LEGGE
ELETTORALE CONDIVISA
PER UN GOVERNO
DEMOCRATICO
L'attività
politica deve basarsi sui bisogni più intimi della vita delle persone.
L’autorità risiede nel popolo che ne mantiene il diritto e ne dà il diritto a un certo numero di persone, cioè il popolo mantiene il diritto all’autogoverno e attribuisce per cinque anni l’esercizio del diritto a governare ai suoi delegati parlamentari e agli amministratori locali. Il diritto e il dovere di governare viene delegato.
L’autorità risiede nel popolo che ne mantiene il diritto e ne dà il diritto a un certo numero di persone, cioè il popolo mantiene il diritto all’autogoverno e attribuisce per cinque anni l’esercizio del diritto a governare ai suoi delegati parlamentari e agli amministratori locali. Il diritto e il dovere di governare viene delegato.
Si tratta di
governo democratico nel senso che è governo del
popolo, da parte del popolo e per il popolo, secondo la formula dell'americano
Abramo Lincoln.
Nel momento storico
della globalizzazione occorre migliorare l’organizzazione economica mondiale
che risulta scompensata con il movimento dei capitali e con l’utilizzazione
delle conoscenze tecnologiche. Occorre affrontare i problemi della comunità
facendo riferimento al
cittadino come persona umana e alla società politica
strutturata in grande quantità di società e comunità d'ordine inferiore.
La
Costituzione della Repubblica italiana è elemento
fondamentale di convivenza in cui sono elencati diritti e doveri per tutti i
cittadini e per i rappresentanti del popolo.
Nella democrazia parlamentare, i cittadini eleggono i rappresentanti che sono deputati a decidere sui vari aspetti della vita politica. Essi mantengono il possesso del diritto all’autogoverno che è inalienabile e trasferiscono l’esercizio del diritto ai rappresentanti scelti.
I candidati al governo della città devono essere in grado di ridestare la tensione morale nella società civile per far esprimere ai cittadini la propria identità con l’impegno di tutti coloro che credono nei seguenti valori: dignità della persona, centralità della famiglia, libertà, responsabilità, uguaglianza, giustizia sociale, legalità, solidarietà e sussidiarietà. Si tratta di scegliere cittadini che presentano un programma di idee, realizzabili con la condivisione dell’etica del popolo, per far funzionare in modo corretto l’economia locale e concorrere all’economia di tutto il
Nella democrazia parlamentare, i cittadini eleggono i rappresentanti che sono deputati a decidere sui vari aspetti della vita politica. Essi mantengono il possesso del diritto all’autogoverno che è inalienabile e trasferiscono l’esercizio del diritto ai rappresentanti scelti.
I candidati al governo della città devono essere in grado di ridestare la tensione morale nella società civile per far esprimere ai cittadini la propria identità con l’impegno di tutti coloro che credono nei seguenti valori: dignità della persona, centralità della famiglia, libertà, responsabilità, uguaglianza, giustizia sociale, legalità, solidarietà e sussidiarietà. Si tratta di scegliere cittadini che presentano un programma di idee, realizzabili con la condivisione dell’etica del popolo, per far funzionare in modo corretto l’economia locale e concorrere all’economia di tutto il
La società
democratica dovrebbe strutturasi come società
pluralistica organizzata secondo livelli diversi, cioè ordinata da persone,
cittadini che formano una rete intermedia fatta di famiglie, sindacati e
associazioni che danno struttura alla società e forma politica allo Stato.
La Repubblica Italiana con l’art.2 della Costituzione ha adottato il modello di socialità pluralistica per garantire i diritti delle persone singole e delle persone delle organizzazioni sociali.
La socialità umana ha grande varietà di espressione associativa: famiglia, comunità di lavoro, sindacati, comunità religiose, associazioni sportive, economiche e culturali.
Nella società democratica c’è idea di socialità ascendente, cioè dalla formula più umile della socialità familiare si dovrebbe ascendere alla socialità politica.
