venerdì 15 settembre 2017

La Regione divide Venezia in 3 Comuni

PROGETTO DI LIGA VENETA - LEGA NORD
INVIATO  AL  SINDACO  LUIGI  BRUGNARO
Riunione congiunta di 2 Commissioni Consiliari (X e I) mercoledì 14 settembre 2016 nella Sala Giunta Grande di Ca’ Farsetti con all’ordine del giorno “Esame della proposta di deliberazione P.D. n. 373/2016: Progetto di legge regionale n. 81 di iniziativa dei consiglieri Semenzato, Villanova; Ciabatti BarisanF., Brescacin, Baron, Gidoni Michieletto e Possamai: “Suddivisione del Comune di Venezia nei tre comuni autonomi di Marghera, Mestre e Venezia”.

I consiglieri regionali proponenti sono della Liga Veneta - Lega Nord e Lista Zaia Presidente.
La seduta è stata presieduta da Marta Locatelli della X Commissione (partecipazioni societarie, governo del sistema delle società, istituzioni, programmazione e controllo, legislazione speciale per Venezia, città metropolitana, risorse umane).
La consigliera Monica Sambo del Partito Democratico, presidente della I Commissione (avvocatura civica, comunicazione, servizi demografici, toponomastica, funzioni delegate dallo Stato, gare e contratti, statuto e regolamento del Consiglio comunale, rapporti istituzionali, semplificazione amministrativa, trasparenza e prevenzione della corruzione, relazioni internazionali), alle ore 16.15 prende la parola ed afferma: “Ribadisco mia richiesta e ragione che sia stata espropriata la competenza alla I Commissione in quanto non si tratta di proposta che riguarda la città metropolitana”.
Andrea Ferrazzi del Partito Democratico ritiene che la competenza della trattazione della proposta, per i suoi contenuti, sia della I Commissione. “La seconda questione:
“È inusuale - dice il consigliere - siamo chiamati a discutere sui proponenti della legge”.
Elena La Rocca del Movimento 5 Stelle afferma: “Abbiamo un parere su proposta di legge regionale che non abbiamo modo di approfondire”.

Francesco Vergine, Vice Segretario Generale del Comune, viene invitato dalla presidente ad illustrare la proposta di deliberazione.
“Questa proposta di delibera - sostiene il dirigente - adottata dalla Giunta, che arriverà domani in Consiglio comunale, si divide in alcune parti. Siamo alla terza espressione di parere del Consiglio Comunale sulla proposta di separazione del Comune. Nella seconda parte della delibera si esprimono tutti i dubbi sulla proposta e la compatibilità con la Legge n. 56 del 7 aprile 2014 (legge Delrio). Si tratta delle stesse considerazioni fatte nel giugno scorso. La legge regionale n. 25 del 1992 applicata per la suddivisione del comune di Venezia è ritenuta dalla Giunta comunale illegittima per la presenza della legge Delrio. 
La relazione della Regione è arrivata il 14 luglio 2016 e non abbiamo trovato alcun documento cartografico per i perimetri dei 3 comuni. L’11 agosto è stata inviata una PEC (posta elettronica certificata) al Consiglio della Regione Veneto chiedendo la cartografia, ritenuta elemento essenziale. Non abbiamo ricevuto risposta. Alla fine di agosto, inviata un’altra PEC. Pochi giorni fa è arrivata proposta completa con cartografia che risulta illeggibile; non si possono desumere i confini dei tre Comuni. Nella delibera ci sono le considerazioni di merito".

