martedì 1 settembre 2015

Brugnaro sindaco della Città metropolitana di Venezia

UN NUOVO ENTE TERRITORIALE
PER IL GOVERNO DI  44  COMUNI
Il 31 agosto in Ca' Corner, l'architetto Luigi Brugnaro alle ore 16.06 inizia il suo governo della città metropolitana di Venezia, come previsto dalla legge 7 aprile 2014 n.56. Il sindaco metropolitano, affiancato dal dott. Cesare Castelli, già commissario prefettizio della ex Provincia di Venezia e dal dott. Stefano Nen, già segretario e direttore generale della provincia, presiede nella "Sala grande delle riunioni di consiglio" del palazzo Ca' Corner, già sede della provincia, nel Sestriere di San Marco, il neo Consiglio metropolitano, costituito da 18 consiglieri eletti il 9 agosto, e la Conferenza Metropolitana, costituita dai 44 sindaci della ex Provincia di Venezia.
"La città metropolitana di Venezia - dice il sindaco - ha e deve avere un ruolo strategico nel contesto internazionale della competizione. Si gioca la partita dello sviluppo economico. Momento di passaggio cruciale per la redazione dello Statuto della macro città, in quanto occorre parlare con voce unica in modo che l'Ente possa diventare per tutti conveniente. Si deve tener conto della condizione dei nostri giovani che hanno meno opportunità dei loro genitori ed occorre invertire la tendenza. Senza occupazione un giovane non può vivere serenamente, occorre creare le condizioni per farli entrare nel mondo del lavoro. Assicurare sicurezza  per una città a misura di ogni uomo o donna. La funzione del primo cittadino metropolitano è porsi in ascolto.  Confermo che dialogherò con il governo centrale per "l'elezione a suffragio universale" del sindaco metropolitano. Partiamo per lavorare nel migliore dei modi".
Alle 16.32 Brugnaro, dopo la lettura della sua relazione introduttiva, invita i sindaci e i consiglieri per un loro intervento.
Il primo intervento è quello di Ferrazzi Andrea (lista "Insieme per la città metropolitana"). "La città metropolitana - afferma il consiglier metropolitano - non serve soltanto per attrarre fondi europei ma per le criticità del territorio, cioè la nuova istituzione deve essere utile ai cittadini, alla crescita di tutto il territorio".
Il consigliere Pellicani Nicola (stessa lista del precedente relatore) dice: "La città metropolitana è sfida, è consapevolezza per una grande opportunità di lavorare con i suoi comuni. La prima opportunità è lo Statuto, occorre uno spirito costituente. Il Piano strategico redatto con senso di concretezza e alto senso di progettualità. L'elezione diretta del sindaco metropolitano è un fatto necessario senza provvedere allo smembramento comunale di Venezia".  
Il consigliere Casson Giuseppe (lista "Le città di Venezia"), sindaco di Chioggia, sostiene che bisogna "costruire una nuova identità che non esiste con spirito costituente".
Eloquio avvincente e brillante quello dell'avvocato Nesto Roberta, sindaco di Cavallino - Treporti che pur affermando che il suo comune ha indetto un referendum per l'uscita dalla città metropolitana dice: "se le cose non vanno chiederemo ai cittadini che cosa vogliono fare. Sono qui per lavorare. La preoccupazione è la garanzia dell'autonomia decisionale, di programma e finanziaria dei comuni".
Il consigliere Codognotto Pasqualino (stessa lista di Ferrazzi e Pellicani), sindaco di San Michele al Tagliamento, esprime il suo rammarico dicendo: " Man mano che si allontana da Venezia si perde fiducia, occorre convincere i cittadini che questa città metropolitana è la cosa migliore. Ci si aspetta che la Conferenza dei sindaci dia una svolta alla politica che ora sta dando il peggio di sé. Garanzie per risposte concrete".
Il consigliere   Mestriner Giovanni Battista (lista "Le città di Venezia"), sindaco di Scorzè, afferma: " Oggi è alba per tutti. La sfida è riuscire a far emergere pochi interessi generali su cui tutti assieme lavorare.
Alle 17.30 Luigi Brugnaro parla della situazione critica del Comune di Venezia. Il problema è il Patto di Stabilità e il disavanzo di 62 milioni di euro. "10 giorni di lavoro per parlare con il governo centrale, una città come Venezia - sostiene il sindaco - non può essere umiliata così.  Ci sia rispetto reciproco, disponibilità per i problemi degli altri. La Riviera del Brenta, non abbiamo potere specifico. Cercare di capire la fattibilità di solidarietà operativa per Cona ed Eraclea. La città metropolitana deve immaginare un percorso, non solo quello amministrativo, ma anche saper volare più in alto. Tema migranti è importante. Anche per politiche di genere ho le mie idee. Importante avere parere di tutta la città. Venezia è una delle dieci città più grandi d'Italia. Chiediamo disponibilità".
Alle 17.40 si chiude la prima assemblea pubblica della città metropolitana di Venezia.
Il disagio sociale aumenta ogni giorno ed occorre dare fiducia a un territorio in preda all'incubo della disoccupazione e al degrado. Occorre affrontare con trasparenza le patologie politiche, la diffusione del crimine, la droga, il degrado urbano, la prostituzione, l’inquinamento, l’abbandono della famiglia a se stessa. I valori spirituali dei Veneziani devono essere difesi e tramandati per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile.

Francesco Liparulo - Venezia

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