venerdì 5 febbraio 2016

La difesa della socialità pluralistica italiana

LO SPAZIO PUBBLICO  È IL LUOGO DI INTERESSI
La società politica e lo Stato appartengono al versante di società civile. Lo Stato è parte della società politica che è in grado di poter garantire la “buona vita”, il vivere bene dei cittadini. La società politica ha come fine il Bene comune che trascende il bene dei singoli, cioè il fine della società è il bene della comunità, inteso come buona vita umana della moltitudine di persone. Lo Stato è strumento necessario al servizio della persona e ed è espressione che parte dal basso, cioè emerge come auto-organizzazione politica della società civile. 
Il Bene comune della società politica non sono soltanto l’insieme dei beni o servizi di utilità pubblica o di interesse nazionale (strade, acquedotti, porti scuole, leggi giuste ecc) ma il Bene comune comprende, oltre queste cose, anche l’integrazione sociologica di tutto ciò che vi è di coscienza civica: virtù politiche, senso del diritto e della libertà, prosperità materiale, ricchezza dello spirito,  rettitudine morale,  giustizia,  amicizia,  felicità, virtù nelle vite individuali dei membri della comunità, in quanto tutto questo sia comunicabile, si riversi su ciascuno ed aiuti ciascuno a vivere bene.
Tra individuo e Stato ci sono nella società pluralistica le formazioni sociali intermedie, cioè c’è pluralismo sociale. I termini della questione sono individuo, società intermedie, Stato e mercato. Lo Stato ha il compito e dovere di promuovere la ripresa economica che ristagna, di promuovere l’occupazione con spesa e opere pubbliche come strade, acquedotti, telecomunicazioni. 
L’economia prevede produzione e consumo.  Lo Stato se gestisce lo deve fare in maniera indiretta, lasciando ad organismi indipendenti l’attuazione gestionale. L’iniziativa economica deve partire dal basso, dalla libera iniziativa. Si tratta di pensiero politico democratico di tipo personalistico e pluralistico, cioè pensiero che fa riferimento alla persona ed auspica una società politica articolata, strutturata in grande quantità di società di ordine inferiore che costituiscono la struttura della società. Lo Stato non è persona morale, non è soggetto di diritti ma strumento che salvaguarda la giustizia nelle sue varie forme e tutela la sicurezza.
La società politica prevede il dialogo tra le persone che cercano il proprio benessere.
Nell’odierna società democratica libera è diffuso il relativismo morale che porta all’esistenza di controversie su alcuni diritti del cittadini. La ricchezza si concentra nel numero ridotto di mani: terrorismo, globalizzazione e squilibrio tra ricchi e poveri.
I valori essenziali dell’esistenza delle persone (libertà, vita, salute), non potendo essere misurate economicamente, tendono ad essere riportate nel privato perché non c’è una regola, non si trovano soluzioni o patteggiamenti da mercato.
Nella politica attuale si manifesta la vincita di interessi sui valori. Le rappresentanze di interessi economici prevalgono sulla rappresentanza politica. I parlamentari non hanno vincoli di mandato come i rappresentanti commerciali, dove un procuratore ha il potere di firma da parte del proprietario.
Occorre che i cittadini si attivino da soli o in gruppi evitando le derive corporativistiche. Si formano nella società gruppi di interesse privato che fanno eleggere anche politici per i loro interessi. In tutte le società ci sono aree in cui non vige che il potere venga dal basso.
Alcuni vogliono rendere tutto come mercato, rendere beni pubblici ai privati, dare ai privati ciò che è gestito dallo Stato, cioè utilizzare la regola del mercato e la concorrenza dovunque. 
Come affrontare la questione ecologica? Come affrontare i consumi e lo spreco dei beni pubblici? Come affrontare la questione ambientale?
L’ambiente naturale è manipolato e la manipolazione diventa parte della vita stessa. Il cittadino ha il dovere di entrare nello spazio pubblico per salvaguardare i suoi beni primari e i suoi valori più preziosi. Ogni cittadino con il referendum esprime se stesso, cioè fa valere la sua libertà, il suo potere di agire in virtù della propria inclinazione interiore, senza subire alcuna costrizione.

Francesco Liparulo - Venezia

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