BENESSERE E GIUSTIZIA
SOCIALE
CON LA FORZA DELLA SUSSIDIARIETÀ"Il governo Letta prosegua la sua opera - ha detto Mario Monti - soprattutto se il presidente del Consiglio e l'intero governo sapranno determinare, e tenere in pugno, l'agenda di governo nell'esclusivo interesse del Paese, senza sottostare ai diktat di questo o quel partito della coalizione".
L’uomo in grado di guidare forze responsabili per una “politica necessaria”
è il leader di "Scelta Civica".
"Ho deciso di guidare un movimento
di società civica– ha detto l’ex professore della Bocconi – perché vedo la
necessità di una nuova forma politica che vada oltre le vecchie coalizioni
tradizionali. Ho lanciato un appello alle forze vive della società, di cui c’è
una grande presenza in Italia, perché sostengano un'agenda di riforme. Questa è
l’essenza del mio impegno. Costruire un mercato sociale più competitivo in
Italia e in Europa. Non parteciperei a un governo non sufficientemente
riformatore".
Il senatore crede “in una grande risposta degli Italiani che
hanno voglia di cambiamento” e ritiene di poter “dare un messaggio di
speranza agli Italiani”. La sua “salita
in politica” è stata determinata dal desiderio di “unire gli Italiani e non
dividerli”. L’elettore vuole un rappresentante del popolo in grado di
impegnarsi per realizzare questo ideale
di società civile fondata sul rispetto dell’uomo esistenziale e concreto,
dei suoi diritti, sulla fede nel progresso interno della vita e della storia
del popolo italiano e sulla forza della libertà.
Il mercato deve tener
conto di tutti, perché così può essere non solo morale ma anche efficiente, in quanto non
si può escludere dal benessere, abbandonare nell’emarginazione, nella malattia
e nella miseria una parte importante dei cittadini.
La libertà è anche far
valere il principio di sussidiarietà che sprona i cittadini a controllare lo
Stato per farlo intervenire soltanto quando essi non possono raggiungere con le
loro forze e istituzioni i beni e servizi a cui tengono. L'applicazione del principio
di sussidiarietà significa che lo Stato non deve togliere alla famiglia quei
compiti che essa può svolgere da sola o associata con altre famiglie e deve
garantirle il suo sostegno, assicurando l’aiuto di cui ha bisogno per assumere
le sue responsabilità.
Soltanto la costituzione di una società
“a misura di famiglia” può garantirla dalle derive individualistiche perché
la persona e i suoi bisogni sono al centro dell’attenzione delle autorità
politiche.
La missione per i rappresentanti del popolo è quella
di agire per poter partecipare alla costruzione di un Paese dove ciascuno possa
seguire la propria vocazione, possa realizzarsi e dare il meglio di sé, dove lo
Stato non espropri i cittadini di ciò che sono riusciti a conquistare
attraverso il lavoro e sacrifici di una vita. Si tratta di realizzare uno Stato
dove ciascuno possa tenere aperta la porta della speranza e tenere alta la
bandiera della libertà.
Come è possibile una
società più umana di fronte alla situazione del mondo presente con tutte le
minacce di degradazione? Il male sembra trionfare agli occhi di tutti di
fronte al degrado sociale e alle tragedie familiari che appaiono sugli schermi
televisivi o sulla stampa quotidiana e periodica.
Lo stato di pace, di benessere e di giustizia sociale dipende dalla
coesione tra le persone, cioè dalla forza vitale della solidarietà che
costituisce l’anima della società, fatta di ciò che esprimono le persone che si
aprono agli altri con generosità, anche a costo del sacrificio, inteso come
impegno di sé al servizio degli altri.
Soltanto coloro che
"permettono la coesistenza e il dialogo" delle persone creano una
società civile che si conserva nel tempo, perché lottano per la giustizia,
l’amicizia civica e la fede nell’essere umano che sono la forza che la fa
vivere.
L'azione morale di ogni
persona si realizza nella costituzione del bene comune, cioè nell'agire sociale
attraverso varie forme espressive che sono la famiglia, i gruppi sociali
intermedi, le associazioni, le imprese di carattere economico, le città, le
regioni, lo stato e la comunità di un popolo.
Le maggioranze
governative, dominate da una concezione individualistica della politica, non tengono
conto del valore sociale della famiglia. Il fine delle Istituzioni politiche è
quello di aiutare le persone per il loro pieno sviluppo, cioè di garantire ad
ogni uomo o donna l’accesso ai beni materiali, culturali, morali e spirituali
che sono patrimonio di tutto il popolo.
La dignità della persona si promuove soprattutto con la cura della famiglia
naturale, considerata cellula vitale di ogni società civile. Questa espressione
originaria della socialità umana richiede il rispetto del principio di sussidiarietà, inteso come aiuto
economico, istituzionale, legislativo offerto alla famiglia. Soltanto la
costituzione di una società “a misura di famiglia” può garantirla dalle derive
individualiste perché la persona e i suoi bisogni devono essere al centro delle
attenzioni delle Autorità politiche.
L'applicazione del
principio di sussidiarietà significa che lo Stato non deve togliere alla
famiglia quei compiti che essa può svolgere da sola o associata con altre
famiglie e deve garantirle il suo sostegno, assicurando l’aiuto di cui ha
bisogno per assumere le sue responsabilità. La solidità del nucleo familiare è
una risorsa per la qualità della convivenza sociale.
Tutti coloro che lottano
per il bene del proprio Paese devono testimoniare che la famiglia
naturale, fondata sul matrimonio di un uomo e una donna, è una vera comunità in
cui le persone si scambiano gratuitamente amore e solidarietà. Questa opera
fondamentale della società garantisce la trasmissione integrale dei valori
culturali, etici, sociali e spirituali, essenziali per lo sviluppo e il
benessere di tutto il popolo italiano.
La richiesta di uno
Stato più umano e solidale significa che il mutamento della società spetta
alle persone che, chiamate a rappresentare il popolo nelle Istituzioni locali e
nazionali, si liberino dalle loro chiusure individualistiche e si aprano per
una società vitale i cui membri possano vivere nella costruzione e nella
condivisione della “vita buona” per tutti.
Si tratta di riconoscere l’importanza della libertà di scelta di ogni uomo
o donna con l'organizzazione dal basso della società civile, cioè favorire la
libertà di autonomia delle persone che vogliono realizzare una “vita buona” per
tutti.
Francesco Liparulo -
Venezia
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