sabato 17 novembre 2018

La politica italiana

I rappresentanti del popolo che siedono in Parlamento sono investiti di autorità per valutare il benessere dei cittadini, cioè governare per il popolo ed avere come fine della loro attività politica l'interesse del "Bene Comune" del popolo fatto di soggetti che sono persone umane. Lo Stato è per il popolo, cioè garanzia e promozione di "vita buona" per tutti i cittadini.

venerdì 16 novembre 2018

martedì 6 novembre 2018

Cinquantennale 150° Corso "Montello" - 25 ottobre 2018


Dopo 50 anni l’Accademia Militare di Modena chiama i suoi allievi del 150° Corso “Montello” per riaffermare i valori spirituali del popolo italiano che devono essere difesi e tramandati per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile.
La società civile è tale se fondata sul rispetto dell’uomo esistenziale e concreto, dei suoi diritti, se è ben salda sulla fede nel progresso interno della vita e della storia del popolo italiano e se si avvale della forza della libertà.
Gli Italiani con la loro ragione e volontà sapranno attingere alla loro fede nel progresso interno della vita e della loro storia, alla forza della loro libertà, posta al centro della cittadinanza, quale apertura di fini e di senso del loro futuro per superare le difficoltà del vivere quotidiano.
Le basi della nostra nazione, come entità permanente, sono la continuità culturale, la tradizione, la consapevolezza storica, l'amore di patria. A questi valori sono ancorati i cuori di noi tutti.
I sentimenti di amicizia sono rivissuti per la comune esperienza di impegno nella preparazione all'esercizio del comando di uomini chiamati per servire la patria.
Modena 25 ottobre 2018
Col. Dott. Francesco Liparulo

domenica 4 novembre 2018

4 novembre 2018. Centenario della Grande Guerra (1916 - 1918)


4 novembre 2018 
Centenario della Grande Guerra (1916 - 1918)
Monte Zebio - Altopiano di Asiago.
Antonio Filippino di Carmelo da Decimoputzu (Cagliari), soldato del 151° rgt. f. (Brigata Sassari) classe 1895 - matr. 30 (15), il 22 luglio 2016 nella Battaglia dei 7 Comuni, conosciuta come Battaglia degli Altipiani, dona la sua vita alla patria. Il “ragazzo del 95” è nell’albo d’oro dei caduti della Prima Guerra mondiale.

venerdì 2 novembre 2018

ALDO E CARLO GIUFFRÈ

 ALDO E CARLO GIUFFRÈ Hanno aperto il loro scrigno d'oro evidenziando una fantasia di personaggi della quotidianità napoletana. Un grazie riconoscente a chi ha saputo immergersi nell'arte dell'interpretazione di ogni spirito di libertà e di amore a una terra che ha destato e desta meraviglia per il senso dato alla vita umana.

venerdì 19 ottobre 2018

Un premio per il primo classificato


FRANCESCO LIPARULO primo classificato al 4° Premio Internazionale Salvatore Quasimodo per il Romanzo o raccolta di racconti.

sabato 13 ottobre 2018

Cinquantennale del 150° Corso "Montello".


24 - 25 ottobre 2018. Dopo 50 anni i commilitoni del 150° Corso "Montello" dell'Accademia Militare di Modena festeggiano a Modena il Cinquantennale della loro comune esperienza di allievi nelle Scuole Militari. I sentimenti di amicizia sono rivissuti per la comune esperienza di impegno nella preparazione all'esercizio del comando di uomini chiamati per servire la patria.