Lo Stato, espressione della società politica, dovrebbe partire dal basso, cioè emergere come auto-organizzazione politica della società civile. Il suo compito primo è il bene pubblico, cioè l’amministrazione della giustizia nel senso che deve garantire il diritto penale, affinché nessuno sia leso, e anche risolvere i problemi sociali, economici, amministrativi senza amministrare direttamente ma ammaestrando, cioè dando direttive e fissando le regole del gioco. Si tratta di dare spazio alla iniziativa privata perché lo Stato è gestore sprecone e maldestro. La società politica è in grado di essere autosufficiente, cioè in grado di poter garantire la buona vita, il vivere bene dei cittadini.
Oggi lo Sato è in crisi perché troppo angusto per risolvere i problemi imposti dalla globalizzazione ed è troppo dilatato per rappresentare gli interessi elementari dei cittadini.
La Repubblica Italiana con l’art.2 della Costituzione ha adottato il modello di socialità pluralistica per garantire i diritti delle persone singole e delle persone delle organizzazioni sociali.
La socialità umana ha grande varietà di espressione associativa: famiglia, comunità di lavoro, sindacati, comunità religiose, associazioni sportive, economiche e culturali.
Nella società democratica c’è idea di socialità ascendente, cioè dalla formula più umile della socialità familiare si dovrebbe ascendere alla socialità politica.
Lo Stato, espressione della società politica, dovrebbe partire dal basso, cioè emergere come auto-organizzazione politica della società civile. Il suo compito primo è il bene pubblico, cioè l’amministrazione della giustizia nel senso che deve garantire il diritto penale, affinché nessuno sia leso, e anche risolvere i problemi sociali, economici, amministrativi senza amministrare direttamente ma ammaestrando, cioè dando direttive e fissando le regole del gioco. Si tratta di dare spazio alla iniziativa privata perché lo Stato è gestore sprecone e maldestro. La società politica è in grado di essere autosufficiente, cioè in grado di poter garantire la buona vita, il vivere bene dei cittadini.
Oggi lo Sato è in crisi perché troppo angusto per risolvere i problemi imposti dalla globalizzazione ed è troppo dilatato per rappresentare gli interessi elementari dei cittadini.
Il cittadino esige la
libertà di partecipazione politica. Nella piazza pubblica è meno sentita
la resistenza del relativismo etico, tramandato dalla Rivoluzione francese. Il
rapporto civile diventa anche rapporto morale. Il popolo, esercitando il
suo diritto naturale e inalienabile all’autonomia e all’autogoverno, si pone
come sorgente di autorità dal basso e come fondamento di politica democratica.
Il diritto di comandare è del popolo che ne trasmette l’esercizio per
partecipazione ai governanti.
Le attuali democrazie devono fare i conti con
le sfide del mondo globalizzato . Si auspica un diverso rapporto tra
individui e società civile, un diverso modo di concepire la dignità della
persona e la dignità del suo lavoro, cioè si chiede una maggiore
cittadinanza attraverso una maggiore attenzione alla persona e ai suoi
bisogni di esistenza.
L'azione
dell'eletto dal popolo deve alimentare il
progresso della civiltà nel senso di arricchire il bene comune che è fatto di
prosperità materiale e spirituale per tutti gli uomini e le donne.
Le virtù del politico devono basarsi sul coraggio, la disciplina, il senso dell’onore, lo spirito di giustizia e lo spirito di sacrificio.
Le virtù del politico devono basarsi sul coraggio, la disciplina, il senso dell’onore, lo spirito di giustizia e lo spirito di sacrificio.
Gli eletti devono essere in grado di mobilitare le forze morali e
spirituali del popolo che conferisce loro la piena e piena
autonoma rappresentanza democratica.
Si rivendica
una discussione dentro il parlamento per una maggiore
aderenza alle istanze del popolo. I problemi dell’immigrazione, quelli legati
alla perdita dei posti di lavoro, quelli del precariato giovanile sembrano non
aver spazio nelle proposte del potere esecutivo.
Francesco Liparulo -
Venezia
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