I GIOCHI DEL LEADER DELLE PRIMARIE
NON DANNO CERTEZZE DEMOCRATICHE
NON DANNO CERTEZZE DEMOCRATICHE
"Sono
stato eletto alle primarie - ha evidenziato su Facebook Matteo Renzi, dopo
l'incontro con Silvio Berlusconi sulla legge elettorale - per cambiare le
regole del gioco, per rilanciare sul lavoro, per dare un orizzonte al Pd e
all'Italia. Dopo 20 anni di chiacchiere, in un mese abbiamo il primo obiettivo
a portata di mano. E’ un accordo, trasparente e alla luce del sole. Si fa una
legge elettorale per cui chi vince governa stabilmente senza il diritto di
ricatto dei partitini".
Per
il segretario del PD: "Nasce il Senato delle Autonomie: via i senatori
eletti, via i loro stipendi con riduzione del numero dei parlamentari e dei
costi della politica. Si cambia il titolo V, superando non solo le province ma
semplificando anche il ruolo delle Regioni (energia, turismo, grandi reti): in
più i consiglieri regionali riducono indennità a quelle dei sindaci e si
cancellano i rimborsi-scandalo ai gruppi. Tutto questo produce un miliardo di
euro di risparmio, come promesso. Finalmente la politica passa dalle parole ai
fatti. Questo accordo è oggi a portata di mano. Certo, non ci saranno più mille
parlamentari, non ci saranno più i rimborsoni dei consiglieri regionali. Però,
forse, ridaremo credibilità alla politica. Per una volta facciamo ciò che
abbiamo promesso. E mi sembra l'unico modo per cambiare verso".
Il popolo italiano, come società politica costituita, cioè come insieme di
coscienze personali che, avendo una storia in comune, attestata dall’unità di
linguaggio, avendo scelto di vivere insieme con giustizia e cultura civica, ha
deciso di autogovernarsi, di eleggere i propri governanti. Nella società
civile, prodotto di ragione e forza morale, la priorità è data dalla coscienza
personale. Il popolo è fatto di persone umane che si riuniscono per il bene
comune della loro esistenza.
Ogni comunità, dalla famiglia alla città, si costituisce in vista di un
bene, cioè guardando verso un fine. La comunità più alta è la comunità politica
che tende al bene più alto, il vivere bene di tutti. Il fine delle Istituzioni
politiche è quello di aiutare le persone per il loro pieno sviluppo, cioè di
garantire ad ogni uomo o donna l’accesso ai beni materiali, culturali, morali e
spirituali che sono patrimonio di tutto il popolo.
Nella città ci sono anche “patologie politiche da curare”. Il sistema
politico è come un organismo. Le Istituzioni, se non vengono sottoposte a
terapia, subiscono le stesse vicende dell’organismo umano. Quando trionfano le
passioni, la democrazia degenera e porta alla demagogia. Gli elettori sanno
esprimere ciò che è giusto e ingiusto, perché hanno percezione del bene e del male.
Non c’è famiglia e città se non c’è comunanza di ciò che è bene e male.
La politica funziona se toglie gli ostacoli che ogni persona ha nella
ricerca del suo appagamento. La politica raggiunge il suo fine più profondo
quando la società matura sul piano etico. Etica intesa come respiro complessivo
di un popolo, come etica pubblica, cioè come trasparenza dei rapporti sociali.
La società politica è destinata essenzialmente allo sviluppo delle
condizioni di ambiente che portino tutti i cittadini a un grado di vita
materiale, intellettuale e morale conveniente al bene e alla pace sociale.
La comunità politica contribuisce, così come la comunità familiare, a
procurare nella persona gli inizi di quella crescita che la persona conduce al
suo termine. Occorre che la società abbia un'anima fatta di buona volontà, di
relazione, di rispetto e di amore da persona a persona e tra persona e comunità
che possono dare alla vita del corpo politico un carattere veramente umano.
Si tratta di costruire una società il cui centro non è l'individuo, ma la
persona che si realizza liberamente nella comunità civile.
L'idea dinamica dominante in questo ideale concreto è quella della libertà
e della realizzazione della dignità umana. L’elettore vuole un rappresentante
del popolo in grado di impegnarsi per realizzare questo ideale di società
civile fondata sul rispetto dell’uomo esistenziale e concreto, dei suoi diritti,
sulla fede nel progresso interno della vita e della storia del popolo italiano
e sulla forza della libertà.
Il mercato deve tener conto di tutti, perché così può essere non solo
morale ma anche efficiente, in quanto non si può escludere dal benessere, abbandonare
nell’emarginazione, nella malattia e nella miseria una parte importante dei
cittadini.
La libertà è anche far valere il principio di sussidiarietà che sprona i
cittadini a controllare lo Stato per farlo intervenire soltanto quando essi non
possono raggiungere con le loro forze e istituzioni i beni e servizi a cui
tengono. L'applicazione del principio di sussidiarietà significa che lo Stato
non deve togliere alla famiglia quei compiti che essa può svolgere da sola o
associata con altre famiglie e deve garantirle il suo sostegno, assicurando
l’aiuto di cui ha bisogno per assumere le sue responsabilità.
Soltanto la costituzione di una società “a misura di famiglia” può
garantirla dalle derive individualistiche perché la persona e i suoi bisogni
sono al centro dell’attenzione delle autorità politiche.
La missione per i rappresentanti del popolo è quella di agire per poter
partecipare alla costruzione di un Paese dove ciascuno possa seguire la propria
vocazione, possa realizzarsi e dare il meglio di sé, dove lo Stato non espropri
i cittadini di ciò che sono riusciti a conquistare attraverso il lavoro e
sacrifici di una vita. Si tratta di realizzare uno Stato dove ciascuno possa
tenere aperta la porta della speranza e tenere alta la bandiera della libertà.
I testimoni del popolo devono agire per una società fondata sulla libertà,
sullo sviluppo economico, sulla solidarietà, cioè una società basata sui valori
del cristianesimo, sulla famiglia naturale fondata sul matrimonio, formata
dall’unione di un uomo e di una donna, nella quale far nascere e far crescere i
figli. Si tratta di promuovere una Patria nella quale tutti gli Italiani si
riconoscono e che tutti amano, perché è la casa comune di tutti, senza
distinzioni.
I cittadini con il loro
voto eleggono i loro rappresentanti affinché possano “realizzare le riforme
necessarie per l'ammodernamento e lo sviluppo del Paese".
Francesco
Liparulo - Venezia
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