venerdì 12 ottobre 2018

Il vincitore del 4° Premio Internazionale Salvatore Quasimodo

Francesco Liparulo è con Laura Liparulo e altre 6 persone.
Il veneziano Ser Nicolò in Terra di Morea
Il veneziano Ser Nicolò in Terra di Morea
Francesco Liparulo
Aletti Editore
Villanova di Guidonia, 2018; br., pp. 68.
(Gli Emersi Narrativa).
collana: Gli Emersi Narrativa
ISBN: 88-591-5301-8 - EAN: 9788859153016
Testo in: testo in italiano
Peso: 0.33 kg
"IL VENEZIANO SER NICOLÒ IN TERRA DI MOREA" è racconto in forma dialogica che si svolge durante la primavera del 1423 nella città fortificata di Mistrà, vicino all'antica Sparta degli eroi greci, capitale del Despotato di Morea, assegnato dall'imperatore Manuele II Paleologo al secondogenito Teodoro II che ha sposato Cleofe Malatesta dei Malatesta di Pesaro e Urbino, nipote del papa Martino V della famiglia Colonna. I protagonisti sono personaggi fantastici che esprimono i loro sentimenti in un momento di espansione culturale ed economica della città ma di grande drammaticità per Costantinopoli, sede del basileus dell'Impero romano d'Oriente, assediata dagli Ottomani.
Francesco Liparulo, con questa sua pubblicazione, è il vincitore del 4° Premio Letterario Internazionale Salvatore Quasimodo (2018).

lunedì 10 settembre 2018

4° Premio Internazionale Salvatore Quasimodo.

Liparulo Francesco vincitore del 4° Premio Internazionale Salvatore Quasimodo per la Sezione ROMANZO.
Nella foto: Alessandro Quasimodo, Giuseppe Aletti e Carlo Aletti svelano la stele con la poesia di Maria Cumani, moglie del poeta Salvatore Quasimodo.
***
La quarta edizione del premio “Salvatore Quasimodo” rientra nelle ricorrenze speciali che hanno ricordato il cinquantenario della morte del poeta siciliano che cade proprio quest’anno. La cerimonia di premiazione si è svolta a Rocca Imperiale, “Il Paese della Poesia”, durante la decima edizione del festival poetico “Il Federiciano”, alla presenza del figlio Alessandro Quasimodo, dell’editore, poeta e organizzatore del Premio Giuseppe Aletti, del poeta torinese Gian Giacomo Della Porta, già vincitore del “Quasimodo” nel 2017, e della presidente dell’Associazione “Senartica” Lucia Abbate.
Nell’auditorium gremito di persone provenienti da tutta Italia e anche dall’estero (Francia, Germania, Venezuela), sono stati ufficializzati i nomi dei vincitori delle numerose sezioni del premio letterario, che prevede ben quindici categorie, in considerazione della personalità eclettica di Quasimodo, che era un poeta, traduttore, saggista, amante della musica e dell’arte in generale. Ai premiati sono stati consegnati medaglie (ai finalisti), targhe (ai secondi e terzi classificati) e un quadro con l’immagine del poeta per i primi classificati di ogni sezione: Giovanni Codutti, Giorgio Zapparella, Maria Mottola, Sandra Ludovici, Ildo Cigarini, Camillo Lanzafame, Francesco Liparulo, Christian Spinello, Roberta Pelagalli, Niccolò Grossi, Luisa Marini, Emilia Isabella Nastasi, Giacomo Cassetta, Alessandro Caione, Vincenzo Mancinelli, che hanno ricevuto il premio dalle mani di Giorgia Marcelli, dello Staff Aletti Editore.
Proprio a Rocca Imperiale, è ubicata una stele in pregiata ceramica con la poesia “L’alto veliero” di Quasimodo (che parla della nascita del figlio), e quest’anno il 20 agosto (giorno di nascita del poeta) è stata aggiunta la stele con la poesia “Al figlio” di Maria Cumani, sua compagna e moglie per oltre venti anni, e madre di Alessandro Quasimodo. Con le due poesie dedicate al figlio della coppia, scelte da Giuseppe Aletti, si è inteso rendere un altro omaggio a questo importante poeta del 900, la cui visione pessimistica è più che mai attuale tanto che la sua importanza viene riscoperta dalle nuove generazioni.

martedì 4 settembre 2018

4° Premio Internazionale Salvatore Quasimodo, Premio Nobel per la Letteratura.

