SALVAGUARDARE I CITTADINI
"La nostra volontà - ha detto il senatore Mario Monti - è che il Governo Letta prosegua la sua opera, soprattutto se il presidente del Consiglio e l'intero governo sapranno determinare, e tenere in pugno, l'agenda di governo nell'esclusivo interesse del Paese, senza sottostare ai diktat di questo o quel partito della coalizione".
In un mondo sempre più interconnesso, il commercio è globalizzato con
investimenti e reti di produzione che uniscono tutti I Paesi in grado di
produrre beni e servizi competitivi. Si produce dove è più conveniente.
L'Italia non è più competitiva per la mancanza di leggi e regole idonee a far
fronte alle sfide del mondo globalizzato. Negli ultimi anni l’economia mondiale
e la politica mondiale sono cambiati. Gli Stati Uniti d'America e l'Europa
hanno perso i loro primati con la “crescita di produttività” di Cina, India e
di altri “mercati emergenti” tra cui Brasile e Russia che sono in grado di
attrarre i capitali per le loro produzioni industriali e per la fornitura di
energie. I costi di trasporto intercontinentali sono stati ridotti e si produce
dove il costo della mano d'opera è di gran lunga inferiore rispetto a quello
dell’Occidente. Beni che una volta erano prodotti negli USA o in Europa ora
sono fabbricati in Paesi che, pur essendo considerati in via di sviluppo, hanno
un prodotto interno lordo che cresce più del 7%.
Qual è il problema?
L'austerità fiscale non aiuta l'economia se non è congiunta con
investimenti per la crescita. L'incubo della disoccupazione affligge "le
fasce più deboli" degli Italiani. “La creazione di occupazione è una sfida
per tutti i Paesi – ha detto Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia –
e tocca al settore privato creare lavoro economicamente e socialmente
sensibile, mentre ai governi tocca fornire le condizioni macroeconomiche
stabili, un clima favorevole per gli investimenti, un solido quadro legislativo
e una regolamentazione bilanciata del mercato del lavoro".
Lo Stato deve provvedere a migliorare le infrastrutture, a sostenere la
ricerca scientifica e a regolamentare il mercato, producendo normative
finanziarie e creando maggiore equilibrio tra domanda e offerta nell’ambito del
territorio nazionale. Si tratta di frenare la povertà dilagante e la perdita
dei posti di lavoro, garantendo equità sociale ed eliminando le ingiustizie
sociali tra chi ha troppo e chi non ha nemmeno il necessario per mantenere la
famiglia.
La “cellula vitale” della società, la famiglia naturale, costituita
dall’amore di un uomo e una donna che attraverso la procreazione dei loro figli
tramandano i valori del loro popolo, è minacciata dalla pressione degli
interessi utilitaristici che non considerano il valore e la dignità dell’essere
umano.
Questa espressione originaria della società umana richiede il rispetto del
principio di sussidiarietà, inteso come aiuto economico, istituzionale, legislativo
offerto alla famiglia. Soltanto la costituzione di una società “a misura di
famiglia” può garantirla dalle derive individualiste perché la persona e i suoi
bisogni devono essere al centro delle attenzioni delle Autorità politiche.
La globalizzazione si governa promuovendo occupazione che dà prosperità,
garantendo l'equità che elimina le ingiustizie sociali e armonizzando la
sostenibilità per le prossime generazioni.
Il mercato globale favorisce gli interessi degli investitori economici e
finanziari. Soltanto l'intervento dello Stato può compendiare l'azione degli
investitori mondiali in modo da attrarre i capitali con una giusta ed equa
regolamentazione finanziaria e commerciale per promuovere occupazione e
progresso per tutta la cittadinanza.
Si tratta per gli esperti dell'economia di dare spazio alla sussidiarietà,
generare nuove imprese, attrarre nuovi investimenti, dare un valore positivo a
chi fa impresa, riportare al centro il lavoro con un mercato inclusivo per i
giovani, le donne e gli immigrati.
Occorre vincere la globalizzazione con un "governo della
globalizzazione economica e finanziaria", cioè attuare un'economia sociale
di mercato e promuovere la solidarietà e la sussidiarietà.
“Costruire un mercato sociale più competitivo in Italia e in Europa - ha
detto il senatore Mario Monti, leader del movimento politico "Scelta
Civica" – è l’essenza del mio impegno. L'agenda di cose da fare è
ambiziosa, ma tutti dobbiamo rendere conto al popolo del nostro Paese e
soprattutto ai più fragili della società. I nostri giovani sono le vittime di
governi che spesso non sono stati abbastanza forti nell’affrontare la lotta
alla corruzione, all’evasione fiscale e ai gruppi di interesse, cioè sono le
vittime di politici che spesso si sono impegnati in promesse elettorali non
pensando al fatto che quelle promesse potessero essere mantenute o meno”.
Il programma di Scelta Civica mira ad aiutare le famiglie e le imprese
italiane per affrontare la “perfida crisi” sociale e produttiva.
I cittadini chiedono che non sia trascurata la famiglia che deve difendersi di
fronte al potere economico e finanziario del mercato globalizzato che mira
soltanto al profitto utilitaristico.
La vita sociale richiede che la famiglia abbia un ruolo pubblico nella comunità perché è
il perno di giunzione essenziale fra la persona, la società e lo Stato. Il suo
carattere originario, antecedente allo Stato, richiede la promozione della sua
funzione da parte delle Istituzioni .
Prima dell’impegno per i diritti dell’uomo c’è quello per il diritto ad
essere uomini, cioè ad essere considerate persone che tendono a conquistare
la piena autosufficienza nella comunicazione e nell’amicizia con le altre
persone.
Senza il collegamento ai valori della vita, gli stessi diritti
dell’uomo perdono il loro vigore, cioè divengono semplici enunciati che possono
essere revocati in qualsiasi momento.
L'attività politica non deve essere fondata sull’odio, la gelosia,
l’egoismo, l’orgoglio, l’astuzia ma basarsi sulla “forza dell'amore”, cioè
occorre amare il proprio avversario politico ed essere umano nei suoi
confronti. La politica, l’economia, la sociologia possono realizzare i loro
fini attuando una morale aperta, estesa ad ogni uomo, una morale del
bene e male e non solo dell’utile.
L'Italia deve essere unita per risolvere i gravi problemi che sono uno Stato indebolito
di fronte alle speculazioni del mercato finanziario, una democrazia
apparentemente fragile di fronte alla crisi, un elettorato che sfiducia i
partiti tradizionali e si lascia convincere dalle parole dei nuovi
"demagoghi del popolo". L'impegno comune per Giorgio Napolitano è
quello della “tutela dei
valori primari, quali il lavoro
e persona che la nostra Costituzione pone a fondamento della
Repubblica italiana. Non
esitate a scendere in campo”.
Francesco Liparulo
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