martedì 14 giugno 2011

Il giusto e l'ingiusto nella società civile

LO SPAZIO PUBBLICO È
LUOGO DI DISCUSSIONE
Tra gli uomini c'è dialogo per tutte le cose che riguardano la città e questa è spazio pubblico in cui c’è interazione tra menti, volontà, cuori, emozioni. I cittadini si influenzano reciprocamente. Il luogo pubblico si tesse di discorsi, di parole. Gli uomini liberi hanno la capacità di persuadere gli altri, di esporre le proprie opinioni. C’è confronto di opinioni e la migliore viene prescelta. L’autorità politica è quella che si esercita sui cittadini per il loro benessere sociale.


Nella città ci sono anche "patologie politiche da curare". Il sistema politico è come un organismo. Le istituzioni, se non vengono sottoposte a terapia, subiscono le stesse vicende dell’organismo umano. Quando trionfano le passioni, la democrazia degenera e porta alla demagogia. Il testimone del popolo deve osservare e ascoltare i concittadini, conoscere il loro costume concreto, come si comportano coscientemente, cioè l' "ethos" viene per primo. L’etica non è qualcosa che si può prescrivere. Occorre tener conto di ciò che è tradizione e modo di sentire del popolo. Non ci sono solo resistenze ma anche tradizioni, costumi, usi diversi per ogni comunità.


La politica è distinta dall'etica e questa non può essere sottomessa alla prima. Occorre di tener conto della coscienza delle persone, l’unica idonea a stabilire ciò che è giusto o ingiusto, cioè salvaguardare la morale dei cittadini a cui lo Stato riconosce la cittadinanza che è pienezza dei diritti civili, politici e sociali da parte dei cittadini. Si tratta di rispettare il loro modo di essere, il loro status e il loro rapporto con lo Stato. Nella società, prodotto di ragione e forza morale, la priorità è data dalla coscienza personale. Il popolo è fatto di persone umane che si riuniscono sotto giuste leggi e di reciproca amicizia.


Lo spazio pubblico è anche il luogo in cui si manifestano interessi non dichiarati apertamente. L'agire politico L’agire del politico deve essere tentativo metodico e sistematico di far passare la politica dal piano delle opinioni al piano della verità, ciò che è nascosto deve essere fatto apparire perché gli uomini nascondono dentro di loro le verità più profonde. Si tratta di mostrare, di far conoscere veramente la natura politica dell’uomo, il buon ordine politico, cioè ciò che è giusto.


I cittadini sanno esprimere ciò che è giusto e ingiusto percé hanno percezione del bene e del male. Il possesso comune di questi sentimenti costituisce la famiglia. La comunità che si costituisce secondo natura, per la vita quotidiana, è la famiglia come unione di uomo e donna.


Oltre i bisogni quotidiani ci sono altri bisogni e la famiglia si unisce alle altre, formando una colonia di famiglie, un villaggio, una comunità più grande per soddisfare i bisogni più ampi. Per rendere la vita felice, cioè pienamente autosufficiente, si costituisce per natura la comunità di più villaggi, cioè la città che è comunità politica. È modello aperto perché l’uomo è socievole e vuole vivere nelle regole del giusto e dell’ingiusto, del bene e del male.


Non c'è famiglia e città se non c'è comunanza di ciò che è bene e male. La pura naturalità umana è trascesa verso ambiti di convivenza retta da principi morali. Per costruire la famiglia e la città ci vuole il possesso comune dei principi del bene e male. Si tratta di porre attenzione sul carattere etico della vita sociale.


L'uomo e la donna hanno la facoltà della partecipazopne dei principi del bene e del male. Prima vengono i valori di giusto e ingiusto e poi si genera, per natura, la famiglia e la città. La città è anche anteriore alla famiglia nel senso che ciò che è bene comune, che riguarda tutti, ha più valore dell’interesse privato del singolo uomo. L’anteriorità del valore della città, rispetto a ciascun individuo, è giustificato dal fatto che nella comunità politica si può trovare la capacità di vivere bene, la garanzia dell’autosufficienza della vita, cioè l’autonomia di bastare a se stessa.


Ogni comunità, dalla famiglia alla città, si costituisce in vista di un bene, cioè guardando verso un fine. La comunità più alta è la comunità politica che tende al bene più alto, il vivere bene di tutti. Il bene comune è onnipresente all’attività umana in quanto gli uomini si uniscono sempre in vista di qualcosa.


Il carattere più profondo della socialità umana è di essere in dialogo costante sul bene e sul male. Su questa caratteristica entra il diritto e la giustizia che è una virtù della comunità politica. Il diritto ordina la comunità sociale in quanto è aggiudicazione di ciò che è giusto. Il giusto è il principio di giustizia che viene applicato nei rapporti umani. L’amicizia politica e la giustizia sono le due virtù che fanno vivere la città.


Gli Italiani con la loro ragione e volontà sapranno attingere alla loro fede nel progresso interno della vita e della loro storia, alla forza della loro libertà, posta al centro della cittadinanza, quale apertura di fini e di senso del loro futuro per superare le difficoltà del vivere quotidiano.

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