Pubblicazioni
A:
f l
3 set alle ore 17:32
….
EDIZIONE STRAORDINARIA PER LE CELEBRAZIONI DEL 50° ANNIVERSARIO DELLA MORTE
4° Premio Internazionale
Salvatore Quasimodo, Premio Nobel per la Letteratura.
(riservato ai testi inediti ed editi di poesia e narrativa, saggistica, teatro, musica) alla Quarta edizione del Premio Internazionale Salvatore Quasimodo, con Alessandro Quasimodo Presidente di Giuria.
……..
Gentile finalista,
Il 19 agosto, alla presenza dell'Editore Aletti e del Presidente di giuria Alessandro Quasimodo, si è svolta la manifestazione finale con la premiazione dei vincitori e la consegna degli attestati di merito agli Autori presenti…….
……
Di seguito i risultati. Per i primi tre classificati, i premi consistono in targhe personalizzate, ognuna nella propria custodia. Per tutti gli altri finalisti, considerati al quarto posto, pari merito, è prevista una medaglia.
…….
Sez. 7 Romanzo o raccolta di racconti inedita FINALISTI
Pozzi Alessandra, Strommillo Marcello, Zona Massimo, Sassano Francesca, Raugei Paolo, Liparulo Francesco, Toschi Luca
1- Liparulo Francesco (Il veneziano Ser Nicolò in terra di Morea)
2- Strommillo Marcello
3- Raugei Paolo
Menzionati
Maffei Andrea, Picchi Roberto, Barbagli Carla, Bozza Fabio, Toscano Francesco, Pulcini Roberto, Sturiale Salvatore, Faina Pier Alberto, Ambrosini Angela, Drago Marco, Turtula Tina, Fico Marcello, Maggio Rodolfo, Turini Letizia

lunedì 20 agosto 2018

circolo di caserma CORNOLDI

VENEZIA: Circolo unificato di presidio - Mensa - Caserma Aristide Cornoldi Castello 4142 (Riva degli Schiavoni) - tel. 0412601333 (Centralino C.do Presidio) - Orario: 12,15-13,45 con prenotazione. Orario prenotazioni: 9,00-12,00 e 14,00-15,00 dal lunedì al giovedì. Il venerdi solo 9,00-12.00 - Chiusura: lunedì, feriali e festivi previa prenotazione (anche il giorno prima) - Prenotazione Foresteria tel. 0415212676

domenica 19 agosto 2018

Kant sapeva ciò che molti fingono di non sapere.



L'illuminismo per Kant
Il filosofo tedesco nel 1784 così si esprime in un pubblico dibattito: “L’illuminismo è l’uscita dell’uomo da uno stato di minorità il quale è da imputare a lui stesso. Minorità è l’incapacità di servirsi del proprio intelletto senza la guida di un altro… Ma quale limitazione è d’ostacolo all’illuminismo. E quale non lo è, anzi lo favorisce? Io rispondo: il pubblico uso della propria ragione dev’essere libero in ogni tempo, ed esso solo può attuare il rischiaramento tra gli uomini; invece l’uso privato della ragione può assai di frequente subire strette limitazioni senza che il progresso del rischiaramento ne venga particolarmente ostacolato…Il cittadino non può rifiutarsi di pagare i tributi che gli sono imposti … Tuttavia costui non agisce contro il dovere di cittadino se, come studioso, manifesta apertamente il suo pensiero sulla sconvenienza o anche sull’ingiustizia di queste imposizioni. Così un ecclesiastico è tenuto a insegnare il catechismo agli allievi e alla sua comunità religiosa secondo il credo della Chiesa…si lasci libero soprattutto l’uomo di Chiesa, di fare sui difetti dell’istituzione vigente le sue osservazioni pubblicamente…Ora ciò che neppure un popolo può decidere circa se stesso, lo può ancora meno un monarca circa il popolo; …egli non può per il resto che lasciare i suoi sudditi liberi di fare quel che credono necessario per la salvezza della loro anima…. Un maggior grado di libertà civile sembra favorevole alla libertà dello spirito del popolo”.

I filosofi del “secolo dei lumi” esaltano la ragione e Rousseau ritiene che la riflessione della ragione generi l’egoismo; il calcolo del piacere e del volere porta all’utilitarismo. L’individuo invece di aprirsi alla vita, si raggomitola su se stesso, inizia ad avere paura di tutto e non ha più slancio per la vita.

