giovedì 12 settembre 2013

Festa nazionale di Scelta Civica

MARIO MONTI A CAORLE:
"CAMBIAMO  L'ITALIA"
La città di Caorle (VE) dal 13 al 15 settembre 2013 ospita la "Festa nazionale di Scelta Civica".
"Si ristabilisca la piena consapevolezza - ha detto Giorgio Napolitano - dei problemi da affrontare, delle proposte in campo, e insieme piena consapevolezza delle difficoltà e potenzialità che sono grandi e ci danno fiducia nel futuro. E quello dei prossimi cinque anni è un tempo congruo per intraprendere cambiamenti e riforme di cui ha bisogno innegabile il nostro Paese per posizionarsi con successo nell'Europa e nel mondo di domani. La recessione si prolunga e pesa. Le tendenze all'ulteriore aumento della disoccupazione ci allarmano. Categorica è dunque la necessità di cogliere tutti gli spiragli compatibili col riequilibrio finanziario per rilanciare crescita ed occupazione".
Mario Monti durante il suo governo ha messo a posto la finanza pubblica, promuovendo le riforme del lavoro e delle pensioni. "Per risolvere i gravissimi problemi dell'Italia - ha detto il senatore, leader di "Scelta Civica" - serve un consenso piuttosto largo. Uno spirito di larga condivisione al progetto Paese sia una cosa giusta ed efficace. Mi auguro una governabilità che faccia andare avanti il Paese. Non collaboreremo mai a una maggioranza o a un governo che non fosse molto orientato alle riforme, senza le quali i giovani italiani non troveranno lavoro nei prossimi anni". La lista civica di Monti è nata “come iniziativa politica per far progredire l'Italia rispetto al bipolarismo che non ha portato a niente di buono negli ultimi venti anni”.

La politica dovrebbe essere capace di dare risposte ai bisogni economici dei lavoratori e delle loro famiglie, di garantire la legalità e i diritti civili, cioè deve essere vero motore di riforme istituzionali equilibrate e condivise. La politica sarà considerata giusta se realizza il compimento del bene comune, cioè se crea prosperità materiale quale presupposto per “un’esistenza buona” del cittadino.

C'è l'esigenza, in questo momento di recessione, di uno Stato che riconosca e sostenga le famiglie e le imprese secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di energie singole e di organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo e non degeneri per “le patologie politiche” presenti nella comunità.

Nel mondo del lavoro, anche nei settori in forte sviluppo, conta la competizione e la produttività, cioè l’orientamento culturale è favorevole sempre di più all’individualismo e al “privatismo”, a scapito di coloro che hanno soltanto le proprie braccia per provvedere a se stessi e alle proprie famiglie.

Lo Stato è il primo responsabile di tutta la politica del lavoro, cioè è il datore di lavoro indiretto che deve provvedere all’emanazione delle leggi che disciplinano il settore lavorativo. Le attività delle società produttive, direttamente responsabili perché determinano i contratti e i rapporti di lavoro, esigono una politica che garantisca il rispetto degli inalienabili diritti delle persone.

La questione del governo del Paese richiede la costituzione di un Partito costituito da cittadini decisi ad ascoltare il popolo e a trovare i rimedi per uscire dalla crisi economico – finanziaria in un momento di profonda recessione per l’Italia. Il Governo Monti è riuscito a impedire il tracollo dello Stato. Il passo restrittivo, imposto dai tecnici per la salvaguardia delle finanze pubbliche, richiede un ulteriore passo nella direzione dello sviluppo e dell'occupazione per uscire dalla recessione.

C'è l'esigenza per la società civile di uno Stato più umano chericonosca e sostengail cittadino secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo.

“Il compito di ristabilire un'Italia capace di crescere – ha detto Mario Monti – è appena cominciato. Il futuro dell'Italia dipende dalla volontà riformatrice della politica in Italia. La crisi sta imponendo un prezzo altissimo alle famiglie, ai giovani, ai lavoratori, alle imprese”.

“Indispensabile l'impegno comune - ha sostenuto il Capo dello Stato - per far fronte alla difficile situazione economica e finanziaria”. Per il Presidente, la parola unità “si sposa con pluralità, diversità, solidarietà, sussidiarietà. Sentirsi Italiani significa riconoscere come problemi di tutti quelli che preoccupano le famiglie in difficoltà”.
Qual è il problema?

L'incubo della disoccupazione affligge "le fasce più deboli" degli Italiani. “La creazione di occupazione è una sfida per tutti i Paesi – ha detto Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia – e tocca al settore privato creare lavoro economicamente e socialmente sensibile, mentre ai governi tocca fornire le condizioni macroeconomiche stabili, un clima favorevole per gli investimenti, un solido quadro legislativo e una regolamentazione bilanciata del mercato del lavoro”.

Si tratta di riaffermare e realizzare per la nostra “società attenta ed esigente” ivalori forti” del popolo italiano che sono “dignità della persona che lavora, famiglia, solidarietà, sussidiarietà, economia sociale di mercato” per far fronte all’impoverimento delle famiglie, alla crescente disaffezione verso la politica, al peggioramento delle prospettive di stabilità per il lavoro dei giovani, all’ingiustizia sociale, costituita dall’aumento di ricchezza per pochi e dall’indebitamento crescente per molti. Occorre generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare un valore positivo a chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati.

L’esortazione è quella di costruire una società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente, cioè una comunità fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà in cui sia riconosciuta la dignità dell'uomo esistenziale dal suo concepimento fino alla sua morte naturale.

