SCELTA CIVICA È UN PARTITO
DI GRANDE
FORZA POLITICA
"Noi siamo più interessati ad
attuare le politiche giuste - ha detto il senatore Mario Monti, leader di
"Scelta Civica", alla Festa nazionale di partito, tenutasi a Caorle (VE)
dal 13 al 15 settembre - per riportare
l'Italia ad una maggiore crescita ed occupazione. A noi non importano i sondaggi ma i consensi di persone disposte a
votare chi non fa solo promesse semplici. Siamo moderati che vogliono riforme
radicali, siamo legati da una cultura e
da un progetto, cioè abbiamo un riferimento di cultura, dato dal
"Trattato di Lisbona": "L'Europa
mira ad attuare un sistema economico sociale altamente competitivo".
Lo sguardo è rivolto al "Futuro". Il governo che ho presieduto è
stato la dimostrazione che in Italia si
può lavorare con efficacia e ottenere risultati che sono stati apprezzati
in Europa per la serietà dimostrata dagli Italiani".
Si tratta di vincere la globalizzazione con un "governo della globalizzazione
economica e finanziaria", cioè attuare un'economia sociale di mercato e
promuovere la solidarietà e la sussidiarietà.
Scelta Civica vuole attuare con le
forze politiche responsabili un’economia che arreca sviluppo e crea il bene
comune che si riversa su tutti i cittadini.
“Costruire un mercato sociale più
competitivo in Italia e in Europa - ha detto l’emerito professore della
Bocconi – è l’essenza del mio impegno.
È un’agenda ambiziosa, ma tutti dobbiamo rendere conto al popolo del nostro
Paese e soprattutto ai più fragili della società. I nostri giovani sono le vittime di governi che spesso non sono stati
abbastanza forti nell’affrontare la lotta alla corruzione, all’evasione fiscale
e ai gruppi di interesse, cioè sono le vittime di politici che spesso si
sono impegnati in promesse elettorali non pensando al fatto che quelle promesse
potessero essere mantenute o meno”.
Mario Monti e "Scelta Civica", partito costituito da cittadini
che sanno essere "forti per l'Italia", vogliono aiutare le famiglie e le imprese italiane per affrontare la “perfida crisi” sociale e produttiva.
La disoccupazione
giovanile italiana, secondo i dati di Eurofound (Fondazione dell’Unione europea per i temi
del lavoro e le condizioni di vita) porta a una perdita di 32,4 miliardi di
euro del prodotto interno lordo nazionale. “Le conseguenze di una generazione perduta – si evidenzia
nel rapporto di Eurofound – non sono solo economiche , ma anche sociali. Si
rischia che tanti giovani rinuncino alla partecipazione democratica della
società".
Negli ultimi tre anni,
secondo i dati Istat, 1 milione di
Italiani sotto i 35 anni hanno perso il lavoro.
"I paesi dell'area dell'euro
- ha detto Mario Draghi - non dovrebbero vanificare gli sforzi già
compiuti allo scopo di ridurre i disavanzi pubblici. Al centro andrebbero
poste strategie di bilancio favorevoli alla crescita e dotate di una
prospettiva di medio termine che coniughino il miglioramento della qualità e
dell'efficienza dei servizi pubblici con la riduzione al minimo degli effetti
distorsivi dell'imposizione fiscale. La
ripresa e' solo in una fase iniziale. L'economia resta fragile e la disoccupazione è ancora troppo alta".
Per il presidente della Banca centrale europea occorre "stabilizzare la zona euro" e "rafforzarla con politiche economiche
sostenibili degli Stati membri, aumentando
la competitività delle nostre economie e completando l'architettura
istituzionale dell'Unione economica e monetaria. La rimozione delle rigidità nel mercato
del lavoro, la riduzione degli oneri amministrativi e il rafforzamento della
concorrenza nei mercati dei beni e servizi, saranno di giovamento per le
piccole e medie imprese". Per gli
esperti della Banca centrale, la disoccupazione nell'Eurozona è prevista in
rialzo al 12,4% nel corso del 2014, rivedendo in peggio le proprie stime
rispetto al 12,2% atteso in precedenza. Confermata al 12,3% la stima della
disoccupazione per il 2013. Per Draghi la
produttività ha bisogno di "innovazione, investimento e incentivi" con le prime
due concentrate principalmente nel settore privato e l'ultima in quello
governativo, sottolineando il fatto che "ci sono diverse aree dove i governi, attraverso le riforme, sono in
grado di fare la differenza".
"La crisi europea non è finita - ha
detto Olli Rehn, commissario dell'Unione
Europea agli Affari Economici e Monetari, ai deputati italiani nell'ambito di
un'audizione alla Commissione Bilancio della Camera - e il motore della crescita dell'Italia ha bisogno di un'urgente
revisione. La recente decisione di abolire
l'Imu sulle prime case per il 2013 suscita preoccupazioni per lo
spostamento dell'onere fiscale dai fattori di produzione verso altri cespiti. In
Italia sono fondamentali riforme strutturali protratte per potenziare la crescita
e affrontare la disoccupazione elevatissima".