Gli intellettuali avvertono che la società ha bisogno di progresso e, invece di presentare un complesso di norme equilibrate, soffiano sul fuoco della rivoluzione. La società civile vuole ma non è in grado di dare da sé una forma al progresso. I pensatori illuminati propongono e impongono una forma. Si tratta di partire da una idea e plasmare la società per organizzarla. 
Si apre la strada al totalitarismo.

domenica 15 luglio 2018

Papa Francesco santifica i martiri di Otranto del 1480


Massa Lubrense e gli 800 martiri di Otranto
NESSUNO RINNEGÒ LA FEDE IN CRISTO
PAPA FRANCESCO SANTIFICA GLI IDRUNTINI
La Cappella di S. Francesco, con la tela di S. Francesco di Paola cui essa è dedicata, custodisce l'urna contenente le reliquie dei Martiri di Otranto, città che sotto il regno di Ferrante I fu improvvisamente assalita il 28 luglio 1480 e devastata dai Turchi.
Alla liberazione della città idruntina parteciparono anche soldati di Massa il 10 settembre 1481. Sull'urna contenente le reliquie, custodita nell'attuale cappella di S. Francesco, è scritto: “Martyres Hydruntini MDLXXXIII”.
Il 12 maggio 2013, Papa Francesco canonizzò gli otrantini, trucidati dai turchi nell’agosto del 1480 perché rifiutarono la conversione all’Islam.
"“Mentre veneriamo i martiri di Otranto, – ha detto papa Francesco – chiediamo a Dio di sostenere tanti cristiani che, proprio in questi tempi e in tante parti del mondo, ancora soffrono violenze, e dia loro il coraggio della fedeltà e di rispondere al male con il bene”.

venerdì 13 luglio 2018

Il fermento politico della cittadinanza veneziana

Il fermento politico della cittadinanza veneziana
di Francesco Liparulo edito da Aletti
€ 16,00
Il fermento politico della cittadinanza veneziana: "Il fermento politico della cittadinanza veneziana" è testimonianza del lavoro svolto dai cittadini eletti rappresentanti politici e amministratori del Comune e della Città metropolitana di Venezia nei luoghi istituzionali delle Commissioni e dei Consigli comunali e metropolitani dal 2015 al 2016. L'aderenza alle aspettative della cittadinanza veneziana è espressione di responsabilità e di amore per una società civile consapevole delle sue tradizioni storiche e decisa a realizzare una "vita buona" per ogni uomo o donna che vive e lavora nella città storica e sulla terraferma. Venezia è considerata "la città più bella del mondo" e i suoi amministratori si impegnano per mantenerla sempre viva e desiderata dalle persone che vogliono gustare l'armonia di bellezza e di ingegnosità dello spirito umano in un contesto naturale unico al mondo. 

"The political turmoil of the Venetian citizenship" is testimony to the work done by the citizens elected political representatives and administrators of the city and the metropolitan city of Venice in institutions of committees and councils from 2015 to 2016 and metropolitan. The adherence to the expectations of the Venetian citizenship is an expression of responsibility and love for a civil society aware of its historical traditions and determined to achieve a "good life" for any man or woman who lives and works in the historical city and the Mainland. Venice is considered "the most beautiful city in the world" and its directors are committed to keep it alive and desired by people who want to enjoy the harmony of beauty and ingenuity of the human mind in a unique natural environment in the world.


Anteprima Disponibile per la spedizione dalla data di pubblicazione

Informazioni bibliografiche del Libro
Titolo del Libro: Il fermento politico della cittadinanza veneziana
Autore : Francesco Liparulo 
Editore: Aletti
Collana: Gli emersi narrativa 
Genere: scienza politica
Pagine: 364
ISBN-10: 8859152003
ISBN-13: 9788859152002

giovedì 14 giugno 2018

Il fermento della cittadinanza veneziana

Aletti Editore, dopo "L'arrivo della galea veneziana a Costantinopoli", pubblica la 2^ opera di Francesco Liparulo.
Si tratta di un testimonianza in forma di diario degli eventi vissuti dall'autore nei luoghi aperti al pubblico in cui i protagonisti sono i politici eletti nell'Amministrazione comunale e nel governo della Città Metropolitana di Venezia.


