sabato 6 febbraio 2016

Proposta di delibera con vizio di forma nel Consiglio

IL SINDACO NON CONSENTE AI CITTADINI
DI VALORIZZARE I BENI CEDUTI DAL DEMANIO

Sessione straordinaria lunedì 1 febbraio del Consiglio Comunale di Venezia nella Sala delle riunioni consiliari di Ca’ Loredan.

La dott.ssa Ermelinda Damiano, presidente del Consiglio, alle 21.50 apre la discussione consiliare per la proposta di deliberazione n. 710 del 2015 sull’Accordo di valorizzazione per il trasferimento in proprietà al comune di Venezia dei complessi immobiliari dello Stato denominati “Isola della Certosa” e “Forte Sant’Andrea” dichiarati di interesse culturale. 

La consigliera Sara Visman del Movimento 5 Stelle chiede di “rimandare la delibera in Commissione per vizio di forma”. “Era un refuso, era stato detto. Stilato documento con data 22 dicembre, però depositato l’11 dicembre. Come fa - dice Visman - ad essere protocollato il 22 dicembre? ”.

“Come ho già detto in Commissione - sostiene la Vice Sindaco Luciana Colle (Casa, Federalismo demaniale, Politiche della residenza, Riordino del patrimonio, Cittadinanza delle Donne) - già l’11 c’è stato accordo e firmato. I refusi esistono. Questo è un refuso. Si va avanti con questa proposta di delibera. Parliamo solo del Forte e non della parte della “Difesa”. L’Isola delle Vignole escluse perché è competenza del “Demanio Marittimo”. Stiamo parlando di 2 compendi. Si tratta di 25 milioni di euro. Forte Sant’Andrea si sta deteriorando. Condizione per essere trasferito al Comune di Venezia è ottenere una valorizzazione che si riporta nel refuso all’interno del quale è riportata la progettualità della Certosa.  Già   trovato un partner privato. Al Comune rimane la disponibilità e il programmare la valorizzazione dell’Isola di Sant’Andrea. Solo la parte relativa al maschio rimane museo. 
Il Comune sarà interessato per parte urbanistica. La parte urbanistica, la Municipalità, sarà interessata per i criteri da inserire in futuri bandi per recupero dell’Isola di Sant’Andrea. La osservazione della Municipalità rientra secondo lo Statuto nei grandi piani, nei complessi strutturali e non nei singoli beni. In questo momento la delibera riguarda l’acquisizione di singoli beni e restituire alla cittadinanza parte della città e delle isole”.

Ermeninda Damiano invita a parlare Giovanni Andrea Martini, presidente della Municipalità di Venezia - Murano  -Burano.

“La valorizzazione - afferma Martini - non è stata mai sottoposta al parere della Municipalità. Esiste  precisa prassi amministrativa per cui il parere della Municipalità deve essere acquisito obbligatoriamente. Gli argomenti, aspetti della delibera, necessitano di approfondimento. Come si fanno e si scrivono accordi il 22 dicembre e la cittadinanza non viene chiamata. Una assemblea ha chiesto e invitato il sindaco a essere più presente per dare possibilità di ascolto.  

“Noi siamo i rappresentanti dei cittadini - afferma alle 22.00 il sindaco - questo è il Consiglio comunale. Stiamo acquisendo un bene che è gratis per il Comune. Il progetto è nato con l’Amministrazione precedente. Noi ascoltiamo tutti. Abbiamo trovato 800 milioni di debiti in questa città”.

“Il tema non è il bene nello specifico - dice Martini - ma la partecipazione all’interno della città che manca”.

“Ho capito quello che dice, ma non è possibile partecipare a tutte le assemblee; faccio 16 ore di lavoro e non trovo il tempo; è sbagliato l’approccio. Non siamo qui per polemizzare; stiamo soltanto accettando un bene. C’è Consiglio comunale. Sono andato a dialogare sulle navi e su altro. Sono convinto che possiamo fare bene. Alla fine dobbiamo votare, altrimenti, sono certo, restiamo nel dialogo. Non vogliamo toglier le competenze della Municipalità. Le deleghe sono state date e non c’era coordinamento ma stratificazione. Bisogna per forza toglierle e riassegnarle con criteri diversi. Sul tema Municipalità avremo modo di confronto.

La presidente del Consiglio apre la discussione sulla proposta di delibera n. 710.

“Ritorno indietro - dice Sara Visman - per far vedere il passaggio fatto in Comune. Questa delibera, la valutazione, non abbiamo avuto tempo per vedere tutto quello che c’è stato dietro. Sopralluogo proposto dal sindaco era cosa propedeutica e non che avvenisse quando tutto già pronto”.

