mercoledì 30 gennaio 2008

1° Consiglio Nazionale dei Cristiano Riformisti

PROGETTO DI NUOVA POLITICA PER L’ITALIA:
GARANTIRE FAMIGLIA, LAVORO, SICUREZZA

Si è tenuto lunedì 28 gennaio, nella sala “Tatarella” del gruppo parlamentare di Alleanza Nazionale, il 1° Consiglio Nazionale del Movimento dei Cristiano Riformisti.
L’on. avv. Antonio Mazzocchi, deputato segretario di presidenza della Camera dei deputati e Presidente Nazionale del movimento, ha esordito con il richiamo dell’unico presupposto per essere dei Cristiano Riformisti: sentirsi parte della grande famiglia che, assieme agli ebrei, costituisce “l’ossatura delle radici culturali dell’Europa”.
Le parole del relatore sono rivolte a tutti i cristiani, cioè agli uomini e donne che si sentono sollecitati dalle parole del papa, successore dell’Apostolo Pietro. Si tratta di testimoniare la verità dell’uomo, cioè di avere il coraggio di battersi per la libertà di autonomia di ogni persona che cerca il bene comune della società civile.
Nel testo del Santo Padre, inviato all’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, è evidenziato che “nel panorama della storia attuale” si prefigura “ il pericolo della caduta nella disumanità”.
Gli aderenti al movimento dei Cristiano Riformisti sono chiamati a “mantenere desta la sensibilità” per il riconoscimento dei diritti e della dignità dell’uomo, di fronte a un gruppo di politici che hanno piegato la propria ragione “all’attrattiva dell’utilità individualistica” a danno delle persone che costituiscono la comunità civile.
Si tratta di confrontarsi da cristiani laici con un mondo globalizzato per la soluzione dei nuovi problemi, sorti con la radicalizzazione del multiculturalismo nello strato sociale del popolo italiano che estirpa i valori esistenziali del mondo civile con la diffusione del relativismo culturale.
La presentazione nel Parlamento italiano di nuove leggi, prive di contenuti valoriali, destano allarmismo nella popolazione che vede calpestate le proprie radici perché le tradizioni cristiane non illuminano più il suo cammino storico. Si avverte uno smarrimento di fronte a un futuro pieno di incognite per il dilagare di un potere che non tiene conto della dignità della persona umana e dei suoi bisogni essenziali.
I Cristiano Riformisti intendono confrontarsi con gli esponenti di ogni pensiero laico per salvaguardare in ogni istituzione politica, sociale e civile, tutto “ciò che è conforme alla natura di ogni essere umano”. Il loro impegno è quello di contribuire affinché sia applicata la giustizia in ogni attività della persona umana e di agire con fermezza perché sia rispettata la sua dignità in ogni manifestazione della sua opera, contrastando ogni disconoscimento dei valori che costituiscono l’essenza della vita, cioè opporsi con qualsiasi mezzo non violento di persuasione. Si tratta di interagire con tutte le forze laiche per instaurare quella saggezza che è razionalizzazione morale della politica.
La Dottrina sociale della Chiesa è ispiratrice di quel “giusto ordinamento sociale e statale, mediante il quale a ciascuno venga dato ciò che gli spetta”.
Il presidente del movimento incita tutti i consiglieri ad affrontare questo “compito politico” perché nella società la giustizia possa “affermarsi e prosperare”. Si tratta di promuovere uno Stato più umano che “riconosca e sostenga” la persona umana secondo il principio della sussidiarietà, cioè agevolare lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo.
L’esortazione è quella di costruire una società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente, cioè una comunità fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà in cui sia riconosciuta la dignità dell’uomo esistenziale dal suo concepimento fino alla sua morte naturale.
L’appello alla libertà della persona umana è essenziale perché ogni essere umano, donna o uomo, possa impegnarsi ed essere protagonista in una società aperta al progresso di tutto il popolo. Si tratta di porre la libertà al centro della storia perché possa essere apertura di senso del futuro di una nazione.
La comunità politica dei cristiani esige la costruzione di una società in cui possa attuarsi quello che importa di più all’essere umano, cioè la realizzazione del suo essere una persona che comunica con gli altri per il suo bene materiale e spirituale e per costruire il bene comune della società civile.
La cultura dei Cristiano Riformisti è lontana da qualsiasi forma di relativismo. Nella società odierna convivono diverse opinioni sugli scopi e la rappresentazione della vita buona. Il pluralismo delle morali e delle forme di vita ha generato in alcuni governanti un relativismo di principio che genera una tolleranza per qualsiasi opinione e porta a discutere sulle questioni della vita dell’uomo dal suo inizio fino alla sua morte.
Le soluzioni dei problemi dell’attuale mondo economico e finanziario globalizzato, auspicate dai politici “relativisti”, minano la concezione cristiana dell’uomo e del suo destino, perché sono basate sulla concezione che l’uomo non è il soggetto delle attività umane, ma un oggetto manipolabile per qualsiasi scopo utilitaristico e individualistico.
La politica dei cristiani è quella di riaffermare in ogni ambito della società che ogni uomo è portatore di diritti universalmente riconosciuti e inalienabili di fronte a qualsiasi esigenza contingente. Si tratta di proteggere la persona in tutte le questioni in cui la cultura ambigua dei relativisti mina l’essenza della vita umana con le manipolazioni genetiche, l’aborto e l’eutanasia. Si fa appello a una rinnovata presenza della prassi cristiana nelle istituzioni e nelle organizzazioni politiche, sociali e civili. Il cristianesimo deve continuare ad offrire “il senso e l’orientamento dell’esistenza” della società, perché ha sempre difeso la dignità della persona umana e le sue espressioni di vita.
