FAVORIRE LA CRESCITA
Il neo ministro
all'Economia, Pier Carlo Padoan, ha detto: '' Posti di lavoro e imprese, punti
chiave che guideranno l'azione del governo. Il sistema tributario può e deve
essere modificato favorendo la crescita''.
Qual è il problema?
"In un periodo di perdurante
crisi economica e sociale - ha affermato Raffaele Squitieri, presidente
della Corte dei conti – forte è
l’esigenza di un radicale ripensamento delle politiche pubbliche: dalla
revisione della spesa pubblica all’eliminazione degli sprechi, dal
potenziamento dei controlli alla semplificazione di norme e procedure, alla
prevenzione e alla lotta alla corruzione. Una
congiuntura economica negativa come l’attuale, i fenomeni diffusi di
corruzione, al di là della gravissima compromissione dei valori etici,
comportano anche pesanti conseguenze economiche. La corruzione, infatti, non solo riduce la qualità dei servizi, incide
sulle entrate fiscali, aumenta l’ingiustizia sociale e la povertà, ma anche
la sua semplice percezione basta a costituire un ostacolo alla crescita, in
quanto scoraggia gli investimenti. La lotta alla corruzione e alla cattiva
gestione, pertanto, costituiscono per il nostro Paese obiettivi primari ed
irrinunciabili".
Globalizzazione, crisi finanziaria,
produttiva e sociale hanno alimentato paure e rabbia nel popolo chiamato
a fare sacrifici e a sopportare un rigore fiscale per sostenere il debito
pubblico che costa “più di 85 miliardi di euro all’anno” di solo interessi. Si sono
migliorati i bilanci pubblici, si sono riempiti i forzieri delle banche, ma
l'ossigeno vitale non arriva alle famiglie che vedono gli imprenditori
disperati senza il sostegno del credito e i lavoratori senza un reddito. I nuclei familiari più deboli sono quelli
monoreddito che hanno visto anche perdere il loro potere di acquisto. Negli
ultimi 4 anni i nuovi poveri sono aumentati del 14%, percentuale che nel Sud
(secondo la Caritas) arriva al 74%. 5
milioni di cittadini italiani sono diventati poveri assoluti.
La realizzazione del
compimento della democrazia, nell’ordine sociale e politico, non è pienamente soddisfatta con
l’esistenza di uomini e donne che vivono
nella precarietà e nell’indigenza, perché l’economia è stata fondata sulla
produttività del denaro e l’egoismo di alcuni politici.
Il superamento degli egoismi, cioè il trionfo della giustizia sociale, costituisce il fine dell’agire politico per eliminare gli ostacoli dei cittadini che hanno diritto a una “vita buona”. Il bene comune comprende non solo i servizi di utilità pubblica o di interesse nazionale, ma anche l’integrazione sociologica di tutto ciò che vi è di coscienza civica, virtù pubbliche, senso del diritto e della libertà, rettitudine morale, amicizia, felicità e virtù nelle vite individuali dei membri della società civile.
Il superamento degli egoismi, cioè il trionfo della giustizia sociale, costituisce il fine dell’agire politico per eliminare gli ostacoli dei cittadini che hanno diritto a una “vita buona”. Il bene comune comprende non solo i servizi di utilità pubblica o di interesse nazionale, ma anche l’integrazione sociologica di tutto ciò che vi è di coscienza civica, virtù pubbliche, senso del diritto e della libertà, rettitudine morale, amicizia, felicità e virtù nelle vite individuali dei membri della società civile.
Francesco Liparulo - Venezia
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