PERCORSO RIFORMISTA
PER UN'ITALIA GIUSTA
"È impresa importante per la
politica italiana, ma non facile - ha evidenziato il senatore Mario Monti
nella nota pubblicata su Facebook il 30 giugno 2013 - quella di condurre ad unità di visione esponenti della società
civile alla prima esperienza parlamentare ed altri che, già parlamentari, hanno
lasciato partiti con tradizioni differenti, per aderire al nostro comune
disegno riformatore. Per quanto riguarda Scelta civica, posso assicurare che i
nostri elettori sono insofferenti alle tasse e aspettano con ansia che il PD e
il PDL si decidano a sostenere misure concrete di riduzione della spesa
pubblica, unico modo serio per abbassare le tasse. Il Presidente Enrico Letta
dovrebbe proporsi di dare solidità e slancio riformatore al suo governo,
proponendo presto un testo di "contratto di coalizione" che dovrebbe
contenere, oltre ad un quadro preciso delle linee politiche e dei
provvedimenti, anche un breve "codice di condotta", con elementari
regole di comportamento per chi vuole partecipare in buona fede ad uno sforzo
comune per risollevare il Paese, dimenticando per qualche tempo gli interessi
elettorali".
Scelta Civica accoglie tutti gli uomini e le donne che, animati
da un profondo senso civico, credono
nella possibilità di una politica capace di dare risposte soprattutto ai bisogni economici dei
lavoratori e delle loro famiglie, di garantire la legalità e i diritti
civili. Si tratta di costituire un
partito che vuole essere vero motore di promozione sociale e politica. Forti e
condivisi sono stati e sono i punti di riferimento morale come la difesa della
vita umana dal concepimento alla morte naturale e la promozione del bene comune.
Sul riconoscimento della sacralità della vita umana si vuole costruire una
società giusta. Tra la libertà individuale autonoma e la gestione del bene e
del giusto, la legge civile dovrebbe indirizzare a fare ciò che è giusto. La
politica è considerata giusta se realizza il compimento del bene comune,
cioè se crea prosperità materiale quale presupposto per “un’esistenza buona”
del cittadino.
Si vuole porre al centro la persona
perché è l'elemento che permette di utilizzare un linguaggio comune per la
"vita buona" di tutti. Il
problema è disporre di uomini e donne aperti alla mediazione, non
rinunciatari sui valori fondamentali della vita e senza paura di cambiare ciò
che non è più rispondente alla sensibilità ed ai bisogni dei cittadini. Si
tratta di avere nel partito dei veri
testimoni del popolo per promuovere la libertà, la laica autonomia delle
Istituzioni Politiche e uno Stato di diritto nella forma democratica con la
libera partecipazione dei cittadini alla politica.
Si vuole promuovere un'idea di territorialità imprescindibile da quella di
un'Europa unita, come Europa dei popoli e di una sovranità nazionale.
L'azione morale di ogni
persona si realizza nella costituzione del bene comune, cioè nell'agire sociale
attraverso varie forme espressive che sono la famiglia, i gruppi sociali
intermedi, le associazioni, le imprese di carattere economico, le città, le
regioni, lo stato e la comunità di un popolo. Si tratta di vivere insieme agli altri e di esprimere la propria libertà per un
interesse comune in rapporto alla parte di benessere che si può trarre, cioè di
esprimere il proprio essere politico, inteso come inclinazione a vivere in
società. Questo bisogno di ogni uomo e donna scaturisce dalla “necessità di aprirsi alle comunicazioni
della conoscenza e dei rapporti di amicizia” che esigono di relazionarsi
con gli altri.
La società civile è una
società di persone e l'unità sociale è la persona umana. La sua dignità si
promuove soprattutto con la cura della famiglia naturale, considerata cellula
vitale di ogni società civile. Questa espressione originaria della socialità
umana richiede il rispetto del principio di sussidiarietà, inteso come aiuto
economico, istituzionale, legislativo offerto alla famiglia. Soltanto la
costituzione di una società “a misura di
famiglia” può garantirla dalle derive individualiste perché la persona e i
suoi bisogni devono essere al centro delle attenzioni delle forze politiche.