martedì 5 giugno 2018

Una scelta condivisa per i beni primari delle persone

LA SOCIETÀ CIVILE SI DISSOLVE
SENZA  I  VALORI  TRAMANDATI
Le attuali democrazie (LIB-LAB), (LIBERAL LABOR), misto di liberalismo e socialismo "europeo", devono affrontare: la questione della vita, il relativismo etico, la democrazia procedurale estesa, la dissoluzione dei legami sociali.
Si è radicata nelle coscienze la “sacralità” dei diritti umani. L’impegno per i diritti umani prevede innanzitutto che ci sia l’impegno per il diritto ad essere uomini, cioè a non essere respinti al di fuori dell’area della vita.
I beni primari della persona non possono essere decisi dalle maggioranze politiche perché sono tutelati dal diritto delle comunità e dal diritto delle genti, cioè sono radicati in tutte le culture umane.
La libertà per ciascuno, di seguire qualsiasi codice di comportamento in base al fatto che non viene ritenuto possibile stabilire un ordinamento unitario di valori, impedisce la coesione nelle associazioni civili.
La democrazia procedurale estesa, cioè il riconoscimento eccessivo dato alle regole nei confronti dei contenuti, entra in crisi quando nella società nascono tensioni di un certo rilievo, perché comporta la neutralizzazione dei valori fondanti della vita civile.
Le regole non stabiliscono il reale contenuto delle decisioni né che cosa è giusto.
Le democrazie devono risolvere il problema della ridistribuzione dei beni per evitare la scissione dei legami sociali. La preminenza conferita al singolo da parte del liberalismo muta la democrazia in governo del singolo, da parte del singolo, per il singolo.
I valori del popolo italiano (dignità della persona umana, famiglia, solidarietà e sussidiarietà) sono indispensabili ad una valida democrazia perché promuovono "un sentimento della vita ancorato alla centralità dell’uomo e permettono una convivenza ordinata e feconda".
Francesco Liparulo - Venezia

domenica 3 giugno 2018

Il 72° compleanno della Repubblica con un nuovo governo

                                                     IL DIRITTO DI COMANDARE È DEL POPOLO
«L'impegno - ha scritto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato ai Prefetti d’Italia, in occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno - volto a garantire il buon andamento e l'imparzialità della pubblica amministrazione e a rafforzare la fiducia dei cittadini nell'operato delle istituzioni, è essenziale ed è condizione per favorire la più ampia partecipazione democratica alla vita del Paese contro le tentazioni dell'indifferenza e del disimpegno”.

La Repubblica con l’articolo 2 della Costituzione riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità. La bandiera italiana è il Tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni (art.12 della Costituzione).
Il popolo, esercitando il suo diritto naturale e inalienabile all’autonomia e all’autogoverno, si pone come sorgente di autorità dal basso e come fondamento di politica democratica. Il diritto di comandare è del popolo che ne trasmette l’esercizio per partecipazione ai governanti.
Le attuali democrazie devono fare i conti con le sfide del mondo globalizzato . Si auspica un diverso rapporto tra individui e società civile, un diverso modo di concepire la dignità della persona e la dignità del suo lavoro, cioè si chiede una maggiore cittadinanza attraverso una maggiore attenzione alla persona e ai suoi bisogni di esistenza.
"Oggi il problema della povertà – ha detto l'emerito Presidente Napolitano – si lega a quello del crescere delle diseguaglianze anche all’interno delle società più sviluppate, nel quadro di uno straordinario e sconvolgente processo di globalizzazione". 
Il Presidente era preoccupato per la crisi economico - finanziaria che ancora oggi continua a creare tra le famiglie italiane continue diseguaglianze che mettono a rischio la convivenza.