"Letta - ha detto il leader di Scelta Civica - non faccia
lo smidollato in balìa delle
pressioni dell'una o dell'altra parte e tenga la spina dorsale dritta. Gli
Italiani, credo anche milioni di elettori del Pdl, non vogliono una crisi
pericolosissima che rischia di travolgere i buoni risultati di tanti sacrifici
che loro hanno fatto. Si invita il governo a "procedere con
decisione e tempestività nelle misure già adottate" per
la ripresa dell'economia. Un ritorno alla crescita contribuirebbe
"a un miglioramento delle condizioni del credito e del clima di fiducia. Per far sopravvivere il governo si
stanno accettando cedimenti pericolosi a livello economico e politico. Il
governo non può' essere, per così dire, smidollato, privo di spina dorsale. Non siamo condannati ad appoggiarlo per
sempre. Quello che e' successo sull'Imu
è stata una serie di intimidazioni da parte del Pdl che hanno avuto
successo. La nostra volontà è che il
Governo Letta prosegua la sua opera, soprattutto se il presidente del
Consiglio e l'intero governo sapranno determinare, e tenere in pugno, l'agenda
di governo nell'esclusivo interesse del Paese, senza sottostare ai diktat di
questo o quel partito della coalizione".
Quale ruolo per "Scelta Civica"?
"Abbiamo
visto cittadini di Caorle, del Veneto e in particolare abbiamo visto cittadini
venire da tutte le parti d'Italia e qualcuno dall'estero - ha detto
Mario Monti alla Festa nazionale di Scelta Civica - per la risposta che
c'è stata dai membri del governo e dai rappresentanti di
altri partiti. Abbiamo fatto passi avanti nel dibattito interno. Parto da
Caorle convinto che il nostro ruolo può essere
anche maggiore di quello che immaginavo prima".
Il movimento politico chiamato "Scelta Civica" ha
fatto un passo avanti, "da una dimensione
civica a una più politica", prendendo coscienza del suo
vero ruolo.
"Non siamo per tenere viva la memoria
del passato, del governo che ho presieduto - ha sostenuto Monti - siamo per un lavoro fatto in profondità, per una
maggiore serietà nell'affrontare la convivenza civile. Noi non vogliamo
conquistare nemmeno un voto con la menzogna, né lanciando
promesse che non possono essere mantenute, né con promesse che, se realizzate
rovinerebbero l'Italia, in questo senso siamo civici. A noi interessa il linguaggio della verità".
Scelta Civica è
un partito appena nato, un partito serio
"di grande forza" politica.
L’attività
politica deve basarsi sui bisogni più intimi della vita delle persone e
dell’esigenza della pace sociale, dell’amore, delle energie morali e spirituali. Occorre
agire nella comunicazione e utilizzare mezzi morali per essere liberi. Il compito politico della società è un compito di civilizzazione e di cultura che si propone di
aiutare i cittadini ad essere liberi. Questo
compito è morale perché ha lo scopo di migliorare le condizioni della vita
quotidiana. I mezzi devono essere proporzionati e appropriati al fine del corpo
politico che è la giustizia e la libertà.
Si tratta di essere "forti per i cittadini". La
virtù della fortezza è il mezzo per il
conseguimento dei fondamenti della vita della società. Si tratta di
essere saldi e stabili nell’adesione al bene comune che deve riversarsi su
tutti i cittadini, cioè sostenere e affrontare con pazienza, sofferenza e
generosità le ingiustizie politiche ed economiche. L’uso della forza spirituale
è regola di condotta per coloro che vogliono vivere conformemente alla dignità
della persona umana.
L’attività politica non deve essere fondata sull’odio, l’avidità, la gelosia, l’egoismo, l’orgoglio e l’astuzia. La “forza dell’amore” significa amare il proprio avversario politico ed essere umani nei suoi confronti, cioè essere aderenti alla verità dell'uomo.
L’attività politica non deve essere fondata sull’odio, l’avidità, la gelosia, l’egoismo, l’orgoglio e l’astuzia. La “forza dell’amore” significa amare il proprio avversario politico ed essere umani nei suoi confronti, cioè essere aderenti alla verità dell'uomo.
La "politica
della verità" è basata sul coraggio personale e sulle
energie di coloro che orientano la politica al
suo vero fine, cioè aderire coscientemente con tutte le forze per l’affermazione della dignità di ogni uomo con spirito
di servizio. Questo modo di agire è politica di solidarietà e la comunità civile si mantiene tale se è coesa nell’amore fra
tutti i cittadini.
