domenica 19 agosto 2018

Kant sapeva ciò che molti fingono di non sapere.



L'illuminismo per Kant
Il filosofo tedesco nel 1784 così si esprime in un pubblico dibattito: “L’illuminismo è l’uscita dell’uomo da uno stato di minorità il quale è da imputare a lui stesso. Minorità è l’incapacità di servirsi del proprio intelletto senza la guida di un altro… Ma quale limitazione è d’ostacolo all’illuminismo. E quale non lo è, anzi lo favorisce? Io rispondo: il pubblico uso della propria ragione dev’essere libero in ogni tempo, ed esso solo può attuare il rischiaramento tra gli uomini; invece l’uso privato della ragione può assai di frequente subire strette limitazioni senza che il progresso del rischiaramento ne venga particolarmente ostacolato…Il cittadino non può rifiutarsi di pagare i tributi che gli sono imposti … Tuttavia costui non agisce contro il dovere di cittadino se, come studioso, manifesta apertamente il suo pensiero sulla sconvenienza o anche sull’ingiustizia di queste imposizioni. Così un ecclesiastico è tenuto a insegnare il catechismo agli allievi e alla sua comunità religiosa secondo il credo della Chiesa…si lasci libero soprattutto l’uomo di Chiesa, di fare sui difetti dell’istituzione vigente le sue osservazioni pubblicamente…Ora ciò che neppure un popolo può decidere circa se stesso, lo può ancora meno un monarca circa il popolo; …egli non può per il resto che lasciare i suoi sudditi liberi di fare quel che credono necessario per la salvezza della loro anima…. Un maggior grado di libertà civile sembra favorevole alla libertà dello spirito del popolo”.

I filosofi del “secolo dei lumi” esaltano la ragione e Rousseau ritiene che la riflessione della ragione generi l’egoismo; il calcolo del piacere e del volere porta all’utilitarismo. L’individuo invece di aprirsi alla vita, si raggomitola su se stesso, inizia ad avere paura di tutto e non ha più slancio per la vita.

Gli intellettuali avvertono che la società ha bisogno di progresso e, invece di presentare un complesso di norme equilibrate, soffiano sul fuoco della rivoluzione. La società civile vuole ma non è in grado di dare da sé una forma al progresso. I pensatori illuminati propongono e impongono una forma. Si tratta di partire da una idea e plasmare la società per organizzarla. 
Si apre la strada al totalitarismo.

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