettare gli organismi naturali e sociali intermedi, applicare il principio di sussidiarietà, cioè aiutare economicamente, istituzionalmente e legislativamente tutte le entità sociali più piccole, iniziando dalla famiglia che deve affrontare l’attuale crisi finanziaria, economica e valoriale. Si tratta di recuperare “le radici della crescita delle Regioni” per promuovere le loro qualità produttive che fanno vincere le sfide della globalizzazione.
I programmi di aiuto - scrive Benedetto XVI nella lettera enciclica “Caritas in Veritate” - devono essere erogati coinvolgendoanche gli attori economici e i soggetti della società civile portatori di cultura. I programmi di aiuto devono assumere in misura sempre maggiore le caratteristiche di programmi integrati e partecipati dal basso”.
La razionalizzazione morale dell'agire politico deve fondarsi sulla giustizia, la legge e la reciproca amicizia. Si tratta di sforzarsi per applicare le strutture politiche al servizio del bene comune e della dignità della persona.
L'attività politica deve basarsi sui bisogni più intimi della vita delle persone e dell’esigenza della pace sociale, dell’amore, delle energie morali e spirituali. Occorre agire nella comunicazione e utilizzare mezzi morali per essere liberi.
Il compito politico della società è un compito di civilizzazione e di cultura che si propone di aiutare i cittadini ad essere liberi. Questo compito è morale perché ha lo scopo di migliorare le condizioni della vita quotidiana. I mezzi devono essere proporzionati e appropriati al fine del corpo politico che è la giustizia e la libertà.
Si tratta di essere saldi e stabili nell’adesione al bene comune che deve riversarsi su tutti i cittadini.
"Abbiamo bisogno - ha sostenuto Pier Ferdinando Casini - di persone che credono a un progetto per il Paese. Si tratta di aprire a una casa nuova in cui ci sia spazio per la società civile, per l'associazionismo cattolico e per le forze sociali senza le quali l'Italia non può cambiare". Per il leader dell'Udc serve "un partito plurale", fatto da diverse personalità, dove ci sia posto per tecnici e politici per recuperare l'attuale degrado della politica.
I sostenitori del "Partito della nazione" sono chiamati a "mantenere desta la sensibilità" per il riconoscimento dei diritti e della dignità dell'uomo, di fronte ai rappresentanti del popolo che hanno piegato la propria ragione "all'attrattiva dell'utilità individualistica" a danno delle persone che costituiscono la comunità civile. Si tratta di raggruppare tutti coloro che vorranno dedicarsi a una certa concezione di democrazia da perseguire e dei mezzi idonei per il conseguimento della "VITA BUONA" per tutti gli Italiani.
Occorre reagire adattandosi alle sfide che vengono dall’esterno e autoregolando il welfare, i consumi e le strategie d'impresa. equità”.
Si chiede di ritovare il primato dell'economia reale su quella finanziaria, mettendo a frutto la ricchezza familiare, riducendo la spesa pubblica corrente e la pressione fiscale. Si tratta di far crescere l'economia con più occupazione  e con maggiore reddito disponibile per le famiglie. I maggiori consumi dei lavoratori creerebbero riduzione del deficit pubblico. I pilatri del popolo italiano rimangono “il senso della famiglia, il gusto per la qualità della vita, la tradizione religiosa e l’amore per il bello.

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