lunedì 22 ottobre 2012

La democrazia si mantiene con la giustizia sociale

LA POLITICA "VERA E BUONA" PER
LA  DISOCCUPAZIONE   GIOVANILE
Il nostro Paese - afferma Giorgio Napolitano – è chiamato a prove difficili,  e quindi ad un nuovo grande sforzo comune. L’Italia deve ora affrontare senza indugio la sfida di tornare a crescere, del crescere di più e meglio, del crescere unita. Occorre dare una scossa al muro della disoccupazione giovanile: è l’assillo di tante famiglie. È necessario affermare criteri di massimo rigore e di effettiva produttività nella spesa pubblica”.
Per il Presidente della Repubblica, “c'è necessità del ricostituirsi di un cemento nazionale unitario che consenta la massima mobilitazione di grandi energie di cui potenzialmente l’Italia dispone, allo scopo di superare questa fase molto critica per l’Europa e, specificamente, per l’Italia”.
Le banche hanno ridotto i finanziamenti. Senza denaro liquido non c'è lavoro per le imprese e i loro dipendenti.
"All'Italia - ha detto Giorgio Squinzi, presidende di Confindustria - serve una "politica vera e buona" che sappia creare le condizioni per una crescita. Non dimentichiamo il problema della disoccupazione giovanile sta perdendo una o più generazioni e questo non ce lo possiamo permettere". Più di 2 milioni di giovani senza un'occupazione.
Siamo a un punto di disfunzione democratica pericolosissima – afferma Marco Vitale al Centro Congressi della Fiera di Verona – dobbiamo ricostruire la democrazia del nostro Paese e mondialmente dobbiamo ricostruire il pensiero economico”. L’economista incita i giovani a tradurre l'insegnamento della “Dottrina Sociale della Chiesa” in una “Democrazia Sostanziale Coerente” in grado di consentire “un paziente lavoro coerentee” da parte della società politica per “traghettare l'Italia fuori da questa situazione attraverso dismissioni, sviluppo del reddito e la diminuzione della macchina politica che è più costosa del mondo”.
La prospettiva di coloro che credono nei principi della persona umana, della famiglia e della sussidiarietà è quella personalistica comunitaria. Il ruolo della diustizia è quello di eliminare gli ostacoli alle pacifiche relazioni tra le persone, eliminando le ingiustizie sociali che creano odio e risentimenti tra chi gode di benefici e chi non dispone nemmeno dell’essenziale per vivere. I politici devono conoscere ed applicare con resoinsabilità l'aspetto politico della giustizia sociale, dell’amicizia e del rispetto della persona.
Impoverimento delle famiglie, crescente disaffezione verso la politica, peggioramento di prospettive di stabilità per il lavoro dei giovani, aumento della ricchezza per pochi e indebitamento crescente per molti. Chi governa dovrebbe avere il coraggio di impostare le manovre economiche assicurando vera speranza ai giovani”.
Ciò che impedisce la crescita per gli esperti di economia, per chi fa impresa e per i lavoratori è la mancanza di volontà politica. Il degrado sociale avvilisce la dignità della persona umana nella sua stessa comunità: diffusione del crimine, droga, prostituzione, inquinamento, abbandono della famiglia a se stessa. I valori spirituali del popolo italiano devono essere difesi per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile.
Si tratta per gli esperti dell’economia di dare spazio alla sussidiarietà, generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare un valore positivo a chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati.
L'applicazione del principio di sussidiarietà significa che lo Stato non deve togliere alla famiglia quei compiti che essa può svolgere da sola o associata con altre famiglie e deve garantirle il suo sostegno, assicurando l’aiuto di cui ha bisogno per assumere le sue responsabilità. La solidità del nucleo familiare è risorsa per la qualità della convivenza sociale.
Occorre vincere la globalizzazione con un governo della globalizzazione economica e finanziaria, cioè attuare una economia sociale di mercato, promuovendo la solidarietà e la sussidiarietà.
La richiesta di uno Stato più umano e solidale significa che il mutamento della società spetta alle persone che, chiamate a rappresentare il popolo nelle Istituzioni locali e nazionali, si liberino dalle chiusure individualistiche e si aprano per una società vitale i cui membri possano vivere nella costruzione e nella condivisione della “vita buona” per tutti.
La continua austerità non promuove la crescita del'economia per l'abbassamento del potere di acquisto delle famiglie, per la forte recessione che richiede vere politiche per l'occupazione e nuovi posti lavoro, per il calo del livello di vita, per l'aggravamento delle diseguaglianze, per il calo della produttività.
Il popolo italiano vuole lottare contro lo statalismo, la partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblico per una vera società civile. Occorrono uomini e donne in grado di dare un senso all'esistenza concreta del cittadino. Scendere in campo per la dignità della persona, la centralità della famiglia, la libertà, la responsabilità, l'uguaglianza, la giustizia sociale, la legalità, la solidarietà e la sussidiarietà. 

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