Il cittadino che aspira
a fare politica deve essere fermamente convinto che si debbano difendere i diritti di ogni essere umano, indipendentemente dalla
sua età, dal suo ceto sociale, dal colore della sua pelle, dal suo stato di
salute. Si tratta di credere che la
politica debba essere un servizio per la persona, che il valore del giusto
o del non giusto debba dipendere soprattutto dal rispetto dei diritti naturali
e che la procedura democratica debba dipendere dalla dignità della persona
(bambino, adulto, anziano, diversamente abile).
La persona al centro perché l'essere umano non è un'isola, ma vive in una
comunità per il suo carattere sociale. Ferma e indelebile la convinzione che la
famiglia, fondata liberamente sul matrimonio tra un uomo e una donna è la prima
società naturale che ha la priorità sulla società civile e sullo Stato. Si
tratta di tutelare la famiglia attraverso il salario familiare e una riforma
fiscale che tenga conto dei componenti del nucleo familiare. Tutti noi pensiamo
che sia necessario valorizzare la libertà dei genitori per l'istruzione dei
propri figli e l'impegno e prevenire a livello sociale i comportamenti a
rischio (droga, alcolismo...).
La famiglia italiana di oggi deve affrontare l’attuale crisi
finanziaria, economica e valoriale. Si tratta di recuperare “le radici della
crescita delle Regioni per promuovere le loro qualità produttive che fanno
vincere le sfide della globalizzazione. Milioni di Italiani vivono, secondo le
recenti statistiche, con la metà del reddito medio nazionale (circa 600 euro al
mese). La crescita degli indigenti evidenzia una forte disuguaglianza tra
ricchi e poveri e un fenomeno di ingiustizia sociale.
La famiglia genera legami di appartenenza, dà forma sociale alle persone, trasmette valori culturali, etici, sociali, spirituali essenziali per lo sviluppo della società civile.
La famiglia genera legami di appartenenza, dà forma sociale alle persone, trasmette valori culturali, etici, sociali, spirituali essenziali per lo sviluppo della società civile.
La razionalizzazione morale dell'agire politico deve fondarsi sulla
giustizia, la legge e la reciproca amicizia. Si tratta di sforzarsi per
applicare le strutture politiche al servizio del bene comune, della dignità
della persona e del senso dell'amore civico.
L'attività politica deve basarsi sui bisogni più intimi della vita delle
persone e dell’esigenza della pace sociale, dell’amore, delle energie morali e
spirituali. Occorre agire nella comunicazione e utilizzare mezzi morali per
essere liberi. La forza della società politica presuppone la giustizia perché
si avvale delle energie dei cittadini in quanto energie di uomini liberi che
sanno esprimersi con amicizia.
La comunità politica esige la costruzione di una società in cui possa
attuarsi quello che importa di più all’essere umano, cioè la realizzazione del
suo essere una persona che comunica con gli altri per il suo bene materiale e
spirituale e per costruire il bene comune della società civile. La politica
aderente ai bisogni del cittadino è quella di riaffermare in ogni ambito
della società che ogni uomo è portatore di diritti universalmente riconosciuti
e inalienabili di fronte a qualsiasi esigenza contingente.
La società italiana potrà durare nel tempo se la libertà
sociale è ben salda sulla giustizia e sul senso dell’amicizia civica. Il ruolo
della giustizia è quello di eliminare gli ostacoli alle pacifiche relazioni tra
le persone, cioè eliminare le ingiustizie sociali che creano odio e
risentimenti tra chi gode di benefici e chi non dispone nemmeno dell’essenziale
per vivere. L'amicizia conferisce dinamicità alle relazioni interpersonali
perché infonde entusiasmo che spigiona le energie più profonde dell’animo umano.