I valori del popolo italiano sono cristiani e devono penetrare la cultura e promuovere il benessere della comunità civile. La politica, l’economia, la sociologia possono realizzare i loro fini attuando ciò che si deve fare oggi per il benessere di tutti.
La virtù dei forti in politica deve superare la potenza dell’egoismo e la cupidigia delle ambizioni, nell’interesse della giustizia, della libertà, della pace e dell’amicizia fraterna.
Cosa fare per la crisi economica e sociale?
I valori del popolo italiano sono cristiani e devono penetrare la cultura e promuovere il benessere della comunità civile. La politica, l’economia, la sociologia possono realizzare i loro fini attuando ciò che si deve fare oggi per il benessere di tutti.
La virtù dei forti in politica deve superare la potenza dell’egoismo e la cupidigia delle ambizioni, nell’interesse della giustizia, della libertà, della pace e dell’amicizia fraterna.
Cosa fare per la crisi economica e sociale?
Per il Capo dello Stato,
bisogna procedere “alle riforme considerate mature e
necessarie”. Si auspica una serietà
doverosa, “senza mettere in forse punti di riferimento essenziali, in cui
tutti possono riconoscersi”. Occorre, per il Presidente della Repubblica, “rivisitare ed affermare più fortemente la
nozione di bene comune e quella di interesse generale”.
Globalizzazione e crisi
finanziaria alimentano paure nel popolo chiamato a fare sacrifici e a sopportare
un rigore fiscale per sostenere il debito pubblico di circa duemila miliardi di
euro. Si migliorano i bilanci pubblici e si riempiono i forzieri delle banche
con tassi agevolati provenienti dalla Banca centrale europea, ma l'ossigeno vitale, secondo il principio di
sussidiarietà, non arriva alle famiglie che vedono gli imprenditori disperati
senza il sostegno del credito e sempre più lavoratori senza un reddito.
L'austerità fiscale non
aiuta l'economia se non è congiunta con investimenti per la crescita. L'incubo della disoccupazione affligge "le fasce più deboli"
degli Italiani.
Lo Stato deve provvedere
a migliorare le infrastrutture, a sostenere la ricerca scientifica e a
regolamentare il mercato, producendo normative finanziarie e creando maggiore equilibrio tra domanda e
offerta nell’ambito del territorio nazionale. Si tratta di frenare la povertà dilagante e la perdita dei posti di lavoro,
garantendo equità sociale ed eliminando le ingiustizie sociali tra chi ha
troppo e chi non ha nemmeno il necessario per mantenere la famiglia.
La “cellula vitale”
della società, la famiglia naturale, costituita dall’amore di un uomo e una donna che
attraverso la procreazione dei loro figli tramandano i valori del loro popolo, è minacciata dalla pressione degli
interessi utilitaristici che non considerano il valore e la dignità
dell’essere umano.
Questa espressione originaria della società umana richiede il rispetto del principio di sussidiarietà, inteso come
aiuto economico, istituzionale, legislativo offerto alla famiglia. Soltanto la
costituzione di una società “a misura di
famiglia” può garantirla dalle derive individualiste perché la persona e i
suoi bisogni devono essere al centro delle attenzioni delle Autorità politiche.
La globalizzazione si
governa promuovendo occupazione che dà prosperità, garantendo l'equità
che elimina le ingiustizie sociali e armonizzando la sostenibilità per le
prossime generazioni.
Il mercato globale favorisce gli interessi degli investitori economici e
finanziari. Soltanto l'intervento dello
Stato può compendiare l'azione degli investitori mondiali in modo da attrarre i
capitali con una giusta ed equa regolamentazione finanziaria e commerciale per
promuovere occupazione e progresso per tutta la cittadinanza.
Si tratta per gli esperti dell'economia di dare spazio alla sussidiarietà, generare nuove imprese, attrarre nuovi
investimenti, dare un valore positivo a chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati.
Occorre vincere la
globalizzazione con un "governo della globalizzazione economica e finanziaria",
cioè attuare un'economia sociale di mercato e promuovere la solidarietà e la
sussidiarietà.
La compagine di Monti, costituita da cittadini che credono nei valori della
persona umana e della sua libertà, si rivolge a tutti gli elettori che
vogliono mantenere nel tempo presente i valori del popolo italiano che hanno
ispirato tutti coloro che ci hanno preceduti nell’amore verso la nostra Patria,
resa una e indivisibile da coloro che seppero offrire anche la loro vita per il
bene di tutti. Ogni cittadino ha il diritto di essere rispettato, cioè
ha una sua dignità in quanto persona e soggetto di diritto che possiede dei
diritti dovuti dalla sua necessità di esistere in libertà, nell’ambito di una
società in cui si impegna per il bene comune.
Francesco Liparulo -
Venezia
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