LE "VOLONTÀ GENERALI" DEI PARTITI
TOLGONO LA LIBERTÀ AI PARLAMENTARI
"I partiti - ha detto Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera dei Deputati - hanno una sola persona che impone il nome da scrivere sulla scheda a oltre 400 parlamentari".
Gli elettori sono oggi di fronte al “male del politico" rappresentato dal "democraticismo strisciante": le maggioranze parlamentari manifestano prevaricazione per l'elez...ione del Presidente della Repubblica italiana.
La partitocrazia confonde la cittadinanza. L'Italia ha bisogno di un Presidente coraggioso in modo che lo Stato possa dare ossigeno alle famiglie nella disperazione per la perdita del lavoro dei capifamiglia.
I leader del " Partito democratico" e di "Forza Italia" "impongono di votare scheda bianca" nelle prime tre votazioni per la nomina del nuovo Presidente.
I rappresentanti del popolo vengono privati della "libertà di coscienza" nella scelta del primo cittadino del Paese.
Il “mito del governo del popolo” con il continuo richiamo al “dogma” della sua sovranità, alla sua “volontà” o all’applicazione della “legge del numero” soffoca la democrazia.
Il voto di lista e la regola della maggioranza non permettono di tener conto dei valori della società civile e dei bisogni reali dei lavoratori. L’idea di alcuni partiti di poter gestire la società politica in base a regole di procedura e di forma, senza tener conto dei valori sostanziali che animano le persone, rappresenta un utopismo che mira a manipolare le coscienze per fini utilitaristici.
Il fine delle Istituzioni politiche è quello di aiutare le persone per il loro pieno sviluppo, cioè di garantire ad ogni uomo o donna l’accesso ai beni materiali, culturali, morali e spirituali che sono patrimonio di tutto il popolo.
Ogni uomo o donna deve diventare persona con il suo sforzo, cioè deve governare la sua vita senza subire costrizione, deve essere libero di poter badare a se stesso. La libertà di scelta è pre-requisito alla moralità ma non costituisce la moralità in quanto solo la regolazione dell’atto libero attraverso la ragione costituisce la moralità. Le 538 schede bianche nella prima votazione del Capo dello Stato manifestano una "volontà generale" che impone una scelta che toglie al parlamentare la sua autonomia di esprimersi per il Bene comune del Paese.
Francesco Liparulo Mestre- Ve
TOLGONO LA LIBERTÀ AI PARLAMENTARI
"I partiti - ha detto Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera dei Deputati - hanno una sola persona che impone il nome da scrivere sulla scheda a oltre 400 parlamentari".
Gli elettori sono oggi di fronte al “male del politico" rappresentato dal "democraticismo strisciante": le maggioranze parlamentari manifestano prevaricazione per l'elez...ione del Presidente della Repubblica italiana.
La partitocrazia confonde la cittadinanza. L'Italia ha bisogno di un Presidente coraggioso in modo che lo Stato possa dare ossigeno alle famiglie nella disperazione per la perdita del lavoro dei capifamiglia.
I leader del " Partito democratico" e di "Forza Italia" "impongono di votare scheda bianca" nelle prime tre votazioni per la nomina del nuovo Presidente.
I rappresentanti del popolo vengono privati della "libertà di coscienza" nella scelta del primo cittadino del Paese.
Il “mito del governo del popolo” con il continuo richiamo al “dogma” della sua sovranità, alla sua “volontà” o all’applicazione della “legge del numero” soffoca la democrazia.
Il voto di lista e la regola della maggioranza non permettono di tener conto dei valori della società civile e dei bisogni reali dei lavoratori. L’idea di alcuni partiti di poter gestire la società politica in base a regole di procedura e di forma, senza tener conto dei valori sostanziali che animano le persone, rappresenta un utopismo che mira a manipolare le coscienze per fini utilitaristici.
Il fine delle Istituzioni politiche è quello di aiutare le persone per il loro pieno sviluppo, cioè di garantire ad ogni uomo o donna l’accesso ai beni materiali, culturali, morali e spirituali che sono patrimonio di tutto il popolo.
Ogni uomo o donna deve diventare persona con il suo sforzo, cioè deve governare la sua vita senza subire costrizione, deve essere libero di poter badare a se stesso. La libertà di scelta è pre-requisito alla moralità ma non costituisce la moralità in quanto solo la regolazione dell’atto libero attraverso la ragione costituisce la moralità. Le 538 schede bianche nella prima votazione del Capo dello Stato manifestano una "volontà generale" che impone una scelta che toglie al parlamentare la sua autonomia di esprimersi per il Bene comune del Paese.
Francesco Liparulo Mestre- Ve
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