La coesione tra le persone richiede la forza vitale della
solidarietà che costituisce l’anima della società; questa è costituita
dall’azione delle persone che si aprono agli altri con generosità, anche a
costo del sacrificio, inteso come dono di sé al servizio degli altri.
L’accostamento tra le persone deve esprimersi in una “cooperazione per cose
concrete e determinate” a beneficio di tutti, senza alcuna distinzione che crei
ingiustizie e soprusi.
L'azione dell'eletto del popolo deve alimentare il progresso della
civiltà nel senso di arricchire il bene comune che è fatto di prosperità
materiale e spirituale per tutti gli uomini e le donne. Le virtù del politico
devono basarsi sul coraggio, la disciplina, il senso dell’onore, lo spirito di
giustizia e lo spirito di sacrificio. I rappresentanti del popolo devono
essere in grado di mobilitare le forze morali e spirituali del popolo che
conferisce loro la piena e autonoma rappresentanza democratica.
Lo slogan degli aderenti al Partito Popolare Europeo è “forte per i
cittadini”. La virtù della fortezza è il mezzo per il conseguimento dei
fondamenti della vita della società. Si tratta di essere saldi e stabili
nell’adesione al bene comune che deve riversarsi su tutti i cittadini, cioè
sostenere e affrontare con pazienza, sofferenza e generosità le ingiustizie
politiche ed economiche. L’uso della forza spirituale è regola di condotta per
coloro che vogliono vivere conformemente alla dignità della persona umana.
L'attività politica non deve essere fondata sull’odio, l’avidità, la
gelosia, l’egoismo, l’orgoglio e l’astuzia. La “forza dell’amore” significa
amare il proprio avversario politico ed essere umani nei suoi confronti, cioè
essere aderenti alla verità della persona.
La politica della verità è basata sul coraggio personale e sulle energie di
coloro che orientano la politica al suo vero fine, cioè aderire coscientemente
con tutte le forze per l’affermazione della dignità di ogni uomo con spirito di
carità. Questo modo di agire è politica di solidarietà e la comunità civile si mantiene tale se è coesa
nell'amicizia fra tutti i cittadini.
L'impegno del politico
in economia deve essere quello del Bene comune,
cioè la realizzazione delle condizioni che assicurino un benessere socio
economico per la promozione di un'esistenza di vita degna che vale la pena di
essere vissuta pienamente in libertà, ritenendo che la tutela del diritto
naturale alla proprietà privata è alla base dell'ordine sociale e morale. Il
partito è coeso per l'applicazione del
principio di sussidiarietà da parte dello Stato per valorizzare gli enti
locali, le organizzazioni e le associazioni intermedie, l'iniziativa privata,
la piccola e media impresa.
Tutti gli uomini e le donne di Scelta civica si vogliono impegnare affinché
la persona umana sia il soggetto, il
fine del lavoro e la misura della dignità del lavoro. A fondamento della
sua attività c'è l'impegno per i più
deboli e i diversamente abili. Si tratta di realizzare un “Programma di cose concrete” miranti ad
attuare un piano straordinario per
l'occupazione giovanile, e soprattutto, promuovere un piano nazionale per la famiglia con più equità fiscale,
garantire il libero accesso alla Sanità, sostenere le imprese agricole
tutelando il “made in Italy”, sostenere l’accesso al credito delle piccole e medie
imprese, accrescere gli investimenti nella ricerca, ridurre la spesa pubblica,
sviluppare la lotta all’evasione, modificare le regole del patto di stabilità,
valorizzare il patrimonio paesaggistico, artistico e culturale.
Per governare il Paese e
fare ciò che è giusto, occorre la scelta oculata di chi possa rappresentare il popolo con una
“specchiata moralità personale”, abbia dimostrato di vivere con rettitudine,
abbia “competenza e passione per il bene comune”, sia credibile per risolvere
le “patologie politiche” della città.