Nicola Pellicani del PD dice: “Avrei preferito avere qui i proponenti della Regione perché illustrassero la proposta di suddivisione del territorio di Venezia. Quale Referendum bobbiamo andare a votare? Ci sono pareri contrari alla progetto regionale che si basa sulla legge regionale del 1992 espressi dall’Avvocatura regionale e dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Concordo che c’è illegittimità. Non sono costituzionalista però c’è una questione che va risolta ricorrendo a soggetto terzo. Nodo che resta da chiarire. Noi abbiamo il dovere di mandare a votare i cittadini sapendo che c’è una legge. Occorre capire perché vogliono dividere il Comune di Venezia in tre parti. continuo a ritenere che si tratta di illusione pensando che si possano risolvere i problemi rifacendo i confini. La città metropolitana è stata costituita per valorizzare le economie di Venezia, Mestre e isole. Alcune leggi sono sorpassate come ha già detto Francesco Vergine. Le leggi si possono anche cambiare. C’è la legge n. 56 del 2014 (Delrio). Prima di tutto chiarire la questione legislativa”.
Alle 16.40 Rocco Fiano della Lista Civica Casson dice: “La delibera è apparsa lunedì mattina 12 settembre e il Consiglio è stato convocato per giovedì 15 settembre. Occorre un po’ dare importanza alla forma, cioè la Commissione è convocata quando le delibere sono a disposizione di tutti i consiglieri. 2^ osservazione: gli emendamenti hanno termine alle ore 12.00 quando la Commissione è convocata per le 16.00 dello stesso giorno. Ho chiesto di spostare in avanti il termine per gli emendamenti. Dare opportunità ai consiglieri per gli emendamenti. Ci stiamo arrovellando su aspetti giuridici”.
Deborah Onisto di Forza Italia alle 16.55 chiede di “capire l’iter legislativo e amministrativo per la legittimità del Referendum per votare la proposta regionale che vuole suddividere il Comune : è confliggere tra istituzioni”.
Francesco Vergine afferma che la legge per la proposta di suddivisione del Comune in tre, fatta dai consiglieri regionali, è la stessa di quella per la suddivisione del Comune in due su proposta popolare, cioè si tratta della legge regionale n. 25 del 1992.

Andrea Ferrazzi alle 17.00 dice che la proposta dei consiglieri regionali è successiva alla legge Delrio. Si tratta di conflitto tra leggi. Il consigliere chiama in causa il sindaco per la questione delle “Municipalità” e per le difficoltà sorte con la “Città metropolitana” che non decolla. “Qui non si tratta di proposta popolare - sostiene il consigliere - il contesto è cambiato rispetto a 90 anni fa, bisognava agire precedentemente”.
Alle 17.10 Saverio Centenaro di Forza Italia dice: “Abbiamo sempre detto di essere favorevoli che i cittadini si esprimano ma non sono d’accordo per la separazione. Oggi ci troviamo di fronte alla suddivisione in tre Comuni. Quale vantaggio per i cittadini? Si dimenticano 800 milioni di debito del Comune di Venezia, chi li paga? I cittadini vogliono capire gli obiettivi del Comune”.
Francesca Faccini di Lista Civica Casson ritiene che “gli stessi benefici valutati per la suddivisione del Comune si possono ottenere anche rimanendo uniti”.
Maurizio Crovato della Lista Brugnaro Sindaco alle 17.25 dice: “ Sottoscrivo quanto detto da Pellicani. Non si deve dividere il Comune mandando a casa il sindaco". 
Il consigliere critica la cartografia allegata al progetto della Regione dove i confini dei tre comuni sembrano delineati con il pennarello.

"Le 9 mila firme per il Referendum - sostiene Crovato - sono state raccolte prima della legge Delrio. Ora la Regione dice che il Comune deve essere diviso in tre. La relazione del dirigente Vergine è esaustiva. Vergine si è espresso in modo chiaro ed è sufficiente per andare domani in Consiglio. Sono unionista convinto. Con unione si va avanti, con separazione si resta indietro di secoli. Domani dobbiamo esprimere giudizio su separazione di tre comuni. È scelta politica”.
Roberto Chiaia, Avvocatura della Città metropolitana di Venezia, ritiene che l’eventuale suddivisione del Comune porterebbe al commissariamento del Capoluogo della città metropolitana con una “stima minima di 4 anni di coma”. 
Si tratterebbe di buco, di voragine, di paralisi della Città metropolitana per risolvere tutti i contenziosi. “La legge del 1992 si poteva modificare. Si prolunga l’incertezza e la paralisi amministrativa"
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La seduta termina alle 17.58.
Francesco Liparulo - Venezia
galeaveneta.blogspot.com

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