martedì 16 maggio 2017

VENEZIANI A COSTANTINOPOLI

Il mercante arabo

"Durante la sosta in Sicilia della galea "Capitana", un ricco mercante arabo è salito a bordo. Il suo viaggio è terminato a Costantinopoli. Il comportamento dell'uomo mi incuriosiva perché si prostrava e pregava il suo Dio. Era diventato amico del consigliere del capitano, esperto delle rotte marine, per conoscere, in determinate ore della giornata, la direzione della città in cui era nato il suo Profeta. Aveva una cultura vasta e profonda. Sapeva parlare in latino e conosceva le opere dei filosofi dell'antica Grecia. I viaggiatori mi sussurravano: " È un musulmano. La sua religione è l'Islam". Il suo fervore era di esempio a tutti noi ". 

“Hai avuto modo senz’altro – continua il messaggero - di parlare con lui durante le tempeste, quando tutti i viaggiatori si riuniscono sottocoperta. Sono curioso di conoscere tutto quello che ti ha detto. Gli arabi amano parlare con i giovani dell’Occidente della loro grande civiltà, delle loro grandi costruzioni e dei loro matematici e filosofi. Il mio amico ser Aurispa, mercante di libri antichi, è molto interessato ai filosofi arabi perché traducono gli antichi testi greci”.

“Il mercante – racconta Marco – mi ha detto che la sua famiglia era originaria di Damasco ed aveva sempre scambiato tessuti di seta con i minerali della Sicilia. Un giorno gli ho chiesto: "Perché preghi più volte al giorno? ".

L’arabo così mi ha risposto: “È stato cosi rivelato al Profeta Maometto di dire: "Compi la preghiera del declinar del sole al primo calar della notte ed esegui la recitazione dell'alba, ché la recitazione dell'alba è fatta innanzi a testimoni... Volgi la tua faccia verso la Sacra Moschea ... Gloria a Dio, quando entrate nella sera e quando entrate nel mattino, e lode a Dio nei cieli e sulla terra e nel pomeriggio e quando entrate nell'ora meridiana... Ognuno agisce secondo la sua maniera... La mia preghiera, il mio culto e la mia vita e la mia morte appartengono al Signore dell'Universo...Così mi è stato ordinato, ed io sono il primo dei Musulmani... O credenti... Entrate tutti nella dedizione completa...La religione presso Dio è l'Islam... Se amate Dio, seguitemi, ché Iddio vi amerà e vi perdonerà le vostre colpe, poiché egli è perdonatore e misericordioso...Obbedite a Dio e al Profeta...Iddio comanda la giustizia, la buona condotta verso i parenti, e proibisce la turpitudine, le cose biasimevoli e la prepotenza... A chi, credente, sia maschio o sia femmina, avrà fatto del bene noi concederemo una vita beata e corrisponderemo un premio commutato in base alla migliore delle sue opere... Iddio è con i timorati e con coloro che fanno il bene”.

“Sembra che l’arabo – afferma Filelfo – ti abbia rivelato la sua sottomissione ad Allah e la sua credenza nel Corano che riporta la rivelazione fatta al Profeta dall’angelo Gabriele. Prima delle conquiste delle tribù mongole e di quelle turche, gli Arabi hanno fatto conoscere l’Islam a tutti i popoli ed hanno costituito dei grandi regni. Ora amano soltanto commerciare e vivere nel rispetto della rivelazione ricevuta da Maometto.”

“Non capisco - afferma Francesco - il timore che hanno tutti i popoli dell’Occidente per i musulmani che sono molto religiosi e riconoscono la giustizia di Dio. Il mercante di Damasco mi è sembrato una persona timorata delle cose sacre e rispettoso di tutte le leggi che permettono il libero scambio delle merci”.

"Hai colto nel segno - incalza l'inviato del basileus - e mi congratulo con te perché distingui la giustizia divina da quella degli uomini. Gli Arabi, sdopo aver conquistato grandi territori e innalzato favolose costruzioni in nome dell'Islam, hano lasciato ai Turchi il governo delle città. I nuovi guerrieri dell'Oriente, provenienti dagli sterminati territori dell'Asia, hanno abbandonato le credenze dei loro avi ed hanno riconosciuto che c'è un solo Dio".



