AGLI ITALIANI SI CHIEDE FIDUCIA
PER IL REPERIMENTO DELLE
RISORSE
Matteo Renzi dice: "L'Italia ha
bisogno di fiducia. Il Paese è impantanato e arrugginito. Questo è il tempo
del coraggio, il coraggio di rivoluzionare il sistema economico e normativo del
Paese. L'obiettivo è creare lavoro. C'è spazio per un aumento delle rendite
finanziarie e sulle rendite finanziarie pure per abbassare il costo del lavoro".
Il neo premier
dimostrerebbe di avere doti ed entusiasmo per uscire dalla palude della crisi economica
e sociale. Il presidente del Consiglio dovrebbe carpire le vere esigenze del
popolo e trovare i giusti rimedi per sanare le patologie della società civile.
La cittadinanza è in attesa di "cose concrete". Si tratta di
ascoltare prima le istanze del popolo per fare le riforme indispensabili per la
convivenza civile.
"Governare
- ha evidenziato l'ex premier Monti - significa
prendere decisioni e portarle fino all'attuazione. Non si può pensare che
il modo migliore per creare nuovi posti di lavoro sia quello di bussare alle
porte dell'Europa e chiederle di autorizzarci ad aver un deficit maggiore per
creare lavoro con la spesa. È il governo e non Confindustria che deve guidare
l'Italia. Il mondo industriale deve
rendersi conto che in casa propria ha dei problemi, come la produttività e
come la competitività, che dipendono anche dalla lungimiranza delle imprese e
dalle loro politiche di investimento".
Renzi, prima di far ripartire
l'economia, dovrà trovare le risorse per
attuare il suo programma di riforme in sintonia con il suo ministro
dell'Economia Pier Carlo Padoan. Si tratta di mantenere anche una disciplina di bilancio rigorosa e un
continuo sforzo di risanamento dei conti
pubblici, condizioni preventive per le
misure a sostegno dello sviluppo.
Occorre far funzionare la fantasia e far fruttare
quella immensa ricchezza finanziaria, depositata nelle banche dalle famiglie
italiane, per eliminare il debito pubblico di oltre 2 mila miliardi di euro
dello Stato italiano e rilanciare l'economia, mirando alla produttività e alla
competitività. Il presidente del Consiglio "potrebbe essere
la persona giusta per prendere il Paese e rivoltarlo come si deve".
Lo Stato, espressione della società politica, dovrebbe partire dal basso,
cioè emergere come auto-organizzazione politica della società civile. Il suo
compito primo è il bene pubblico, cioè l’amministrazione della
giustizia nel senso che deve garantire il diritto penale, affinché nessuno sia
leso, e anche risolvere i problemi sociali, economici, amministrativi senza
amministrare direttamente ma ammaestrando, cioè dando direttive e fissando le
regole del gioco. Si tratta di dare spazio alla iniziativa privata perché
lo Stato è gestore sprecone e maldestro. La società politica è in grado di
essere autosufficiente, cioè in grado di poter garantire la buona vita, il
vivere bene dei cittadini.
Francesco
Liparulo - Venezia
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