"A Milano e provincia la Croce Rossa Italiana - ha detto Francesco Rocca, commissario straordinario della Cri - distribuisce cibo a 50 mila indigenti. Le nuove povertà sono una delle principali sfide che stiamo affrontando e dovremo affrontare sempre di più nel prossimo futuro. I volontari sono impegnati nella raccolta e distribuzione di abiti e generi alimentari non solo ai senza fissa dimora, ma anche alle famiglie colpite da un impoverimento progressivo a causa della perdita del lavoro o della casa".
Per l'Istituto nazionale di Statistica l'11,1% delle famiglie italiane, circa 3 milioni di nuclei familiari, è povero in termini relativi.
Il Rapporto 2012 della Caritas italiana evidenziava che il 33,3% degli Italiani si rivolge all'Organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana per povertà economica, lavoro e casa. Nel documento era denunciata una "evidente incapacità" del "welfare" italiano, cioè del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, a trovare soluzioni idonee per le nuove forme di povertà e per le nuove emergenze sociali emerse negli ultimi tre anni con la crisi economico - finanziaria.
IL NEO MINISTRO DI MAIO RIUSCIRÀ A RISOLVERE IL PROBLEMA? 
DAI FRUTTI GLI ELETTORI CAPIRANNO LA VERIDICITÀ
DELLE PROMESSE ELETTORALI. 
BUON LAVORO MINISTRO, L'ADERENZA ALLE ASPETTATIVE DEL POPOLO È VERA POLITICA.

La politica della verità è basata sul coraggio personale e sulle energie di coloro che orientano la politica al suo vero fine, cioè aderire coscientemente con tutte le forze per l’affermazione della dignità di ogni uomo.
Sul piano della vita politica e sociale, l’accostamento tra le persone deve esprimersi in attività comuni per il bene comune della città di appartenenza senza alcuna distinzione che generi ingiustizie e soprusi.
Gli ordinamenti democratici dello Stato non possono essere soggiogati dal relativismo etico di coloro che non considerano essenziali, per il bene comune della società, i veri valori del popolo italiano che sono la dignità della persona umana che lavora, il mantenimento della sua famiglia, la sussidiarietà nel controllo dell’applicazione delle norme e la solidarietà sociale.
La sopravvivenza stessa della società civile esige il ripristino, a qualsiasi livello produttivo ed economico, dell’etica nel lavoro dell'uomo, cioè la salvaguardia di tutti i suoi diritti.
Francesco Liparulo - Venezia

sabato 2 giugno 2018

La Repubblica italiana ha 72 anni. C’è un nuovo governo

LEGALITÀ, ETICA DEL SERVIZIO E TRASPARENZA
INDISPENSABILI PER UNA VERA AZIONE POLITICA
«L'impegno - ha scritto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato ai Prefetti d’Italia, in occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno - volto a garantire il buon andamento e l'imparzialità della pubblica amministrazione e a rafforzare la fiducia dei cittadini nell'operato delle istituzioni, è essenziale ed è condizione per favorire la più ampia partecipazione democratica alla vita del Paese contro le tentazioni dell'indifferenza e del disimpegno”.

Qual è il problema?
Nell’odierna società democratica libera è diffuso il relativismo morale che porta all’esistenza di controversie su alcuni diritti del cittadini. La mancanza di etica sociale, intesa come respiro del popolo, soffoca la democrazia perché la ricchezza si concentra nel numero ridotto di mani e si generano terrorismo, globalizzazione e squilibrio tra ricchi e poveri.
La questione del governo del Paese richiede l'impegno di cittadini decisi ad ascoltare il popolo e a trovare i rimedi per uscire dalla crisi economico – finanziaria. Le restrizioni sociali imposte dai precedenti governi, per la salvaguardia delle finanze pubbliche, richiedono un passo decisivo nella direzione dello sviluppo e dell'occupazione per uscire dalla povertà dilagante.
C'è l'esigenza per la società civile di uno Stato più umano che “riconosca e sostenga” il cittadino secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo.
Si tratta di frenare la povertà dilagante e la perdita dei posti di lavoro, garantendo equità sociale ed eliminando le ingiustizie sociali tra chi ha troppo e chi non ha nemmeno il necessario per mantenere la famiglia.

L’ossigeno vitale non arriva a chi è impegnato nella produttività del Paese, cioè i lavoratori si trovano ad affrontare una disoccupazione che diventa sempre più insostenibile e le banche continuano a non agevolare il credito a chi fa impresa e genera produttività e la lavoro.
La società politica necessita di uomini e donne che possano dare un senso all’esistenza concreta del cittadino, cioè la cittadinanza ha bisogno di persone che credono a un Progetto per il Paese.
Francesco Liparulo - Venezia

