mercoledì 15 novembre 2017

In primavera si vota per le elezioni politiche

PD E FI SPERANO DI VINCERE


Sulla Gazzetta Ufficiale n. 264 dell'11 novembre è stata pubblicata la Legge 3 novembre 2017, n. 165, recante "Modifiche al sistema di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali uninominali e plurinominali”.
Si tratta del c.d. “Rosatellum”, dal nome del deputato relatore, Ettore Rosato.
Pier Luigi Bersani si è espresso: "Non si rendono conto... Questo aprirà un altro solco tra istituzioni, politica e cittadini. Un solco micidiale, non si rendono conto della responsabilità che si prendono. E' una vergogna. Io dico soltanto: si è aperta una questione democratica grossa come una casa". 
Roberto Speranza attacca: "Mettere la fiducia sulla legge elettorale a pochi giorni dallo scioglimento delle Camere è oltre i limiti della democrazia. Qui si sta scherzando col fuoco. Una legge che toglie la sovranità ai cittadini di scegliere i propri eletti viene approvata togliendo la sovranità al Parlamento. Non voglio credere che sia vero”.
SI SOSTIENE CHE: “la reintroduzione di una certa dose di maggioritario è escogitata non per rilanciare un modello coalizionale di programma ma per rendere inefficaci i voti andati alle forze non allineate. Pd e Fi sperano di fare il pieno nella parte maggioritaria: Con effetti distorsivi sulla rappresentanza nella parte proporzionale per il riparto dei voti che andranno al candidato e non alle liste”.
Qual è il problema?
I rappresentanti politici si esprimono più come opinionisti che come portatori di interessi concreti dei cittadini. Il premier promette e non risolve i problemi del Paese.
Illegalità, corruzione e malaffare – ha detto Luigi Giampaolino, già presidente della Corte di Conti – sono notevolmente presenti nel Paese e le cui dimensioni, presumibilmente, sono di gran lunga superiori a quelle che vengono, spesso faticosamente, alla luce. Il denaro pubblico va maneggiato con cura, chi lo usa ne deve rendere conto”.
Si avverte disagio di fronte al disprezzo pratico della persona umana e della sua dignità.
L’emblema della condizione economica – politica di oggi è costituito dalla presenza di Stati deboli, mercati forti e finanze fortissime. Si assiste a un intreccio tra sfera economica, mediale e politica per cui occorrono nuove forme di azione politica capaci di bilanciare il potere dei mercati entro gli spazi della globalizzazione. Il potere del mercato finanziario è transnazionale e influisce sulle decisioni dei governi nazionali.
La globalizzazione dell’economia richiede un governo dell’economia che appare oggi mancare agli occhi di tutti. Nel mercato globale mancano Istituzioni politiche ed economiche efficaci per mettere in atto o far rispettare le regole della convivenza pacifica dei popoli.
Insofferenza e protesta scaturiscono dai cittadini che vedono minacciata la loro esistenza sociale. La vita sociale richiede che la famiglia abbia un ruolo pubblico nella comunità perché è il perno di giunzione essenziale tra la persona la società e lo Stato. Il suo carattere originario, antecedente allo Stato, richiede la promozione della sua funzione da parte delle Istituzioni.
Preoccupanti sono i dati del Rapporto annuale dell’Istituto di statistica: il 41,9% degli italiani di età compresa tra i 25 e i 34 anni vive ancora in casa con i genitori (nel 1993 era solo del 33,2%). Il 45% della fascia 25-34 anni dichiara di non poter andare via di casa, perché non in grado di mantenersi economicamente, pagare un affitto o accedere a un mutuo per acquistare un’abitazione. Ci sono più di 2 milioni di giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non cercano lavoro.
Occorre saper rispondere ai bisogni dei meno abbienti e dei malati; riequilibrare aree produttive, abitative e aree verdi fruibili; garantire trasporti senza inquinamento; garantire servizi sostenibili per gas, acqua, energia e raccolta rifiuti. 

Francesco Liparulo - Venezia

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