Lo Stato deve provvedere a migliorare le infrastrutture, a sostenere la ricerca scientifica e a regolamentare il mercato, producendo normative finanziarie e creando maggiore equilibrio tra domanda e offerta nell’ambito del territorio nazionale. Si tratta di frenare la povertà dilagante e la perdita dei posti di lavoro, garantendo equità sociale ed eliminando le ingiustizie sociali tra chi ha troppo e chi non ha nemmeno il necessario per mantenere la famiglia.

La “cellula vitale” della società, la famiglia naturale, costituita dall’amore di un uomo e una donna che attraverso la procreazione dei loro figli tramandano i valori del loro popolo, è minacciata dalla pressione degli interessi utilitaristici  che non considerano il valore e la dignità dell’essere umano. Questa espressione originaria della società umana richiede il rispetto del principio di sussidiarietà, inteso come aiuto economico, istituzionale, legislativo offerto alla famiglia. Soltanto la costituzione di una società a misura di famiglia” può garantirla dalle derive individualiste perché la persona e i suoi bisogni devono essere al centro delle attenzioni delle Autorità politiche.
Per Mario Monti, leader del movimento "SC", il compito dell'Associazione "sarà quello di rendere popolari le scelte giuste di cui il Paese ha bisogno per uscire dalla crisi e tornare a crescere. Un disegno di questo tipo è arduo, perché deve saper unire l'anima liberale riformista e l'anima sociale e solidarista del Paese, dando vita a quella economia sociale di mercato che in Italia come in Europa deve saper riconciliare il mercato e la socialità".

"La storia italiana ci ricorda - ha detto il 13 luglio scorso alla Convention di Roma Andrea Olivero, coordinatore politico nazionale di Scelta Civica - che il Paese è cresciuto ogni qualvolta si sono incontrate le tradizioni culturali da Einaudi a De Gasperi, da La Malfa a Moro. Scelta Civica ha attivato grandi energie, visioni strategiche derivanti dalla cultura del popolarismo cattolico (democratico e sociale) e da quella liberale e liberal democratica. La sfida è quella di costruire un movimento politico mettendo insieme, facendo sintesi della tradizione popolare e della migliore tradizione liberale nel contesto in cui viviamo. La sfida può essere vinta e sarà vinta con il concorso di tutti". 

"Noi vogliamo essere un grande partito popolare - ha detto  il 19 luglio a Padova Lorenzo Dellai, capogruppo alla Camera di Scelta Civica, - perché abbiamo un'anima e una vocazione autenticamente popolare e territoriale. Noi siamo il partito delle realtà sociali, delle famiglie, dei movimenti, delle associazioni e delle autonomie territoriali. Dobbiamo Parlare di più di lavoro, di scuola, di servizi, di quello che interessa alla gente. E anche tenere i conti in ordine perché questo è il mezzo per realizzare una politica sociale e per il lavoro. Al Paese serve un'idea di coalizione che sappia governare".
Si parla di sintesi della tradizione popolare e della migliore tradizione liberale.
Lo Stato sarà "veramente liberale" quando non si limiterà a garantire formalmente la libertà di scelta ma quando intervenendo attivamente provvederà a garantire a tutti la reale possibilità della loro libertà.

Le tradizioni culturali del popolo italiano sono a favore della società in cui sono avvertiti come problemi nodali quelli della giustizia sociale, del bene comune, dell'amicizia civica e dell'interazione tra cittadini e tra cittadini e politici, cioè la comunicazione nel vivere bene.

Monti ha esortato tutti i parlamentari e aderenti a "SC": “Non si ceda alla tentazione del ‘richiamo della foresta’, tornando a raggrupparsi con i propri simili. Sarebbe certo la via meno ardua, la più rassicurante sul piano dell'identità di ciascuno, sarebbe una via sterile  e non in linea con l'impegno preso da chi ha deciso, liberamente, di battersi per il progetto di Scelta Civica”.

"Dobbiamo radicarci nelle comunità territoriali - ha detto Andrea Olivero - esprimerne le potenzialità partecipative, calarci nelle situazioni problematiche e governare tenendo conto in particolare delle necessità di chi è più in difficoltà, a partire dai giovani senza lavoro, le famiglie senza reddito, i migranti senza cittadinanza, secondo la tradizione popolare". 

Il movimento politico Scelta civica vuole svolgere un'azione dinamica per riscattare le forme di vita quotidiana con l'apertura del singolo cittadino all'altro, cioè all'apertura di un mondo intersoggettivo, formando una coscienza collettiva e sociale identificando i bisogni reali con i desideri umani. Al primo posto c'è la famiglia quale società naturale, luogo dello sviluppo della persona e dell'incontro con l'altro dove amore significa dare e ricevere e non vedere la famiglia solo come aspetto economico. La società civile deve essere intesa come "dialogo e comunicazione della vita buona".

Si tratta per la società politica di sviluppare le condizioni d'ambiente che possano permettere alla cittadinanza un grado di vita materiale, intellettuale e morale che ogni persona vi si trovi aiutata positivamente nel raggiungimento della propria vita di persona e della propria libertà spirituale, contro ogni forma di individualismo o di autoritarismo, contro ogni forma di ingiustizia sociale. Si auspica uno stato sociale di giustizia, d'amicizia civica e di prosperità che rende possibile a ogni uomo o donna il compimento del suo destino, cioè una società dove si riconosce il diritto di tutti i cittadini all'esistenza, al lavoro, all'accrescimento della vita di persona.

La società civile non è composta solo di individui ma anche di società particolari formate da individui, cioè società particolari con una loro autonomia. Il pluralismo economico deve rinnovare e promuovere l'economia delle famiglie e la proprietà familiare utilizzando i vantaggi della meccanizzazione e della cooperazione.
Francesco Liparulo - Venezia

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