mercoledì 23 maggio 2018

Uno Stato più umano è possibile

CAMBIANO I GOVERNI 

I PROBLEMI RIMANGONO

“Secondo i dati forniti dal presidente dell'Istat, Giorgio Alleva, nell'audizione sul Def, nel 2017 il fenomeno riguarderebbe circa 5 milioni di individui, l'8,3% della popolazione residente, in aumento rispetto al 7,9% del 2016 e al 3,9% del 2008. Le famiglie in povertà assoluta, secondo stime preliminari, sarebbero 1,8 milioni, con un'incidenza del 6,9%, in crescita di sei decimi rispetto al 6,3% del 2016 (era il 4% nel 2008).
Qual è il 
C'è l'esigenza per la società civile di uno Stato più umano che riconosca e sostenga la persona umana secondo il principio della sussidiarietà, agevolando lo sviluppo di tutte quelle energie delle singole persone e delle organizzazioni sociali per creare una comunità civile che si conserva nel tempo.

L'esortazione è quella di costruire una società più giusta il cui centro è la persona che si realizza liberamente, cioè una comunità fondata sul progresso della vita e sulla forza della libertà in cui sia riconosciuta la dignità dell'uomo esistenziale dal suo concepimento fino alla sua morte naturale.
Il compito delle persone investite di potere politico è quello di emanare una legislazione che garantisca un’ordinata convivenza sociale nella vera giustizia perché tutti i lavoratori possano trascorrere una vita dignitosa. La legge civile deve assicurare soprattutto i diritti fondamentali che appartengono alla persona.
Fondamentale fra tutti è il diritto al lavoro per chi presta la sua opera per il bene proprio e della sua famiglia. La società politica necessita di uomini e donne che possano dare un senso all'esistenza concreta del cittadino che è soprattutto aspirazione alla libertà di realizzarsi nell'ambito di una comunità civile.
L'attuale crescita degli indigenti evidenzia una forte diseguaglianza tra ricchi e poveri e un fenomeno do ingiustizia sociale.
I sostenitori del "Bene comune dell'Italia" sono chiamati a "mantenere desta la sensibilità" per il riconoscimento dei diritti e della dignità dell'uomo, di fronte ai rappresentanti del popolo che hanno piegato la propria ragione "all'attrattiva dell'utilità individualistica" a danno delle persone che costituiscono la comunità civile.
Occorre vincere lo statalismo, la partitocrazia ed eliminare lo sperpero del denaro pubblico per il trionfo della giustizia sociale. Si tratta di raggruppare tutti coloro che vorranno dedicarsi a una certa concezione di democrazia da perseguire e dei mezzi idonei per il conseguimento della "vita buona" per tutti.
L'azione del testimone del popolo non è semplice sopportazione, cioè non è calma imperturbabile, ma è provocazione che mira ad eliminare gli ostacoli della vita dei cittadini per la pace e la riconciliazione sociale.
Gli esponenti politici non devono accettare il relativismo che svilisce la dignità della persona umana nella sua stessa comunità con la diffusione del crimine, la droga, il degrado urbano, la prostituzione, l’inquinamento, l’abbandono della famiglia a se stessa.
I valori spirituali del popolo italiano devono essere difesi e tramandati per conservare la nostra identità e promuovere un futuro per la nostra società civile.
Francesco Liparulo - Venezia

Confronto nella differenziazione

News del 23 maggio 2016.
"I rapporti tra Al-Azhar e la Santa Sede erano interrotti dal 2006, quando Benedetto XVI pronunciò il famoso discorso di Ratisbona che suscitò una reazione molto risentita nel mondo islamico". 
P.S.: Ancora oggi si parla di Benedetto XVI che, nella sua "Lectio Magistralis" a Ratisbona, ricordò gli scritti dell'imperatore Manuele II Paleologo.