Si tratta di costruire un “Centro
politico di forze dinamiche e responsabili” i cui componenti sanno essere “liberi e forti” per opporsi allo
statalismo e alla demagogia, cioè uomini e donne, animati da uno spirito di servizio nei confronti della
comunità civile, in grado di risolvere la questione sociale, cioè “il
disagio della gente”, lo sconcerto delle famiglie e la rabbia dei giovani”. Si
tratta di affrontare la “perfida crisi”,
cioè eliminare “le crescenti differenze fra pochi, sempre più ricchi, e molti,
irrimediabilmente più poveri. Occorre generare
nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare un valore positivo a chi
fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i
giovani, le donne e gli immigrati.
Il valore del lavoro umano, che è tale perché caratteristica
essenziale di ogni persona e bene fondante di ogni sviluppo sociale, non può
essere calpestato per finalità non rispondenti ai veri bisogni primari dei
cittadini. Il benessere materiale perde significato se non si dà importanza
alla dignità del lavoro, cioè la società civile si disgrega e perde
coesione se l’attività che genera ricchezza non è protetta da norme
che assicurino l’esistenza del lavoratore e della sua famiglia.
Occorre vincere lo
statalismo, la partitocrazia ed eliminare lo sperpero del denaro pubblico per il trionfo della
giustizia sociale. Si tratta di raggruppare tutti coloro che vorranno dedicarsi
a una certa concezione di democrazia da perseguire e dei mezzi idonei per il
conseguimento della "vita buona" per tutti. L'azione del testimone
del popolo non è semplice sopportazione, cioè non è calma imperturbabile, ma è provocazione che mira ad eliminare gli
ostacoli della vita dei cittadini per la pace e la riconciliazione sociale.
La questione del governo del Paese richiede la costituzione di un “Partito”, costituito da
cittadini decisi ad ascoltare il popolo e a trovare i rimedi per uscire dalla
crisi economico – finanziaria in un momento di profonda recessione per
l’Italia. Il Governo Monti è riuscito a impedire il tracollo dello Stato,
imponendo un regime di rigore alla spesa pubblica. Il passo restrittivo, imposto dai tecnici del governo per
la salvaguardia delle finanze pubbliche, richiede un ulteriore passo nella
direzione dello sviluppo e dell'occupazione per uscire dalla recessione.
L'Italia deve camminare con due gambe, cioè l'austerità fiscale deve
congiungersi sussidiariamente con gli investimenti per la crescita economica.
Al governo “tocca fornire le condizioni macroeconomiche stabili – ha detto
Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia – con un clima favorevole per
gli investimenti, un solido quadro legislativo e una regolamentazione
bilanciata del mercato del lavoro”.
C'è l'esigenza per la società civile di uno Stato più umano che “riconosca e
sostenga” il cittadino secondo il principio della sussidiarietà,
agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle
organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel
tempo. Il governo deve provvedere a migliorare le infrastrutture, a sostenere
la ricerca scientifica e a regolamentare il mercato producendo normative
finanziarie e creando maggiore equilibrio tra domanda e offerta nell’ambito del
territorio nazionale. Si tratta di frenare la povertà dilagante e la perdita
dei posti di lavoro, garantendo equità sociale ed eliminando le ingiustizie
sociali tra chi ha troppo e chi non ha nemmeno il necessario per mantenere la
famiglia. Occorre dare spazio alla sussidiarietà, generare nuove imprese,
attrarre nuovi investimenti, dare un valore positivo a chi fa impresa,
riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i giovani, le donne
e gli immigrati.
La globalizzazione si governa promuovendo occupazione che dà
prosperità, garantendo l'equità che elimina le ingiustizie sociali e
armonizzando la sostenibilità per le prossime generazioni. Soltanto
l'intervento dello Stato può compendiare l'azione degli investitori mondiali in
modo da attrarre i capitali con una giusta ed equa regolamentazione finanziaria
e commerciale per promuovere occupazione e progresso per tutta la cittadinanza,
cioè attuare un'economia sociale di mercato e promuovere la solidarietà e la
sussidiarietà.
Francesco Liparulo -
Venezia
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