mercoledì 8 novembre 2017

Un calabro tra le controversie del Quattrocento

SAN FRANCESCO DI PAOLA (COSENZA)
INTERMEDIARIO TRA LE NAZIONI D’EUROPA

Mario Alberto Pavone, docente di Storia dell’Arte Moderna presso il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale (DISPAC) dell’Università di Salerno, ha pubblicato una serie di saggi e monografie sui pittori napoletani del Sei e Settecento. Nel suo testo “Pittori napoletani della Prima Metà del Settecento” (2008 Liguori Editori ) ha evidenziato la realizzazione, da parte del pittore Giacomo Soldati, di “due dipinti raffiguranti Scene della vita di San Francesco di Paola (1711) realizzati per la cappella dedicata al santo in Santa Maria della Sanità a Massalubrense (NA) dalla famiglia LIPARULO (il cui stemma appare su ambedue i dipinti)”.

I due dipinti, commissionati dalla famiglia Liparulo nel 1711 per la cappella di San Francesco di Paola in Santa Maria della Salute a Massalubrense (NA), ricordano il "miracolo degli alberi" a Paterno Calabro e l'incontro del santo con il re Ferdinando I D'Aragona nel 1481 a Napoli.
Da WIKIPEDIA:
“San Francesco di Paola, Francesco Martolilla ( questo il cognome del Santo) nasce a Paola il 27 marzo 1416 da Giacomo Martolilla e Vienna da Fuscaldo, una coppia di contadini, piccoli proprietari di terreni. Morì nei pressi di Tours ( Francia) il 2 aprile 1507. Fu canonizzato il 1° maggio 1519 a soli 12 anni dalla sua morte.

Il re di Francia Luigi XI essendo infermo, chiese al papa Sisto IV di far arrivare l’eremita paolano al suo capezzale. L’obbedienza prestata da Francesco, costretto ad abbandonare l’eremo per trasferirsi a corte, fu gravosa ma feconda. Luigi XI non ottenne la guarigione, Francesco fu tuttavia ben voluto ed avviò un periodo di rapporti favorevoli tra il papato e la corte francese. Ferrante I D'Aragona, re di Napoli, fece venire da Paola in Calabria il monaco Francesco, celebre per la sua santità. Il pio religioso lasciò la sua Calabria e fu in Napoli nel 1481 dove la corte lo accolse a Porta Capuana. Dopo l’incontro con il pontefice a Roma, partì per la Francia. Nei 25 anni che restò in Francia egli rimase un uomo di Dio, un riformatore della vita religiosa”.
Risolse molte controversie tra i regnanti dell’epoca.
La sua festa si celebra il 2 aprile. Tuttavia, non potendosi spesso celebrare come festa liturgica perché quasi sempre ricorre in Quaresima, la si festeggia ogni anno a Paola (Cosenza) nell’anniversario della sua canonizzazione.
Pio XII il 27 marzo 1943, con il Breve "Quod Sanctorum Patronatus" Lo proclama "Celeste Patrono dei Marittimi d' Italia". Nel breve si dice che viene proclamato Confessore, speciale Patrono Celeste presso Dio delle associazioni proposte alla cura della gente di mare, delle società di navigazione e di tutti i marittimi della Nazione Italiana.

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