venerdì 4 maggio 2018

Un romanzo storico edito da Aletti Editore pubblicizzato da UNILIBRO

L'arrivo della galea veneziana a Costantinopoli: "L'arrivo della galea veneziana a Costantinopoli" è racconto in forma dialogica che si svolge tra il 15 luglio 1422, giorno di inizio del viaggio della galea "Capitana", e la primavera del 1423. I protagonisti sono "mercanti veneziani" che operano nel settore commerciale e bancario all'epoca del basileus Manuele II Paleologo e del doge Tommaso Mocenigo. Personaggi storici come Manuele II Paleologo, la consorte Elena Dragas, i figli Giovanni VIII, Teodoro e la sua consorte Cleofe Malatesta dei Malatesti di Rimini e Pesaro, i regnanti bizantini, i Comneno di Trebisonda tra cui Maria di Trebisonda, la più bella donna dell'epoca, futura terza moglie di Giovanni VIII Paleologo, Francesco Filelfo, dipendente della Serenissima Repubblica di Venezia e segretario del bailo di Costantinopoli ser Benedetto Emo, personaggi fantastici come i giovani Francesco e Marco, nobili balestrieri della poppa, mandati a far pratica di commercio a Bisanzio, dialogano esprimendo le proprie riflessioni ed emozioni durante le conquiste dei Turchi Ottomani di Murad II. Cristiani e musulmani si confrontano e manifestano la loro cultura cercando le ragioni della loro differenziazione. 
"The arrival of the Venetian galley to Constantinople" is narrative in form 15 July 1422 that dialogue takes place between the day of commencement of travel of the galley "Capitana" and spring 1423. The protagonists are "Venetian merchants" involved in business and banking at the time of Manuel II Palaiologos and doge Tommaso Mocenigo basileus. Historical figures as Manuel II Palaiologos, his wife Helena Dragas, the son of John VIII, Theodore and his wife Cleofe Malatesta of the Malatesta of Rimini and Pesaro, Byzantine rulers, i komnenos of Trebizond including Maria of Trebizond, the most beautiful woman at the time, the future third wife of John VIII Palaiologos, Francesco Filelfo, an official of the Republic of Venice and Secretary of the bailo in Constantinople ser Benedetto Emo, fantastic characters such as young Francesco and Marco, noble Crossbowmen Stern sent to practice commerce in Byzantium, dialogue expressing its thoughts and emotions during the conquests of the Ottoman Turks of Murad II. Christians and Muslims confront each other and express their culture looking for the reasons for their differentiation.
 
Normalmente disponibile per la spedizione in 8/10 giorni lavorativi

Informazioni bibliografiche del Libro

mercoledì 2 maggio 2018

Una rivoluzione per la giustizia sociale è vero governo

4,5 MILIONI DI CITTADINI ITALIANI
NON RIESCONO A SOPRAVVIVERE

Gli ordinamenti democratici dello Stato non possono essere soggiogati dal relativismo etico di coloro che non considerano essenziali, per il bene comune della società, i veri valori del popolo italiano che sono la dignità della persona che lavora, il mantenimento della sua famiglia, la sussidiarietà nel controllo dell'applicazione delle norme e la solidarietà sociale.
Si tratta per gli esperti di generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare un valore positivo a chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i giovani, le donne e gli immigrati. La coesione tra le persone richiede la forza vitale della solidarietà che costituisce l’anima della società civile.
La realizzazione del compimento della democrazia, nell’ordine sociale e politico, non è pienamente soddisfatta con l’esistenza di uomini e donne che vivono nella precarietà e nell’indigenza, perché l’economia è stata fondata sulla produttività del denaro e l’egoismo di alcuni politici.
Il superamento degli egoismi, cioè il trionfo della giustizia sociale, costituisce il fine dell’agire politico per eliminare gli ostacoli dei cittadini che hanno diritto a una “vita buona”.
Il bene comune comprende non solo i servizi di utilità pubblica o di interesse nazionale, ma anche l’integrazione sociologica di tutto ciò che vi è di coscienza civica, virtù pubbliche, senso del diritto e della libertà, rettitudine morale, amicizia, felicità e virtù nelle vite individuali dei membri della società civile.
Francesco Liparulo - Venezia

domenica 8 aprile 2018

Un romanzo storico sul commercio dei Veneziani del Quattrocento

Francesco Liparulo ha condiviso una Pagina.
3 min
Per maggiori informazioni e per vedere e/o scaricare le fotografie della cerimonia vai suhttp://150corsomontello.blogspot.it/
Commenti
Francesco Liparulo L'autore racconta "la vita dei mercanti veneziani fatta di sogni, viaggi, aspirazioni, denaro e il commercio vero e proprio".Gestire