"Dimmi, Marco, con quali appellativi l'arabo invocava il suo Dio? "

"Il mercante soleva dire: "Lode a Dio, Signore dei Mondi, - il Clemente, il Misericordioso, - Sovrano del Giorno del Giudizio... Il Clemente - ha insegnato il Corano; - ha creato l'uomo, - gli ha insegnato l'eloquio ".

“Mi hai detto che si recava a Costantinopoli e vorrei conoscere il suo pensiero sui governanti della città”.

" Il mio amico dell'Islam - afferma Marco - ha parlato molto bene del basileus: " L'imperatore Manuele II Paleologo si dimostra molto tollerante; ha permesso la costruzione delle moschee nei quartieri musulmani di Costantinopoli. Il sultano, Mehmet I Celebi ha riconosciuto la sua autorità imperiale e lo ha additato come padre a tuti i credenti in Allah. La città della Santa Sapienza sente la voce di colui che dall'alto della torre chiama alla preghiera tutti i credenti che si radunano nel nome di Dio Clemente e Misericordioso. Tutti si sentono sicuri dentro e fuori le mura della città. I conquistatori Ottomani scelgono una città della Tracia, Adrianopoli, come la capitale del loro impero. Le vie commerciali attraverso l'Asia Minore sono ripristinate dopo le distruzioni dei mongoli di Tamerlano". 

“L’arabo – sostiene Filelfo – ha detto il vero. Le cose adesso sono cambiate perché il coimperatore Giovanni VIII, avendo appoggiato un pretendente al sultanato contro l’attuale imperatore ottomano, ha suscitato le sue ire. Il prestigio di Manuele II è crollato. Gli Ottomani hanno scatenato una grande offensiva che si ritorce contro i traffici commerciali nel Mediterraneo Orientale e nel Ponto Eusino. I pirati si sentono autorizzati ad abbordare le navi. L’ invocazione del Profeta serve solo a coprire la loro avidità di ricchezza”.



“Anche l’arabo aveva paura dei predoni del mare e diceva: "Non è lecito a un credente uccidere un credente se non per errore... Iddio non ama gli aggressori".

“Le conversazioni con il viaggiatore arabo – continua Marco – hanno eliminato i miei pregiudizi su Maometto”.

“Soltanto il dialogo sereno – sostiene l’ambasciatore - tra due uomini di diversa cultura può dirimere le incomprensioni che nascono dalla diffidenza e dall’ignoranza. Gli uomini dell’Oriente non sono diversi da noi. La loro completa dedizione al Dio di Abramo appare incomprensibile a chi non ha approfondito il Corano. Il Profeta Maometto ha il merito di aver combattuto l’idolatria e di aver fatto conoscere agli Arabi del deserto che c’è un solo Dio. Nel Libro che parla della sua rivelazione, Gesù di Nazareth è l’Inviato da Dio nato dalla Vergine Maria. L’Onnipotente si è servito e si serve di un mercante a cui è stato rivelato di essere il più grande e l’ultimo dei profeti senza togliere nulla al Verbo di Dio”.

“Il mercante arabo mi diceva che al Profeta è stato rivelato: "Ricorda Colei che custodì la propria verginità... Alitammo in essa del nostro spirito e facemmo di lei e di suo figlio un segno per l'Umanità. - Questa è la vostra Comunità: una comunità unica, ed io sono il vostro Signore...A Gesù figlio di Maria abbiamo dato prove manifeste e lo abbiamo confortato con lo Spirito Santo ". Sosteneva che a Maometto è stato ordinato di dire: " O gente della scrittura. Venite a una parola comune: di non adorare se non Iddio... Crediamo in Dio e a ciò che è stato mandato dall'alto ad Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe e Tribù, e a ciò che hanno ricevuto dal loro Signore Mosè, Gesù e i Profeti; non facciamo differenza fra nessuno di essi, e siamo interamente dediti a Lui... Ognuno ha la sua direzione verso cui si rivolge. Voi dirigetevi a gara verso le buone azioni: che dovunque vi troviate Iddio vi riunirà tutti assieme. Egli è onnipotente ".

“Questo è sorprendente – esclama ser Filelfo - e non viene capito dagli uomini dell’Occidente e dell’Oriente. Il Corano esorta tutti i credenti alle buone azioni perché Iddio è il Signore di tutta l’Umanità”.
Francesco Liparulo - Venezia

P.S. Brano tratto da "Mercanti veneziani  a Costantinopoli" di Francesco Liparulo in "Storie venete" di Francesco Liparulo
. Vedi Pagina web galeaveneta.blogspot.com su YAHOO.IT

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