Alle 22.15 interviene Monica Sambo (PD): “Ricordo - afferma la consigliera - 2 punti formali di questa delibera: doveva essere rinviata per motivi formali e poi dal punto di vista sostanziale. Quindi, per quanto riguarda il motivo formale si ha elemento Presidente della Municipalità. Ricordo che a dicembre abbiamo votato per Forte Bazzera con il parere della Municipalità e non si capisce per quale ragione nella precedente acquisizione, fatta per Forte Bazzera.
Quello che è stato evidenziato da alcune associazioni è che la delibera in oggetto ha contenuti urbanistici per cui c’è obbligo di pubblicare la proposta di delibera. Si chiede rinvio per modifica. 
Il sindaco ha promesso trasparenza. Le associazioni diffidano questo Consiglio a non approvare questa delibera. Oggi bisogna aprire tavolo di confronto. 
Qual è la partecipazione? Hanno parlato di partecipazione. Qual è la partecipazione che questa Amministrazione sta mettendo in campo? L’assemblea di San Leonardo, fatta sabato 30 gennaio, non è rappresentativa di tutta la città? Chiedo un tavolo di confronto. Apriamolo con competenti associazioni che vogliono collaborare. Vogliamo acquisire il programma di valorizzazione condividerlo con la Municipalità, il Consiglio Comunale e la città. 
La città ha bisogno di questa partecipazione”.

“Il vero tavolo di confronto - afferma Maurizio Crovato (Lista Luigi Brugnaro Sindaco) - è questa aula, il Consiglio Comunale dove parliamo di Certosa, parliamo di quell’isola, del Forte”. 

Il pubblico in sala grida: “Siete arcaici nelle questioni formali”. 

“Non è questo il problema - risponde Crovato”.

La presidente interviene: “Crovato, continui!”.

“Sant’Andrea - afferma Crovato - è la fortezza del sistema di fortificazioni di Venezia. Il recupero della Certosa risale agli Anni Ottanta.  Adesso parliamo di Piano di valorizzazione iniziato nel 2005 con la Giunta Cacciari. Si tratta di Piano con recupero di manufatto abbandonato da 50 anni e dibattuto a dicembre. Nel 2011 c’è stato passaggio isola della Certosa al Comune di Venezia. Il Demanio è lui che chiede a noi la valorizzazione”.

“I sistemi assembleari - dice alle 22.31 Nicola Pellicani - potranno esserci ancora, però significa seguire percorsi di partecipazione per usufruire di un bene. Perché non possiamo attivare questo processo? Un mese in più? Se ci sono dubbi, incertezze, se non è chiaro, un progetto  per coinvolgere l’intera città, perché non possiamo farlo? Questa fretta, perché non possiamo arrivare in modo semplice con 2 mesi in più  ed evitare la conflittualità ?”.

“Nel 2005 - afferma alle 22.35 Giovanni Giusto (Liga Veneta - Lega Nord Padania) - abbiamo iniziato a parlare del progetto, bene. Ora non è più lo Stato italiano, ma siamo noi a decidere sulla nostra fortezza. Le cose sono cambiate estremamente e necessita portarla a casa. Il Forte non può essere modificato, è pezzo di Venezia”.

“Nessuno - afferma alle 22.42 Rocco Fiano (Lista Civica Casson) - ha intenzione di dire no a questo bene. C’è riflessione da fare, non di rinunciare a un bene ma riflettere assieme anche sul modello e sullo sviluppo dell’isola. Ci sono emendamenti che modificano la delibera. Ci sono riflessioni nella direzione di valorizzazione. Acquisire e valutare con più attenzione la fase successiva di cui questo bene deve essere acquisito. Non c’è critica nei confronti di quello che può essere la volontà dell’Amministrazione comunale. Si tratta di collaborazione. Non c’è idea di dire no. Verifichiamo la parte successiva, c’è spesa in più, valutiamo”.

Alle 22.46 Davide Scano afferma: “ D’ accordo per acquisto gratuito parte dello Stato. Il pericolo che si vuole segnalare  è che il bene non sia più nella disponibilità del pubblico. Poi quale sarà l’utilità pubblica e privata del concessionario? Noi 5 Stelle vigileremo: Non si vogliono favoritismi.
Il Forte Sant’Andrea separatamente sia inserito nei Musei civici. La Ratio che ha mosso i cittadini ultimamente è il processo partecipativo. In tutti i Paesi europei e anche negli Stati Uniti per le scelte importanti'è il processo partecipativo”.

“Ipotizzo - dice Luciana Colle - che se i capigruppo hanno concordato, non c’è passaggio per le commissioni. Per Sambo che ha richiamato la municipalità, Forte Bazzera era un complesso di beni. Qui  parliamo di 2 beni. Il Maschio rimane come museo di massima fruibilità pubblica. Il Comune non da indietro Forte Sant’Andrea e la Certosa. Massima fruibilità. Quando ci sarà il bando, ci sarà la discussione sul Piano economico finanziario. La delibera di oggi riguarda solo l’acquisizione di beni dello Stato in forma gratuita a mezzo accordo di valorizzazione. Oggi la delibera parla di dare il via all’acquisizione”. 

“Decidere - afferma sindaco Brugnaro -  per farci dare isola gratuitamente. Onestà intellettuale. Non si può andare avanti con termini populistici. Ci assumiamo la responsabilità”.

La delibera viene votata favorevolmente dalla maggioranza.

Francesco Liparulo - Venezia      

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