La società civile si è costituita intorno alla produzione e allo scambio universale delle merci dove i bisogni essenziali dei cittadini passano in secondo ordine. Spetta alla comunità politica mediare tra le necessità funzionali del mercato e la vita quotidiana delle persone, cioè promuovere i contenuti valoriali nelle decisioni del mondo produttivo e finanziario. La necessità della ricchezza e la competizione mondiale devono armonizzarsi con i valori dell’uomo che è soggetto e fine di ogni produzione e benessere sociale.
Gli esponenti politici non devono accettare il relativismo che svilisce la dignità della persona umana nella sua stessa comunità con la diffusione del crimine, la droga, il degrado urbano, la prostituzione, l’inquinamento, l’abbandono della famiglia a se stessa. I valori spirituali del popolo italiano devono essere difesi e tramandati per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile.
Tutti avvertiamo un cambiamento nella società: i valori cristiani sono stati annullati per le concezioni relativistiche di alcuni uomini chiamati a gestire il patrimonio culturale, sociale e civile di tutto il popolo italiano.
La “cellula vitale” della società, la famiglia naturale, costituita dall’amore di un uomo e una donna che attraverso la procreazione dei loro figli tramandano i valori del loro popolo, è minacciata dalla pressione degli interessi utilitaristici di alcuni laici che non considerano il valore e la dignità dell’essere umano.
Si avverte la certezza che i valori fondanti della cultura europea sono messi in secondo ordine rispetto all’attrattiva della globalizzazione economica e finanziaria che non riconosce il vero valore del bene comune della società che è tale solo se si riversa su ogni cittadino.
Le persone si sentono minacciate nella loro stessa esistenza perché non sono garantiti con pienezza i valori stessi della vita, dal suo inizio fino alla suo termine naturale. La famiglia naturale è abbandonata a se stessa.
La dignità della donna, nel suo ruolo procreativo ed educativo della prole, non è assicurata con la protezione della maternità, l’assegnazione di case per le giovani coppie, la costituzione degli asili nidi, il mantenimento del posto di lavoro durante la gravidanza, l’orario di lavoro rispondente alle esigenze delle madri.
La dignità del lavoratore, in qualità di capofamiglia, molte volte passa in secondo ordine rispetto al profitto dei datori di lavoro che non assicurano la salvaguardia della sua salute e non garantiscono l’applicazione delle norme che assicurino la sua incolumità fisica. Le “morti bianche” superano ogni anno in Italia la cifra di millecinquecento e gli infortuni sul lavoro sono circa un milione.
“Come Movimento dei Cristiano Riformisti – sostiene l’on. Antonio Mazzocchi – crediamo che sia necessario rinnovare i nostri obiettivi, le nostre procedure, per adattarli alle circostanze storiche nelle quali viviamo. Crediamo in una economia che ponga al centro il valore della persona umana e utilizzi parte dei frutti ricavati per far funzionare un apparato sociale che aiuti e sostenga i più deboli e i meno fortunati”.
Per il relatore, i vecchi blocchi sociali non rappresentano più la maggioranza del Paese. C’è un nuovo blocco che va dall’Italia produttiva delle imprese ai manager, dai commercianti e artigiani agli imprenditori, dagli operai ai professionisti e agricoltori: un nuovo ceto medio che rappresenta il volano produttivo dell’Italia ed è di fatto escluso dalla concertazione.
“È nostro dovere – afferma il presidente del movimento – interpretare la società e rivolgersi al “ceto medio”, inteso quale idea prevalente della società stessa, come l’espressione di valori che ispirano il nostro agire politico”.
I Cristiano Riformisti non sono e non vogliono essere un partito, ma offrono un contributo di idee e di uomini per rappresentare la politica del centro destra che veda come obiettivo un Partito che abbia un riferimento non negoziabile ai valori della cultura cristiana. Si tratta di prendere parte a quella “Alleanza per l’Italia” che il presidente di An, Gianfranco Fini, invoca per tutti coloro che progettano di cambiare l’attuale quadro politico “nello spirito migliore di Fiuggi”.
Su “questo cammino” intendiamo andare - esclama il presidente Antonio Mazzocchi - e partecipare attivamente alla “Conferenza nazionale” di Milano che Alleanza Nazionale organizza per il 14, 15 e 16 marzo. Si tratta di un “conferenza di progetto”, una sfida del futuro per tutti gli Italiani responsabili, consapevoli delle proprie radici, capaci di fare appello alla propria tradizione.
Il Movimento dei Cristiano Riformisti partecipa alla “Conferenza nazionale” con un “Documento Programmatico” per focalizzare l’attenzione dei partecipanti su tre principi che riguardano tutte le categorie sociali: famiglia, lavoro e sicurezza.
Gli argomenti scelti sono i tre elementi che consentirebbero di riavviare e di costruire una nuova coscienza di popolo all’interno della quale ogni persona, uomo o donna, abbia il senso di partecipazione ad un progetto comune per “ricostruire il tessuto profondo della nostra Italia”. Si tratta di far appello alla responsabilità di tutti coloro che sono consapevoli delle proprie radici cristiane, per reagire all’attuale disumanizzazione della società e costruire da cristiani una società a “misura di famiglia” in cui sia rispettata la dignità della persona e del suo essere politico e sociale.






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